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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



F I L O - la RIVISTA de "La Panchina" - n. 18

   

  


   



Filo

un filo di parole da 0 a 100 anni

un filo di nuove opportunità
ogni tre settimane

“La Panchina” editrice  

n. 18 - 19.6.2024



Editoriale

Che meraviglia la poesia!
Per me lo è... e per voi?
Nella nostra rivista
non capita molto spesso di parlarne,
ma questa volta lo farò,
visto che la cosa ci riguarda da vicino.
Voglio segnalarvi
la presentazione di un libro,
su cui magari ritorneremo in seguito.
Noi tutti saremo
a questa presentazione.
Vi va di venire?


Vanina


Leggi con me  Leggi con me  Leggi con me

a cura di Monica T.

Oliva Denaro
Carissimi lettori, vi avevo promesso un libro che vi avesse colpito dritto al cuore… ed eccomi con “Oliva Denaro” di Viola Ardone, edito da Einaudi.
Oliva ha quindici anni e vive a Martorana, un piccolo paese della Sicilia rurale. Sono gli anni '60 e lei sa “che la femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia”. Sua madre lo ripete in continuazione per ricordarle quale sarà il suo destino di femmina: dipendere dall'uomo, dai suoi desideri e dai suoi ordini. A Oliva piace studiare, piace correre per le vie del paesino con gli zoccoli ai piedi che la fanno inciampare e le piace accompagnare il padre a caccia di lumache e rane. Non le interessano gli sguardi dei ragazzi, i pettegolezzi delle ragazze, le male lingue. Non pensa a quegli occhi fissi su di lei, al profumo del rametto di gelsomino dietro l'orecchio… ma le voci si fanno insistenti, le “occhiatacce” sono sempre più evidenti.
Il giorno del suo sedicesimo compleanno quando essere femmina voleva dire obbedire e chinare il capo… “ il mondo” si presenta a chiederle il conto, ma lei non ci sta.
L’autrice, con la sua coinvolgente scrittura, mi ha trascinato nella vita della protagonista.
Vi lascio con una commovente citazione del papà di Oliva:
Quando si va per campi sconosciuti è meglio essere in due. Poco fa mi hai chiesto che cosa faccio. Questo faccio io. Se tu inciampi, io ti sorreggo". 


Risponde Vanètte

a cura di Vanina DG.

Scuola pubblica o privata
Giovanni e Ada vivono a Collecervino in provincia di Pescara.  Mi scrivono che la loro bambina da settembre inizierà la prima in una scuola pubblica della zona. La scelta è obbligata non essendocene di private nelle vicinanze.
Si chiedono e mi chiedono se la loro bambina, frequentando una scuola pubblica, sarà privata di qualche opportunità rispetto a chi ha la possibilità di entrare in una scuola privata.
Miei cari genitori, la prima cosa che vorrei dirvi è che a prescindere dal metodo, dai mezzi a disposizione, dalle opportunità, ciò che è fondamentale nel campo educativo sono le persone che si incontrano. Dipende tutto da loro se l'organizzazione della classe, il programma, le dinamiche comunicative, risulteranno efficaci. Il sistema deve essere funzionante e armonico e tutte le parti devono trovare il loro posto.
Al contrario, quello che sulla carta può essere moderno, aggiornato, innovativo, ricercato, ricco, stenterà a decollare e poi imploderà miseramente in tensioni e disinteresse - con evidenti risvolti negativi per docenti, alunni e genitori - se non c'è motivazione da parte di chi realizza il progetto. Questo è quello di cui sono personalmente convinta e che credo sia vero in qualsiasi campo.
Quindi, Ada e Giovanni, io non mi preoccuperei affatto di frequentare una scuola pubblica. Godetevi il primo giorno di scuola con grande serenità.
Se vi va, poi, leggete il poetico articolo di Mariella Adami in "Luoghi speciali". Un'insegnante niente male per essere in una scuola pubblica, non vi pare?


Il fascino del giardinaggio

a cura di Lauretta G. 

Platydocon
Venerdì scorso cercavo in un vivaio una pianta con cui  volevo fare un omaggio ad una cara amica. Nella serra, una campanula dai fiori grandi e dal colore molto vivace, mi guardava dallo scaffale e mi diceva: "Prendimi, sono il fiore adatto per lei." Conoscendo la pianta, ho pensato che veramente era adatta alla posizione in cui sarebbe stata coltivata.
Ora vediamo un po' di dare una dritta anche se anche la coltivazione del Platydocon (così si chiama la pianta) é piuttosto semplice.
Innanzi tutto bisogna dire che questa é l'unica pianta originaria dell'estremo oriente, che fa parte della famiglia delle Campanulacee, ma col fiore estremamente grande rispetto alle sue familiari e con un intenso colore blu violaceo.
E' una pianta perenne molto resistente sia al caldo che al freddo e produce i suoi splendidi fiori da giugno a settembre,  ma in questo mese il colore cambia...
Per la buona manutenzione della pianta consiglio di rimuovere i fiori appassiti, per darle la possibilità di produrne un numero maggiore.
Quando arriva l'autunno tutta la parte emergente da terra, comincerà a degenerare, quindi consiglio di tagliare la pianta appena sopra al terriccio, in questo modo andrà a riposo durante l'inverno e in primavera rispunterà bella e vigorosa più dell'anno precedente.
La posizione che la  pianta di Platycodon desidera è quella in cui riceve mezza giornata di sole e mezza di ombra. In questa posizione i suoi fiori esploderanno in tutta la loro bellezza.
Non bisogna preoccuparsi se al posto del fiore, sulla pianta si vede una specie di palla, domani la palla esploderà e regalerà uno splendido fiore.




Persone e personaggi

a cura di Claudia B. 
 
La mia città d'adozione
Cari lettori e care lettrici, vi  faccio una confidenza. Io ho abitato in un paese vicino a Lucca per moltissimi anni e ultimamente mi assento per parecchio tempo. Mi è sorta quindi l’esigenza di portare con me qualche foto della città che amo.
In seguito mi sono resa conto che l’immagine di per sé non appaga. Allora ho cominciato a documentarmi perché, per quanto le foto possono essere belle, hanno bisogno di essere completate e valorizzate con l’aggiunta di una descrizione, una qualche storia ad esse legata. E così, secondo me, prendono vita. 
A questo punto ho capito che, dopo tanti anni, sto entrando davvero nella città dove ho passeggiato, dove ho ammirato palazzi, monumenti, dove ho letto i nomi delle strade e delle piazze senza sapere a chi appartenessero quei nomi che ancora mi suonano nella mente. Solo ora che sto per finire la mia ricerca ho capito che vivere la città non è solo fare qualche giro di Mura, partecipare alla Processione del Volto Santo o assistere alla Santa Messa in Cattedrale, visitare mostre, ma è anche sapere qualcosa della sua storia, delle persone che hanno contribuito a renderla quella che oggi è.
Io credo che, come me, poche persone sappiano a chi appartengono i nomi dei monumenti, delle strade, delle piazze e per questo trovo che sarebbe importante che tali informazioni facessero parte del programma di Educazione Civica nelle scuole dato che la conoscenza del luogo in cui viviamo lo rende davvero nostro.
Vorrei farvi alcuni esempi. Sono passata tante volte da via Teresa Bandettini, ho letto via Giovanni Diodati, via Pompeo Batoni, Piazza Cittadella nella quale si trova il Palazzo Museo di Giacomo Puccini, famoso compositore lucchese ma non l’unico.
Infatti, girando per le strade della città, mi sono fermata davanti al monumento a Francesco Xaverio Gemignani, anche lui compositore ma poco conosciuto anche se è stato il primo violino e direttore del Teatro dell’Opera di Napoli. Ha suonato insieme a Handel anche alla presenza del Re Giorgio I. Ha vissuto ed è  morto  a Dublino. 
Ho scoperto che i Diodati furono un’importante famiglia lucchese che nel cinquecento fece costruire dallo scultore e architetto Nicolao Civitali, figlio di Matteo, lucchesi anch’essi, quello che oggi è Palazzo Orsetti. Giovanni, che apparteneva alla famiglia, era una persona dottissima che a suo tempo tradusse la Bibbia in Italiano affinché tutti la potessero leggere. Nato a Ginevra da genitori lucchesi in esilio per motivi religiosi, fu un grande Teologo di religione Protestante Calvinista. La Bibbia Diodati si trova alla British Library di Londra. 
Teresa Bandettini, la “Ballerina Letterata”, è stata soprattutto una poetessa d’improvvisazione e ha recitato anche davanti a Napoleone. Entrò a far parte dell’Accademia dell’Arcadia con il nome arcadico di Amarilli Etrusca. Conosciuta in tutta Italia, fu apprezzata dal Monti e dall’Alfieri.
Ho imparato che Pompeo Gerolamo Batoni fu un grande pittore le cui opere si trovano al museo Nazionale di Villa Giunigi ma anche a Roma, Venezia, Brescia, nel Convento di Monte Argentario e persino all’Ermitage di San Pietroburgo. Un suo dipinto è stato battuto all’asta da Sothbey’s a New York nel 2013 per ben undici milioni di dollari!
Cittadella poi era il nome di una nobile famiglia lucchese e non un nomignolo derivato dalla parola città, come si potrebbe anche pensare.
Augusto Passaglia fu un grande scultore che scolpì parte della facciata di Santa Maria del Fiore e le ante di bronzo della porta della Basilica. A lui è intitolato il Liceo Artistico Musicale Coreutico di Lucca.
Ho raccolto tantissime informazioni, anche dettagliate ma non ho voluto perdermi in dettagli perché non vorrei rischiare di annoiarvi se non siete lucchesi.
Io non sono  lucchese ma mi ci sento un po'.  
Guerra e Pace di Pompeo Batoni è il messaggio di sempre.


Lo sapevate?

a cura di Silvana C.

Il mercato del Carmine
Nel centro storico di Lucca, in  piazza del Carmine, c'è una struttura che era una ex chiesa che poi fu modificata per farci il mercato cittadino; al campanile fu aggiunto un orologio, ancora funzionante e furono tolte le campane.
Si entra dentro da una grande porta e ci sono sempre sia a destra che a sinistra file di banchi di ambulanti dove esponevano le loro merci. Erano più che altro contadini i quali portavano frutta e verdure dei loro raccolti.
Da una parte, scesi degli scalini, si trovavano vari negozi: un bar, uno che vendeva il formaggio ed era chiamato "La casa del parmigiano", un macellaio che vendeva esclusivamente carne di cavallo, un altro fornito di tanti tipi di salumi ed altri commerci vari.
Da diversi anni  sono in corso lavori di ristrutturazione e di ammodernamento per farci un mercato più funzionale per le esigenze della città.


  Andando Andando Andando  

a cura di Alba P.


Anniversario dello sbarco in Normandia: ricordi
Sono davanti alla tv e sento che oggi, 6 giugno 2024, si ricorda lo sbarco in Normandia avvenuto 80 anni fa.
Andando andando e ancora andando dovete sapere che nel 2022 ero proprio lì. Era tanto tempo che desideravo andarci. Mio padre aveva combattuto nella grande guerra quella del 1915-1918. Aveva solo 19 anni come gli altri ragazzi nati nel 1899 e aveva visto morire tanti giovani amici.
Lui raccontava tanto della guerra e ha sempre detto che non avrebbe mai voluto assistere a un'altra strage del genere e a tutta quella violenza.
Ho passato una serata davanti alla tv, molto attenta e interessata alle immagini di quei luoghi e di quelle spiagge bianche lunghissime. Mi sono immedesimata in quei racconti e, credetemi, è stato molto emozionante. Sono riaffiorati alla mente i giorni che ho passato lì su quelle lunghissime spiagge dove ho camminato tanto. Vi dirò, mi sembrava di calpestare tutti quei morti, di sentire i loro lamenti e vedevo tanto sangue versato.
Forse vi sembrerà esagerato quello che vi dico ma credetemi mi sono dovuta allontanare per riprendermi. Ancora oggi restano i residui di carcasse di guerra su quelle spiagge.  E penso a tutti quei giovani soldati che avevano davanti a sé una vita piena, che avrebbero potuto studiare, giocare, vivere con i genitori, viaggiare. formarsi una famiglia, ed invece hanno dovuto lasciare tutti i loro sogni irrealizzati.  E poi per cosa?  Per la sete del potere scatenata da un grande pazzo.
Ho visitato il museo, non vi dico quanto ho pianto e mi sono chiesta se è stato giusto tutto questo. Lo stesso giorno sono stata al cimitero dove ci sono migliaia e migliaia di croci bianche in lunghissime file, tutti insieme di ogni nazionalità, fede e religione. È stata un'emozione indescrivibile, un dolore troppo forte.
Ed ora cosa ci rimane? Un sopravvissuto di cento anni, un medico militare, che ha raccontato di questi ragazzi tutti straziati che non è riuscito a salvare e che si raccomandavano di far avere ai propri cari un loro ricordo.
Ancora oggi nel pieno delle guerre mi chiedo: Riusciremo mai a vivere in pace su questa terra? E il mare quante persone, quante vite avrà ancora con sé? Mi viene da piangere al pensiero e molte, troppe, domande si affacciano alla mente. 
Alba



LUOGHI... SPECIALI

a cura di Mariella A. 

Piccola scuola
Eccoci ancora qua a scoprire altri luoghi che restano incisi nel cuore!
Sono una maestra in pensione già da molti anni ed ho passato buona parte della mia vita di insegnante in una piccola scuola dove arrivai nel lontano 1981 e lì rimasi fino al 2002, senza pensare mai una volta di cambiare ambiente!
Avevo trascorso i miei primi anni di insegnamento in una scuola con bambini "speciali", poi passai in una scuola nella prima periferia della città, ed infine, cambiando abitazione, chiesi il trasferimento in un'altra sede ed arrivai così nella scuola di Nozzano Castello.
Ricordo ancora il primo giorno in cui andai a vederla... Arrivai con la mia cinquecento azzurra, parcheggiai e mi guardai intorno.
Mi accolse una piccola piazza con alti platani, un paio di panchine ed una costruzione un po' datata, dove c'era un piccolo bar, il classico "dopolavoro" del paese, ed accanto l'ufficio postale.
Dall'altro lato della strada veniva un buon profumo di pane fresco e di focaccia: era lo storico forno del Michetti. Più avanti la bottega di Mafalda, fornita di ogni genere di alimentari e tanto altro. Persone e personaggi che avrei imparato a conoscere ed apprezzare durante quegli anni. E torniamo all'ufficio postale... passo oltre ed ecco, lassù, sulla collinetta, un edificio basso, con il portone di legno  ed una fila di alte finestre. Il tutto circondato da prati scoscesi e da grandi tigli odorosi! Faccio il giro e sul retro altre piante e la palestra!  Un'oasi di pace! Scendo dalla parte opposta a quella da dove sono salita e mi ritrovo sulla strada, proprio davanti alla bottega del macellaio del paese. E la chiesa? Laggiù in piano accanto alla scuola materna ecco la chiesa di Nozzano San Pietro, mentre su in alto, dalla parte opposta, eccone un'altra subito sotto il Castello: è la chiesa di Nozzano Castello! Si, sono due i paesi che fanno capo alla scuola! Avrò  modo in seguito di capire che sul territorio ci sono altre località da dove provengono i bambini, c'è Nozzano vecchio, San Pierino, il Catero...
Quello che subito mi colpisce nei primi giorni di scuola è il clima sereno che si respira sia con le colleghe, le bidelle e soprattutto con i genitori.
Basta avanzare una piccola richiesta e tutti rispondono e collaborano, come quella volta che decisi di avventurarmi nel bosco con i bambini di una seconda!
Per me quella scuola era divenuta una seconda casa, dove il rispetto, l'amicizia, la familiarità mi facevano sentire accolta.
Davanti alla scuola c'era la casa di una mia alunna con un acero in giardino, che in autunno si tingeva di rosso fuoco! Quante volte siamo rimasti incantati con i bambini ad ammirare quello spettacolo...
E poi c'erano le uscite sulla piazza con le storie antiche che i nonni venivano a raccontare e quanta tristezza quando ci dicevano che proprio lì la loro scuola era stata distrutta dai bombardamenti dei tedeschi nell'ultima guerra...
Nelle mattine primaverile lasciavamo la nostra aula e ci inoltravamo nel piccolo borgo, attraverso vicoli scoscesi, fino a raggiungere la rocca, da dove, nei giorni nitidi, riuscivamo a vedere in lontananza la Piazza dei Miracoli! E quanti capperi abbiamo raccolto lungo i muri del castello!
Ed ancora altre scorribande a scoprire i segreti del Serchio che scorreva laggiù oltre gli argini, attraverso campi di mais e di erba medica!
Un mondo che adesso appare lontano, eppure ogni volta che percorro la Via di Poggio in direzione di Nozzano, mi assalgono le immagini, i colori, gli odori ed i profumi, il ricordo di quella piccola scuola e del Castello che ancora oggi restano vivi nel mio cuore. 

____________________________________________




🥁

Appendice

Sulle ali della fantasia

a cura di Rita G.


Fantasia e Poesia 

🌊

Oggi non è martedì, no di certo, eppure mi sento chiamata a scrivere le avventure che abbiamo vissuto quando si presenta Vanina nel pieno del suo fulgore e tutta contenta ci dice che oggi scriveremo ad  esempio una poesia Haiku.
Ora, con tutto il rispetto che ho per lei, la prima volta che sentii questa parola, inorridii tanto mi sembrava una parolaccia, poi rinsavii e scoprii che è una poesia giapponese che ha solo due regole: deve avere tre versetti in tutto, due corti (il primo e il terzo) e al centro uno lungo. Tutto qui!

Poi... ci fu Tagore, scrittore indiano che mi sembra abbia ricevuto pure il premio Nobel. Ci fu anche la volta che arrivò con l'idea di farci fare delle fiabe sulle tracce della mitologia greca. Poi Alda Merini, e poi.....molti altri.  Prima ci parla lei dell'argomento e piano piano ci incita a iniziare a scrivere.

Ubbidienti ci mettiamo a testa bassa e i nostri sentimenti cominciano ad esondare... e piano piano scriviamo. Qualche volta non ci piace il risultato ci sembra che il nostro ottimismo sia eccessivo, poi arriva il momento di leggere il nostro lavoro a Vanina e lei valorizza i nostri scritti,  suggerendo al bisogno piccoli approfondimenti o… insomma tutte ci sentiamo valorizzate. 

(continua)


                                      

__________________


 

ALLEGATI

📰 Rif. 



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