Lucca Insieme - L'intervista del mistero 7

 

Oggi è venuta a trovarci 
e si è seduta sulla nostra panchina

un'ospite misteriosa.

Non sappiamo chi sia, 

cosa fa, nemmeno il suo nome.

Questa sarà, dunque, un'intervista al buio.

Dai, cominciamo!

L'intervista del mistero

Alla scoperta di Maria Grazia

 

Vanina: Eccoci! Sono davvero contenta di averti qui con noi, Maria Grazia. Grazie!

M. Grazia: Anche a me fa tanto piacere essere qui e conoscervi. 

Vanina: Dunque, entriamo subito nel vivo, d'accordo? Prego le signore de "La Panchina" di presentarsi brevemente per dare un'idea di chi siamo e poi di iniziare a scoprire chi è questa deliziosa ospite.

Rita: Di dove sei? Dove vivi?

M. Grazia: Non so se posso dirlo...

Vanina: Ti pregherei di dirlo più tardi... altrimenti si svelerebbe tutto l'arcano.

Claudia: Non importa. Però... però dal tuo accento mi pare di cogliere qualcosa di familiare. Sei toscana? 

M. Grazia: Sì, sono originaria di Firenze, ma sono vissuta per molti anni in provincia di Arezzo, in Casentino.

Piera: Conosci Lucca? 

Maria Grazia: Sì, ho avuto occasione di conoscerla attraverso un amico carissimo di Lucca e sua moglie, che me l'hanno mostrata nel corso degli anni. Mi sono innamorata subito di questa città per la sua intimità, la sua eleganza... in fondo un vero e proprio salotto.

Rita: Lavori? Se sì, di cosa ti occupi?

M. Grazia: No, sono in pensione. 

Rita: Hai mai lavorato?

M. Grazia: Sì, ho lavorato come fisioterapista. Per questo sono stata quattro anni ad Arezzo, poi per trentuno ho lavorato in Casentino, esattamente ad Impruneta. Sono specializzata nel campo neurologico e respiratorio. Ho amato il mio lavoro. L'ho fatto con molto entusiasmo e molta soddisfazione, stabilendo con i pazienti un forte rapporto di empatia. È un tipo di lavoro che mi ha premesso di occuparmi delle persone e mi ha fatto crescere.

Silvana: Sei single o sei sposata? Hai figli?

Maria Grazia: Non ho figli, ma sono stata sposata. Sono vedova da molti anni purtroppo. Ventuno anni fa mio marito mi ha lasciato... ed io mi sono ritrovata sola.

Vanina: Non sarà stato facile, immagino...

M. Grazia: È stato terribile... La sua perdita è stata per me un dolore così grande, immenso, che poi in qualche modo ho dovuto trovare una strada che mi consentisse di andare avanti in qualche modo. Dovevo cercare qualcosa per riempire la mia vita. In quel periodo ho anche provato a scrivere ciò che sentivo.

Silvana:  Allora anche a te piace scrivere... Noi de "La Panchina" scriviamo molto.

Vanina: È vero. Ritengo che la scrittura sia un ottimo mezzo per farci riflettere, definire meglio le nostre emozioni e i nostri pensieri. Di più. Ci consente di conoscerci meglio e di liberare all'esterno le nostre paure, le nostre ansie, il nostro dolore. 

Alba: Sei riuscita poi a trovarlo quel qualcosa? In che modo hai ritrovato l'equilibrio?

M. Grazia: Sì, ci sono riuscita. È stato in quel momento che ho incontrato il Buddismo che mi ha aperto un mondo. Infatti mi ha richiesto e mi richiede molto impegno per lo studio, oltre a quello per le preghiere mattina e sera. E questo fatto, oltre che a riempire il mio tempo, mi ha gradualmente allontanato dal dolore.

In questo periodo i momenti di studio avvengono sul web, ma prima della pandemia ho avuto la possibilità di incontrare spesso e regolarmente gli amici. Spero tanto di poter ricominciare presto a vedere gli amici come facevo prima. 

Claudia: Il Buddismo... È davvero molto interessante... Anch'io ho provato ad avvicinarmi al Buddismo, ma con la complessa organizzazione familiare che ho mi è complicato trovare tanto tempo per studiare. In ogni caso ho parecchi libri e ogni tanto mi capita di dare un'occhiata. Prima o poi forse approfondirò meglio.

Vanina: La religione aiuta molto a superare le difficoltà. Lo ha fatto anche nel tuo caso...

Piera: Religione? Ho sempre creduto che il Buddismo fosse una filosofia. Non è così?

M. Grazia: È anche una religione... diciamo che è una disciplina di vita che coinvolge tutto quello che viviamo.

Lauretta: Pensi di frequentare la nostra panchina o questa intervista rimarrà unica e isolata?

M. Grazia: No, non resterà isolata. Mi piacerebbe frequentare il vostro gruppo, naturalmente compatibilmente con i miei impegni.

Lauretta: Del resto hai detto che sai scrivere...

M. Grazia: Non so se so scrivere,  ma quando a distanza di tempo ho riletto ciò che ho scritto nei momenti di cui parlavo prima, sono rimasta piacevolmente sorpresa, direi che mi sono proprio piaciuti.

Vanina: Maria Grazia, adesso vuoi dirci dove vivi?

M. Grazia: Volentieri! Mi sono da poco trasferita a vivere a Lucca. Vi avevo detto che questa città mi piace, anzi mi piace molto e l'ho preferita a Firenze, da cui del resto mancavo da molto.

Silvana: Che bello! Siamo contente di averti nella nostra città.

Piera: Avremo occasione di vederci e, se la pandemia ce lo permetterà, potrai frequentare la nostra sede, la biblioteca di M. Eletta Martini, in Via Sant'Andrea,  33.

Wilma: Mi sono potuta collegare solo adesso purtroppo, ma sono contenta di averti conosciuta, Maria Grazia. Certamente avremo modo di conoscerci meglio.

Vanina: Allora siamo giunte alla fine della nostra intervista. Grazie da parte di tutte noi de "La Panchina" per la tua disponibilità. Nei nostri prossimi incontri avremo modo di approfondire molte tematiche interessanti. Ti aspettiamo!

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Ieri con una ospite a sorpresa, durante il nostro collegamento con la Panchina ,abbiamo conosciuto una signora  molto determinata. Ha parlato e spiegato la sua vita in una maniera piacevole.  Usava parole ben precise con un tono di voce pacacato che infondeva fiducia.   Mi ha fatto maggiore soddisfazione il sapere che è venuta ad abitare vicino al mio condominio, così avrò occasione di incontrarla spesso di persona.

(Silvana)

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Al nostro gruppo si è piacevolmente unita Maria Grazia. 

Sarà una buona amica per tutte noi che siamo già molto affiatate e con la guida di Vanina anche abbastanza produttive. Ma veniamo alla nuova arrivata. 

Certo che da subito non potevamo sapere chi fosse e a che titolo fosse intervenuta, ma via via che la conversazione andava avanti siamo arrivati al momento in cui Maria Grazia ha definito la città di Lucca un salotto e lo ha detto con chiara convinzione e ammirazione tanto da indurmi a pensare che avesse un interesse ben preciso.

Insomma mi ha fatto pensare che perlomeno avrebbe frequentato la nostra amata città e infatti l'ha scelta addirittura per abitarvi.  Sarà quindi dei nostri a tutti gli effetti. 

Bene, perché darà sicuramente un ottimo contributo a tutta "La Panchina", vista la personalità che ha. 

Vorrei dire che, se una bella persona decide di restare, significa che anche noi abbiamo fatto buona impressione e tutte insieme, sempre sotto la guida di Vanina, siamo un potenziale. Permettete l'ambizione.

(Claudia)

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Nell'incontro di giovedì 17, Vanina ci ha presentato una nuova signora, che come sempre ci ha stupito. All'inizio ero molto curiosa di capire chi fosse e ben presto l'intervista è partita.

Devo dire che ho conosciuto una signora molto interessante, con molti argomenti su cui riflettere insieme. Prima di tutto abbiamo scoperto, anche se in fondo all'intervista, che è venuta ad abitare a Lucca in centro storico e questo è già un fatto importante, perché sarà possibile prima o poi incontrarci anche di persona. Inoltre mi ha dato immediatamente l'impressione di averla già conosciuta, come fosse già una del nostro gruppo. E questo mi ha trasmesso un senso di fiducia,
Abbiamo poi scoperto anche alcuni interessi e alcuni hobby. Le piace camminare, per esempio, e soprattutto ci ha un po' parlato del suo interesse per il Buddismo.
Purtroppo ho potuto fare solo poche domande, mentre io per la mia curiosità ne avrei avute tantissime da fare, ma giustamente tutte volevano parlare e gli argomenti erano importanti ed hanno preso tempo.
Aspetto con ansia il prossimo giovedì per continuare a conoscerla meglio.

(Alba)

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