Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Estate - Portatemi via

 








Portatemi via 
Emmenez-moi


Ecco una canzone,
testo e interpretazione,
di Charles Aznavour del 1968. 
Testo originale in francese.
Ne esiste una versione
in inglese del 1978.
Questa è
una traduzione in italiano.

Come vediamo
questa canzone oggi?
Può ancora avere una sua validità?
Quali immagini, idee,
emozioni ci suggerisce?

Proviamo a lasciarci trasportare
dalle sue parole?


Verso le banchine, dove
il peso e la noia
mi curvano la schiena,
arrivano, la pancia piena,
le navi da frutta.

Vengono da chissà dove,
portando con sé
idee vagabonde
dai riflessi di cieli azzurri
e miraggi

con un profumo speziato
di paesi sconosciuti,
estati senza fine,
dove si vive seminudi
sulle epiagge.

Io, che da sempre conosco
solo il cielo del Nord,
vorrei lavare via questo grigio
con una virata decisa.

Portatemi dall'altra parte del mondo
nel paese delle meraviglie,
mi sembra che la miseria
sarebbe meno ostile col sole.

Nelle osterie, quando spunta l'alba,
coi marinai
quando si parla di donne e d'amore
tra un bicchiere e l'altro,

perdo la nozione delle cose
e di colpo la mia mente
mi solleva e mi lascia cadere
un'estate di sogno
sui sassolini,

dove scorgo, tendendo le braccia,
l'amore che come un pazzo
corre davanti a me
e abbraccio forte
il mio sogno.

Chiudono i bar e i marinai
tornano a bordo,
mentre io sogno fino al mattino
in piedi sul molo.

Portatemi dall'altra parte del mondo
nel paese delle meraviglie,
mi sembra che la miseria
sarebbe meno ostile col sole.

Un bel dì, su una bagnarola
scricchiolante dal ponte allo scafo,
per partire lavorerei
nella stiva del carbone. 

Avviandomi per il cammino,
che porta ai miei sogni d'infanzia
su isole lontane 
dove l'unica cosa che conta
è vivere,

dove ragazze languide
ti strappano il cuore
intrecciando, ho sentito dire,
collane di fiori
che incantano.
Fuggirei lasciando qui
il mio passato, senza rimorso,
senza bagagli, libero il cuore,
cantando forte.

E portatemi dall'altra parte del mondo
nel paese delle meraviglie,
mi sembra che la miseria
sarebbe meno ostile col sole.


Chi comincia?


💥
C'è il mare che fa sognare e il non sapere cosa c'è dall'altra parte, oltre l'orizzonte, ci può rendere ottimisti, ci può far sperare. Concordo sul fatto che una nave che trasporta un carico di frutta esotica faccia pensare al sole di quei mondi che certo le rive della Francia non offrono. 
La canzone riporta un sogno, perché in quegli anni il vento ci portava il meglio da altri mondi mentre oggi arriva la disperazione.
Quando non si ha consapevolezza è facile sognare, è facile pensare di andar via anche su una bagnarola. "Le ragazze languide che ti strappano il cuore" è la novella del sentito dire, ma la realtà credo che potesse essere diversa anche a quel tempo.
"L'unica cosa che conta è il vivere" ma intanto il protagonista vuol godere del fascino delle belle ragazze adorne di fiori. Vuole vivere le meraviglie e comunque la miseria, a quanto pare, è ostile anche con il sole.
(Claudia)


💥 
La tentazione di lasciare tutto e partire per un altrove che ci possa accogliere e consolare è sensazione forse comune a molti di noi. Come per Aznovour, è facile e naturale desiderare un luogo "di sogno", in cui riposare corpo e mente e trovare finalmente un'utopica felicità.
La riflessione che fa Charles Aznavour mai come oggi potrebbe essere fatta nostra. Come mi appaiono attuali le sue considerazioni! In un momento in cui percepiamo una grandissima aggressività in ogni angolino della vita che viviamo, quando un livore strisciante confonde la nostra realtà, in un momento in cui persino delle guerre troppo vicine ci sfiorano senza il nostro permesso, ci viene quasi spontaneo voler andare lontano... e, perché no, anche da soli.
Tuttavia, a pensarci bene, esiste davvero da qualche parte questo posto così perfetto?
Io personalmente credo proprio di no... l'unico spazio in cui possiamo vivere e gioire è solamente quello dentro di noi, in cui possiamo riflettere, stare bene, trovare attimi di pace, che ci possano consentire di affrontare la vita reale con maggiore serenità.
In fondo "La Panchina" è proprio nata per questo, prova ne è che mentre sto scrivendo, proprio qui, il mio mondo è di nuovo amico e pieno di luce. No, io comunque rimango qui.
(Vanina)


💥
Il desiderio di andarmene a vivere  in un altro luogo come canta Charles Aznavour nella sua canzone l'ho avuto eccome...
In quel periodo non ero assolutamente serena. Non che desiderassi anch'io andarmene dove c'era il sole, dove c'era il lavoro. No, niente di tutto ciò. Io volevo andarmene da Milano che in quei momenti era una città in subbuglio. Avvenivano manifestazioni di studenti e lavoratori, furti, rapine, omicidi da parte delle brigate rosse e a rincarare la dose il padre di un caro amico era stato rapito per chiedere un riscatto, per cui non era possibile vederlo o telefonare per avere notizie perché la sua famiglia era sotto stretto controllo della polizia.  Tutto ciò mi aveva messo in uno stato di ansia perchè avevo avuto da poco un figlio e temevo per lui. Avevo paura anche di portarlo a spasso sul passeggino per respirare un po' d'aria (si fa per dire....per respirare un po' d'inquinamento)
Ho chiesto a mio marito di andarcene da quella città tentacolare dovre avrebbe dovuto crescere mio figlio. Non ce la facevo più  ad immaginare una vita tranquilla in quella città dove avrebbe dovuto crescere mio figlio e come me anche i nostri amici si stavano dando da fare per andarsene e appena capitava l'occasione la lasciavano.
Forse anch'io cercavo come il personaggio della canzone di Aznavour, il sole,  ma il mio sole, la mia frutta profumata erano la tranquillità, una vita serena, senza violenza. 
Per fortuna l'occasione è arrivata e ce ne siamo andati.
Ripensandoci, siamo riusciti ad andarcene dall'irruenza, ma anche dal grigio... (quello della nebbia milanese).
(Lauretta)


💥
"Portatemi via" di Charles Aznavour esprime il desiderio del cantautore di fuggire lontano, in luoghi esotici ed assolati, per sfuggire alla miseria della sua vita quotidiana.
Il periodo in cui viviamo è pieno di insidie: di voglia di prevalere sugli altri e di ottenere il più possibile, perfino il superfluo, ma questo non ci rende felici e fa scattare il desiderio di scappare anche solo con la mente, in un luogo dove sentiamo che potremmo essere più “leggeri”.
Penso che questo bisogno in qualche momento della vita sia stato, sia e sarà proprio di ogni essere umano in relazione alle situazioni che ciascuno si trova a vivere.
Dovremmo davvero trovare una pace interiore per riscoprire e riscoprirci in ogni luogo.
Charles Aznavour scrive:
“Portatemi dall'altra parte del mondo
nel paese delle meraviglie,
mi sembra che la miseria
sarebbe meno ostile col sole”.
Pure io, in un periodo della mia vita, volevo sempre partire per andare lontano e ogni rientro a casa era costellato dalla tristezza. Ora, invece sono “serena” e non sento più la necessità di “scappare” dal quotidiano, nonostante le difficoltà.
(Monica)


💥

Mi ero dimenticata quanto fossero belle le canzoni di questo cantante. Ne ho cercate alcune in occasione di questa riflessione e ne sono rimasta affascinata. Il mondo di quando ero giovane non era molto edificante, era in quei tempi che gli Italiani andavano in altri paesi a cercare fortuna e se anche non l'avessero trovata, il testo dice che comunque la miseria è più sopportabile con il sole.

Con il profumo speziato, paesi sconosciuti, si vive seminudi. C'è in questo testo un rimando a cose solo sentite dire, ma desiderabili. Nella miseria del personaggio che è in piedi sul molo c'è un'autoconsolazione. Bei paesaggi, clima dolce... sembra attraente, ma non è facile decidere, vorrebbe lo facesse qualcun altro per lui. Portatemi dall'altra parte del mondo, decidete voi per me, io non ho il coraggio, portatemi via.

La povertà è brutta, quando ti decidi, non mi serve la valigia, non ho nulla da metterci dentro. Con gli occhi del cuore vedo i barconi carichi di anime senza valigia, cercano quello che cercavamo noi, ma ce lo siamo scordati. Non conoscono la nostra realtà che trovano così desiderabile fino al punto da rischiare la vita per essa, lasciano il nulla per una vita grigia, ma non lo sanno ancora. Ai nostri sognatori, sembra che la miseria sarebbe più accettabile con il sole.

Anche i nostri padri lasciarono le loro vite nelle miniere insieme ai loro bambini. Quanta disperazione c'era in quegli uomini abbrutiti dal lavoro fino ad accettare di veder morire i loro figli. Esattamente quello che succede sui barconi. Cambia il luogo, ma il dolore è uguale

Io ricordo la mia miseria, non era più accettabile con il sole, era che non sapevi che c'era, non ne eravamo consapevoli.

Non ricordo di aver mai avuto la consapevolezza che esistesse un'altra vita, un altro mondo; la fanciullezza mi ha salvato dalla preoccupazione, ma se tu condividi con me il mio passato, portami via senza rimorso, senza bagagli, con il cuore libero.

(Rita)



💥
Questa canzone mi fa capire come un uomo sogna sulla banchina di un porto. Davanti a queste grandi navi piene di frutta e di sole, di profumi vari, lui si immagina un paese pieno di spiagge in cui vivono bene e vivono nudi, invece di essere davanti a un cielo del Nord come lo è lui, che chiede di potersi imbarcare, di andare in un altro mondo pieno di sole, che aiuterebbe anche essere meno tristi.
Nell'osteria davanti a lui c'è un movimento di allegria, perché i marinai stanno parlando delle loro donne lontane tra un bicchiere e l'altro. È sera, è l'ora di rientrare sulla barca. I bar chiudono e i marinai tornano sulle loro navi, mentre lui sogna d'imbarcarsi con loro e grida: "Portatemi via con voi, in questo paese meraviglioso, pieno di fiori e di ragazze meravigliose, che attendono I loro uomini con collane di fiori meravigliosi e la miseria e il buio sono una cosa meno triste e sembrano non esistere.
(Alba)


💥
Leggo, ascolto, di nuovo leggo le parole di questa canzone, velate da una profonda malinconia, unita alla consapevolezza di una miseria che non vede fine se non in una fuga in terre lontane che vivono nel sole.
Mi ritrovo in tempi lontani, con il desiderio di fuggire da una realtà che mi stava stretta, fatta di routine, di cose che mi rendevano insoddisfatta. Avevo appena diciotto anni ed ancora dipendevo dai genitori, non avevo la libertà di agire come volevo. Ed ecco quindi il desiderio di trovare in un'altra parte del mondo la realizzazione dei miei desideri.
Il ricordo affiora alla mente di fronte alle parole di questa canzone. Certamente i motivi del desiderio di fuga sono diversi dai miei... il duro lavoro, la miseria, il grigiore del luogo, inducono a desiderare altri posti, dove già soltanto la presenza costante del sole renderebbe la miseria meno ostile.
Per me era il desiderio di evadere dalla famiglia, di trovare la mia indipendenza, unite anche alla curiosità di un mondo lontano raccontato da chi, anni prima, aveva lasciato tutto per l'ignoto.
Ma erano sogni che rimanevano chiusi nel cassetto dei desideri. In fondo la mia vita era serena, economicamente stabile, scandita da ritmi semplici e prevedibili: famiglia, scuola, casa, amicizie... stavo bene così.
C'erano però nella cerchia delle mie amicizie,  realtà più difficili, ragazzi e ragazze con situazioni familiari ed economiche disastrose ed allora sì che il "Portatemi via" prendeva forma ed accadeva.
Luana ad esempio viveva con i nonni in uno stato di quasi povertà. I genitori erano degli scellerati che pensavano solo a far figli lasciandoli alla deriva e per fortuna c'erano i nonni che li tenevano con sé in una misera e piccolissima casa. Luana non ebbe la possibilità di studiare una volta terminata la scuola elementare, era lasciata allo sbaraglio, libera di fare ciò che voleva, al contrario di noi amiche che di libertà ne avevamo ben poca. Nel suo peregrinare trovò presto un giovane che le offriva una vita più serena e se la portò via in un posto sperduto (allora ci sembrava sperduto...), si sposò giovanissima con la speranza di trovare la felicità. La trovò? Certamente trovò l'affetto di una famiglia che la accolse e le dette una sicurezza economica che mai aveva avuto.
La sorella maggiore prese una strada diversa purtroppo...
E poi c'era Alvaro che passava da un lavoretto ad un altro, senza una stabilità,  sempre in lotta per sopravvivere. Ad un certo punto sparì per cercare in altri mondi un rimedio alla miseria che qui non gli dava tregua. Fu fortunato e in Australia riuscì  a realizzare i suoi sogni. Altri amici non lo furono e tornarono delusi e sconsolati.
Il mio pensiero oggi, dopo tanti anni di vita trascorsi e con la saggezza della vecchiaia, è di aver fatto la scelta migliore a restare, perché in qualunque posto avessi deciso di andare avrei trovato difficoltà ed ostacoli da superare, avrei dovuto fare scelte talvolta difficili, come del resto è accaduto anche qui, nel luogo in cui ho deciso di rimanere.
(Mariella)


💥 💥 💥












0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.