Segreti di un cofanetto
Cosa c'è secondo te
all'interno di questo cofanetto?
all'interno di questo cofanetto?
🎯
🎯
Cosa c'è nel cofanetto?
C'è tutta la mia vita.
Vedo le tappe importanti e le immagini care di tanti giorni di gioia e altrettanti, forse, di dolore.
Tante esperienze che radunate hanno un senso, a prescindere dalla cronologia; infatti tutte sono interconnesse e possono essere collocate, ora che guardo come dal di fuori, in contemporanea.
Qui c'è tutto ma proprio tutto, anche ciò che mi sembra aver dimenticato. È tutta la mia vita, è vero , ma... non si tratta che di un minuscolo puntino nella infinita vastità del cielo.
(Elisabetta)
🎯
Ho uno scrigno davanti ai miei occhi. Lo immagino
aperto.
E' un vecchio scrigno di legno. Ha intarsiato sul coperchio un mazzo di fiori, una rondine e una scritta: RICORDO.
E' un vecchio scrigno di legno. Ha intarsiato sul coperchio un mazzo di fiori, una rondine e una scritta: RICORDO.
Ricordo di chi? Non so, fa lo
stesso. Penso a me, ai miei ricordi e lo vedo pieno di nastri per capelli di
tutte le forme e colori. A righe, a pois, a fiori.
Da ragazzina sognavo i capelli lunghi ma ahimè, non mi decidevo a farli crescere, non mi ci vedevo, non mi veniva naturale. Provavo una sorta d'invidia vedendoli alle mie amiche, alla tv, sui giornali, ma non riuscivo a sentirli addosso a me. Capivo che non li avrei saputi "portare". Eppure da piccolina li avevo ma alla fine... ZAC... un taglio netto! Questo perché tutte le mattine, al momento di pettinarli erano pianti e strilli per il dolore che mi causavano i nodi che, come si dice, venivano al pettine impietoso.
Da ragazzina sognavo i capelli lunghi ma ahimè, non mi decidevo a farli crescere, non mi ci vedevo, non mi veniva naturale. Provavo una sorta d'invidia vedendoli alle mie amiche, alla tv, sui giornali, ma non riuscivo a sentirli addosso a me. Capivo che non li avrei saputi "portare". Eppure da piccolina li avevo ma alla fine... ZAC... un taglio netto! Questo perché tutte le mattine, al momento di pettinarli erano pianti e strilli per il dolore che mi causavano i nodi che, come si dice, venivano al pettine impietoso.
In questi anni ho deciso di
togliermi lo sfizio. I nodi si formano ancora ma basta pettinare con pazienza e
legarli con i miei nastri di tutti i colori!!
(Claudia)
🎯
È vuoto? Sembra vuoto il cofanetto. No, qualcosa si muove lì, sul fondo. È un grumo di serenità. Cresce pian piano. Si trasforma in una nuvola di vapori dai tenui colori. Mi avvolge e mi porta via. Mi trascina verso lo spazio infinito dove c'è tanto da vedere, tanto da sapere, tanto da assaporare.
L'ho sempre cercata la serenità. Semplicemente la serenità. Sì, è la serenità che che ci vorrei trovare, quella serenità che mi consente di pensare, di conoscere, di vivere una vita interiore.
(Vanina)
🎯
Questo cofanetto di legno ce l'ho simile anch'io sul tavolino da fumo in sala.
Dentro ci sono le carte da gioco.
Mi fermo a pensare quando tutto era permesso di fare, quindi il sabato sera invitavo delle coppie di amici. Prima si mangiava la pizza e poi si giocava a scala quaranta.
Che belle serate! Che cari ricordi! Ora sono così lontani e quegli incontri non si possono più fare.
Il cofanetto... Quando lo guardo vorrei tanto tornare alla vita di prima.
(Silvana)
🎯
Nella mia scatola ci vorrei trovare ricordi di bambina, che erano molto belli perché eravamo molto uniti e felici. Anche perché in me a quel tempo c’erano grandi sogni.
Mi chiedo: ma i sogni esistono?
Poi metterei anche il periodo non felice della mia vita... per poter tirare via la chiave.
(Alba)
🎯
Nello scrigno ci sono lettere d'amore, scambiate negli anni di fidanzamento, tra mio padre e mia madre. Ci ho pensato molto prima di trovare il coraggio di leggerle, per rispetto alla loro privacy, ma poi non ho retto alla curiosità e ho letto frasi meravigliose dettate da un grande amore.
Mi sono sentita molto più vicina ai miei genitori dopo aver violato il segreto di quello scrigno.
(Lauretta)
🎯
Anche sopra al mio comodino c’è un vecchio cofanetto di legno. Lo custodisco gelosamente perché dentro ci sono io con tutti i miei sogni, i miei piccoli e grandi segreti, i miei affetti e le mie insicurezze.
Se lo apro posso trovare le lettere ricevute negli anni, le lettere che ho scritto ma mai spedito, le foto scattate in momenti felici, i biglietti con le frasi lette nei libri, biglietti di auguri, i biglietti con scritto cento volte “non mollare”.
È un cofanetto magico e sapete perché? Perché quando penso che non ci possa entrare più nulla... ecco che si crea un piccolo spazio per un altro prezioso ricordo! Non butterei via nulla di ciò che contiene perché sarebbe come rinnegare una parte di me stessa. La vita mi ha portato sin qui... ad essere la donna che sono e quel cofanetto ne è la testimonianza.
È un cofanetto magico e sapete perché? Perché quando penso che non ci possa entrare più nulla... ecco che si crea un piccolo spazio per un altro prezioso ricordo! Non butterei via nulla di ciò che contiene perché sarebbe come rinnegare una parte di me stessa. La vita mi ha portato sin qui... ad essere la donna che sono e quel cofanetto ne è la testimonianza.
(Monica)
🎯
Questo cofanetto mi riporta alla mente che, una volta, nascosta in fondo ad un armadio, all'improvviso ho visto in un angolo una scatola piccola, di foggia antica.
Subito la prendo in mano, da tanto tempo non lo vedevo, era coperta da altri oggetti. Sperando di trovare là dentro qualcosa di speciale, l'apro .
All'interno subito mi balzano agli occhi alcuni oggetti, che oltre ad essere preziosi sono la testimonianza di un tempo passato della mia infanzia e adolescenza, un paio di orecchini di pietre di granato nero della mia nonna Lucrezia e una piccola spilla a forma di orchidea (d'oro) con una piccola perla bianca, regalatami da un mio parente di ritorno dal Sud America, ero adolescente.
Al centro del cofanetto, un libricino, appunti di viaggi...
La mano va diretta agli orecchini, li prende e se li rigira nel palmo, sono ancora molto belli. Alla mente torna subito quel momento, quando da piccola sono andata a far visita alla nonna. Era molto tempo che non la vedevo, abitavo lontana da lei..
Mi aspettava con ansia sia per vedere quanto ero diventata grande, sia perché finalmente sarei stata con lei per un poco di tempo. A lei piaceva quando si scioglieva la treccia, farsi pettinare da me. Diceva che avevo un modo lieve per far passare le pettinessa (pettine grosso a denti larghi) fra i suoi capelli. In più sentiva il calore delle mie mani quando l'accarezzavo, le portava tanto beneficio. Un pomeriggio dopo tutto questo preambolo si è alzata, è andata al cassetto del comò di camera, ha estratto da una piccola scatolina un paio di orecchini. E che orecchini... proprio quelli che ammiravo estasiata alle sue orecchie. Mi si è avvicinata con un sorriso dicendomi: - Prendi, tienili in mio ricordo, sono certa che che saprai come utilizzarli.
Certo, li ho utilizzati poi bene, sono diventati un anello che porto spesso al dito medio, soprattutto nelle occasioni importanti. Praticamente la mia nonna è sempre con me, anche se poco in vita sua l'ho avuta accanto.
(Maddalena)
E adesso, apriamo...
In realtà il cofanetto è vuoto,
ma quanti pensieri ed emozioni
può contenere!
È un vero e proprio infinito
che possiamo riempire
di tutto ciò che vogliamo.
... ne facciamo una storia, una fiaba, una favola?
🎯
Serenità
Il cofanetto è lì, ben chiuso. Ammicca. Vuol tentarci. Chissà
quanti segreti contiene!
Il silenzio è totale. Sguardi indecisi.
Il silenzio è totale. Sguardi indecisi.
Fulvia avverte adesso un desiderio grande. Ha deciso. Ha deciso
di aprire il cofanetto.
Click. Scatta il gancetto.
Le amiche, prima indecise, si chinano tutte insieme mentre il coperchio gira su
se stesso. Ora vogliono tutte sapere.
Al primo sguardo sembra vuoto, ma poi ci si accorge che qualcosa
si muove lentamente sul fondo buio della cassettina di legno.
Non si capisce bene cosa sia, la forma è indistinta, ma Fulvia avverte con chiarezza che lì c'è bellezza e positività.
Non si capisce bene cosa sia, la forma è indistinta, ma Fulvia avverte con chiarezza che lì c'è bellezza e positività.
Ha finalmente la certezza
che quello è un panetto di serenità, una serenità rarefatta. Ne sente tutta la freschezza
e il profumo delicato.
In questo momento la vede uscire all'esterno.
È imbrigliata, quella serenità, in lucidi nastri colorati. Gloria li riconosce immediatamente. Come allora, sembrano
vivi quei fiocchi che la riportano bambina, quando desiderava tantissimo avere
i capelli lunghi, ma i nodi che si formavano erano davvero troppi e aveva dovuto
tagliarli.
Fulvia guida adesso l’immateriale serenità verso la porta di
Martina che la raccoglie con grande riconoscenza.
Che gioia! I suoi amici abituali sono di nuovo per le belle scale di marmo di casa sua. Questa sera si mangerà di nuovo la pizza in allegria e, come al solito, si giocherà a carte fino a tardi.
Che gioia! I suoi amici abituali sono di nuovo per le belle scale di marmo di casa sua. Questa sera si mangerà di nuovo la pizza in allegria e, come al solito, si giocherà a carte fino a tardi.
Paola è la prima ad entrare.
Indossa al dito… due bellissimi
orecchini. Orecchini al dito?
Glieli ha donati sua nonna tanti tanti anni fa. Lei ha fatto
montare i due importanti ovali di pietre preziose nere su un immaginoso anello,
che adesso brilla ad ogni piè sospinto, mentre siede sul divano di fronte ad Angela.
L'apertura del cofanetto ha riportato a galla tanti ricordi,
i più bei momenti vissuti da bambini, i sogni luminosi di allora. Non c'è più niente
di brutto e doloroso. Per Ambra c'è addirittura l'equilibrio di una vita intera,
in cui positività e negatività risultano essere stati fondamentali.
È ora di riabbassare il coperchio. In fondo al cofanetto sono
rimaste un pacco di lettere. Appartenevano ai genitori di Luisa. Anche queste sono
legate con nastri colorati. Sono lettere d'amore mai spedite. Luisa non ha il coraggio
di leggerle però. Si può richiudere.
Le amiche, complici, si scambiano uno sguardo.
Fulvia riabbassa il coperchio e lo riassicura con il gancetto.
Fulvia riabbassa il coperchio e lo riassicura con il gancetto.
La scatola di ferro dipinta di rose azzurre che una volta conteneva caramella ha un lucchetto. E' chiusa. Ho tirato via la chiave. Quando prenderò coraggio butterò via anche la scatola.
RispondiEliminaCiao, fanciulle della panchina, ho voluto essere con voi e dire la mia. Come al solito, cattiva.
Caro (o cara?) Pollicino, se ti ci vuole un coraggio così grande a buttarla via, ti auguro di conquistare la capacità di buttarla via nel più breve tempo possibile. Saresti finalmente libera da questa evidente catena che ti stringe.❤
EliminaComunque "La Panchina" esulta di averti qui con noi!
un giorno in un mercatino dell'usato ho trovato una scatola di netalli con delle rose dipinte sul coperchio, ho provato ad aprirla ma era chiusa e alka cassa hanno detto che la chiace non c'era meglio cosi- mi sono detta- la porto a casa lo stesso perche mi piace molto.
RispondiEliminaA me piace fantasticare sul suo contenuto perche tintinna appena la tocco, cosi mi lascio andare a mille ipotesi.: questo è il bello! Credo che non cercherö mai di aprirla perche contiene una quantita infinita di segreti.
Il mistero affascina, concordo. E il mistero nutre la creatività. ❤
Elimina