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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

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lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Amici di Pooh 2

 








Amici di Pooh 2



Oggi, sul mio albero di Natale,
a sorpresa, è comparso Winnie the Pooh.
Ha lo sguardo intrigante e provocatorio.
Insiste.
Insiste nel richiamarmi nel mondo bambino, 
perché a Natale ci vuole allegrezza e giocosità.
Siete d'accordo?

Io accetto la sfida
e scendo ancora le scale.
E voi?


🐘
Caro carissimo Winnie the Poohche bello rivederti oggi seminascosto tra i rami dell'albero di Natale! Guarda tu che coincidenza! Giusto ieri ho avuto un incontro ravvicinato con Tigro e Eeyore, due peluche deliziosi che mi hanno fatto ricordare il tanto bel tempo trascorso insieme a te.
Dunque, accolgo il tuo invito ammiccante con vero piacere e proverò a scendere le mie scale segrete alla ricerca di importanti emozioni vissute. 
Ecco. Sul primo pianerottolo sul quale arrivo, trovo aperto un bellissimo libro dalla copertina in tela verde su cui il titolo è stampato in eleganti lettere d'oro.
Entro con decisione all'interno e mi ritrovo lungo il fiume con Eeyore che, pessimista e depresso, mi racconta comunque quant'è bello il mondo fantastico di questa storia, che io cerco di raccontare ai miei piccoli alunni.
Devi sapere che anch'io, come il babbo di Christopher Robin faceva con suo figlio, recupero dalle loro parole storie fantastiche che scriviamo insieme.
Mi sento proprio bene. In questo momento ho delle sagome in mano da far parlare in inglese. Eeyore sta raccontandosi a Tigro. Che magia! Mi colpiscono gli occhi innamorati dei miei bimbi che mi ascoltano affascinati e mi seguono in un viaggio meraviglioso in un mondo veramente gratificante. Questa è la scuola per me, la scuola che io desidero fare.
Scendo ancora delle altre scale. Tante scale... e laggiù c'è un altro asinello.
Si sentono strani rumori. È una caldissima notte d'estate e delle luci traballanti cominciano a filtrare dalle finestre aperte. Io vado fuori con il mio babbo per vedere cosa sta accadendo... e trovo un rogo in una stalla scavata in un enorme buca nella terra, dove un asinello sparuto raglia disperato. Aiutoooo! Il poverino sta per morire.
Mio padre mi riaccompagna immediatamente a casa. Che fine farà l'asinello?
Un'ansia mi prende alla gola. Per fortuna lo risolveranno. Sì, decido io il finale: so che sono riusciti a spegnere le fiamme e a tirare in salvo l'asinello, che raglia non sa più nemmeno lui se di gioia di paura. 
Oh, mi sento molto molto meglio ora! Risalgo le mie scale serena e piena di vita. 
Voglio farti una carezza, Winnie the Pooh. Grazie di essermi venuto a trovare.
Vanina



🐘
Scendendo le scale e ritornando indietro con gli anni ritrovo dei bei ricordi, anche se da me usava festeggiare la Befana. Natale non esisteva, né l'albero né il presepe.
Il Natale l'ho scoperto da grande, con le sue usanze, e vi dico che io non lo sento, perché tanti miei cari non ci sono più e io preferisco fuggire da queste feste.
I mio sogni adesso sono rimasti lì, alla Befana con tutti i suoi doni e i suoi personaggi.
Mi piacerebbe essere scherzosa come Winnie the Pooh, il personaggio, però mi dico di essere me stessa.
L'unica cosa che mi piacerebbe vedere, sono i bambini di tutto il mondo felici a cavallo di una grande e lunga cometa piena di regali e sorridenti.
Per me sarebbe il più bel Natale.
Alba


🐘
E' di nuovo Natale. Come ogni anno l'atmosfera gioiosa ritorna ad abbracciare questa nostra vita che segue inesorabilmente il susseguirsi delle stagioni, quelle della natura ma ancora più quelle del nostro esistere. La mia casa è immersa nella luce, nei colori, nei ninnoli natalizi ed il mio cuore vive nella serenità degli affetti che mi circondano.
Tolgo dalla scatola le palle per l'abete. Ce ne sono alcune più recenti ed altre vecchie, alcune sono addirittura datate! Ecco il mio piccolo e caro babbo Natale... nooo, si è rotto, quest'anno mi ha abbandonato.
Mi accoccolo sulla mia poltrona preferita, la vecchia e cara poltrona che ho tanto amato e che da sempre è stata il mio rifugio nei miei momenti bui. È tempo di scendere quella scala che mi porta verso episodi che vorrei cancellare, che invece tornano spesso a rattristarmi.
Ecco, inizia la discesa... fa male, meglio fermarsi sul pianerottolo e riposare la mente. Non è facile tenere a bada i ricordi e reprimere il senso di frustrazione che mi assale.
Continuo a scendere. Sono una giovane donna in attesa del suo primo figlio che nascerà fra poco più di un mese. Sono una giovane donna che festeggia il suo primo Natale da moglie e mamma. Sono felice di preparare il mio nido natalizio.
Scendo ancora e sono giù nella bottega vestita a festa, piena di palle di vetro colorate. Le scelgo con cura per addobbare l'abete. Tra le tante ho trovato un babbo Natale con il cappuccio rosso, una bella barba bianca, un bel sorriso, una palla azzurra a formare il corpo e i pantaloni di cotone candido. Quanto mi piace! Mi ha proprio conquistato! Ma anche le altre sono bellissime! Sono fiera dei miei acquisti.
Ecco, varco la porta di casa contenta e subito vorrei condividere la mia gioia con mio marito. Ma...no, non sono capace neppure di scegliere gli addobbi, non ho gusto, non so proprio fare... niente.
Ed ecco che il mio pacchetto ritorna verso il negozio per essere cambiato. Ma il mio babbo Natale no, quello riesco a salvarlo e resta con me.
Quanta delusione in quel momento, quanta frustrazione, quanto dolore nel cuore. Quel babbo Natale l'ho voluto con tutta me stessa, è il regalo per il mio piccolino che arriverà. Accompagnerà ogni Natale della mia vita, della vita dei miei figli ed anche dei miei nipoti. Non ho mai voluto lasciarlo, neppure quando i ragazzi si sono fatti grandi e mi dicevano che era tempo di rinnovare quella palla, non riuscendo a capire il motivo di quella mia caparbietà nel metterlo sulla cima dell'albero. Per cinquanta anni, per cinquanta lunghi anni alcuni davvero difficili, altri sereni, molti di più per fortuna, ha accompagnato i miei Natali. Il suo tempo è finito, il mio ancora no e non so per quanto.
Cara vecchia palla di babbo Natale, ti ho voluto, ti ho amato e ti ho tenuto con cura. Sei stato il mio primo istinto di ribellione, sopito per tanti anni ma sempre latente fino al momento dell'esplosione, il momento di una dolorosa, quanto necessaria, rinascita.
Ed ora, accoccolata su questa poltrona, ti dico addio, ti lascio andare caro Babbo Natale. Riprendo la scala per tornare alla mia vita. Scenderò ancora ogni volta che sentirò il bisogno di ritrovare qualcosa di me e tornerò su sempre con il cuore più leggero.
Mariella


🐘
Natale che bella festa! Ci fa tornare tutti bambini! Penso a quando si preparava l'albero tutti contenti, si ornava con fili dorati e palline colorate. In cima si metteva una punta di vetro pitturato di vari colori. La base veniva ricoperta da una stoffa dorata.
Quando eravamo proprio piccoli si illuminava l'albero con candeline di cera, in seguito furono sostituite con lampadine che si accendevano ad intermittenza.
Gli alberi erano di abete naturale poi vennero in parte sostituiti da abeti di plastica che però somigliano molto a quelli veri. 
Quest'anno non ho fatto l'albero, ma ho la Capannella con la cometa e tutti i personaggi principali, rifinita con varie lucine.
Che bei ricordi mi hai fatto venire in mente, Winnie the Pooh!
Silvana




🐘
🐘
Da piccola aspettavo con ansia il Natale per avere le vacanze. Si capisce che non andavo volentieri a scuola? Ben quindici giorni di festa! Appena cominciavano le vacanze mi precipitavo su tutti i miei giochi. Sentivo che da giorni mi guardavano in attesa di essere considerati.
Quando la mattina c’era scuola, il pomeriggio dovevo fare i compiti per cui mi veniva quasi vietato di giocare. Nonostante che avessi molti giochi, la mattina di Natale avevo sotto l’albero tanti pacchi da scartare. Ammiravo già dal giorno prima quelle belle confezioni con fiocchi  colorati e le disponevo una sull’altra per farne una torre, attenta però a non farle cadere. Ci sognavo su.
Ogni anno scrivevo una bellissima letterina a Gesù Bambino, con tanta porporina, con una bella e ordinata calligrafia e con la promessa di essere sempre buona.
Ero convinta di esserlo sempre stata e quindi di avere diritto a tutto quello che avevo chiesto in quelle letterine. Mettevo la mia firma ben chiara in fondo (non si sa mai...) e poi la ripiegavo con cura e la inserivo  sull’albero, in cima, vicino alla punta.
Era facilissimo per me metterla fin lassù perché il mio albero era piccolo e stava sopra alla macchina per cucire. Le palline erano bellissime, di tante forme ma di vetro e se si rompevano era un vero dispiacere.  Claudia 

🐘
Da piccola aspettavo il Natale per avere le vacanze. Non andavo volentieri a scuola. Non mi piaceva quella maestra così cattiva. Avevo paura a starle accanto, alla cattedra durante le interrogazioni o alla lavagna.
A Natale quindi, nella letterina a Gesù Bambino, chiedevo che mi facesse cambiare maestra. Visto che dicevano che Gesù sapeva e vedeva tutto, avrebbe visto anche Lui che quella era una cosa giusta da fare. E poi io ero stata buona...
Non chiedevo altri regali perché me li portava la befana. Vi parlo della befana perché fa parte del Natale. Non so se oggi si sia perso il senso di tutte le feste, ma è proprio la befana che dovrebbe portare i doni, come i Magi li portarono alla Capanna per adorare il Bimbo nato. Da qui la festa dell’Epifania.
Certo, al di là di questo significato, bisogna riconoscere che ricevere  i doni alla sera del 5 gennaio è un poco assurdo in pratica. Questo lo avvertivo già da piccola.  La mattina del 6 trovavo un dono (uno era già molto) vicino alla cucina economica, ma le vacanze erano finite e il giorno dopo dovevo tornare a scuola. Avevo passato tutte le vacanze ad aspettare.
A proposito, Gesù  Bambino mi aiutò solo quando passai alla quinta elementare, ma mi regalò una splendida Maestra con la M maiuscola e che tutt’ora ricordo con tanto affetto. Claudia


🐘
Winnie the Pooh mi sorride attraverso i rami dell’albero di Natale. Mi spinge ad avvicinarmi sempre più alle palline dove si rispecchia il volto della mia bambina interiore. Ad ogni Natale ritorna fuori la bambina che è in me!
La felicità per la preparazione di questa festa mi contagia spingendomi a sorridere anche a ciò che non va.
Ritornare bambina mi fa sentire bene, leggera e con mille possibilità di realizzare i miei sogni. Dovremmo sentirci bambini dentro per tutto l’anno e non solo in questo periodo. La casa addobbata con luci, colori e con mille pacchetti per le persone care fa sì che tutto sia possibile… anche giocare, correre e cantare. La mia bambina è felice e lo vuole condividere con voi de "La Panchina".
Avvicinatevi all’albero di Natale con Winnie the Pooh e vedrete che magica sorpresa troverete!
Monica


🐘
Ciao Pooh, oggi il mio compito è stato quello di scendere la famosa scala che ci porta al passato. Ebbene sappi che sono riuscita a scendere tanto, ma tanto nel profondo di tempi in cui tu non esistevi ancora.
Bene, la scala che ho sceso mi ha portata a tanti, tantissimi anni fa, alla vigilia di Natale, quando non si attendevano i regali da Babbo Natale, ma da Gesù Bambino.
I miei genitori mi avevano messa a letto raccomandandomi di dormire subito se no Gesù Bambino non si sarebbe fermato sotto al mio Albero di Natale per lasciarmi i doni che aspettavo. Figuriamoci se sarei riuscita a chiudere un occhio, tutta presa dal suo arrivo...
Ero al buio e sentivo i miei genitori che parlavano di là in sala e si dicevano:" Accendi le candeline", "Stai attento, quel pacchetto stava per cadere", " Shh... parla piano..." . Poi a un certo punto il verso che facevano le bambole che doveva avere una certa assonanza con la parola mamma". 
Il mio cuore batteva forte e attendevo con ansia che papà e mamma venissero a prendermi per portarmi sotto l'albero e vedere incantata ciò che mi ero meritata quell'anno.
Finalmente la porta si aprì e la luce entrò nella mia stanza. Mia mamma mi mise la vestaglietta rosa calda calda, le mie pantofoline e in braccio mi portò fino all'albero.
Lì iniziò l'agitazione, l'incapacità di rivolgermi verso un pacchetto o verso l'altro, fintanto che mio padre non prese la decisione di prendere lui un pacchetto e darmelo tra le mani.  Lo scartai velocissima: era la bambola, quella bambola che io avevo sentito dalla mia camera, bella, stupenda... Mi rivolsi subito verso mio padre e gli dissi con tono confidenziale, sottovoce: "Babbino, lo sai che io l'ho sentito Gesù Bambino, quando è venuto a portarmi i regali? Deve essergli caduta la bambola e io l'ho sentita che diceva mamma....". A quel punto mio padre venne colto da una risata irrefrenabile, mi abbracciò, forse per non farmi notare troppo che non riusciva a smettere di ridere.
Quando mi riuscì di scartarla del tutto, eravamo in tre a ridere...  Qui si ferma l'immagine del mio ricordo lontano, una immagine del grande amore che c'era tra noi e che tornando in su dalla famosa scala mi sono resa conto che non è cambiato assolutamente con il passare degli anni, anzi ora che babbino e mammina non ci sono più all'amore si è aggiunta la tenerezza.
Lauretta


🐘
Caro amico Pooh, oggi mi trovi di buonumore e per questo motivo ascolterò il tuo consiglio.
Sai, queste scale che scendono dentro di noi, mi spaventano un po', ma oggi sento che posso provare.
Le scale sono buie e ripide e sboccano in una cucina di quelle di una volta e faccio caso che non c'è l'acqua nel lavabo. In un angolo sta rannicchiata una bambina di sei o sette anni con le ginocchia ossute abbracciate da due braccine minute. Mi riconosco, sto piangendo indispettita. Sono stata brontolata perchè giocavo con il presepe.
Sai, è molto bello il nostro presepe. Mio padre in dicembre passava molto tempo con noi ragazze a fare i preparativi. C'era la borraccina da andare a cercare perchè non nasce certo da tutte le parti, il pungitopo con i pallini rossi che fa tanto Natale. Ci sarebbe stato bene anche l'agrifoglio, ma questo è più prezioso perchè più difficile da trovare. Poi c'è l'albero che deve essere di abete. 
Sapete che quando parlo di fare i preparativi, intendo andare a prendere le cose nei boschi e poi portarle a casa, preparare la base che è la cosa più noiosa e poi iniziare ad addobbare l'albero con sotto il presepe.
La cosa più piacevole per me era mettere le candeline sull'albero che erano da accendere con i fiammiferi di legno ed erano molto pericolose perchè l'abete prendeva fuoco facilmente e l'ho visto accadere molte volte.  È per questo motivo che le proibizioni erano severe anche se dure da ascoltare. Anche il presepe aveva il suo fascino con le sue stradine, i ponticelli sul fiumiciattolo, la grotta con i pastori eccetera eccetera.
Insomma avevamo tutto anche se a volte mancava un po' di dolcezza.
Rita


🐘










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