Edu - Pillole: Calligrafia/dislessia

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Si sente dire da più parti che il forte aumento dei bambini in difficoltà per dislessia e aspetti correlati sarebbe dovuto all'abbandono della cura della calligrafia.
È vero che negli ultimi decenni la pratica della calligrafia, o bella scrittura, è stata quasi completamente abbandonata, scelta questa sorretta dalla convinzione che ciò che conta siano i contenuti, soprattutto le idee espresse e non i segni tracciati sul foglio.
Restando fermo il fatto che questi ultimi dovrebbero essere comunque sufficientemente chiari da far comprendere ciò che si vuole comunicare, sarebbe poco utile destinare un tempo tanto lungo all'esercizio della bella scrittura come avveniva in passato.
Per contro questo spazio temporale sarebbe meglio utilizzabile per sviluppare altre abilità e conoscenze.
Dovremmo, dunque, tornare indietro?
La domanda appare legittima e una riflessione è d'obbligo.
Proviamo a stabilire alcuni punti.

 ✔ Ieri

• Posto che un certo numero di bambini incontrava comunque difficoltà a ruotare armonicamente tutti quei segni e a cogliere il giusto spazio da utilizzare per ogni singola lettera, l'insistenza sulla bella scrittura poteva generare un’ansia importante, influire negativamente sullo sviluppo del concetto di sé, svilire il processo di apprendimento generale.
• L'aderenza al modello di scrittura standard soffocava ogni aspetto personale e di personalità. 
• Tutte le scritture erano uguali e quasi impossibile era distinguere l'una dall'altra.
• L'obiettivo di questa attività era apprendere un modello dato, che si fondava sull’estetica e sull'utilità del comprendere facilmente il significato delle parole scritte.
• Il tempo necessario per raggiungere questo obiettivo era notevole. Per un lungo periodo dell'anno scolastico si procedeva esclusivamente all'apprendimento di singole lettere e questo era quasi tutto il lavoro di una giornata di scuola .

✔ Oggi

• Il ritmo delle proposte di apprendimento è connotato spesso da grande fretta. Gli orari incombono e condizionano. Questo genera ansia negli alunni e nei docenti.
• L'estetica e la precisione hanno meno rilievo rispetto ad un tempo. Non si bada molto al bello e all'armonia. 
• Anche le attività grafico-pittoriche sono limitate.
• I campi di apprendimento sono diventati molto numerosi e si privilegiano attività più astratte, spesso nozionistiche.
• Il tempo-scuola è aumentato, come pure i carichi di lavoro. Questo genera stanchezza e maggiore difficoltà di concentrazione.

🔴  Allora?  Cosa si potrebbe fare?

• Aumentare la varietà di proposte di apprendimento e accelerare un po' i tempi della letto-scrittura appare indispensabile per mantenere l'interesse, la motivazione, la curiosità in alunni che si muovono a velocità supersonica. Vedo inopportuno tornare indietro in questo senso.
• Invece la prima cosa che mi colpisce immediatamente è che effettivamente qualcosa di sbagliato c’è stato. Se è vero che al giorno d'oggi si ritiene importante fare attività fisica regolarmente, affinare o riesercitare tutti i segmenti del nostro corpo, allora perché abbiamo smesso completamente di esercitare la motricità del polso e delle dita? Sì, qualche esercitazione si è continuata a fare, ma è stata così isolata da essere ininfluente.
• Forse, si potrebbero recuperare esercizi di motricità fine più mirati e costanti nel tempo, soprattutto sotto forma di giochi. Tutto questo, però, in età precoce, già in braccio a mamme e nonne, con le tate del nido e alla scuola dell'infanzia.
• Prima di utilizzare matite e penne, questi esercizi dovrebbero essere pensati a mani libere sotto forma di giochini connotati dalla fantasia (es. Re Pollicione abbraccia il Principe Mignolino e via così), un po' come avveniva nel passato seduti sulle ginocchia degli adulti .
• Nella scuola primaria, poi, potrebbero essere organizzati dei laboratori nell'ambito dell'educazione all’immagine, laboratori in cui ritrovare la calma e l’armonia della bella scrittura, come elemento decorativo.
• È opportuno e interessante che l'approccio didattico all'apprendimento della letto-scrittura sia correlato ai suggerimenti provenienti dalla ricerca di chi opera nell'ambito della dislessia e disturbi connessi. È utile che questo avvenga in modo generalizzato per tutti gli scolari della classe.
• Inoltre sarebbe virtuoso tornare a spendere un tempo congruo in giochi ritmici, in giochi linguistici, in individuazione e riproduzione di suoni uguali o simili, in recitazione e creazione di rime, in declamazione anche corale di filastrocche, poesie, versi.