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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Sorrellanza

 




Rielaborazione dal web

Sorellanza


In questi giorni
di gennaio
ho ripreso ad andare al cinema,
cosa che non facevo da tempo.
Evviva!

Tra gli altri,
ho avuto occasione di vedere
"Diamanti", il film di Ferzan Özpetek,
in cui molte donne
vivono uno spazio di relazioni,
le più varie e in evoluzione.

A prescindere dal film,
che va come va,
mi piacerebbe estendere le riflessioni
a noi tutti, che frequentiamo
"La Panchina".

Che ne dite?
Proviamo?

Quali personali esperienze
avete avuto
in queste dinamiche relazionali
tra donne 
e quali idee ed emozioni
ne avete ricavato?


Chi comincia?

🧸


🧸

Oggi il tema era di parlare di donne in generale e della loro capacità di essere "sorelle" tra loro in particolare.
Devo dire che non mi viene in mente niente di nuovo, sempre le stesse cose, perché alla fine questi sono i fatti: la violenza, la gelosia, la concorrenza, la non complicità, il non apprezzarsi, il non aiutarsi a condividere tutto e poi, ancora peggio, il non difendersi, eccetera eccetera. 
Care amiche, proprio in questi giorni ho visto un film, "Diamanti", che è nelle sale cinematografiche ed è molto apprezzato. Io sono andata con molto entusiasmo a vederlo con delle mie amiche, però personalmente mi ha deluso, perché questo gruppo di donne ha le stesse problematiche di sempre. Di nuovo ho notato che alla fine si mostrano solidali, ma questo è il film e non accade nella realtà.
Allora io torno a dire del mio privato. Io ho lavorato con molte donne, anche se in una fabbrica, mentre il film è girato in una grande sartoria, ma la sorellanza era poca.  Comunque i problemi erano gli stessi, diciamo che non è cambiato niente. Ogni donna aveva il suo percorso: bello, brutto, triste, che non andava bene o che andava troppo bene, come accade nel film, ma non ho visto il lieto fine. Insomma non ho notato una grande differenza con ciò che accade oggi, perciò mi dico che la sorellanza non si realizza... certamente non si realizza spesso.

Alba




🧸

In passato le donne erano maggiormente sollecite alla solidarietà e alla collaborazione reciproca.
Le più anziane “trasmettevano” alle giovani la loro esperienza, riuscivano a infondere sicurezza; davano consigli pratici ed emotivi.
Quell'unione le rafforzava, facendole sentire tutte uguali e comprese… nasceva una sorellanza naturale.
Oggigiorno sono molti i contatti virtuali tra le persone e pochi quelli reali, nei quali si ha più difficoltà a esternare emozioni, sentimenti e paure.
Le donne hanno la capacità di sentire di cosa hanno bisogno le altre, soprattutto in una relazione di sorellanza, ma non l’esternano e si ritraggono per rivalità o altro.
La vera amicizia, invece, sa condividere momenti felici e momenti brutti; non giudica, ascolta e conforta, come succede a noi nel gruppo de "La Panchina".

Monica




🧸

Parto subito dal termine “sorellanza” perché mi viene in mente un’amicizia ormai datata e quindi ampiamente consolidata. Negli anni ho avuto molte donne intorno a me, soprattutto in ambito lavorativo, ma ho preferito lasciare il rapporto relegato a quest’ambito poiché si trattava di un “gruppo destino”. Diciamo però che il destino ci viene anche incontro se noi sappiamo vedere le qualità nell’altro perché persone valide in questo mondo ce ne sono. Ma torniamo al termine “sorellanza”.
Stavo parlando della mia amica di vecchia data; fu lei a iniziare il rapporto di amicizia, poiché vedeva in me una sorella. Ricordo che me lo disse guardandomi bene in volto, come per studiare la mia reazione e mi disse che forse io non potevo capire perché sorelle non ne ho. Lì per lì rimasi colpita da questa affermazione visto che a me sarebbe piaciuto molto avere una sorella. Sì, una sorella mi è mancata davvero. Con lei comunque ho potuto realizzare un rapporto profondo perché noi non abbiamo alcun problema ad aprirci e parlare serenamente di tutto quello che pensiamo anche se può capitare di non essere d’accordo in tutto. Ovviamente non è facile per tutti costruire un rapporto di questo tipo, soprattutto perché in questo caso è coinvolta tutta la famiglia.
Un'amicizia vera aiuta a crescere per la stima che avvertiamo a vicenda. Con questo non voglio dire che ho isolato le altre donne, le rispetto e mi ci affeziono pure ma se riesco a trovarle leali, vere, pulite di animo.
Credo che non si possa dire che le donne abbiano certi particolari difetti, non si possono inquadrare come gelose o pettegole o invidiose o anche vanitose. Sono persone, persone con pregi e difetti e, per cercare di costruire un buon rapporto e magari anche qualcosa in più come una vera amicizia, serve l’intelligenza emotiva per captare e dare valore al lato migliore. E’ questione di buona disponibilità verso l’altro.
Ho un’amicizia fin dai tempi dell’infanzia e qui si tratta di puro affetto, senza valutare veramente la persona in qualsiasi cosa faccia o dica  nei vari momenti della vita, perché so bene che di fondo è una persona molto buona.  Anche se ci vediamo poco so che ci pensiamo e se ci incontriamo bastano poche parole per riempire il nostro cuore di felicità, nonostante i problemi che la vita ci porta.
Le emozioni sono nell’aria quando si incontrano persone di valore. Ad amare si può imparare.

Claudia





🧸

Ho avuto occasione di parlare di esperienze di relazioni fra donne.
Penso che tutto dipenda dal carattere di ognuna di noi. Intanto fra una superba e una socievole.
Abito in una corte da tantissimi anni e ci salutiamo in poche. Ad alcune sembra che pesi anche rispondere ad un buongiorno.
Non sopporto quando in qualche riunione fra amiche qualcuna dice "Io così non mi comporterei mai." Non dirlo mai, perchè in un'occasione simile una assume subito quell'atteggiamento.
Con la mia mamma io delle volte le ho suggerito di non fare quella cosa a una certa età... ed ora io faccio semplicemente uguale.    
Bisognerebbe essere sempre pronte a dare una mano a chi ha bisogno con un un sorriso per non farlo pesare troppo e non giudicare mai.

Silvana




🧸

Sorellanza... direttamente dal rapporto naturale tra sorelle, si parla oggi di sorellanza fra donne. Mi chiedo: è qualcosa di realmente possibile oppure resta solo un'utopia?
A dire la verità me lo sono chiesta più volte, ma devo ammettere che la risposta non è semplicissima. Ho visto amiche soffiarsi il fidanzato, sorelle vere litigare ferocemente, colleghi di lavoro tirarsi brutti tiri e rendere difficile la vita lavorativa fin quasi ad arrivare al mobbing, gesti gentili ma solo di cortesia o di pura buona educazione.
Allora, esiste o no la sorellanza? Sì, credo che a volte sia possibile, ma che non sia così facile incontrarla.
Infatti, tutto dipende dalle singole persone. Tuttavia bisogna anche ammettere che ce ne sono troppe di quelle che non hanno raggiunto un personale equilibrio interiore e molto poche di quelle che sono sensibili ed empatiche tanto da riuscire a sganciarsi dal proprio ego e a funzionare da collante in un gruppo.
Stranamente la solidarietà trova più spazio in gruppi che posseggono molto poco. Ho visto una bambina di un paese africano offrire un pezzo di biscotto ricevuto in dono ad un'altra che ne era rimasta senza.   (continua)

Vanina 




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"Sorellanza” è una parola nuova, ma mi piace.

Nella vita di ogni giorno ci sono rapporti con altre donne, anche di semplici relazioni appena accennate. Saluto una signora che fa una passeggiata e le sorrido, ma non è certo da questo incontro che mi aspetto grandi emozioni. 

Devo riconoscere che quando mi è capitato di far parte di un gruppo di persone, ho capito che inevitabilmente capita che, finita l'occasione di incontro, ci accorgiamo che con alcune delle altre donne si è instaurato un rapporto più intimo, più viscerale, più amoroso e che magari viene voglia di coltivarlo, mantenendo nel tempo la relazione, con telefonate, messaggi e, perché no, con incontri successivi. Ho ben presente questa situazione e posso dire che la sorellanza è possibile e anche molto appagante.

Posso certamente affermare che fra noi donne è più facile arrivare ad un rapporto più viscerale perchè forse siamo più disposte a metterci a nudo quando c'è l'occasione giusta. Purtroppo a chi è troppo facilona come me, capita di aprire il proprio cuore anche a chi poi lo calpesta, ma pazienza, basta imparare dagli errori.

Le emozioni che ho quando mi immergo in queste situazioni sono molto appaganti e mi capita di pensare che avrei tanto desiderio di vivere la vita di tutti i giorni con tali sentimenti di gioiosa accettazione dell'altro, di condivisione profonda dei sentimenti e dell'amore, ma bisogna camminare con i piedi per terra e non esagerare con il pretendere troppo dalla vita e quindi da chi è intorno a noi quella perfezione che noi per prime siamo ben lontane dal possedere. 

Riconosco che ho piena sorellanza con chi soffre, probabilmente perchè la sofferenza abbatte le barriere e ci rende vulnerabili ai bisogni primari dell'uomo, cosa che invece non ho trovato negli ambienti di lavoro dove primeggia il giudizio e la sopraffazione. E questa è una  grande perdita per le persone perchè il lavoro diventa doppiamente duro se portato avanti in un ambiente ostile.

Spesso però bisogna fare il primo passo verso una comunione di intenti senza necessariamente aspettare che sia l'altra a farlo per noi.


Rita




🧸

Quando è stato proposto questo tema di riflessione ho provato un attimo di confusione pensando alla differenza tra sorellanza e profonda amicizia tra ragazze o donne. Allora sono entrata nel web, ho cercato alcune definizioni di questa parola e ho annotato quelle che mi sono piaciute di più.

La sorellanza viene definita come un accordo morale, sociale ed affettivo tra donne, che le fortifica, se sono unite come sorelle e alleate come compagne nel loro percorso di emancipazione; sottintende una complicità di intenti, al di là di differenze sociali, religiose, etniche, un rapporto empatico che aumenta l’autostima; è l’intimo legame tra donne che condividono esperienze e comprensione reciproca.

Guardo un attimo indietro nel tempo e vedo la sorellanza emergere nelle mie prime relazioni significative con altre ragazze, compagne di classe ai tempi del liceo, con le quali affrontavo, in unità, le problematiche relative all’educazione alla vita - all’epoca quasi inesistente nella scuola - e all’ emancipazione femminile, e con le amiche del paese, con cui avevo inoltre una continua condivisione di problemi relativi ai rapporti familiari e scambio di confidenze personali.

Dalla mia breve e veloce ricerca risulta anche che, scientificamente parlando, l’amicizia con altre donne è una sorgente di ossitocina, che contrasta il cortisolo e l’adrenalina, riducendo paure, ansia e insicurezza. Quest’ultima rivelazione mi fa capire perché ogni volta che ho vissuto momenti di condivisione di idee, intenti e sentimenti con altre donne ho sentito un benessere e un’energia maggiori del solito.

Incontrarmi al lavoro con certe colleghe (in tutti i miei ambiti di lavoro e corsi vari ho avuto a che fare al 90 %  e più con altre donne), analizzare insieme le varie situazioni esprimendo opinioni diverse con serenità e sincerità, prendere decisioni comuni e a volte fare da “trait d’union” tra le persone coinvolte, con rispetto per le differenze,  ha prodotto in me grandi soddisfazioni interiori, ha rafforzato molto la mia autostima e anche creato un ambiente lavorativo affettivamente positivo e materialmente costruttivo.

Non sempre, naturalmente, questo è stato possibile, perché in alcune donne ha prevalso la competitività o l’orgoglio, il bisogno del potere, l’interesse economico o problematiche interiori profonde sulle relazioni, comunque è successo abbastanza spesso.

Da tanti anni coltivo amicizie sincere con alcune donne, quelle con cui ho ideali e comportamenti sociali piuttosto simili, con le quali mi trovo singolarmente, di solito, ma anche in piccoli gruppi. In quelle ore che strappiamo agli impegni, si respira meglio, si ride, si raccontano problemi, gioie  e novità delle nostre vite, si scambiano pareri, si analizzano situazioni personali e sociali da vari punti di vista, si comunica, spesso con un po’ d’ironia e ci si incoraggia a vicenda, si progettano anche semplici attività da vivere insieme: una passeggiata, una breve gita per conoscere qualcosa di interessante, per andare insieme a trovare qualcuno, la visita a una mostra... Dopo torno a casa sollevata, alleggerita, mi sento compresa e amata da persone che stimo, che capisco e che mi capiscono, di cui riconosco le qualità e conosco i difetti, così come ognuna di loro conosce i miei.

Per me la sincera amicizia tra donne deve includere la sorellanza, non può essere altrimenti.


Silvana B.




🧸

"Ragazze, dove si va sabato sera? "
"Ma a Nona Cia naturalmente!"
"Andiamo a fare un giro a Venezia? 
"Certo, quando? Dai decidiamo!"
Eravamo sempre d'accordo noi della banda delle ragazze. Tra noi era sempre presente la collaborazione, sembrava una cosa impossibile, ma la solidarietà aleggiava piacevolmente tra noi. Non ci sono mai state discussioni, sotterfugi o tradimenti in questo bel gruppo.
Eravamo tutte fidanzate con altrettanti ragazzi di Domodossola e quando qualcuna di noi aveva un problema il punto dove ci trovavamo era davanti al bancone del bar dove ci poteva sentire solo il barista, ma tanto di donne non capiva niente... Abbiamo cercato sempre di aiutarci quando i problemi amorosi diventavano un po' pesanti, magari non siamo riuscite a risolverli quei problemi, ma almeno ci abbiamo provato ragionando tra di noi.
Questo modo di condividere l'amicizia per me è stato indimenticabile perchè ho sempre ritenuto che la collaborazione, l'intimità, non sempre riescono ad essere presenti in un gruppo.
La vita non sempre è stata benigna con noi perché nel nostro gruppo sono arrivate le malattie, le separazioni, la morte, ma sempre anche se ormai lontane, ognuna col suo percorso, noi siamo riuscite a rimanere unite, a vederci di tanto in tanto per qualche vacanza o brevi visite nei week-end, a sentirci per telefono, a leggerci su Messenger.
Ritengo che il nostro sia un gruppo anomalo, è difficilissimo essere sempre disponibili per cercare di aiutarci, di incoraggiarci vicendevolmente. Ora siamo rimaste poche, ma siamo sempre molto legate. 
Gli argomenti delle nostre conversazioni sono anche cambiati, perché ora parliamo di problemi di salute, dei figli, conseguenza del passare degli anni 
Ora non abbiamo più bisogno di consigli su come comportarci col nostro fidanzato nei momenti difficili, ci coccoliamo con le foto dei nostri viaggi e dei nipotini (chi li ha) e a volte ci facciamo i complimenti vicendevolmente per essere riuscite a raggiungere questa età avanzata, rimpiangendo quelle che non ci sono più.
E' molto strano questo rapporto di cui vado molto fiera e che non sono mai riuscita ad avere né con le compagne di scuola, né con le colleghe di lavoro. Forse tutto ciò è dovuto al fatto che noi ci siamo scelte da ragazze, mentre il rapporto con altre donne che hanno fatto parte della mia vita mi è stato imposto da eventi casuali, non cercati.
Ora é nato un nuovo vocabolo "la sorellanza" che io ritengo sia proprio quello che rappresenta il nostro rapporto che vive da sessanta anni anni e forse più.

Lauretta


🧸














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