Frullar d’ali nello specchietto retrovisore.
Morbido tenero palpitar sull’asfalto.
Mi volava incontro nel tepido maggio
verso la vita con grande coraggio.
Veniva trillando con Amore
che fuggì lontano pieno di terrore.
Non più trilli, né voli, né nidi bambini.
Vola ella ormai nei cosmi infiniti.
La disperazione è negli occhi di lui
che gira sconsolato nei cieli più bui.
Forse nel sole del primo mattino
si ritroverà ad Amore vicino.
Ciao Vanina
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