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Buona lettura



Lucca Insieme - Plautilla, la mia vita

 



Foto tratta da "News-Arte"
Cappella in San Luigi dei Francesi Roma 



Plautilla, la  mia  vita


📚
Siamo quasi negli anni trenta del diciassettesimo secolo ed io sono Plautilla Bricci.
Sono ancora giovane, ma so già molto bene ciò che voglio fare nella mia vita. Non voglio sposarmi e fare figli come fanno tutte le donne. Io ho una grande passione e nessuno riuscirà a farmi desistere.

Eccomi. Anche oggi sono nella bottega di mio padre Giovanni. 
Sono uscita di casa e sono entrata nel luogo dove lui dipinge. 
Lo sto guardando creare sulla tela. Il suo lavoro mi affascina. 
Lo avrete certamente capito. Io vorrei creare come lui e ci voglio provare a tutti i costi. Per il momento, però, devo stare ferma e non farmi notare troppo. Non devo distrarlo, altrimenti mi manderebbe via, ma io voglio vedere, devo imparare il più possibile. Che fortuna poter essere qui!
Che cosa ci sarà in quelle ciotole? Polveri... Quante sono! Da dove verranno tutte quelle polveri? 
E che meraviglia questa che sta utilizzando adesso... è più granulosa delle altre. Infatti ora la pesta nel mortaio con il pestello... l'ho sentita definire zolfo... chissà da dove arriverà? Forse dall'Isola d'Elba... Quando sarà a casa proverò a chiederglielo.
Adesso aggiunge l'allume... Chissà qual è la percentuale con cui le mischia... il babbo ha mestiere e procede a misura d'occhio... a forza di osservarlo, penso di saperlo fare anch'io. Sono davvero affascinata! Da queste mescolanze nascono tante tinte meravigliose. 
Ecco, adesso sta arrivando qualcuno... è Episcopo, un allievo del Bernini... anche lui si ferma ad osservare ciò che sta facendo mio padre... insieme, stanno considerando questa mescolanza... controllano se è quella che deve essere.



📚
Che bello! Finalmente Sono all'Accademia, all'Accademia di San Luca. Sono stata  davvero fortunata. Grazie ad amici di famiglia che mi riconoscono, dicono, un talento innato.
Non so se ho talento, ma io è a questo mondo che voglio dedicare la mia vita. 
Che luogo meraviglioso è questa accademia per me! Ma non è tutto così semplice come potrebbe sembrare. È strano e difficile per me trovarmi in mezzo a tutti questi uomini. Chissà che avranno da guardare! Desto curiosità... certo per loro è così strano che una donna sia qui. Pensano sicuramente che non ne sia all'altezza come tutte le donne, ma anche che non ne abbia il diritto e che ci sto perché ho conoscenze potenti e questo, in fondo, è anche vero. Comunque ora sono qui e nessuno mi ci schioderà di certo. 
È solo che mi sento veramente troppo osservata... da domani verrò vestita da uomo. Chissà se riuscirò ad essere più libera nei movimenti e ad attirare meno l'attenzione. I loro sguardi mi turbano. Vorrei essere più anonima... vediamo.... vediamo di cosa sarò capace.
Certamente non lascerò nulla di intentato... imparerò ogni piccolo dettaglio.



📚
Quanto tempo è passato. Siamo già negli anni settanta del 1600. 
Eh, sì, devo dire che sono davvero felice! Non ci posso credere... Finalmente dovrò costruire una cappella!  Veramente sarà un lavoro arduo, difficile, ma quanto è stimolante! Sono la prima donna a cui è stata affidata una tale incombenza. Questo mi rende orgogliosa e mi stimola.
 
Sono molto curiosa di vedere cosa riuscirò a fare senza essere presa in giro, anche se mi aspetto i soliti detrattori all'opera pure questa volta. 
La progettazione, dopo alcuni sopralluoghi, l'ho potuta fare nella tranquillità di casa mia, ma adesso per la sua  realizzazione sono costretta ad uscire di casa più spesso.
Questo non è certo un problema... il bello è che riuscirò finalmente a realizzare un mio progetto per il quale mi sono molto impegnata e che - ci pensate? - sono diventata un architettrice. Non penso che ci siano altre donne che si siano cimentate in un'attività come questa fino a questo momento. Non ci crederete, ma quello che sto facendo in questa chiesa è molto molto importante.

Sì, a Roma ogni stato ha una chiesa che lo rappresenta. Questa in cui sto realizzando la mia cappella è la chiesa dei Francesi, perché è proprio attraverso di loro, alla loro comunità qui a Roma e a Parigi,  che io sono riuscita ad arrivare dove sono.
Non so se vi è chiaro: io devo realizzare una cappella, una cappella importante! La completerò anche con un dipinto, una pala d'altare. Penso di rappresentarvi San Luigi IX tra la Storia e la Fede.
Devo ponderare bene la stabilità degli archi e dei ponteggi. Non mi devo distrarre. Devo essere più attenta e precisa di qualsiasi uomo. Anzi, devo andare a controllare direttamente sul ponteggio... da qui non riesco a vedere bene e non mi fido del tutto di quello che mi ha detto Mastro Romualdo.
Devo stare molto attenta a non inciampare in questo gonnellone... sai quanto riderebbero di me e che passo indietro dovrei fare, se inciampassi? Quante critiche al mio operato in più dovrei sopportare?
Oggi sono molto stanca infreddolita. Mi ci vorrebbe una bella zuppa calda.

Proprio in quel momento l'Abate Elpidio Benedetti, al servizio del Cardinale Mazzarino e legato alla Corte di Francia, arriva con una zuppa fumante, una zuppa di erbe bella densa e ricca, che le porge con carità cristiana.
Plautilla se la gusta con una certa avidità, mentre illustra all'abate lo stato dell'avanzamento lavori della sua amata cappella. 
L'architettrice si sente appagata. Sperimenta in questo momento il sapore della vera felicità. 



📚
Plautilla è ormai vecchia.
Siamo nel 1705.
Ora è sola e vuole meditare.
L'abate Elpidio è ormai morto da tempo e lei ripensa al legame profondo che ha avuto con lui e a quanto gli è grata per tutto quello che ha fatto per lei.
Conoscere sua sorella Eufrasia, che l'ha avvicinata a lui, è stata davvero una fortuna.
Plautilla sa di aver potuto lasciare la pittura delle tovaglie d'altare, grazie alla lungimiranza di quell'uomo, che l'ha introdotta negli ambienti francesi giusti di Roma e Parigi.
Lei ha potuto seguire con successo la sua grande passione e il suo talento è stato finalmente riconosciuto  da tutti.
Ora può anche morire in pace.




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2 commenti:

  1. "Ora può anche morire in pace" bello poter dire così. Lei certamente ha fatto cose grandi ma ciascuno di noi nel suo piccolo può fare grandi cose. Io ci sto provando.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti... è un bel messaggio di speranza affermare di poter morire in pace. Tutti noi dovremmo farlo. Io come te ci provo. Un abbraccio. ♥️

      Elimina

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