Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



F I L O - la RIVISTA de "La Panchina" - n. 4

 


            



Filo

un filo di parole da 0 a 100 anni

quindicinale di opportunità

“La Panchina” editrice  

n. 4 - 18.10.2023



Editoriale

Care lettrici e cari lettori,
eccoci ancora qui,
insieme
per riflettere.

Oggi vorrei parlare della superstizione.
Che ne dite?
Per quel che mi riguarda, d'istinto, direi sicuramente di no,
non ci credo, non c'è niente di vero.
Eppure tutta la nostra cultura ne è permeata
ed è proprio su questo aspetto che voglio porre il focus della riflessione.
È cosa nota che già dalla nascita si dà in dote al neonato un tesoretto di amuleti
ortafortuna che possano proteggerlo dal male.
Nemmeno ce ne accorgiamo in realtà, ma se ci pensiamo bene,
ci ritroviamo tutti coinvolti.
Chi non ricorda i graziosi ciondolini d'oro
ricevuti e regalati per il battesimo o altre ricorrenze?
Appesi ad una catenella facevano e fanno bella mostra di sé
il cornetto e il quadrifoglio, il 13, il ferro di cavallo, la coccinella, le corna...
Un tempo la catenella era d'oro,
oggi anche un semplice cordoncino annodato.
Quando un gatto nero attraversa la strada, pure chi passa tranquillo,
non può fare a meno di associargli ciò che dice di lui la superstizione.
Per non parlare della numerazione delle stanze in albergo o dei posti sugli aerei, che mancano di alcuni numeri perchè considerati forieri di male.
che dire delle lenticchie che sono sempre nel piatto quando scocca il nuovo anno
e che tutti noi inevitabilmente gustiamo per propiziarci una buona fortuna?
Nessuno in questo caso penserebbe di essere superstizioso tanto questo rito
è ben radicato nella nostra cultura.
A me la superstizione riporta nei vicoli coloratissimi di Napoli
dove tutto sembra un gioco, anche la vita stessa.
Basta un corno rosso più o meno grande
per andare incontro alla speranza e quindi alla vita.
Quando sono andata in pensione, guarda caso,
ho scelto come omaggio ai convenuti ai festeggiamenti
un mazzolino di peperoncini rossi,
a chiara emulazione di cornetti portafortuna.
Non è vero, non ci credo, ma ci gioco su volentieri.
Così dono sempre un piccolo portafortuna a chi va a vivere in una nuova casa
o una frase augurale, che poi altro non è che un deterrente
contro il male sempre in agguato.

Vanina



Leggi con me  Leggi con me  Leggi con me

a cura di Monica T.

Ciaoooooo! Mi stavate aspettando… lo so!
Nello scorso numero vi ho incuriosito con un libro molto intenso basato su una storia vera. In questo sarò più leggera! Quando è stata l’ultima volta che avete letto una favola o una fiaba a voi stessi e ai vostri bambini? Bambini e voi. Quando è stato che mamma e papà vi hanno letto una bella o paurosa storia?
Non lo ricordate perché siete sempre così impegnati con i social, tv, eccetera?
Ok, stop. È l’ora di prendere in mano un bel libro e riscoprire il noi bambino. Sentire e riappropriarci di quelle sensazioni che ci avvolgevano.
In questo numero di “Leggi con me” vi propongo di leggere: “Le fiabe dei fratelli Grimm”… ce ne sono in quantità e per tutti i gusti.
Mentre leggete perdetevi nelle coloratissime illustrazioni e sentitevi “bene” come solo i bambini sanno fare quando ascoltano e leggono una favola.




Risponde Vanètte

a cura di Vanina DG.

Buongiorno, Elisa da Borgomanero.
Oggi è a te che voglio rispondere perché il tuo quesito è il più lucente tra quelli che mi sono arrivati.
Intanto sono stata colpita dal tuo interesse per questo che è molto più di un semplice argomento ed è pieno di risvolti esistenziali. Infatti tu sei davvero molto giovane, poco più di diciassette anni, una studentessa ancora alle prese con i compiti in classe e gli scherzi tra ragazzi. Invece, a differenza di molti tuoi coetanei, ti chiedi cosa ci può essere oltre la morte e nello spazio infinito, ponendoti domande profonde.
Insolito direi, ma poi non così strano, perché chi è alla scoperta della vita non può non infilarsi nella filosofia e nella religione per farsi un quadro il più completo possibile.
Ti rispondo volentieri, anche se non è facile ovviamente trovare una risposta certa. A me come a te piace vagare negli spazi infiniti alla ricerca di risposte e sono convinta che c'è ancora vita e qualcosa di bello da scoprire.
Vedi, Elisa, il bello di chiedersi e ricercare non è tanto scoprire certezze, che non credo troveremo né tu né io, ma il lavoro personale di conoscenza, che affina la nostra sensibilità, la nostra armonia, il nostro stare bene e ci avvantaggia su chi non si pone domande e vive per prove ed errori. 
Scrivimi ancora, carissima Elisa, e salutami Borgomanero che ho conosciuto personalmente un po' di anni fa.



Il fascino del giardinaggio

a cura di Lauretta G.

Oggi vi parlo di una pianta esteticamente molto bella, che viene chiamata la pianta del missionario perché portata a metà del 1900 nel Nord dell'Europa da un missionario che tornava al suo paese dalla Cina.  E' una pianta che come la vedi ti cattura, non so per quale motivo, ma io come l'ho vista ho pensato: "Questa è mia!" come se mi fossi innamorata di lei.
E'  di origine cinese e si chiama Pílea peperomioides. E' una pianta che ha davvero un fascino speciale e guardandola il nostro cervello la localizza subito come per incanto nel nostro appartamento.
Diciamo che vedendola di presenza affascina, vedendola in foto diventa un soggetto irresistibile.
Le sue foglie arrotondate creano di lei un aspetto piacevole e decorativo che colpisce e affascina. Questa bella pianta ornamentale, molto adatta al vostro appartamento, raggiungerà al massimo i 50 cm di altezza e non vi richiederà molte cure, ma sarà estremamente decorativa.
Quando starà decorando il vostro salotto, se vorrete, potrete riprodurla in acqua e sarà ancora più particolare, inoltre guarda miracolo, è capace di autodisseminarsi. Quindi potrete avere nuove piante da disporre nel vostro appartamento o da regalare alle amiche per sorprenderle con una novità.
La pilea è una pianta che gradisce una posizione luminosa, ma non ai diretti raggi del sole e una temperatura sempre superiore ai 10 gradi centigradi. 
Si dice che la Pilea porti fortuna, io me la sono regalata, ma sembra che ancora non abbia messo in azione questa sua peculiarità forse perché è ancora troppo piccola, ma quando cresce vi farò sapere.




Persone e personaggi

a cura di Claudia B.

Care amiche, possiamo rimanere ancora nel secondo periodo dell’ottocento perché questa volta ho pensato di buttare giù due righe sulla Montessori e ciò è dovuto solamente al caso.
In questi giorni, sistemando alcuni cassetti, mi sono trovata ad aprire un vecchio portafoglio con dentro le mille lire ormai fuori corso. Le ricorderete sicuramente, ma chissà quante di voi le hanno osservate a dovere?  Ecco che svelo l’arcano. Ho notato che c’è stampata proprio l’immagine della Montessori. Questo mi ha ricordato che avevo in casa un libro con la sua biografia e sono andata a rileggermelo. 
📚
Nel 1870 in provincia di Ancona nacque Maria Tecla Artemisia Montessori, era questo il suo nome per intero. Si capisce subito che era nata in una famiglia benestante e istruita dalla quale lei prese linfa per i suoi studi, supportata soprattutto dalla madre sempre e comunque. Maria aveva una grande intelligenza ma anche un carattere forte che le permise di seguire con notevole profitto i suoi interessi superando le infinite difficoltà.
Una donna che frequentava la facoltà di medicina insieme agli uomini! Capirete il periodo. Ma non si arrese e nel 1896 ottenne la sua prima laurea.
Indirizzò poi i suoi studi verso le neuroscienze, e ancora verso pediatria, pedagogia, ginecologia, filosofia e pure un approccio verso l’ingegneria (suppongo per via della genetica).
L’interesse maggiore era rivolto ai bambini poveri e con problemi psichiatrici quindi per questo emarginati. Intese insegnare a tutti i bambini perché diceva che educandoli si sarebbe ottenuto un futuro migliore e civile. Di conseguenza si dedicò alla ricerca e alla divulgazione del metodo che porta il suo nome e che ebbe risonanza mondiale. Fondò numerose scuole sia in Italia che all'estero e le chiamò "Casa dei Bambini" e pure il Nido.
Durante i suoi viaggi all'estero conobbe uomini illustri fra cui Gandhi.
Fu anche una convinta femminista incitando  le donne a unirsi e partecipare alla vita sociale. Ad esempio, affermava che non c’era nessuna legge che vietava alle donne di frequentare l’università, ma erano solo pregiudizi sociali.
Ebbe un figlio, Mario, da un suo grande amore e pure collega, ma i due non potettero mai sposarsi a causa dell’opposizione della famiglia di lui. Lei non era ben vista perché studiava, al contrario delle sorelle (di lui) che ricamavano stando in casa e al loro posto.  Ne fu addolorata nel profondo e non poté occuparsi personalmente del figlio, poiché sapeva bene che se si fosse saputo, la spietata società del momento le avrebbe impedito di portare avanti i suoi importanti e impegnativi progetti.
Non appena Mario fu grande lo portò con sé e lui dimostrò di essere un figlio affettuoso aiutandola  e confortandola nei momenti difficili.
Morì in Olanda nel 1952.


 


Sulle ali della fantasia

a cura di Rita G.

Mia è la mia bimba pelosa.
Durante il giorno sembra non avere alcun pensiero se non quello ossessivo di non perdermi di vista, di non stare mai più di due metri lontano da me. Credetemi che ci vuole costanza a mantenere questo atteggiamento, ma quando si va a passeggio sulle mura si trasforma.
Ogni filo d'erba, ogni tronco ha il suo odore e lei li controlla tutti con perseveranza prendendosi tutto il tempo che ci vuole, e questo va beh è il suo lavoro, quindi  mi stupisco quando arrivata ad un certo albero lei si rinvigorisce tutta e inizia a girarci intorno abbaiando furiosamente.
Mi strappa di mano il guinzaglio e riesco a prenderla solo quando il filo si annoda e arriva per lei il fine corsa. Ansimando la metto in sicurezza e mentre cerco di ricompormi mi sembra di scorgere la ruota di una bicicletta che mezza dentro e mezza fuori dall'albero emette briciole di magia. Guardo meglio e finalmente vedo un cestino mezzo storto e dei fiorellini rossi e blu sparsi a terra. Il mio cuore perde un colpo e dopo un attimo vedo Fantasia che giace scomposta fra i fiorellini con una caviglia  già gonfia e dolorante. Mia, che di solito non è incline alla confidenza, la sta leccando dandogli bacini bacini sulle labbra e sulle mani. Io confesso una certa dose di gelosia quando improvvisamente gira due o tre volte su se stessa e poi sembra entrare dentro l'albero e sparisce alla vista lasciandomi con il guinzaglio ciondoloni e inutile fra le dita.
Sono allibita.
Intorno a me non c'è movimento, nessuno fa una piega, niente di niente. Gironzolo in quel viale alberato pieno di gente spostandomi di pochi metri in avanti e indietro, poi mogia mogia vado a casa. Sono consapevole che c'è la magia di mezzo, ma non ne capisco certo le regole e sono un po' preoccupata anzi parecchio.
Arrivo a casa e Mia mi corre incontro festosa con Fantasia che sorride gioiosa. Lei mi spiega con poche parole che la mia cucciola (si fa per dire, ha tredici anni) ha imparato il linguaggio delle fate e questo è stato provvidenziale, così lei ha potuto insegnarli le formule per arrivare al castello per chiedere aiuto e il resto... puf... è magia. Detto questo sono ancora più perplessa perchè non capisco come Mia possa aver imparato il loro linguaggio ed ecco che allora mi si svela un mistero a lungo e inutilmente studiato.
Qui c'è di mezzo un tombino che si trova nel marciapiede che circonda il mio giardino. Di tombini ce ne sono diversi ma solo uno è IL tombino.
Presi con me Mia prelevandola al canile ecc. ecc., la portai a  casa e soffermandomi in giardino per lasciarla ambientare, lei si sistemò sul famoso tombino acciambellata. Era febbraio, faceva un freddo birbone e lei scelse quel quadrato di ghisa per riposarsi. I giorni si susseguirono in reciproca  compagnia e ancora oggi con mio  grande sconcerto, appena esce... va sul tombino.
Pensai che la ghisa fosse una buona conduttrice di calore, ma ci credevo poco che fosse quello il motivo. Poi arrivò l'estate e con essa pure i quarantotto gradi all'ombra ma lei sempre sul tombino stava. Ero rassegnata a trovarla rosolata ben bene come un uovo al tegamino. Poi dopo tre o quattro anni, sento Fantasia che mi svela l'arcano. Sotto quel tombino è  posizionata l'aula in cui i fatini imparano le regole della loro lingua. E MIA  fin da subito ne rimase appassionata fino a rischiare di farsi arrostire.
E' strana la mia cucciola, ma adesso che so quale è il motivo di tanta abnegazione, anche io qualche volta mi metterò ad ascoltare una lezione, ma andiamoci piano non sono votata al sacrificio come la mia Maltesina, solo in primavera e in autunno. Quando non piove, non tira vento, non è troppo caldo, troppo freddo ecc. altrimenti voglio un educatore a casa.
Fantasia è avvisata.  
                                              

Lo sapevate?

a cura di Silvana C.

Oggi vorrei fare qualche considerazione... 
Dai primi del '900 ad oggi il cambiamento di vita di una donna si è evoluto e trasformato completamente. 
Un tempo la donna anche giovane era quasi sempre in casa o impegnata nei lavori dei campi.  Vestiva prevalentemente di scuro, spesso aveva ciabatte o zoccoli ai piedi con dei calzini di lana. Indossava scialli e copriva la testa con un foulard, un fazzolettone quasi sempre molto scuro, oppure con un cappello nel caso di signore di classi più agiate. Tutte le donne comunque uscivano ben coperte e abbottonate.
Poco alla volta la donna ha cominciato a studiare e a guadagnarsi dei lavori come alla scrivania negli uffici o addirittura come insegnante nelle scuole.
Di conseguenza ha imparato a curare molto la sua persona.   Ha cominciato ad andare dal parrucchiere per avere un taglio di capelli pratico invece del rotolino dietro la testa.  Ha indossato calze trasparenti con scarpe comode, belle e anche col tacco per dare più slancio alla sua persona.
Ha cominciato a guidare la macchina e poi sempre più brava anche i mezzi pubblici. È arrivata ad essere conduttrice di treni e anche pilota di aerei. È arrivata a far parte addirittura di un'équipe per navicelle spaziali e ad addentrarsi nello spazio.
Quindi le donne sono arrivate a parità di diritti con gli uomini sia dal punto di vista economico che umano, anche se le donne fanno ancora molta più fatica di loro.




LUOGHI... SPECIALI

a cura di Mariella A.
 

Torno ancora a parlarvi di quel mio bellissimo soggiorno ad Adelaide perché quando un luogo ci entra nel cuore e nel pensiero non se ne va, neppure se gli anni passati da allora sono veramente tanti.
Pensate a questa avventura per me che venivo da una piccola città, Lucca, racchiusa dalle sue Mura, con i suoi vicoli piccoli circondati da edifici medioevali, dove era facile conoscerci e fare due chiacchiere magari sulle Mura, seduti su una panchina .
Ecco che da un giorno all'altro mi trovo catapultata in un mondo totalmente diverso. Le grandi distese di praterie, le pecore al pascolo, quelle fattorie immerse in ettari di terreno, strade grandi, dritte e lunghissime, canguri che correvano lì a fianco: la mia meraviglia era davvero tanta.
Tra i tanti luoghi che ho ammirato e che mi porto ancora nel cuore c'è Kangaroo Island, l'isola dei canguri. Partii nel cuore della notte con mia cugina Judy alla scoperta di un'isola in gran parte protetta da riserve naturali, uno zoo a cielo aperto.
Dopo una breve traversata approdammo; salimmo sul pullman ed iniziò così la mia avventura. Ecco che mi ritrovo in uno scenario quasi fantastico: altissimi eucalipti  ai lati di questa lunga strada sembrano formare un ponte verde da cui non riesce a filtrare neanche un po' di azzurro, i canguri corrono all'impazzata attraversando all'improvviso, fino a che laggiù in fondo si comincia ad intravedere la luce del sole. Il pensiero che questa meraviglia sia stata devastata da un incendio nel 2019 mi dà una grande tristezza.
Lasciamo questa vasta distesa di eucalipti e ci ritroviamo sull'oceano e qui inizia la scoperta di un altro mondo! Lasciamo il pullman e ci avviamo verso la spiaggia percorrendo una passerella di legno e scendendo scale ripide. Ed ecco una visione spettacolare, un capolavoro della natura: è l'arco di roccia, così intarsiato da questa natura selvaggia in balia delle onde, che si infrangono con un turbinio di schizzi , e del vento impetuoso e rumoroso. E poi i colori... l'azzurro intenso del mare, il bianco panna della schiuma, i vari toni del marrone e del verde della terra, il grigio delle rocce: stupore!
Non vorrei proseguire, ma già intravedo alla fine della scala, una spiaggia con grandi e piccole masse scure e la curiosità mi fa scendere, anche se il freddo penetra nelle ossa ed il vento forte e assordante mi fa ondeggiare in un equilibrio precario. Una colonia di leoni marini popola questa spiaggia, il loro mondo: ci sono piccoli che giocano tra le onde, una mamma con il suo cucciolo che giocano tra schizzi e gridi, altri prendono il sole e si riposano sorvegliando i piccoli.                                
E poi c' è lei, che con la sua grande mole, si muove a fatica, arrancando verso le onde dove qualcuno ha bisogno del suo aiuto.
Mi fermo qui, lasciando a voi che mi seguite la curiosità di cercare e di scoprire altre bellezze che rendono questa isola davvero unica!

      

______________________




0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.