Frugar nei ricordi
📚
Cara Ange,
come stai e, soprattutto, dove sei? Chissà se leggerai mai questa lettera! Non ne sono affatto certa... Eppure mi piacerebbe tanto che tu da qualche parte, lontano o vicino che sia, potessi intercettare le mie parole.
Sono trascorsi un'infinità di anni e tanta acqua è ovviamente passata sotto i ponti. Ad un certo punto della mia vita io ti ho anche cercato sistematicamente, ma con scarsi risultati devo dire… sei letteralmente sparita nel nulla.
Antinoo solo sorse e arringò:
“Telemaco a cui bolle nel petto rabbia
che il tuo dir sublima,
quai parole parlasti
ad onta nostra?”…
Nel pomeriggio invernale ricordo nitidamente queste parole risuonare nell'aria calda e umida dell'aula affollata, i vetri appannati, qualche compagna che tratteneva a stento uno sbadiglio, il libro con la copertina cartonata nera e oro aperto diligentemente davanti a noi.
Ascoltavamo incantate il definirsi di quel mondo speciale che ci si spalancava davanti con i suoi richiami di sirene.
Noi due. Eccoci lì… piccoline, non troppo alte, al primo banco non tanto per questo, ma perché volevamo vedere bene tutto quello che accadeva intorno alla cattedra.
Ci sentivamo quasi protette in quella fila di banchi centrale. Percepivamo intorno a noi la presenza delle nostre numerose compagne come qualcosa di non ben definito, protettiva da un lato sì ma altra cosa da noi.
Fummo, in quei tre anni di scuola, amiche del cuore. Avevamo entrambe già il telefono e ci chiamavamo anche da casa se proprio qualcosa non ci riusciva nei compiti. Ricordi? A quei tempi il telefono tutto nero e minaccioso incuteva rispetto e anche un po' di timore. Si ricorreva a lui solo in casi estremi.
Attraverso di lui abbiamo risolto espressioni e problemi, ma anche organizzato festicciole semplici di compleanno nel nostro piccolo gruppo allargato.
Una cosa mi aveva colpito oltre al tuo carattere forte e alla tua intelligenza. Mi avevi confessato en passant che avevi un piccolo disturbo al cuore e questo per me ti metteva già al di sopra di tutto, con un’ammirazione incondizionata per il tuo controllo emotivo.
Ed è proprio questo che mi ha tanto preoccupato ogni volta che ho pensato a te e eri introvabile. Spero proprio che tu sia in perfetta forma e ti stia godendo una vita serena e luminosa!
Ti scriverò ancora e ancora, perché in ogni caso mi fa comunque tanto bene ricordarti, anche se solo attraverso le parole delle mie lettere.
Recuperare queste emozioni rende dolce il mio tempo attuale e riporta serenità ed equilibrio nella mia anima.
Dunque ti scriverò ancora… e presto!
Alla prossima!
Vanina
dal blog
"Racconto - Lettere di vita"
📚
Che ne dite?
Penso che
sia un'esperienza comune a tutti noi
quella di aver vissuto intensamente
alcuni periodi della nostra vita.
Credo, quindi, che
abbiamo ben chiari i ricordi
costruiti in quel periodo magico
che è stata la nostra
adolescenza.
Vi va di
scendere le scale
e recuperare momenti speciali
vissuti con qualcuno,
che vi piacerebbe
rincontrare?
📚
0 commenti:
Posta un commento