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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Esser vecchi

 



San Girolamo - Caravaggio


Esser vecchi


Ormai è cosa nota
che la popolazione stia in generale invecchiando
e che questo comporti una nuova riorganizzazione
e nuove necessità cui far fronte.

Così
mi ha molto colpito la notizia,
che si rincorre da questa mattina sui media,
relativa ad una classifica di come si vive nelle varie città italiane.
Cosa mi ha colpito in particolare?
Da una ricerca attendibile effettuata,
sembrerebbe che Lucca
sia all'ULTIMO posto in Italia,
per la qualità di vita
degli anziani.

Ne parliamo?

Che cosa pensate
servirebbe agli anziani
per vivere al meglio
queste nuove opportunità di vita
di cui si gode nel
2024?

 Aspettiamo la vostra opinione?


📌


📌
Io credo che la città non sia stata mai a misura di anziano, nemmeno per le persone che ci hanno sempre vissuto, perché, ovviamente, l’età generalmente porta tante problematiche.
In città ci sono i semafori che spesso danno poco tempo per l’attraversamento dei pedoni e le auto, invece, vorrebbero sfrecciare nonostante i limiti. Il mondo va di fretta. I quartieri spesso sono privi di negozi. Esistono grandi centri commerciali magari fuori dal centro abitato. In città ci sono gli autobus, ma anche aspettarli alla fermata può essere difficile per un’anziano, perché spesso non ci sono pensiline e nemmeno panchine per sedersi. Per non parlare del loro affollamento, senza che nessuno si preoccupi di far sedere una persona chiaramente in difficoltà. Servirebbero posti riservati, secondo me. Anche per recarsi dal medico o fare esami può risultare complicato. Si potrebbe risolvere con un geriatra e una sua assistente infermiera al posto del medico generico. D’altronde c’è il pediatra per i bimbi. Con tante difficoltà a uscire l’anziano tende a restare in casa e qui arriva il vero disastro. Si allontana dalla vita sociale. Parlando in specifico di Lucca, essendo una città medievale, il cittadino è costretto a spostarsi a piedi e non tutti possono permettersi, diciamo, il lusso di farlo. Io ammiro Lucca per come è cresciuta in questi ultimi anni a livello di notorietà, perché si è puntato molto sul turismo. Lucca è bellissima, curata, ci sono molte manifestazioni, ma non basta. L’economia deve girare, ma non basta.
Io so che gli anziani avrebbero bisogno di uno spazio culturale tutto loro, ben accessibile, ben coordinato. Servirebbe un’autobus dedicato, gratuito, perché non tutti possono permettersi una spesa giornaliera per tale servizio. Diciamo un’autobus che possa accompagnarli in palestra o in piscina oppure a un ritrovo dove si potrebbero proiettare dei film, previa spiegazione per aiutarli a seguire e stimolare un commento a posteriori. Oppure, come facciamo da anni noi de "La Panchina", sarebbe utile una qualche insegnante che possa indirizzarli alla riflessione e al componimento del pensiero, al fine di mantenere allenata la memoria, la manualità e lo spirito.
In questo modo si creerebbero posti di lavoro senza basarsi esclusivamente sul volontariato che a Lucca comunque è molto presente, ma che non essendo un lavoro, non possiamo contarci.
Allo stesso tempo, migliorando la vita dell’anziano, ne guadagna la sua salute. Al bando gli ansiolitici!
Claudia


📌
Oggi ho avuto occasione di riflettere sull'età che ho: sono nella così detta terza età o età senile. Questo periodo mi allontana un po' dalla vita attiva, cioè da quella che si viveva con l'energia della gioventù. 
Penso che bisogna prendersi tanta cura di noi, sia nel corpo che nello spirito. Una cosa che ritengo importante è la ginnastica mentale, perchè la memoria diminuisce, però bisogna trovare sempre interessi nuovi ed essere attivi.
Sono rimasta male quando oggi la stampa, facendo una classifica fra le città più adeguate verso gli anziani, ho scoperti che Lucca è all'ultimo posto. Mi viene in mente che tanti anni fa proprio nel centro storico, fu inaugurato un centro ricreativo per la terza età. Si chiamava "Chiavi d'oro". Zona molto vicina alla torre Guinigi. Era molto bello, vi erano pochi scalini per accedervi, si entrava in un salone  grande con molte sedie. C'erano: un pianoforte, un televisore e un registratore. Alcune salette più piccole erano laterali con tavolini dove erano posate scatole di carte da gioco, scacchiere per giocare a dama o a scacchi. Io sono andata due volte la prima alla presentazione di un libro di una mia amica, la seconda accompagnata da mamma a sentire un concerto.  Non so perchè mia madre non ci voleva andare... le sue amiche non lo frequentavano e lei non ci conosceva nessuno.  
Ora sono andata a fare una foto, perchè è una bella struttura con una ciminiera dei tempi di quando c'erano i bagni pubblici comunali.   Ho chiesto  ad una signora  che usciva da un portone vicino se il locale era ancora frequentato, mi ha risposto che questo inverno tre volte la settimana ci facevano lezioni di ginnastica.
Lucca è una città strana, noi lucchesi siamo un po' chiusi e restii alle novità.
Silvana



📌
Sono rimasta davvero sorpresa del fatto che Lucca risulti all'ultimo posto in Italia per la qualità di vita degli anziani. Non l'avrei mai immaginato!
A pensarci bene però, forse qualche segnale in fondo lo avevo percepito e penso che qualche cosina in più si potrebbe anche fare. "La Panchina" stessa cerca di offrire, seppure a persone di tutte le età, uno spazio importante di ascolto e di espressione individuale che è fondamentale nella vita. In particolare, l'anziano, che spesso viene tacciato di raccontare sempre le stesse cose, non vuole fare altro che "esistere" e lo fa parlando di se stesso... e ripetitivo? Certo! Avrebbe bisogno di centri stimolanti di aggregazione gestiti da qualcuno che sappia stimolare e promuovere occasioni per pensare ed emozionarsi. Sono sicura! In questa città mancano luoghi di questo tipo.
Analogamente sono inesistenti centri di creativi in cui andare per incontrare persone, un po' come si andava un tempo allo spaccio e oggi al bar.
Per chi è autosufficiente, poter viaggiare, in modo facile e poco dispendioso con il bus, potrebbe essere un incentivo per migliorare la qualità della propria vita.
Un servizio facile e rapido di medicina geriatrica sarebbe rassicurante ed utile a fugare dubbi, paure, incertezze. Non conosco geriatri - ce ne sono a sufficienza? - ma conosco le difficoltà con medici generici e pediatri... 
Servirebbe anche facilità nel reperire informazioni per farsi curare e aiutare. Le persone fanno inutili e assurde domande su Facebook e questo è un chiaro indice della confusione che c'è e non solo per quanto riguarda la condizione degli anziani.
Vanina


📌
Anziani vecchi. Qual è differenza? Essere anziani è l'anticamera della vecchiaia e questa cosa mi fa pensare molto, perché l'età non è un pensiero ma è uno stato sociale. Non per tutti è uguale, c'è chi arriva bene e chi arriva in una situazione insufficiente.
Questa cosa che ho letto sul giornale, sul "Sole 24 ore", che a Lucca gli anziani non sono messi bene, mi ha fatto riflettere molto,  perché è giusto aiutare i giovani, ma anche l'anziano va accompagnato alla vecchiaia, in quanto ha dato molto nella vita e non si può semplicemente gettare via.
Io ho avuto una mamma che è campata fino a novantatré anni e sono stata molto fortunata perché avevo l'aiuto da persone di casa. Infatti non è stato comunque facile, perché lei era fuori di testa, ma aveva le gambe buone, così scappava sempre. Una volta l'abbiamo trovata perfino che era salita sulla sedia per poter scappare dalla finestra, per fortuna eravamo al piano terra.
Faceva le marachelle come bimbi. Abbiamo dovuto mettere un anello al cancello perché scappava, vivevamo come in carcere. Io ci dormivo la notte… non stava mai ferma, siamo così anche cadute dal letto una sopra l'altra, per fortuna non si siamo fatte niente. Un'altra volta ha fatto le scale giù, dal primo piano all'ultimo gradino, anche questa volta senza farsi niente. Era una tensione continua.
Benché il neurologo le avesse ordinato un numero preciso di gocce, era un continuo cambiare perché lei diceva che non gli facevano niente. Perciò se gli veniva in mente che non erano giuste non dormiva. Come vedete non si arrivava a tempo a quello che studiava.
Sono stati anni duri, menomale che c'è stato chi mi ha aiutato. Ho avuto aiuto da mia sorella e da mia cognata, non certo dalle istituzioni, così mi è andata bene perché non ho dovuto abbandonare il lavoro. Io sono stata aiutata da chi mi stava vicino, ma mi chiedo chi è solo come fa.
Credetemi, la memoria è una grande cosa ed è una tragedia quando la perdiamo!
Alba


📌
Ho settantasei anni e se ci penso quasi non ci credo, perché ancora ho una qualità  di vita soddisfacente, con diversi interessi, la possibilità di muovermi, di praticare attività che mi tengono attiva, sia nel fisico che nella mente. Spesso però  le preoccupazioni si affacciano nei pensieri, perché so bene che arriveranno giorni in cui dovrò ricorrere alle cure degli altri. Questo mi fa pensare a come potrei organizzare la mia vita senza dipendere dai miei figli che ancora lavorano.
La nostra società non ha molte attenzioni per noi anziani, facciamo comodo in molte situazioni, ma per altre diventiamo un peso.
È  vero che investire denaro in strutture per gli anziani non è produttivo, ma se si mettesse in atto una rete di sevizi efficiente, tutta la comunità ne trarrebbe beneficio.
Basterebbe una struttura dove poter stare insieme, leggere, ascoltare, vedere un film, fare teatro, giocare a carte, intrattenersi con altre persone, dove i più "giovani" si prendono cura dei più "vecchi".
Una cosa sarebbe assolutamente necessaria: un sistema efficace di trasporto. Ad una certa età diventa faticoso anche guidare l'auto, per cui molti anziani sono costretti a rimanere tra le quattro mura domestiche, andando incontro a forme di isolamento e depressione, che ricadono, in termini economici, sulla società.
Non voglio poi pensare alle case di riposo: non vorrei proprio trascorrervi la vecchiaia.
La qualità della vita è  molto deludente, mentre i costi da sostenere sono enormi e tali da essere al di sopra delle possibilità economiche di un pensionato.
A volte, con le amiche, ne parliamo e pensiamo che sarebbe bello ritirarci in una delle nostre case, abitare insieme aiutandoci a vicenda, mettere in comune le nostre esperienze e conoscenze, condividere interessi. Sarebbe la soluzione ottimale per non gravare sui figli e magari, tutte insieme, potremmo permetterci anche un aiuto esterno. Ecco, questa potrebbe essere una buona opportunità!
Al termine di questa mia disquisizione, al di là  di quello che afferma "Il sole 24 ore" sulla pessima qualità di vita degli anziani a Lucca, mi ritengo fortunata di vivere in questa città e sono contenta di poter vivere la mia vecchiaia qui dove sono nata ed ho trascorso la mia vita. 
Mariella


📌
Oggi ci è motivo di riflessione il sondaggio di una importante testata giornalistica da cui risulterebbe che, visti tutti i parametri, la nostra città é all'ultimo posto come qualità di vita per gli anziani. Non me lo sarei aspettata da una città così attenta a tutte le esigenze del territorio. Però a me sembra che dovremmo tenere presente che viviamo in una città medioevale e le case che vengono vissute oggi sono le stesse che erano state costruite per l'uomo di oltre cinquecento anni fa. Allora se si guardano gli scivoli di accesso per i meno giovani, gli ascensori che non esistevano e non esistono neppure oggi nei palazzi del centro, allora concordo con la testata giornalistica. Ma confesso che seppur molto superficialmente avevo ritenuto che non era da imputare niente a nessuno se viviamo in una città splendida.
La vita scorre nel solco che si è tracciata e senza intoppi, va verso la fine passando per alcune tappe intermedie e, per chi è meno fortunato la parte finale, sarà impegnativa anche per i familiari. E la famiglia di oggi non è preparata, è  troppo chiusa in se stessa. Ci vogliono allora strutture di accoglienza, centri diurni e luoghi di aggregazione. Mi sembra di poter dire che le necessità di oggi degli anziani, si possono  sovrapporre ai bisogni che avevano le famiglie a sistemare i figli circa trenta anni fa. Si lamentava che c'erano pochi posti negli asili nido, con liste di attesa di anni e si chiedeva a gran voce la costruzione di nuovi asili nido.
Adesso  tutto tace, gli asili sono andati chiudendo per mancanza di bambini e a meno di un chilometro da casa mia ce ne sono almeno due che stanno marcendo perché nessuno ha avuto la visione di convertire i locali a centri diurni per anziani dato che è questo di cui oggi necessita la popolazione... perché sarebbe più giusto che chi amministra la cosa pubblica, lo facesse come se fosse casa sua, con attenzione e cura e senza sprechi.
Rita

 

📌


 














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