Latona e... le rane
(Tutto ciò ci insegna che nell’agire occorre domandarsi sempre chi abbiamo davanti).
Tutto sommato però, i pastori finirono per divertirsi a sguazzare nello stagno.
Sempre dediti alla pastorizia, con il sole, con la pioggia o con il vento, dietro al gregge puzzolente, per loro la vita era diventata troppo sacrificata e misera, perché fra l’altro, si vedevano pure costretti a fare attenzione ai lupi giorno e notte e a sacrificare ogni tanto un agnello agli dei per ottenere protezione. Infatti avevano ostacolato Latona per far piacere a Giunone. Purtroppo la loro felicità fu interrotta da un gruppo di ragazzi che si misero a lanciare i sassi nello stagno per fare a a gara a chi provocasse il mulinello più grande.
Ogni rana fu risucchiata dalla velocità dei vortici che tolse loro la pelle.
Davanti alle rane messe a nudo, i ragazzi presero a ridere così forte da suscitare l’ilarità di Giunone, che decise di trasformare di nuovo le rane facendole tornare pastori, cosicché essi si ritrovarono di nuovo tutti a pascolare le pecore.
Giunone, fra l’altro, amava vedersi sacrificare gli agnelli, ne era molto orgogliosa.
(Dalle rane certamente non avrebbe ottenuto alcunché e quindi ecco rappresentato il tornaconto).
Claudia
"Ecco, lo dicevo! Prima o poi doveva succedere.
No, dico io! Lucio e la sua mania di brontolare.
Occorreva facesse tutta questa confusione? Quanta acqua avrebbero bevuto poi una donna e due bambini? Era pure umano lasciarli dissetare. Ora chi li coltiva i nostri campi, chi munge le nostre mucche mentre noi stiamo qui a fare cra cra cra? Ma questa cantilena non sfamerà le nostre famiglie. E poi guarda che rospaccio rinsecchito è diventato Lucio con tutte le arie che si dà. Ben gli sta.".
Chissà perchè lui che era il capo famiglia più giovane, era diventato il ranocchio più grosso e il suo cra cra cra era squillante e tanto buffo, perchè aveva il vizio di piegare la testa verso destra quando parlava. Il risultato era piuttosto comico e strappò un sorriso ai due bambini che erano preda delle lacrime da quando era iniziato tutto il gran caos.
Latona fu grata a questo grosso ranocchio per aver riportato la serenità ai suoi figli e, volendolo ricompensare per il suo buon cuore, gli chiese cosa desiderava come ricompensa. Lui senza pensarci troppo chiese se poteva ridare loro la dignità di persone perchè loro erano poveri, ma ci tenevano a guadagnarsi la vita dignitosamente.
Latona riflettendo sul fatto che questo giovane non aveva chiesto nulla per sé, gli dette il dono della saggezza unito al dono del comando da poter guidare i compaesani nell'organizzazione della loro vita, escludendo Lucio il rospaccio che ritenne giusto lasciare nello stagno a gracidare.
Ma siccome Latona sapeva di essere in torto ad aver sedotto Giove, chiese pure ospitalità a questa gente così semplice e senza malizia per passare con loro un periodo di serenità mentre aspettava che le acque fra gli dei si calmassero. Le avrebbe fatto bene passare qualche anno fra questi umani che non conoscevano gli intrighi di palazzo e che per vivere lavoravano duramente.
Rita
Milo, primo pastore
- Eccoci qua, cra cro, così s’impara a farci gli affari degli dei, tanto loro so’ potenti e se la cavano, siamo sempre noi, poveri diavoli, anco ignoranti, a rimetterci, c’intortano e ci fregano ogni volta che ci si trova in mezzo alle loro beghe, cra cra cre.
2° pastore
- Lo sapevo, lo sapevo io che ‘un si doveva da’ retta a Ciro, cra cro, col su’ sogno!
3° pastore
- Ma quale sogno, ma quale, cra cre! Un incubo forse, scusate, eh, cra cre cre.
Ciro, quarto pastore
- Quel sogno l’ho fatto davvero, lo giuro sulla testa di mi ma’, cre cro cra!
Era Giunone che mi prometteva un bellissimo pascolo qua vicino se si scacciava Latona co’ su’ due gemellini, cra cro cra.
5° pastore
- Ma guarda un po’, la verità è che gli dei son bugiardi, falsi, confusionari come noi umani (cioè quando s’era umani) cre cre. Che li s’onora a fa’? Siam solo degli stupidi e ci si merita questo trattamento, ridotti a rane che saltano nella melma, cre cro cra!
Milo
- Poi, se ci si pensava bene, a noi che ci aveva fatto quella Latona là, cra cra?
2° pastore
- Nulla, e ‘un ci aveva fatto proprio nulla di male, cre cre. Ci s’è montata la testa col sogno di Ciro e ‘un s’è pensato al dovere di ospitalità, cra cra.
Ciro
- Ora ‘un mi date tutta la colpa a me: io ve l’ho raccontato il sogno, cre cro, poi è stato Milo a di’ che Giunone era potente, che se le si dava retta ci si guadagnava di certo… cre cre cro.
3° pastore
- E insomma, cre cra, alla fine della fiera, ci toccherà salta’ e gracida’ per tutta la vita, e mangià moscerini, poi… cra cra cra.
5° pastore
- Ovvìa, ragazzi, cro cro, ci poteva anda’ anco peggio: pensate un po’ se Latona ci trasformava proprio in moscerini, cra cra cra!
Silvana B.
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