Primavera d'intorno
DI nuovo la primavera
Guardo la foto di piazza San Frediano scattata oggi, 25 marzo e subito, utilizzando la memoria recente, proseguo dietro la chiesa e salgo sulle mura come ho fatto ieri l’altro.
E’ la prima volta che ci salgo da due settimane ed è tutto cambiato: i tigli hanno le gemme e mi investe il profumo dell’erba, cresciuta d’un tratto, che custodisce i fiorellini azzurri, spingendo invece in alto quelli gialli. Cammino… nel contorno del giardino dell’ostello tanti alberi in fiore, da frutto credo, rosa e bianchi.
Nello stomaco avverto un senso di leggerezza nuovo e insieme antico, forse una lieve malinconia per le prime emozioni legate alle stagioni che ricordo.
Sono i profumi che di solito mi guidano indietro nel tempo e per la primavera si soffermano ai miei tredici anni.
Ero in terza media e insieme a una compagna di classe e a sua sorella, un po’ più piccola, da marzo a maggio di quell’anno, andavamo quasi ogni pomeriggio a fare lunghe passeggiate in campagna, partendo da un viottolo vicino alle nostre case. In quella primavera imparai ad attraversare i ruscelletti - quasi rigagnoli - di sasso in sasso, ad assaggiare i germogli di rovo e vari fiori, a ricavare dai grani freschi del frumento una specie di gomma da masticare, a produrre un suono vibrante soffiando su una foglia tenuta tra i pollici, mentre ci raccontavamo pensieri, riflessioni e sogni, e a correre a perdifiato in salita, al ritorno, per arrivare a casa entro il limite orario stabilito dai genitori.
Mi guardo intorno: la luce, l’aria, i colori, i profumi sono qui, veri, presenti, di nuovo, ancora, ma anche il ricordo di quelle scoperte felici è presente e forte nella memoria.
Sì, quella è stata una delle primavere più belle.
Silvana B.
🌺
Ci sono avvenimenti nella nostra vita che si ripetono con scadenza puntuale. Vedo nell'aria vicino a me un rimescolio di energia portato dalla primavera che ritorna e si vede, si sente. Si vede nelle foglie che nascono in un giorno, si vede in un albero spoglio che in un batter di ciglia indossa il suo vestito più bello. Quasi a non voler perdere tempo dopo tanti mesi di inattività. E' un'esplosione di vita incontenibile, che pare esagerare nella sua manifestazione tanto che vien voglia di imitarla, viene voglia di indossare qualcosa che ci faccia manifestare visivamente il cambiamento fuori e dentro di noi.
Amo il gesto di mettermi i fiori nei capelli, amo guardare la distesa di margherite che popola il mio giardino, sembra incredibile, ma il numero dei fiori in certi punti supera quello delle foglie.
Mi rivedo fanciulla sdraiata in un campo a cercare i quadrifogli, beandomi di quella distesa di erba tenera e verdissima. Adesso gli acciacchi non mi permettono più di stare sdraiata a godermi quel contatto salutare, allora eccomi soccorrermi la fantasia. Mi vengono in mente i fiori che hanno popolato la mia infanzia, erano fiori “poveri” che si trovavano in natura come il glicine, la mimosa, ma quanto preziosi, ma quanto belli.
Mi rivedo bimbetta a gioire della stagione nuova che esplodeva davanti a noi e dentro di noi, che portava una libertà che avevamo perso con il freddo e il gelo dell'inverno e quanto agognavamo di recuperare.
Gesti e avvenimenti che si ripetono, sempre uguali ma sempre diversi, come le stagioni della vita che viviamo con il nostro corpo. In questa età della vita trovo più adatto alle mie esigenze l'autunno che arriverà con altri colori, con altre attrattive, con altri profumi e altri sapori.
Porterà anche altri ricordi, di quando andavo per boschi a cercare funghi e, insieme alla gioia di averli trovati, portavo a casa anche la pienezza del cuore per essere stata immersa nella natura con le sue meraviglie.
Mi beo di tutte le stagioni e di ciascuna senza voler precorrere i tempi, senza rimpianti e aneliti, ma gustando con voluttà e assaporando ogni momento che la vita mi mette davanti, abbia esso le corolle delle margheritine o i frutti maturi delle viti. Oltre agli acciacchi la vita mi ha portato anche molti frutti con il dono dei figli e dei nipoti e io sono riconoscente per tanta meraviglia.
Rita
0 commenti:
Posta un commento