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Buona lettura



Fiaba - Sati, la fatina

 





Sati, la fatina



🌹

Sati, la fatina, era nata in una splendida notte di plenilunio, una notte d'estate fantastica e piena di mistero, in cui tutte le creature dotate di magia si erano date appuntamento.
Questo segnò molto il suo carattere. Infatti l'energia di quella notte era la più intensa che i suoi genitori avessero potuto augurarsi per lei e la stessa che finì con l'ammantarla completamente di Lin, la linfa straordinaria che potenziava tutte le caratteristiche di una piccola fatina come lei.
Inoltre, nel momento preciso in cui Sati era venuta alla luce, tutti ne erano stati avvertiti immediatamente da un improvviso lampo di luce, un lampo così forte e intenso ma talmente breve, che solo le creature magiche erano state in grado di cogliere. Era il segnale che qualcosa di particolarmente importante stava accadendo o sarebbe accaduto.

Sati era una delle fatine più piccole che si potessero immaginare, ma era così graziosa e leggiadra che una volta al suo cospetto se ne rimaneva letteralmente incantati.
Si nascondeva in un'enorme gonnellona, preziosa e tutta ricamata, gonfia all'inverosimile e rosa argento quanto bastava per infondere fascino e mistero ovunque si posasse. E sì, aveva anche delle alucce trasparenti e sapeva volare silenziosamente con uno stile tutto suo.

Inutile dire che anche la sua casetta era fantastica, invisibile a tutti, anche alle creature magiche che avevano assistito in festa alla sua nascita.
Aveva scelto di vivere in un enorme fiore di magnolia nel quale nessuno avrebbe mai immaginato potesse nascondersi una dimora così ricca e così bella e, soprattutto, così vasta. 
Vi si accedeva con una scaletta di seta che scendeva all'interno da dietro uno dei petali carnosi e scompariva completamente una volta utilizzata, poco più di una tela di ragno che comunque nessuno avrebbe notato.

Al suo rientro a casa, appena varcata la soglia, Sati si poneva al centro di un immenso tappeto d'argento, lucido e istoriato, per controllare che tutto fosse armonico e secondo i suoi desideri.
Anche quella mattina, la fatina era scesa giù per la scaletta di seta e aveva raggiunto il centro dell'imponente tappeto d'argento. 




🌹  

La prima cosa che notò fu una busta adagiata al centro dello svuotatasche di cristallo, una busta piuttosto strana in verità: mandava bagliori intermittenti e intenzionali, come se fosse qualcosa di vivo.
Sati si avvicinò rapidamente, intuendo che non c'era tempo da perdere... e poi la cosa era strana davvero: chi aveva inviato una simile missiva e non era venuto invece di persona?

Cercando di non sciupare il suo meraviglioso abito, si avvicinò alla consolle e afferrò con decisione la busta, una busta comune e per niente elegante. Senza indugi ruppe il sigillo e l'aprì. 
Un biglietto? No, ne saltò fuori un piccolissimo geco blu della Tanzania, che cominciò immediatamente a parlare tutto agitato. 
"Catastrofico... catastrofico... devi venire subito! Pericolo, grosso pericolo! Rimettimi nella busta e vieni con me!".

Sati lo guardò un po' perplessa. Il geco era piccolo, ma rispetto a lei era comunque di dimensioni non rassicuranti...  chi si nascondeva sotto quelle mentite spoglie? Certo non poteva fidarsi di lui a priori. Doveva affrontarlo mettendo in campo tutte le sue abilità magiche.
Allora fece appello alla preziosa Lin che l'ammantava come sempre, potenziando la sua capacità di analisi e di individuazione del problema nei termini in cui le si era posto.
Qualcuno poteva davvero aver bisogno di lei oppure, conoscendo la sua disponibilità ad utilizzare la magia a fin di bene, voleva attrarla in un terribile tranello... In questo caso, voleva far del male a lei, al mondo delle creature magiche oppure al mondo degli umani? 
Tutto questo in un nano secondo. 

"Chi ti manda, Geco Blu della Tanzania? Ah, avete dimenticato che sono una fatina speciale, che ha avuto in dono la Lin! Sento con chiarezza l'odore sgradevole del Mago Senza Volto! Pensavate di cogliermi di sorpresa?".  
Così dicendo, Sati lo spinse di nuovo prontamente nella busta e con il suo ditino magico lo sigillò all'interno, perchè Geco Blu non potesse più uscire.

La busta cominciò malamente a rotolare nello svuotatasche di cristallo senza più fermarsi e lì Sati la lasciò, sapendo che doveva affrettarsi. 
Recuperò la scaletta di seta e volò fuori come una saetta verso il punto in cui aveva individuato un grande grande pericolo.





🌹

In mezzo al vastissimo frutteto, Sati trovò un folla vociante in movimento convulso. Se non fosse stata una fatina con poteri speciali com'era, avrebbe capito ben poco di quello che stava accadendo. 
Atterrò con grazia innata su un ramo di pesco e si fermò al riparo di due belle foglie lucide e in buona salute.

Mentre cercava di individuare il fulcro di tutto quel caos che si arrotolava su se stesso sotto di lei, si accorse che... non era sola. Incredibile! Su quel ramo e tutto intorno a lei, era pieno di cavallette enormi, più grandi di lei di almeno dieci volte. 
Automaticamente fece un salto nel vuoto e un brivido la percorse suo malgrado.
Si riprese immediatamente, però. Con la presenza di quelle cavallette fuori misura aveva riconosciuto immediatamente l'operato del malvagio Mago Senza Volto. Adesso doveva capire meglio e mettere subito in atto delle contromisure.

Girò lo sguardo intorno e quello che vide le lasciò davvero una grande preoccupazione e una tristezza senza fine. Perché voler procurare un dolore così grande!?! Per lei era una cosa davvero inconcepibile e le faceva tanto male.
Dunque, cos'era accaduto? Le due turgide foglie che l'avevano riparata erano le sole rimaste dove erano. Le cavallette, scatenate dal Mago Senza Volto, avevano mangiato tutti i germogli che sui rami si apprestavano a diventare enormi pesche, succose e squisite, come tutti gli anni. Tutti! Non ne avevano lasciato neppure uno! E non solo... rami e rametti erano tutti spezzati e mangiucchiati. Solo questo? Noooo! Nei tronchi le cavallette avevano aperto delle vere e proprie voragini!
I contadini, che curavano il frutteto, disperati per il danno incalcolabile ai loro peschi, avevano preso in mezzo un povero diavolo che si era trovato per sbaglio a passare nelle vicinanze, credendolo il responsabile di tutto quel disastro. Adesso stavano per linciarlo!

Allora, Sati agitò con forza il campanellino d'argento per bloccare quell'inutile pandemonio. La cosa non fu semplice. Infatti, non ci fu alcun risultato.
Le prime note d'argento si persero nel nulla, si levarono le seconde... ma solo al settimo scampanellio la bolgia finalmente si fermò. Questa era la prova tangente che il sortilegio perpetrato da mago fosse di una potenza incalcolabile.

Nel silenzio che seguì, la tragedia avvenuta nel ricco frutteto apparve realmente scolvolgente, al punto tale che pure a Sati salì un groppo alla gola. Era evidente che l'intento del sortilegio era stato quello di cancellare per sempre quel genere di pesca dalla faccia della Terra.
Doveva intervenire e fare immediatamente qualcosa per riportare quel frutteto ad un livello di serenità almeno accettabile. Sapeva che non sarebbe stato affatto facile, ma lei contava sul possesso della sua preziosa Lin.
Frrrrrr... frrrr... In quel momento, come fossero state un cosa sola, le innumerevoli cavallette si levarono in aria e, per salti successivi sui rami dei peschi, uscirono dal frutteto perdendosi in lontananza.
Allora Sati, la fatina, chiuse gli occhi e si concentrò fortemente sulla sua Lin.





🌹

Ci volle un grande impegno per una fatina così piccola, ma Sati si aiutò mettendo in moto le sue alucce, che presero a ruotare su se stesse velocissimamente. Attraverso l'azione delle ali, la Lin penetrò in ogni sua più insignificante funzione sia fisica che mentale. I suoi poteri furono grandemente potenziati.

Così, senza spostarsi di un millimetro, Sati si trovò al cospetto del Mago Senza Volto. Questi, spargendo intorno a sé un odore nauseabondo, teneva tutti a debita distanza, anche i geni del male che erano al suo servizio.
Sati, adesso puro pensiero, sapeva di non poter essere vista da quel Mago, che - puah, che disgusto! - non voleva essere in contatto ravvicinato con alcun essere vivente... anche se, con quel terribile olezzo, nessuno certamente avrebbe pensato di farlo!

Utilizzando un corridoio invisibile, la fatina attraversò senza indugi quella nube malefica che lo circondava. Arrivò direttamente nel punto in cui batteva il cuore stonato del Mago e cominciò a infondervi la sua energia positiva con tutta la potenza regalatale dalla Lin.
Il Mago Senza Volto, però, resisteva con tutte le sue malefiche forze. 
Anzi, richiamò intorno a sé tutte le cavallette al suo servizio. Immediatamente esse cominciarono a saltare impazzite, senza un costrutto, all'interno della nube maleodorante che, nel frattempo, era diventata nera come la pece ed emetteva un boato di tuono.

La lotta tra le due forze adesso era davvero fortissima. 
Sati lottò coraggiosamente con tutta se stessa. Lottò e lottò e lottò ancora, ma senza risultati evidenti. Era ormai esausta, al limite delle sue possibilità. 
Stava per darsi per vinta, quando avvertì, proprio lì nel cuore del Mago, un piccolo clic. L'incantesimo si era finalmente spezzato!

Un secondo dopo Sati si ritrovò sul ramo di un pesco nel ricco frutteto. I peschi erano tornati rigogliosi, con rami e foglie e frutti in evoluzione come prima, ma qualcosa non andava. 
I contadini sorridevano e gioivano, parlavano tutti insieme e battevano le mani per la gioia.
Tuttavia Sati si era accorta che i frutti non erano più gli stessi. Non avevano più le caratteristiche di quelli che sarebbero diventati grossissimi e dolcissimi.
Quelli, che stava osservando, erano davvero piccoli e di un grigio così scialbo che mettevano tristezza.
Sì, era riuscita a spezzare l'incantesimo, ma non del tutto: il Mago aveva comunque cancellato quella varietà di pesca che prima cresceva nel frutteto dalla faccia della Terra!




🌹 

Sati pensò che certo non gliela avvrebbe data vinta. Adesso ci avrebbe pensato lei! 
Sì, quel genere di pesca era stata sicuramente molto interessante, ma adesso avrebbe dimostrato che era possibile fare anche meglio.

Per la seconda volta si riconcentrò su se stessa e sui suoi poteri speciali. Chiuse gli occhi ed andò a scovare in un cassettino della sua memoria un antico rito molto poetico che non veniva utilizzato da tempo immemorabile. 
Trovato! Allora nella sua mente agitò il campanellino d'argento. Subito comparve al suo cospetto una farfallina piccolissima e leggiadra.
"Cara Dani, raggiungi immediatamente la magnolia che tu sai. Cerca il piccolo manoscritto che è nel mobiletto a forma di conchiglia che sta mio boudoir e portalo subito qui in grande fretta, perché non c'è assolutamente nemmeno un minuto da perdere.".
"Certo, mia signora! Farò in un secondo!" e, detto fatto, la farfallina recuperò il manoscritto e fu di nuovo al cospetto di Sati. 

La magia che la fatina intendeva compiere era davvero molto molto difficile e importante, tanto che aveva bisogno del manoscritto direttamente nelle sue mani. Non avrebbe potuto farlo soltanto con la forza del pensiero, perché il rito veniva da un tempo così lontano che lei non riusciva a distinguerne le parole vergate su quella pergamena.

Sati si concentrò ben bene in profondità, pensò nel dettaglio a tutte le caratteristiche che avrebbe dovuto avere e pronunciò la formula antichissima...

Non importa che sia piccola,
 è la grazia quel che conta,
nei colori del tramonto,
 dolce dolce e profumata,
sarà unica  nel mondo.

Magiaaa! E che magia! 
Sui peschi tra le foglie lucidissime comparve una festa di peschettine tutte rosa, dai colori del tramonto, appena appena schiacciate al centro. 
Dopo un oooohhh! Di meraviglia infinito, tutti ne colsero e ne gustarono.
Deliziose!

Era nato un nuovo genere di pesca... ma non era tutto.
La cosa straordinaria fu che il nocciolo all'interno era piccolissimo ed era esattamente uguale alla bellissima gonna della buona fatina che aveva voluto regalare agli uomini una dolcissima nuova tenera pesca.

In seguito, in segno di riconoscenza nei confronti di Sati, fu deciso di chiamarla Saturnia.





















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