Solo e pensoso me ne vo...
Sono ormai qui.
Quanto verde davanti a me!
Apro o non apro questo cancellino?
Scenderò ancora le scale?
Haiku
è laggiù che mi aspetta.
Io vado.
Chi viene con me?
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Richiudo il cancelletto.
Niente più può disturbarmi adesso.
Scendo con fiducia.
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Ancora uno scalino.
Che quiete primordiale mi accoglie!
C'è dell'oro quaggiù.
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Silenzio non-silenzio.
Parole delicate strutturate in pensieri garbati.
Calore di emozioni.
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Un sogno ritrovato.
Ecco la Fonte Diamantina che mi chiama.
È pura e cristallina.
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Libera tra le ninfe
ripercorro grata la poesia dell'adolescenza.
Mi abbevero di grazia.
Vanina
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Ora mi affaccio.
La verde, alta montagna m’invita.
Dirado il pensiero.
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La mente leggera
induce il mio triste sguardo
un po' più in alto.
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Un nero filo
attraversa le alte e grandi nuvole.
Mi minaccia.
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Ecco, io sopperisco.
Volgo il mio triste sguardo al di sopra.
L’altra metà del cielo.
Claudia
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Fine d’estate:
nel mare azzurro, nei campi fioriti.
Un colore solo.
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Gocce di pioggia,
sul verde prato scintillano.
Un nuovo risveglio.
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Silenzio,
é tutto ciò che rimane.
Un canto di cicale.
Monica
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Ho aperto il cancello.
Finalmente vedo l'orizzonte infinito
con tutti i miei sogni.
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Apro il cancello.
Dentro di me vorrei vedere felicità
per il mio bene.
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Il cancello dei miei ricordi...
saltavo velocemente per scoprire cosa c'era:
tanta tanta delusione.
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Il cancello del mio cuore.
Lo voglio aprire per i miei cari che di lassù
mi penseranno.
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Apro il cancello del mondo
ma non vedo tanta tanta felicità
nel mondo di oggi.
Alba
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Sono ferma.
Un vasto panorama verde
si apre davanti a me.
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Che bella fontana!
Versa acqua fresca e cristallina.
Riempio una bottiglia.
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Vado in bicicletta
in un luogo viale alberato.
Canto una canzone.
Silvana
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Mi sovrasti. Alto maestoso
ti aimmiro. Mi attiri luogo solitario e vorrei, ma resto immobile
come foglia senza vento.
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Sto nel verde morbido,
odoroso, invitante, sdraiata ne godo. Mi salutano le bianche nuvole.
Brezza placida mi accarezza.
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Rispondo beata. Andate oltre pecorelle,
non attardate la vostra corsa, recate con voi i neri incubi paurosi.
Brezza placida mi accarezza.
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Mi lascio accarezzare.
Come un refolo che rapisce sabbia fra le dita ammiro estasiata,
piantata come un albero.
Rita
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