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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Primavera d'ìntorno

 




Primavera d'intorno


Ci risiamo!
È ancora primavera.

Il pittore, assorto,
completa un acquerello
in cui S. Frediano
si scioglie nell'oro
sul foglio.

Nel cielo
si rincorrono immagini
eteree e leggere.

Inevitabile scendere
ancora le scale...
Ho voglia di ritrovar la magia
che questa immagine
mi evoca.

E voi?
Vi va di raccontarcelo?



🌺
Primavera, cara primavera,  che colori ci dai! Sono magnifici e danno il senso della vita che risorge. In questo periodo, tutto può accadere anche nella nostra mente, nel nostro fisico. Questa stagione ci dà una spinta di luce e ci aiuta a essere positivi.
Penso che sia un fattore ottico che emana nel nostro cervello tutti questi impulsi. Allora il pensiero mi va a coloro che vivono dove è sempre notte... quanto cupo deve essere il loro cervello!
Ragazzi, noi siamo fortunati ad avere questa stagione, la primavera... Quanto è grande la Natura! Proprio tanto tanto!
Alba



🌺

Primavera.
La serenità
segue la tempesta.
Nel grigio cielo
soffia il vento,
spazza via
le ultime nubi.
Forse.

Monica



🌺
Che posso dire... sulle parole prevale l’immagine. Adoro questa piazza, sempre luminosa, anche quando la luce si fa debole. E’ l’effetto del mosaico. Una meraviglia di oro e colori. 
In questo momento mi trovo colpita dal cielo, dalle nuvole di panna montata che spesso ci regala la primavera. Direi però che mi si aprono più possibilità di pensiero. Intanto mi mancano i colori e i profumi dei fiori di cui la piazza per la festa di Santa Zita è invasa, mi manca il brusio della gente che girottola e si bea di quell’aria guardandosi intorno curiosa. Ma il cielo mi fa tornare indietro nel tempo.
Mi piaceva fermarmi a osservare il viaggio delle nuvole e mi immaginavo lo spazio infinito che potevano percorrere guardando giù per sbirciare dall’alto le persone che si incontravano o che magari si recavano frettolosamente a qualche appuntamento oppure i bimbi che andavano a scuola. In quei momenti perdevo il senso del tempo. Mi piaceva moltissimo estraniarmi dalla realtà, mi sentivo leggera, non ero più io, con i mille problemi che mi facevo sui miei innumerevoli difetti che allora mi vedevo addosso. 
Tornando con il pensiero ai bimbi, mi pervade il ricordo delle poesie che a scuola dovevamo imparare a memoria. Per me era un incubo. Spesso non mi piacevano, non capivo quelle parole tanto complesse e nemmeno mi sentivo di domandare spiegazioni alla maestra perché “quella” proprio non  mi piaceva nemmeno un po'.  
Sono compiaciuta, è acqua passata che però mi ha costruita e il tempo mi ha dato modo di apprezzarmi confrontandomi con gli altri. Quanti difetti abbiamo tutti! E pure pregi, perché il mondo va avanti con il contributo di tutti.
Tornano ciclicamente le stagioni. Mi trovo agli inizi della primavera che rinnova il cervello con il risveglio di tutto quello che ci circonda. Come sarà bello il Giappone con la fioritura dei ciliegi!? Forse queste nuvole potrebbero vederli.
Claudia



🌺
Sto passeggiando sulle Mura e mi guardo intorno. Con l'inizio della primavera cambia il panorama che ci circonda: gemme sui rami degli alberi e fiori nelle aiuole. Anche nel mio intimo qualcosa è cambiato. Mi sento che dopo il lungo e freddo inverno ora respiro meglio e sono di umore più serena. Anche la gente che incontro mi sembra che mi saluti anche se non la conosco.
La primavera ha il clima più mite, è la stagione dei fiori ed è una rinascita e un risveglio della natura che sentiamo anche noi nel nostro cuore.
Silvana



🌺

DI nuovo la primavera

Guardo la foto di piazza San Frediano scattata oggi, 25 marzo e subito, utilizzando la memoria recente, proseguo dietro la chiesa e salgo sulle mura come ho fatto ieri l’altro.

E’ la prima volta che ci salgo da due settimane ed è tutto cambiato: i tigli hanno le gemme e mi investe il profumo dell’erba, cresciuta d’un tratto, che custodisce i fiorellini azzurri, spingendo invece in alto quelli gialli. Cammino… nel contorno del giardino dell’ostello tanti alberi in fiore, da frutto credo, rosa e bianchi.

Nello stomaco avverto un senso di leggerezza nuovo e insieme antico, forse una lieve malinconia per le prime emozioni legate alle stagioni che ricordo.

Sono i profumi che di solito mi guidano indietro nel tempo e per la primavera si soffermano ai miei tredici anni.

Ero in terza media e insieme a una compagna di classe e a sua sorella, un po’ più piccola, da marzo a maggio di quell’anno, andavamo quasi ogni pomeriggio a fare lunghe passeggiate in campagna, partendo da un viottolo vicino alle nostre case. In quella primavera imparai ad attraversare i ruscelletti - quasi rigagnoli - di sasso in sasso, ad assaggiare i germogli di rovo e vari fiori, a ricavare dai grani freschi del frumento una specie di gomma da masticare, a produrre un suono vibrante soffiando su una foglia tenuta tra i pollici, mentre ci raccontavamo pensieri, riflessioni e sogni, e a correre a perdifiato in salita, al ritorno, per arrivare a casa entro il limite orario stabilito dai genitori.

Mi guardo intorno: la luce, l’aria, i colori, i profumi sono qui, veri, presenti, di nuovo, ancora, ma anche il ricordo di quelle scoperte felici è presente e forte nella memoria.

Sì, quella è stata una delle primavere più belle.

Silvana B.




🌺

Ci sono avvenimenti nella nostra vita che si ripetono con scadenza puntuale. Vedo nell'aria vicino a me un rimescolio di energia portato dalla primavera che ritorna e si vede, si sente. Si vede nelle foglie che nascono in un giorno, si vede in  un albero spoglio che in un batter di ciglia indossa il suo vestito più bello. Quasi a non voler perdere tempo dopo tanti mesi di inattività. E' un'esplosione di vita incontenibile, che pare esagerare nella sua manifestazione tanto che vien voglia di imitarla, viene voglia di indossare qualcosa che ci faccia manifestare visivamente il cambiamento fuori e dentro di noi.

Amo il gesto di mettermi i fiori nei capelli, amo guardare la distesa di margherite che popola il mio giardino, sembra incredibile, ma il numero dei fiori in certi punti supera quello delle foglie.

Mi rivedo fanciulla sdraiata in un campo a cercare i quadrifogli, beandomi di quella distesa di erba tenera e verdissima. Adesso gli acciacchi non mi permettono più di stare sdraiata a godermi quel contatto salutare, allora eccomi soccorrermi la fantasia. Mi vengono in mente i fiori che hanno popolato la mia infanzia, erano fiori “poveri” che si trovavano in natura  come il glicine, la mimosa, ma quanto preziosi, ma quanto belli.

Mi rivedo bimbetta a gioire della stagione nuova che esplodeva davanti a noi e dentro di noi, che portava una libertà che avevamo perso con il freddo e il gelo dell'inverno e quanto agognavamo di recuperare.

Gesti e avvenimenti che si ripetono, sempre uguali ma sempre diversi, come le stagioni della vita che viviamo con il nostro corpo. In questa età della vita trovo più adatto alle mie esigenze l'autunno che arriverà con altri colori, con altre attrattive, con altri profumi e altri sapori.

Porterà anche altri ricordi, di quando andavo per boschi a cercare funghi e, insieme alla gioia di averli trovati, portavo a casa anche la pienezza del cuore per essere stata immersa nella natura con le sue meraviglie.

Mi beo di tutte le stagioni e di ciascuna senza voler precorrere i tempi, senza rimpianti e aneliti, ma gustando con voluttà e assaporando ogni momento che la vita mi mette davanti, abbia esso le corolle delle margheritine o i frutti maturi delle viti. Oltre agli acciacchi la vita mi ha portato anche molti frutti con il dono dei figli e dei nipoti e io sono riconoscente per tanta meraviglia.

Rita            




🌺
La sentivo già arrivare nei pigolii di febbraio dentro i nidi nascosti nei pini di Roma, in quelli lassù in alto tra i rami dei tigli al riparo della Ghirlandina, negli alberi secolari che si inchinavano alla duchessa.
E poi oggi è tutto un tripudio di luce e colori che illuminano il mio mondo e mi fanno ancora sperare che qui tutto vada per il meglio, anche se altrove c'è morte e dolore.
E l'acqua scorre ancora come allora.
E l'azzurro si scioglie in mille nuances nei cieli di città e foreste.
E poi la vita riesplode nelle orchidee selvatiche, che insieme osservammo sulla nostra collina. Non le avevo mai viste dal vivo prima di allora. 
Inevitabile infilare quelle scale e scendere a capofitto verso l'ignoto. (continua)
Vanina



🌺
"E' primavera... Oggi è domenica, quindi possiamo stare insieme, ti va di andare in giardino? Senti che arietta piacevole e tiepida, arriva dal lago, quindi vuol dire che il tempo sarà buono." dice mio padre che già ha preso la valigetta dei colori, una tela e il cavalletto.
Felice di stare in sua compagnia, mi armo di fogli e di matite colorate, chiamo la Missi e mi avvicino alla porta. 
Siamo in giardino e il sole tiepido fa capolino tra gli alberi alti. Il profumo dell'erba fa capire che l'inverno è finito e io non so bene dove mettermi nel timore di schiacciare le migliaia di margheritine che tappezzano il prato. 
Mio padre mi dice di mettermi al sole di fronte a lui così entrambi possiamo fare i pittori...
Che sensazione piacevole stare con lui in questa atmosfera profumata che ci promette un dolce calore mentre siamo nel verde!
Mio padre comincia a dipingere e non riesco a capire come mai ogni tanto mi dica:"Mi guardi, per favore?" Chissà perché dovrei guardarlo ...
Seduta sul plaid, ho cominciato anch'io a scarabocchiare i miei fogli, sto cercando di ritrarre Missi con il suo codino arricciolato e le orecchie a punta.
Spesso mi distraggo a guardarmi in giro ad assaporare la piacevole sensazione che mi offre la primavera.  Il pomeriggio sta passando piacevolmente con il mio babbino, tra una chiacchiera e l'altra. 
Quando il sole sta per tramontare rispecchiandosi nel lago, mio padre raccoglie i suoi attrezzi e mi dice che devo recuperare le mie cose sparpagliate qui e là. 
Inavvertitamente do uno sguardo al dipinto di mio padre. Santo cielo! Sono io... che bel regalo, babbino, che piacere avere un'altra Lauretta!
Lauretta 



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