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ogni tre settimane
“La Panchina” editrice
n. 19 - 10.7.2024
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Carissimi lettori, venerdì 21 giugno sono andata al Real Collegio di Lucca per la presentazione del libro “Farfalle” di Vanina Di Giuseppantonio Martella, la poetessa, scrittrice e animatrice del blog “La Panchina del cuore”.
Conosco personalmente Vanina e l’emozione che ho provato è stata immensa anche per questo motivo.
Ho avuto la possibilità di leggere in anteprima “Farfalle” e posso assicurare che le poesie rispecchiano appieno il suo carattere: vivace, riflessivo ed estremamente umano.
Ne è un esempio “Scendo ancora le scale”, poesia di apertura della presentazione, in particolare i versi
“Scendo ancora le scale
nel buio profondo.
Irretita
intrigata
stupita
dal mistero.
Pauroso forse,
ma quanto fascinoso.”
forniscono la spinta giusta per superare il brivido dell’ignoto e della paura nelle avversità della vita. Fanno capire che il mistero può essere anche affascinante, se non ci lasciamo spaventare dal buio.
L’autrice affronta anche il tema della morte con “Barrito” e riesce a recuperarne la dimensione naturale, cosa per molti non tanto semplice.
Questa eredità letteraria, che ha voluto fosse stampata e resa pubblica dal marito Carlo, fa sì che si possano conoscere le poliedriche sfaccettature di questa strabiliante signora.
Vi invito vivamente a leggere questa opera per emozionarvi anche voi!
Risponde Vanètte
Il fascino del giardinaggio
Persone e personaggi
N.B.
Trovo importante rammentare, carissimi lettori, che se il 30 novembre di ogni anno, a partire dal 2000, si celebra la Festa della Toscana è perché Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena, nonno di Canapone, il 30 novembre 1786, abolì la tortura e la pena di morte. Il Granducato di Toscana fu il primo Stato al mondo.
Lo sapevate?
a cura di Silvana C.
Il Real Collegio a Lucca Il real collegio di Lucca è un ente morale che all'inizio della sua storia era volto all'istituzione pubblica cittadina. Nel corso degli anni ha avuto diversi scopi. Nel 1517 il priorato dei canonici di S.Frediano venne unito alla congregazione dei canonici Lateranensi. La chiesa e il monastero passarono sotto la giurisdizione della congregazione riformata di Santa Maria Fregionaia. Nel tempo il monastero antico è stato adibito a seminario, poi a varie scuole cittadine e, infine, dopo la seconda guerra mondiale fu utilizzato per accogliere i profughi dell'Istria. Da quando è passato sotto il Comune di Lucca, è un posto dove allestiscono mostre ed eventi. È composto da tre chiostri e, sopra al primo piano, c'è un salone circondato da tante stanze.Ci sono stata pochi giorni fa per la presentazione di un libro, "Farfalle", scritto da Vanina Di Giuseppantonio Martella. L'evento era nel chiostro a destra della chiesa di S. Frediano chiamato di Santa Caterina.A fine cerimonia, terminata con un rinfresco, è stata aperta una porta e ci siamo spostati in giardino dove il panorama bellissimo è confinante con le Mura di Lucca.
Andando Andando Andando
a cura di Alba P.
In allestimento
LUOGHI... SPECIALI
a cura di Mariella A.
Carissimi lettori e lettrici, siamo di nuovo insieme in questi giorni roventi di luglio.
Ed allora cosa c'è di meglio che ritornare con la mente ai luoghi che hanno allietato e rinfrescato i miei giorni dell'infanzia, accompagnandomi fino alla gioventù e all'età matura?
Oggi il mio pensiero vola verso il fiume che in un tempo antichissimo attraversava la mia città provocando spesso gravi inondazioni, finché il Vescovo Frediano decise di avviare lavori per deviarne il corso, lavori risolutivi ma costosissimi, tanto che spesso a Lucca si sente dire "Mi costi come il fiume ai lucchesi!".
Quando ero piccola (e vi parlo di circa settanta anni fa) era difficile che una famiglia potesse permettersi di fare le vacanze al mare, per cui il mio "mare" e quello dei miei amichetti era il fiume!
Allora il vicinato era come una famiglia allargata, le porte di casa erano sempre aperte e le notizie volavano, non sul filo del telefono, ma con il passaparola. Succedeva che Alba, Rita, Paolo giocassero con me e insieme decidevamo di chiedere alle mamme se ci portavano a fare il bagno in fiume. La mia chiamava a gran voce Lina, Lina gridava a Iolanda, si univa poi qualche altra mamma e... nel pomeriggio tutti eravamo pronti con le nostre biciclette cariche di tutto e di più per partire. Non che ci volesse molto; tempo venti minuti ed eravamo arrivati ad una piccola spiaggia un po' sassosa, ombreggiata dai pioppi altissimi dove le acque erano calme e limpide.
Piantavamo i nostri ombrelloni alla "bell'e e meglio", stendevamo gli asciugamani, poggiavamo i cestini con le merende e via di corsa a fare il bagno. Quanta gioia, quante grida allegre, quanti dispetti e spesso quanti pianti... ma sempre contenti di quel poco che avevamo. Verso sera poi cavalcavamo di nuovo le nostre bici e via verso casa lungo la strada sterrata e ombrosa che costeggiava il fiume.
Sono ricordi lontani che si avvicendano ad altri più vicini nel tempo.
Ricordo quando con il mio primo ragazzo, la domenica pomeriggio partivamo sempre in bicicletta e andavamo verso il Serchio. Ci sedevamo vicino alla riva, con i piedi immersi nell'acqua, rapiti dai profumi intensi, dal "parlare" dei passerotti, dalle ali spiegate dei germani che planavano sull'acqua; niente turbata quella quiete se non, in lontananza, lo sferragliare sommesso del treno. A cornice di tutto ciò c'era un cielo azzurro e puro come oggi difficilmente si vede, i nostri casti abbracci ed i nostri sogni!
Poi la vita va avanti, il progresso ci porta verso mondi lontani, arrivano altri mezzi di trasporto, le auto, gli aerei... e le biciclette???
La mia sicuramente rimase nascosta da qualche parte in casa, per essere utilizzata in casi particolari o proprio quando l'auto faceva le bizze e non voleva saperne di partire!
Ogni cosa parte da un inizio per evolversi, crescere, cambiare, essere quasi dimenticata, ma sempre arriva il momento di tornare alle origini! Così è successo anche a me. Ripresi la mia bicicletta nell'età matura e la mèta fu ancora il fiume. Nel frattempo era stato creato un bel parco fluviale, che lo percorreva su ambo le sponde fino ad arrivare, con alcune interruzioni, quasi alla foce, a Bocca di Serchio. Spesso con qualche amica ci davamo appuntamento e iniziavamo la nostra pedalata attraverso il verde, l'ombra dei pioppi, il gorgoglio delle acque che scorreva, ed ancora scorre, nell'alveo. Ogni tanto ci fermavamo per sederci su una panchina ad ascoltare la musica della natura ed osservare quei giovani un po' scapestrati che fanno le loro evoluzioni là dove una cascata artificiale dovrebbe rallentare la furia delle acque.
E poi attraverso il nuovo ponte pedonale, raggiungevamo l'altra sponda per riprendere la via di casa.
Ed ora? Ora restano i ricordi... troppo pericoloso raggiungere in bici il fiume, troppi gli anni e gli acciacchi per queste pedalate, tanti gli ostacoli che potrebbero intralciare le nostre pedalate...
Appendice
Sulle ali della fantasia
Poi è arrivato il giorno delle farfalle. Non so dire come ci ha reso felici. Si trattava di leggere al meglio le poesie di Vanina e ci siamo riuscite.
Certo io non amo granché la poesia perché non la capisco, ma da adesso in poi, il mio rapporto con la poesia sarà diverso, più consapevole.
Ciascuna di noi è stata felice dell'altra. Abbiamo visto, e per la prima volta Monica, che è venuta da Modena per partecipare e conoscerci. Poi c'era anche Claudia che venendo da Grosseto anche lei la conoscevamo dal vivo finalmente.
Fu una giornata stimolante, con la pace nel cuore e una calma che come una bolla di sapone, ci proteggeva dallo stress del mondo e ci donava serenità pace. In questo mondo in cui tutti vanno di fretta, noi con la panchina abbiamo trovato un luogo incantato che ci permette di elevare il nostro Spirito e anche il nostro corpo ne trae beneficio.
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