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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Ricordi Scuola 7 - Risorse umane







Piccola scuola di piccola città sul mare
Ottobre 1980
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Quinto anno di insegnamento
Classe quarta

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Nella nuova sede ebbi modo di conoscere meglio tanti colleghi che avevo già incontrato nei vari Collegi Docenti nell’anno scolastico precedente.

È interessante notare che il livello di preparazione formale degli insegnanti in quella zona era un livello molto alto.
C’erano tantissimi insegnanti laureati, che avevano studiato in un conservatorio, che venivano da famiglie abbienti.
Infatti la mancanza di sbocchi lavorativi convogliava nella scuola molte risorse umane.

A questa preparazione formale, però, non corrispondeva un’apertura mentale: erano moralisti e retrogradi, sparlavano di tutti, tranciavano giudizi, lavoravano il meno possibile, non si aggiornavano. Insomma, predicavano bene e razzolavano male.

Ricordo in particolare una collega dell’anno precedente, a Siponto, che era fermamente contraria all’aborto.

Erano quelli gli anni di un forte dibattito su divorzio e aborto.
Io sostenevo che, pur essendo impensabile per me l’idea di abortire e mai l’avrei fatto, era necessario lasciare la libertà di scegliere agli altri, senza ergersi a giudici e per non incrementare la clandestinità e i pericoli che vi erano connessi.
Discutemmo a lungo sull’argomento, ma la sua inflessibilità mi colpì molto.

Due mesi più tardi la collega scomparve per alcuni giorni.
Malata? No, era andata ad abortire… clandestinamente!

Tra i colleghi di questa scuola  ce ne era uno, anche abbastanza simpatico, che insegnava nella stanza di fronte alla mia e che aveva le funzioni di vicedirettore nell’ambito del Circolo.

Che dire di lui? Vi assicuro che non è una barzelletta!

Una mattina, la mia classe quel mese frequentava di pomeriggio, decisi di andare a comprare un rossetto nella profumeria del corso.

Non appena varcai la soglia del negozio, chi ti vedo immediatamente?
Il mio simpatico collega insieme ad un altro, che facevano gli spiritosi con le commesse di turno!
Sposati tutti e due, facevano i Don Giovanni in modo piuttosto eclatante, e si divertivano da matti!

Mi salutarono con simpatia, ma alla mia domanda su come mai potevano essere lì, visto che il loro turno a scuola era il contrario del mio... mi risposero candidamente che gli alunni erano soli, tanto avevano un compito da fare, e che a breve sarebbero tornati a scuola.

Scherzando scherzando, io  ricordai loro che a Roma sarebbero finiti sul giornale per molto meno e che erano fortunati ad insegnare in un luogo in cui i genitori erano così condiscendenti. Si fecero una bella risata e ci salutammo.

Io ero sconvolta perché quelli erano gli anni della contestazione sui metodi didattici e nella mia città sarebbe stato impensabile attuare comportamenti come quelli.

Anche il maestro che avevo sostituito io l’anno precedente nella piccola scuola sgangherata sul mare, era davvero un bel tipino.
Si ruppe un piede per tirare un calcio ad un alunno!
I miei alunni!
Quelli per cui mi ero molto impegnata, che ero riuscita a tranquillizzare e ad integrare!
Per fortuna aveva colpito la cattedra invece del bambino...
E nessuno sembrava trovare la cosa indecente!

In primavera una televisione locale chiese al Circolo Didattico di segnalare un lavoro teatrale da rappresentare negli studi televisivi nell’ambito di un programma culturale che andava in onda in quel periodo.

La Direzione Didattica si trovò in grande difficoltà, perché non c’era niente, ma proprio niente da proporre…
Ci pensarono un po’ e poi si rivolsero a me perché accettassi di toglierli d’impaccio.
Si era già sparsa la voce che io, con i miei metodi innovativi, avrei potuto dire di sì.

In quel momento dell'anno scolastico, io ero ancora ben lontana dal completare l'allestimento dello spettacolo nella nuova classe e comunque non sarei potuta ritornare anche il pomeriggio a fare qualche prova in più, perché avevo i bambini piccoli e non avevo nessuno a cui lasciarli.

Ci pensai bene su, poi proposi alla Direzione l’allestimento di uno spettacolo, sì, ma solo se mi avessero dato l’autorizzazione a lavorare con gli alunni dell’anno precedente, consentendomi di recuperare parte di quello preparato nella scuola sgangherata sul mare.

Tutti contenti, non parve loro vero di poter dare all'emittente Tv una risposta affermativa ed io detti il via ad una delle più belle “manovre” organizzative di tutta la mia vita di insegnante!

Dunque, scelsi come luogo per le prove la casa di una mamma con cui ero rimasta in contatto e che mi offrì la più ampia collaborazione.
Così, mentre io preparavo i loro figli ripetendo battute su battute, lei ed altre mamme mi guardavano i miei piccoli bambini che si divertirono da matti!

Con il loro aiuto allestimmo scenografie rudimentali, ma carine e dignitose, e insieme raggiungemmo la sede dell’emittente televisiva.
Fu un bel successo per la scuola, un vero fiore all’occhiello!
Infatti eravamo i primi pionieri nell’esplorare quel mondo nuovo che nasceva allora: eravamo ancora nell’anno scolastico 1980-81 e nel profondo sud.

Naturalmente fu un successo anche per i ragazzi, che vissero pienamente quell’esperienza elettrizzante, si sentirono realizzati, svilupparono ulteriormente le loro capacità relazionali in un contesto di puro divertimento.

La mamma, che aveva messo a disposizione la sua casa, era lombarda, di Lodi credo.

Piccolina, magra, capelli biondi e occhi cerulei, abitava da quelle parti perché il marito vi era venuto per lavoro e dirigeva una grandissima azienda agricola che allevava bestiame.
Era quella una zona di latifondisti e le ricchezze erano concentrate nelle mani di pochi. La maggior parte della gente, invece, viveva davvero con pochissime risorse, mangiando pane e pomodoro o orecchiette con le cime di rapa.
Questa azienda agricola era molto importante e chi aveva l'opportunità di lavorarci si considerava molto fortunato.

Fu così che, con la bella stagione, mi fu proposto di andare a visitare le saline di San Ferdinando di Puglia, grazie ad un aggancio che il direttore dell’azienda agricola aveva con quello delle saline.

Erano due anni che ne parlavamo e io, di buon grado, accettai finalmente l’offerta perché un occasione così non mi sarebbe mai più ricapitata.

Per l’appunto in quei giorni, forse metà maggio, era venuta a trovarmi mia suocera e fu con lei che andammo a visitare uno dei luoghi più suggestivi che abbia mai visto. Naturalmente c'erano anche molti dei bambini di quel gruppo, a cementare ulteriormente il loro stare insieme in un'esperienza scolastica che credo non abbiano dimenticato.

Le saline si estendevano a perdita d’occhio in un effluvio di bianchi e di argenti che brillavano sotto l’intenso azzurro del cielo.
Specchi d’acqua salata sempre più concentrati si rincorrevano  l’un l’altro variando a poco a poco le tonalità.
Montagne di candido sale cristallino brillavano sotto i raggi del sole fin quasi ad accecare il visitatore estasiato.
Niente di simile ci eravamo immaginati. L’emozione fu grande e rivive ancora oggi integra, se solo ci ripenso.

Ho accennato con piacere a questi dettagli, perché penso che la risorsa umana costituita dai genitori sia di un'importanza vitale, se solo si è in grado di avere con loro una rapporto di scambio reale, nell'interesse sempre dei bambini.

Parimenti, la forza che ha un gruppo ben funzionante non è la stessa che ha un singolo.
Quindi, torno a sottolineare come un sistema virtuoso sia un grande vantaggio per tutte le componenti del sistema stesso.
In particolare, questo aspetto non va sottovalutato mai nella scuola, dove si lavora con e sulle persone, se si vogliono raggiungere risultati interessanti.


🤔 Riflessioni

🐝 Quali sono i punti di forza?

✔  La coerenza di pensiero e di azione.
✔  La serietà e l'impegno nel lavoro.
✔  La scelta di attività e di iniziative gratificanti che siano utili agli alunni, ma anche
      agli adulti - insegnanti e genitori - per crescere professionalmente e umanamente.



6 commenti:

  1. Non dubito assolutamente del Tuo successo!!! E leggendo un passo in particolare ho pensato a come queste ultime generazioni non abbiano nemmeno l'idea delle
    condizioni in cui vivevano i ragazzi e nemmeno tanto tempo fa visto che Tu ha dovuto e Voluto lavorarci con grande impegno e professionalità. Complimenti perché Ti conosco!!
    La mamma di Walter

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    Risposte
    1. Grazie, cara Claudia.
      È stata comunque un'esperienza molto interessante e formativa.
      È molto difficile far comprendere ciò che non si vive.
      Anche io, nella realtà di Roma, non avrei mai potuto immaginare l'esistenza di una situazione simile.
      Come dico sempre, però, è inutile lamentarsi che non si può fare.
      Bisogna rimboccarsi le maniche e fare al meglio con quello che si ha.
      Mi fa piacere il tuo interessamento.
      Sei una persona dall'intelligenza curiosa e vivace.

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  2. E si dice infatti che l'esperienza non si insegna. Sei grande veramente per il valore del tuo operato e per quanto puoi arrivare a capire la condizione umana e lavorare al fine di alleviare oltre che istruire.

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    Risposte
    1. Ma grazieee!!! Grazie davvero.
      Non so se ti conosco, ma apprezzo molto quello che hai scritto. In fondo in tutta la vita ho sempre cercato di comprendere il perché dei comportamenti e di essere d'aiuto. L'aspetto umano è per me ciò che maggiormente mi rende viva e mi intriga.
      Grazie ancora!

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  3. Mi conosci. Non mi sono firmata per dimenticanza. Sono Claudia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni tanto c'è qualche "Unknown", anzi più di uno...
      Adesso tutto diventa più chiaro.
      Buon pomeriggio, cara Claudia.⚘

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