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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
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lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Ricordi Scuola 17 - Ancora persone









Un altro aspetto importante della mia esperienza in Emilia da sottolineare fu la filosofia che permeava tutto il mio lavoro.

Infatti, cominciai immediatamente a far passare il messaggio che esprimersi attraverso questi linguaggi (v. Ricordi - Spunti educativi psico-relazionali e pedagogico-didattici 16 - Libri e libroni) avesse lo stesso valore che esprimersi con l’Italiano e la Matematica.

Per giungere a questo obiettivo, educai tutti gli alunni a rappresentare i propri pensieri, idee e interpretazioni della realtà anche attraverso il disegno, la pittura ed altre tecniche.
Così gli alunni meno convergenti trovavano un nuovo spazio per esprimersi ed essere apprezzati.
Quelli più convergenti, e spesso più bravi in senso generale, scoprivano di avere settori in cui potevano ancora esplorare, riducendo le manie di onnipotenza e guardando con rispetto quelli che magari scrivevano con errori, ma disegnavano da “professionisti”.

Aggiunsi il lavoro di gruppo e lo stimolo continuo a non apprendere per imitazione, ma a trovare sempre, in ogni situazione, la propria espressione personale di cui andare fieri.

Questo circuito virtuoso fece sì che ognuno avesse una stima diversa e più completa di se stesso e, nello stesso tempo, che si formasse un gruppo-classe coeso e in sintonia.

Come è facile comprendere da tutti questo, per me le persone venivano prima di ogni cosa.
Se ritenevo le persone tanto importanti è comprensibile come molte di loro, legate a questo periodo della mia vita, non le abbia ancora affatto dimenticate.

Ne nominerò solo alcune per non allungare troppo l’elenco.

Se appena ci penso, ecco emergere nitidamente dalla memoria una folla allegra di scolari: la ragazzina della contrada agricola del paese, studiosa e calma; il bambino, nipote di un pittore, di cui ancora oggi conservo delle litografie acquerellate; un sorridente ragazzino, il cui bel portatovaglioli in porcellana con una splendida pallina di cristallo sfaccettato, bomboniera per la sua Prima Comunione, ancora fa bella mostra di sé nella mia sala da pranzo; l’esile e graziosa ragazzina che veniva dal sud e che era molto brava a scrivere poesie e a fare disegni interessanti; il simpatico ed affettuoso bambino, con qualche difficoltà di apprendimento e due occhi nerissimi, simili al carbone; l'alunna, simpatica e altissima, dagli occhi azzurri e dai tanti e spessi capelli biondi: era già più alta di me; l'elegante ragazzina, lunga lunga e sottile, diritta nel suo rigido busto, sorridente al suo banco di altezza speciale.

Quest'ultima la ho ritrovata recentemente su facebook.
Per suo tramite sono rientrata in contatto con quella delle sue compagne che ricordo dolce poetessa, un musino furbo e spiritoso, e con il ragazzino, serio e maturo, che aveva dei ciliegi meravigliosi e che mi offriva dei duroni eccezionali.

C'era poi il buonissimo bambino, il cui papà aveva una concessionaria di automobili e l'altro, serio e impegnatissimo, il cui fratello andava a scuola con mia figlia e che con altri due fratellini era parte della grande famiglia dei farmacisti del paese.
Questi ultimi due li ho addirittura rincontrati durante una mia recente visita nella zona.

Poi c’era la ragazzina graziosissima e gentile, che mi si buttava addosso e voleva quasi quasi un bacetto, facendo ingelosire mia figlia non poco, e poi e poi e poi...
Mi fermo qui, ma li ricordo tutti,  proprio tutti.

Quando l'alunno con difficoltà di apprendimento si ruppe una gamba, proposi alla mamma di farlo frequentare lo stesso.
Portammo un lettino con le sbarre e il simpaticissimo alunno, felice di stare con i compagni, seguì le lezioni da quella postazione per più di un mese!

Un giorno facemmo la marmellata di mele a scuola… che profumino!
Vedemmo un picchio all’opera su un albero del cortile.
Visitammo la Villa Comunale.
Facemmo la copia dal vero per le strade del paese.
Andammo a vedere l’importante abbazia in una zona non molto lontana da noi.

Ci sono poi, nel ricordo, anche altri bambini che frequentavano la scuola “G. Verdi”: il bimbo in carrozzina, dai dolcissimi occhi cerulei, i dispettosi gemelli, la piccola curiosa ragazzina con qualche dirficoltà della classe di mio figlio; della classe di mia figlia invece, tra gli altri,  parecchie bambine sue amiche, una delle quali è ancora in contatto con noi e la sfortunatissima bellissima ragazzina, che morì con la sua mamma nelle acque scure del porto di Livorno durante l’imbarco per la Sardegna. Questo accadde solo l’anno dopo il nostro trasferimento in Toscana, lasciandoci tutti senza parole!

Tra gli adulti non posso non ricordare la bionda mia amica, che abitava con suo marito e il suo bimbo, sotto il nostro appartamento. Erano allegri e divertenti. Ci facemmo molta compagnia in quei cinque anni e io non li dimenticherò mai!

C’era poi la signora, quarantacinque chili di energia, che mi aiutò a mandare avanti la casa con grande dignità, educazione e modestia.

La mia amica, che ora vive in Abruzzo,  la vedo ancora ogni tanto con piacere.
La signora che mi aiutava in casa la sento e la vedo con una certa regolarità, perché mi è e le sono molto affezionata, sebbene abbiamo collaborato per soli cinque anni e ne siano già passati ben trenta da quando siamo venuti via dall’Emilia.
Per lei siamo quasi persone di famiglia e, quando vado a trovarla, mi prepara brodo di gallina, turtelein fatti da lei, buonissimi, e un goccetto di lambrusco di q(u)el bon.





🤔 Riflessioni

🐝 Quali sono i punti di forza?

✔  Scelta di educare persone e non riempire scolari di nozioni.
✔  Scelta di un clima scolastico in cui sentirsi tutti bene nel rispetto reciproco.
✔  Sviluppo armonico di ogni individuo, utilizzando tutte le aree di apprendimento.



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