Foto di repertorio |
Piacere di conoscervi!
È in questa biblioteca
che abbiamo creato i personaggi
del secondo romanzo,
che "La Panchina" di Lucca
ha messo in cantiere.
Dopo un periodo piuttosto lungo,
abbiamo verificato l'effetto
che questi personaggi
fanno su chi si appresta a leggere
il nostro romanzo.
Abbiamo poi deciso
di sceglierne uno,
quello che ha fatto nascere in noi
nuovi pensieri
e nuove emozioni.
Ecco
le nostre riflessioni.
🕶
Ernesto De Rossi, il professore che si presenta sotto tono e sicuramente piuttosto trascurato, mi appare tuttavia un personaggio con un certo spessore.
Sarà forse la filosofia che insegna e che ha studiato a lungo in passato, ciò che ai miei occhi lo ammanta di colori interessanti.
Sembrerebbe, mi viene da pensare, che sia stato proprio l'incontro con la filosofia a renderlo così impermeabile all'ordine e alla moda.
In fondo, già se pensiamo semplicemente ad Eraclito con il suo "tutto scorre, tutto va", ci viene naturale pensare che, se tutto passa e se ne va in un continuo divenire, niente poi ha così tanta importanza da giustificare il doversi spendere troppo in abiti, trucco e parrucco.
Dunque lo rivaluterei alla grande.
Ernesto de Rossi è l'unico che si sofferma sui libri della biblioteca. Li trova semplici e poco stimolanti. Nessun altro nel residence si spende nella ricerca di letture che vadano oltre Ken Follett e fumetti vari come fa lui.
È evidente che questo interesse lo allontana dal dare importanza ai brand di moda e ai riti quotidiani per apparire al meglio, meno spiegazzato, appunto.
Lui punta tutto sul suo fascino fatto di parole e di cultura. E non mi pare che gli sia difficile conquistare.
La cosa di lui che mi piace di più, però, è la sua libertà a tutto tondo. Parliamo per esempio di quella sessuale, della sua capacità di vivere il desiderio e il contatto con una apertura mentale, la più semplice e inusitata che si possa incontrare. Non ci vedo malizia, non vi colgo alcun calcolo. Ernesto de Rossi vive e coglie con semplicità le opportunità che si presentano sulla sua strada, coglie l'attimo come suggerisce Orazio.
Sarà dunque anche questa una scelta filosofica, un'evoluzione maturata pian piano, scivolando su concetti, sulle mille tesi ed antitesi incontrate e messe a confronto.
Insomma, a parte le sue paure per la necessità di doversi adeguare allo standard verso il quale la società fortemente spinge e a qualche piccolo problemino di denaro, Ernesto de Rossi è il solo personaggio senza tabù e costrizioni, è l'unico che pensa e sceglie con la sua testa e che affronta la quotidianità con il sorriso e con il gioco.
(Vanina)
🕶
Duemila e cinquecento euro sono una fortuna. Mi posso permettere di mandare mio figlio all'università senza problemi se considero che anche la mia Beppina ne prenderà altrettanti.
Chi l'avrebbe detto che nella mia vita avrei avuto una botta di fortuna di questo genere? Certo è tutto merito della Beppina, mi devo ricordare di fargli un regalo quando prendo il primo stipendio. Fu lei che ebbe l'idea di presentarci per il posto di portieri, io non ci avrei nemmeno pensato. Brava la mia donna.
Certo il lavoro non manca, bisogna stare sempre all'erta e pulire in continuazione, ma per niente non viene niente, lo dice anche il proverbio.
I signori sono in gamba, sorridono per primi quando mi incrociano, salutano cordiali e quando Beppina ha preso il raffreddore, qualcuno si è pure informato sulla sua salute.
Quindi andrebbe tutto bene se non fosse per la Violetta.
Lei non la digerisco proprio... certo mi scappello con veemenza quando arriva, ma lo faccio per lavoro, non per simpatia. Cammina che sembra viaggiare sulle uova, ad ogni passo la chioma bionda (tinta, si capisce), ondeggia come una bandiera e io mi chiedo quanto ha dovuto studiare per ottenere un effetto così teatrale.
Certo lei è una diva e forse lo deve pure fare sulla scena, ma quando passa di qui ha come spettatori solo me e la mia scopa, si aspetta forse un applauso?
Dice di avere trentasette anni, ma a me non la fa. Lo vedo il cerone che mette sul viso per ritoccarsi e restaurare la facciata.
Poi quello che mi fa arrabbiare è il suo portamento che è tutto teso a spingere il petto in avanti, nemmeno ci dovesse aprire la porta. Ha un seno da balia e lei usa ogni espediente per metterlo in mostra. A volte mi chiedo come faccia a mangiare dato che il seno le va certamente nel piatto.
Gli specchi che abbelliscono la portineria, sono da lei sbirciati a lungo specialmente quando pensa di non essere vista. Che donna vanesia!
Mi chiama in continuazione nel suo appartamento per delle sciocchezze... non le voglio neppure elencare per non arrabbiarmi.
Ha arredato la casa come un museo kitch. I pezzi presi da soli potrebbero essere pure belli, ma l'insieme è atroce. C'è una scarpa in una vetrinetta, una sciarpa arrotolata ad un bastone da passeggio, un cappello con le piume di struzzo e roba simile. Lei dice che sono oggetti presi dalle opere che ha cantato, ma vuoi mettere un bel tavolo con un bel vaso di fiori al centro, senza tante cianfrusaglie? Lei, però, è una diva... battendo le ciglia, incanta decine di ammiratori, ma non me. Io preferisco la mia Beppina che, è vero, non è tanto alta ed è morbida come un budino alla crema, ma è una grande lavoratrice e non si stanca mai e sorride pure quando la Violetta arriva con un pacchettino e la chiama per farselo portare in casa. Devo stare attento a non trattarla male. La prossima volta che succede spero di non essere presente, altrimenti addio università prestigiosa per il mio ragazzo e dovrei lasciare anche il mio bell'appartamento che è una favola.
Beh, sai che vi dico?? Pensandoci bene, la Violetta me la farò piacere con le buone o con le cattive e, se mi chiama per far uscire un passerotto che gli è entrato in casa dalle finestre, ci andrò con il sorriso sulle labbra dovesse essere la decima volta in una mattinata e se mi sta antipatica, pazienza, mica me la devo sposare!
(Rita)
🕶
Oggi pomeriggio con le ragazze de "La Panchina" abbiamo cominciato a rileggere il libro che abbiamo scritto insieme.
Il personaggio che da sempre mi rimane più impresso è la contessa Matilde.
A mio avviso è una donna troppo algida e anaffettiva che guarda tutti dall’alto in basso.
Sembra sempre che cerchi di isolarsi dagli altri condomini... forse è una questione di timidezza? Forse di rango oppure è per timore che gli altri inquilini in co-housing si accorgano del suo decadimento finanziario?!
Probabilmente è l’ultima ipotesi quella giusta. La ricchezza e l’alto lignaggio nella vita non sono tutto. Matilde dovrebbe confidarsi con qualcuno, magari con Marisé... spiegandole i suoi problemi. Marisè sarebbe capace di trovarle una soluzione essendo “una donna di mondo” e Matilde riuscirebbe ad ammorbidirsi un po’... sono sicura che starebbe molto bene con un bel sorriso sulle labbra!
Il personaggio che da sempre mi rimane più impresso è la contessa Matilde.
A mio avviso è una donna troppo algida e anaffettiva che guarda tutti dall’alto in basso.
Sembra sempre che cerchi di isolarsi dagli altri condomini... forse è una questione di timidezza? Forse di rango oppure è per timore che gli altri inquilini in co-housing si accorgano del suo decadimento finanziario?!
Probabilmente è l’ultima ipotesi quella giusta. La ricchezza e l’alto lignaggio nella vita non sono tutto. Matilde dovrebbe confidarsi con qualcuno, magari con Marisé... spiegandole i suoi problemi. Marisè sarebbe capace di trovarle una soluzione essendo “una donna di mondo” e Matilde riuscirebbe ad ammorbidirsi un po’... sono sicura che starebbe molto bene con un bel sorriso sulle labbra!
(Monica)
🕶
Vera la si
può identificare come un'artista. E' un profilo che le appartiene, visto che in quattro e quattr'otto ha deciso di
mischiarsi a loro senza alcuna difficoltà.
In fondo poi è una scrittrice e pure curiosa e attenta ai fatti che via
via possono presentarsi sulla scena del mondo.
Un abbigliamento curato, elegante ma anche
semplice e veramente gradevole e ordinato. La cosa che le dà un tocco di originalità sono le scarpe. Comode sì, va bene, perchè ad una certa età le scarpe
comode sono un'esigenza reale più che una scelta di gusto, ma le sue sono
davvero strane.
Quando arriva si vedono prima di lei le sue scarpe. Anche il
suo nome risulta originale. Infatti le ha dato piuttosto da fare. Nonostante
fosse una chiromante rinomata per le sue capacità, si è dovuta preoccupare
dell'immagine fasulla che le avrebbe potuto dare.
Per questo ha pensato bene di porvi rimedio mettendo una targa alla sua porta:
VERA NON MENTE.
Aggiungendo tale negazione le avrebbe certo procurato maggior
pubblicità per il suo lavoro. Ha saputo
sfruttare bene, la furbetta, anche il suo cognome. Essendo appunto una brava
chiromante ha molti clienti dai quali
può estrapolare tutte le situazioni
possibili e adattarle al romanzo che sta scrivendo. Anche qui quel nome così strano può tornarle
utile perchè certamente suscita curiosità verso la sua persona. Curerà bene il
suo libro e data la notorietà venderà sicuramente un sacco di copie.
Un libro
scritto da una cartomante dovrà essere assolutamente fantastico perchè il
pubblico si aspetterà indubbiamente molto da lei, persona del mistero.
Rimedierà tanti soldini, forse molti di più di quanti ne guadagna con il suo
lavoro e allora potrà permettersi di viaggiare in lungo e in largo, andando
dove più le piacerà, incontrando sempre molta gente.
Ah, la gente! Quante storie può sapere sbirciando e
tendendo bene l'orecchio qua e là!
E' la sua specialità.
(Claudia)
🕶
Dall'appartamento del palazzo del Gorgo, il più bello e luminoso. trovandosi al terzo piano, si scorgono gli alberi d'alto fusto situati sulla cinta di mura che circondano la città. Ad ogni stagione, da primavera all'aututnno, il colore del fogliame cambia, cade, fino a diventare un bellissimo tappeto colorato del viale. Poi si spogliano del tutto in inverno. Diventano come scheletri, solo in quella parte della città.
La proprietaria, Laila la stilista, ha riempito l'appartamento di verde e fiori colorati, per illudersi che nulla cambia.
Non è così, la natura nel suo corso muta il suo aspetto ad ogni stagione dell'anno, le persone pure ad ogni stagione della vita: infanzia, adolescenza, gioventù, maturità, anzianità e vecchiaia.
Laila nella sua maturità, si comporta di conseguenza.
Si comprende bene quanto sia stata bella e famosa quando in gioventù ha rivestito il ruolo da indossatrice per una famosa casa di moda. Questo le aveva consentito di muoversi nel mondo incontrando personaggi, anche di rilievo. Forse qualcuno che può essere diventato suo compagno di vita.
Il tempo è trascorso anche per lei, la sua figura è cambiata, questo la intristisce, per ogni specchio che incontra viene spinta dal desiderio al controllo della sua figura, pur sempre attraente da non farla passare inosservata.
Sempre vestita in lungo, preferibilmente in lungo, di stoffe anche preziose. In questo è facilitata dal nuovo ruolo nel mondo della moda come stilista. Ha la possibilità ancora di viaggiare, in giro nel mondo alla ricerca di questi materiali e questo le dà grandi opportunità.
Andando a scavare di più in tutto questo contesto di vita, emerge comunque il suo desiderio di ricordo, soprattutto analizzando l'interno del suo appartamento.
Tutto alla perfezione, al posto giusto. Gli specchi per controllare il procedere dei vari cambiamenti di sé. I fiori colorati, che sì l'aiutano nella creazione di nuovi modelli, soprattutto fanno diminuire le malinconie che può ricevere da tanto verde in casa e fuori. Il verde, per alcune teorie, è il colore del cuore, tutto ciò che lo riguarda non solo come organo fisico, anche nei sentimenti. Nella sua vita non tutto ha proceduto secondo i suoi canoni, qualcosa è sfuggito o perduto.
Ha deciso di venire a vivere in questa piccola città di provincia, poco più di un villaggio, nella speranza di ritrovarsi e proseguire il corso della sua vita al meglio.
I presupposti ci sono.
(Maddalena)
🕶
Il Santilli è la persona che più mi ha colpito.
Mi è risultato molto simpatico, socievole, affascinante, però un vago dubbio sulla sua sincerità mi ha sfiorato...
Comunque la sua cordialità lo porta un passo avanti nei confronti degli altri personaggi.
Santilli è moderno, ma anche molto furbo, non cerca di sfuggire a nessuno, è sempre molto disponibile, discreto, magari per riuscire ad invitare un'ospite del residence; la sua capacità di corteggiare lo rende piacevole, simpatico e direi molto simile a tanti uomini in circolazione nella realtà.
Bisogna però ammettere che la sua tendenza a mentire o la sua grande capacità di tacere qualche sua azione poco piacevole, desta qualche sospetto.
Ritengo che nonostante la sua simpatia, non sia la persona su cui si possa fare affidamento perchè non si riesce mai ad intuire quali saranno i suoi intenti.
In questo caso, in cui la moglie è morta, mi sembra che il suo comportamento sia stato un'altra volta emblematico: lui nasconde i suoi sentimenti con una abilità che ha dell'incredibile...
(Lauretta)
🕶
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