Happy Hallow'een!
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La parte più bella
........ Tra le cose più carine, però, ci furono i mercatini di Hallween che allestivo in un angolo della scuola con l’aiuto degli alunni e, spesso, di bidelle e genitori.
Non si comprava e non si vendeva nulla, in verità, ma si allestiva una bancarella, bella e grande, con i colori di Halloween: un bel drappeggio nero di stoffa per coprire la bancarella, l’arancione delle zucche svuotate, con i lumini dentro, fornite dalle famiglie, fantasmini bianchi, ragni neri di gomma che si arrampicavano sui muri e tanti oggettini che portavano i bambini.
Dunque i ragazzi si limitavano a giocare?
No, davvero! Intorno alla bancarella c’era molto lavoro da fare per ognuno di loro........
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"Ricordi Scuola - 25 - L2: Approccio metodologico"
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È di nuovo Hallow'een.
Che ne dite, ne vogliamo parlare?
Coraggio!
Aspetto le vostre riflessioni.
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Mi piaceva festeggiare Halloween🎃con dolcetto o scherzetto, le zucche a lanterna, qualche maschera paurosa… poi sono deceduti i miei genitori e tutto è cambiato.
Ho più rispetto e meno paura per i morti e proprio per questo vorrei che riposassero tranquilli nelle loro tombe, al sicuro. Non vorrei mai che il loro spirito uscisse alla ricerca di un qualcosa che non potrebbero più trovare, che girovagassero spaventati, ecc.
Ho più rispetto e meno paura per i morti e proprio per questo vorrei che riposassero tranquilli nelle loro tombe, al sicuro. Non vorrei mai che il loro spirito uscisse alla ricerca di un qualcosa che non potrebbero più trovare, che girovagassero spaventati, ecc.
Vorrei la loro pace e la mia per quando, il più tardi possibile, succederà a me.
Ormai in Italia questa è diventata una festa conosciuta e la gente si diverte come a carnevale.
Ormai in Italia questa è diventata una festa conosciuta e la gente si diverte come a carnevale.
Dovrebbe fermarsi un istante e pensare a cosa sta festeggiando. Questo è solo il mio pensiero, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.
Monica
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Io, senza conoscerne il nome, perché quando io avevo due anni Halloween non esisteva in Italia, conoscevo già molto bene cosa significasse.
Non conosco il motivo per cui in Friuli, presso la famiglia di mia madre, usasse che un familiare (ed era sempre la zia di mia madre che morì poi a 102 anni) si travestisse in maniera piuttosto spaventosa, con vecchi pantaloni, scarponi e un cappellaccio da uomo e munita di un nodoso bastone arrivasse dal buio del fondo del cortile e spaventasse con urla e versi strani tutti i bimbi presenti a tavola per festeggiare il nostro solito incontro familiare che si svolgeva davanti a casa con una tavolata lunghissima (eravamo davvero tanti).
La luce nel cortile non era accesa, ma ad illuminare tutto l'ambiente erano decine di zucche sapientemente intagliate a forma di viso, svuotate e illuminate da una candela, poste in punti strategici per poter illuminare oltre al cortile anche la tavola.
A un certo punto, uno dei miei zii diceva in friulano: "E sta rivant le Giuane." e tutti i miei cuginetti urlando correvano dalla loro mamma, tranne la sottoscritta che aveva capito che la Giuane altro non era che la zia Celestina travestita e mi faceva tanto divertire...
Ditemi un po', secondo voi, vero che questa scena che vi ho descritto richiama molto il nostro Halloween?
Non ho mai capito da dove provenisse nella mia famiglia questa usanza che generalmente si svolgeva alla fine di settembre quando tutti i parenti di mia madre, lasciavano il loro paese nei punti più svariati d'Italia e si radunavano per incontrarsi almeno una volta all'anno ed era una festa stupenda che non potrò mai dimenticare.
Lauretta
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Io personalmente non amo moltissimo questa festa. Non mi piace l'orrido in generale, il sangue, il tetro, il buio... e potrei continuare. Tuttavia amo essere obiettiva, non ragionare per categorie e riconoscere sempre in qualche modo il punto di vista degli altri.
Da sempre c'è un'alzata di scudi, e in questo periodo in modo particolare, nei confronti di questa festa di Hallow'een.
Dunque, vediamo. Provo a fare il punto di come la vedo io.
- Questa festa è nata in Europa, nella notte dei tempi. Quando non c'erano zucche si svuotavano le rape. Questi lumi nella notte erano posti nei crocicchi per orientare, rassicurare i viandanti e sconfiggere il buio che impauriva, per non dire che, terrorizzava.
- Da racconti orali ascoltati da piccola so con certezza che almeno all'inizio del novecento, nel mondo contadino c'era l'usanza di svuotare zucche e accendere lumini davanti casa.
- I gatti neri, gufi e civette, ragni e pipistrelli, streghe... nei tempi andati la gente credeva che le streghe esistessero davvero. Ho sentito personalmente i racconti delle streghe che si trasformavano in gatti neri, che entravano in casa e facevano del male ai bambini, facendo loro ciucciare la coda al fine di non farli gridare.
- Ricordo testimonianze orali di canneti che si muovevano in assenza totale di vento, di vecchie che tutti ritenevano streghe... e tutto questo in tempi relativamente recenti, non sto parlando della preistoria. E che dire ancora delle streghe? Le fiabe classiche ne sono piene.
- Parliamo adesso dei morti che escono dalle tombe a spaventare o a vendicarsi dei vivi. Anche nella nostra cultura le anime dei morti possono uscire fuori dalle tombe e muoversi intorno a noi. Per farle sentire in pace, un tempo in questo periodo le famiglie accendevano molti lumini che ponevano anche sui davanzali delle finestre. Posso dire che ancora negli anni sessanta del secolo scorso, passeggiare di notte nei pressi di un cimitero incuteva un atavico terrore e nei paesi le ragazze avevano particolare cura di invertire la rotta appena si arrivava a distanza di sicurezza. Di questo ho avuto esperienza personale... le mie amiche non si atteggiavano, ma avevano davvero una grande paura. Ci credevano. Quello che mi ha sempre colpito è perché le anime dovessero incutere paura e non offrire sostegno e sollievo. Una cultura troppo basata sui sensi di colpa?
Piuttosto proviamo a vedere perché ha preso tanto piede e nel tempo si è soffermata maggiormente sull'aspetto horror.
Cosa cerca la gente in questi raduni, francamente un po' kitsch?
Io penso che cerchi un'occasione di aggregazione, il gioco, il teatro, lo sperimentare il brutto per liberarsi di paura e tensioni, insomma un mezzo per ritrovare un migliore equilibrio. È una festa semplice in fondo e alla portata di tutti, non prevede molti prerequisiti.
È un bene o un male?
Ognuno di noi ha il libero arbitrio nella scelta e la possibilità di una personale opinione.
Tuttavia, a mio parere, non si dovrebbe cadere mai nel tranello della categoricità, che non ci aiuta ed ha spesso un sapore amaro.
P. S.
Nella scuola, insegnando inglese, ho avuto modo di far riflettere gli alunni su questo aspetto della cultura anglosassone proponendo sempre la parte bella delle fiabe e il popolo di ragni, pipistrelli e fantasmini giocosi, che offrissero proprio un'alternativa all'interpretazione di tanti di questi elementi.
Tutto si può vivere in modo bello e rilassante! Dipende sempre da noi.
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