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Buona lettura



Lucca Insieme - Donne e social: La stanza della civetta 3

 




La stanza della civetta



Donne e social

La stanza della civetta 3

(Parte terza)

Continua dalla pagina
 "Lucca Insieme - Donne e social: La stanza della civetta 2"




Bianca

Care ragazze e cara Cassandra, dopo interminabili ore e giorni ad analizzarmi ho capito chi sono e cosa voglio essere. Una madre, voglio essere una mamma… la mamma che la natura non mi ha permesso di diventare. Nessun rancore, per carità… ma vado a cercare quello che mi aspetta ed è per questo che sono in viaggio per una missione umanitaria verso l’Ucraina.

Sì, in zona di guerra per aiutare la popolazione e tutti quei bambini orfani di genitori. Uno di loro tornerà in Italia con me, lo spero… lo credo e lo desidero ardentemente! 

Non so cosa troverò al mio rientro…. se avrò ancora una casa ed un marito… o se avrà deciso di procedere con il divorzio. La mia scelta di conoscermi ha destabilizzato tutte le persone che mi erano accanto, mio marito in primis, che ha pensato che la mia fosse la crisi di una donna di mezza età che ha tutto e non sa cosa vuole.

Perché non capisce, perché non ci comprendiamo più, perché ci siamo persi anziché avvicinarci nel tempo? 

A lui è sempre andata bene la nostra vita senza figli, anzi! A me è sempre mancato questo legame profondo. 

Ora devo andare, vi scriverò presto!

Se non riuscirò a farlo in viaggio, lo farò al mio ritorno.

Spero che almeno voi mi sosteniate.


Patrizia
È da un po' che non entro nella "Stanza della civetta". Come state? Ho letto l'ultimo intervento di Bianca e vorrei esprimerle tutto il mio sostegmo.
Sono convinta che Il cuore della donna non si accontenta di una vita tranquilla, di affetti e situazioni simpatiche e confortevoli perché il suo è soprattutto il cuore di una mamma che sa donare un amore assoluto, senza condizioni e tenace nel tempo, tenerezza, accudimento, comprensione, protezione per un essere che per crescere e imparare davvero ha bisogno di essere amato.
Figlio è ogni bambino che trova l'amore di una donna generosa e coraggiosa come te, cara Bianca.


✉ 10.3.2022

Letizia

Oggi ho deciso di raccontarvi qualcosa di me. Mi riallaccio a quello che diceva Marisé a proposito di quante cose si possono fare quando si ha un po' di tempo libero.
Devo dire che ogni tanto mi vengono dei cari ricordi alla mente, uno in particolare ieri mi ha fatto rivivere un periodo di tempo a me caro. 
Appena andai in pensione, mi iscrissi ad un corso di taglio e cucito. Era una cosa che desideravo da tanto ardentemente, perché volevo riuscire a fare qualche cosa con le mie mani, ma finché avevo i miei ragazzi in casa e comunque finché ho lavorato, vi avevo dovuto rinunciare.
Così comprai tutto il necessario: squadra, riga e tutto per gessare e tagliare la stoffa.  Comprai anche la carta per fare i modelli. 
Alla fine, dopo aver frequentato tante lezioni, comprai una stoffa color del cielo, azzurro intenso, per confezionare un abito da sera.
Era carnevale ed io con questo vestito lungo, cucito da me, andai ad una festa da ballo. Alcune amiche mi fecero dei complimenti per come ero vestita. 
Allora sì che mi sentii ancor più brava! 
Passai una serata meravigliosa e fui contenta per essere riuscita a realizzare un mio desiderio.  
Ancora oggi quando è carnevale mi viene in mente il vestito da sera che ho cucito da me. Spero prima o poi di poter tornare ad indossarlo.
C'è qualcuna di voi che ama cucire?

Bianca
Carissima Letizia, ammiro tantissimo la tua volontà di aver seguito un corso di cucito! Pensa, io non so neppure attaccare un bottone! Da piccola quando provavo a prendere un ago in mano mia mamma mi incitava ad andare a studiare perché avrebbe fatto lei, così non ho mai imparato. Solo quando si è "persa nella nebbia" della sua malattia ho iniziato a ricamare delle tele a mezzo punto o punto croce da autodidatta.
Ho creato alcuni quadri che ho regalato ad amici e parenti, non ne ho tenuto alcuno per me, perché mi ricordano la sua malattia e la sua perdita precoce!
Il filo del cucito e del ricamo ci unisce!


✉ 14.3.2022

Befy 22
E' molto che non mi relaziono con voi e ne sentivo proprio il bisogno. Sono passate quasi due settimane dall'ultima volta che ho scritto nel nostro gruppo e molte cose sono successe da allora. Cose che erano inimmaginabili, talmente impensabili che quasi ancora non riusciamo a farcene una ragione.
E' scoppiata una guerra atroce e tanto inaspettata quanto immotivata che ci sta portando sull'orlo della catastrofe e già ci siamo dentro con quello che comporta. Vediamo tutti i giorni immagini allucinanti che pensavamo ormai relegate ai libri di storia. Palazzi distrutti, gente al gelo e al freddo, anziani che ormai vicini alla loro fine, che se sono stati “fortunati” da non rimanere uccisi sotto i bombardamenti, sono stati prelevati dal loro letto, dai loro affetti per trovarsi a camminare sotto la neve senza niente in mano, in cammino verso il niente e con nessuna energia da applicare a quelle gambe stanche.
Guardando la televisione, non riesco a vedere un palazzo distrutto, ma vedo una vita distrutta, una quotidianità, una normalità, una trama di relazioni che non ci sono più, sono state distrutte dalla stupidità umana. 
Quanti bambini si vedono camminare tentennanti sulle loro gambette, piangenti e frastornati dietro alle loro giovani madri, che inebetite se li tirano dietro camminando pure loro per forza di inerzia. Verso l'ignoto, verso il nulla, verso il dolore provenienti dal dolore.
Una cosa fra le altre mi uccide l'anima. Questi bambini come tutto il mare di umanità che li circonda, non ha nulla. Solo la mamma - quando va bene - spesso non hanno niente in mano, niente per cambiarsi e questo vuol dire che questi piccoli portano lo stesso pannolino per giorni e giorni.  
Non pensiamo che sia una cosa da nulla.
Questi sono bambini che avevano tutto come i nostri, si sono trovati ad avere solo il freddo, la fame, la fame, il freddo. Vi potete immaginare come mi ha reso felice leggere di Bianca che va a portare aiuti umanitari e ha il meraviglioso desiderio di prendersi un bambino solo per ridonargli l'affetto e l'amore che ha perduto? Ma non vorrei essere nei suoi panni. Come farà a scegliere quello che  ha più diritto di un altro a ritrovare la pace? Ce lo dirà lei.


✉ 15.3.2022

Befy 22 
Sono ancora io. E sì, sono perplessa, care amiche. Non capisco. Ho letto e riletto, ma non ci arrivo con la mia poca intelligenza.
Bianca dice che vuole stare sola per trovare se tessa (metaforicamente o meno) e ha trovato il mio plauso. Subito dopo Cassandra dice che questi problemi esistenziali non le piacciono e sono scappatoie (se ricordo bene).
Mi hanno detto che nel frontale dell'antico tempio di Delfi c'era scritto “Conosci te stesso”.
In quel caso aveva il significato di accettare di essere inferiore al divino e di stare al proprio posto. 
Quindi il conoscere se stessi mi sembra auspicabile e assolutamente giusto perchè nella misura in cui conosciamo i nostri  limiti siamo portati a non invadere e a rispettare i limiti degli altri. O almeno dovremmo farlo per vivere civilmente, ma visto come va il mondo mi sembra che ci riusciamo proprio male..
Anche alla luce della guerra di questi giorni... da cosa è scoppiata? Dal sentirsi superiore all'altro, dal voler primeggiare, dal considerarsi dio, dalla sopraffazione dall'odio ecc.
Ho cercato su internet notizie sul “conosci te stesso” che mi era venuto in mente stuzzicata dalle parole di Bianca e ho trovato che molti antichi personaggi famosi si erano affannati nel dare un significato a quella famosa frase. Alcuni significati li ho già messi  nelle righe sopra, ma ne ho trovato uno che mi piace particolarmente.
Esso dice: per conoscere se stessi, ”dobbiamo guardare al divino che è in noi”.
Allora se io ho fede, credo di essere fatta a immagine e somiglianza di Dio quindi in me c'è l'immagine di Dio. Se io la lasciassi libera di agire, senza fare sopraffazioni, senza fare soprusi, senza odio, senza cattiverie, la guerra non esisterebbe perchè io conoscerei che non sono Dio e non ne vorrei prendere il suo posto.
Vedremo cosa ha visto Bianca quando ha cercato di conoscersi. Per adesso da quello che ha detto sembra che si sia sentita portata verso chi ha bisogno, a costruire e non a distruggere.
Amo  pensare che abbia visto il divino che è in lei.  
 
Bianca
Grazie Befy 22 ed Annalisa per il vostro sostegno, lo apprezzo tantissimo!
La scelta di lasciare “tutto” non l’ho fatta a cuor leggero e voi mi avete compresa… per me è molto importante!
Care ragazze, sono ancora in zona di guerra per dare il mio aiuto, che a volte mi sembra inutile rispetto a tutto a quello che c’è da fare per aiutare la popolazione ucraina.
Ci sono innumerevoli esplosioni, ci sono macerie, c’è fame di vita… bambini, donne e uomini piangono disperati, si nascondono da un luogo all’altro, ma non più nelle loro comode case. Migliaia di raid aerei hanno distrutto ponti, strade, vie di comunicazione…
I bambini rimasti orfani ti si attaccano come francobolli… me li porterei a casa tutti! È una vera tragedia! Possibile che il potere valga tutta questa disperazione? Perché l'interesse personale è più potente dell’essere? Perché l’umanità non trova pace in quello che ha?
Ora devo andare… vi abbraccio fortissimo! A presto!



💻 29.3.2022 ore 15.00


Liliana: "Buongiornooo!!! Eccoci... Che bello rivedervi! Vi vedo bellissime e radiose. I vostri sorrisi parlano da soli... per cui non vi chiedo nemmeno come state. Mi fa davvero molto piacere incontrarvi. Penso che dovremmo organizzare degli incontri più frequenti.".
Letizia: "Ciao, Liliana... Ciao a tutte! È davvero emozionante essere qui e poterci guardare negli occhi... ne avevo una grande voglia e forse anche una necessità. Mi sento molto meglio quando parlo con voi in chat, quindi, Liliana, mi trovi subito d'accordo nel vederci più spesso in video.".
Cassandra: "Ciaooo! Inutile dire che anche io sono d'accordo... da che sono entrata nella "Stanza della civetta" ho come la sensazione di avere un luogo sicuro in cui esprimermi ed essere me stessa... sarà gratificante poterlo fare anche in video... davvero un bel confronto!".
Liliana: "Dalle vostre espressioni mi è chiaro che siete tutte d'accordo... dunque, ci penserò su e ci organizzeremo. Adesso, però, volevo entrare nel vivo del nostro scambio che prosegue costante ed interessantissimo fin dal primo giorno. È da tanto che ci penso e sono molto curiosa di sapere cosa ne pensiate voi.
Dare consigli... quante volte vi sarà capitato! Eppure spesso le reazioni non sono così scontate... Comunque per conoscerci più a fondo mi sembra una buona idea ascoltarci su qualcosa che ci sta a cuore veramente e che consiglieremmo volentieri, posto che qualcuno abbia voglia di ascoltarci... ah, ah, ah.
Befy 22: "Cosa posso consigliare? Facile ed immediato! Consiglio a tutti di trovare un gruppo come quello de “La stanza della Civetta” per allargare i propri orizzonti e condividere un pezzo di cammino con persone con cui stai bene.
Fra le signore de “La Stanza della Civetta” c'è unità d'intenti, c'è stima, c'è empatia, c'è comunione d'idee.  Mio figlio è uno di quelli che ha un grande spirito di osservazione, ieri mi ha chiamato e mi ha detto: - Mamma, si vede che quello è il tuo posto: ieri, mentre eri al computer eri rilassata, serena... si vedeva che stavi bene mentre chattavi all'interno di quella stanza. -.
Ecco, io consiglio a tutti di trovare un luogo che ti fa anche cambiare, perché non si può condividere un pezzo di cammino senza mettersi in discussione, senza scendere dal piedistallo su cui la vita ci ha posto. Ho solo un auspicio. Spero davvero che girino al largo dalla nostra stanza perché la sento veramente mia e devo confessare che ne sono anche un po' gelosa.
Sono certa che tu, Liliana, con il tuo grande intuito, saprai ben vigilare prima di ammettere altre persone nel nostro gruppo. 
Liliana: "Certo che sì,  lo farò sicuramente... anche per me questo luogo sta diventando un luogo sacro...".
Letizia: "Allora, care amiche, vorrei darvi subito il mio consiglio: è di essere ottimiste nelle nostre azioni e nel corso della vita quotidiana. Semplice, no?! In realtà non è proprio così. Mi permetto di dire questo, perché io vedo sempre il brutto nelle cose e anche quando sono contenta aspetto qualche delusione.
Ho avuto un contrattempo in questi giorni e me la sono presa tanto.  Ho pianto a calde lacrime e poi, invece, con il passare del tempo si è risolto tutto bene e mi sono pentita di quanto mi ero disperata inutilmente, perché ero stata proprio tanto male.
Bisogna che d'ora in poi ragioni di più sulle cose, perché la  vita è anche bella e, prima di pensare a conseguenze tristi, è meglio aspettare un po' l'evolversi delle situazioni.
Alcune volte uno si fascia la testa per motivi che poi si risolvono diversamente dal previsto e prendono tutto un altro risvolto.
Allora in futuro cercherò di ragionare di più e di essere ottimista per godere maggiormente la vita, quindi ve lo consiglio con convinzione.".
Annalisa: "Letizia, sono d'accordo con quello che dici. Il tuo è un buon consiglio, non per niente in questo periodo tutti parlano di pensiero positivo... non è forse vero? Tuttavia, in questo caso, quello che mi viene in aiuto è semplicemente la logica: perché preoccuparsi di ciò che avverrà, se non abbiamo elementi per farlo? Avremo poi, eventualmente, tutto il tempo per lamentarci di ciò che è accaduto, ma almeno piangeremo sul latte versato e non prima. Hahaha!
Selene: "Concordo su tutta la linea. Come va? Vi trovo in piena forma. È da un po' di tempo che non ci sentiamo. Sono stata molto impegnata in famiglia, soprattutto nel lavoro. Anche all'estero per importanti fiere del settore nautico. Tanta fatica per l'organizzazione, ma tanta soddisfazione.
Nonostante questo sono riuscita a ritagliare interessanti momenti per ritrovarmi. Fra i tanti, quelli di fermarmi, osservare e farmi sommergere dalla potenza dei raggi delle ultime lune piene... Vi ricordate? La luna, una mia mania, una passione. Per me è importante. Importantissima. Ve lo consiglio! Fate questa esperienza... Fatevi caricare di questa energia meravigliosa!
Liliana: "Dovrò provare, Selene... anche a me la luna ha sempre affascinato, ma non ho mai pensato che potesse dare energia... magari potrei provare... al momento ne avrei proprio bisogno...".
Selene: "Consiglio a te e a tutte di provare... ne resterete ammaliate... ne sono sicura.
C'è ancora un consiglio che vorrei dare. In questo periodo di tragedie intorno a noi, ci si può riempire di amarezza, di angoscia. Non deve essere così per noi donne. Siamo state, anche se in sordina, importanti risorse di aiuto proprio per la nostra natura FEMMINILE.
Usciamo dal nostro guscio, inondiamoci di energia positiva... qualsiasi cosa può essere utile, pensando sempre al bene che supera il male. La natura, l'amore, l'amicizia, soprattutto. E qui ci ricolleghiamo a quello che dicevamo prima con Letizia e Annalisa.
Volevo anche dirvi un'altra cosa.  
In questo periodo di chiusure sono mancate le amicizie, soprattutto in presenza.
Potersi sedere su una panchina, al tavolo del caffè, fare una passeggiata... Gli scambi di opinioni guardandosi negli occhi assumono una rilevanza importante e diversa dal sentirsi per altri mezzi. Ciò non toglie che pur questi ultimi hanno significato molto per chi non poteva fare altrimenti. Pensate a noi e a quante opportunità ci offre questa splendida "Stanza della civetta" che vive esclusivamente sul web!
Tuttavia la speranza di poter presto realizzare questo obbiettivo di contatto fisico non si deve spegnere mai.
Liliana: "C'è del vero in quello che dici... grazie al web ci siamo incontrate, Selene... come hai appena detto. Non sarebbe stato possibile altrimenti. Tuttavia sarebbe davvero una gioia per tutte noi incontrarci di persona... e, sì, prima o poi lo faremo. È già  da un po' che ci penso e so che non sono la sola...
Oh... che succede?
Bianca: "Ciaaao!!! Ci sono anch'io! Che gioia riuscire a collegarmi dall’Ucraina e vedervi tutte!".

Nessuno si aspettava che Bianca potesse partecipare, presa com'è in una situazione complessa sotto troppi punti di vista. 
Vedendola comparire aIl'improvviso, un coro gioioso di voci che si leva all'unisono tradisce la sorpresa di rivederla: "Ciaooo! È fantastico che tu sia qui! Non pensavo potessi essere con noi oggi! Ero molto preoccupata per te!".

Bianca: "E invece eccomi qui! Mentre mi collegavo, sono riuscita anche a sentire quello che vi stavate dicendo... Dunque, un consiglio? Il mio consiglio... sì, ce l'ho bello e pronto... In questo momento storico in cui stiamo uscendo da una pandemia e in cui siamo entrati in una guerra che sembra lontana, ma tanto lontana non è… io ho bisogno di leggerezza
Ho bisogno di pensieri soavi che mi sollevino la mente e il cuore.
Sento il bisogno di guardare fuori dalla finestra e di meravigliarmi del risveglio della natura che si sta preparando a sbocciare. Ho bisogno di sentire il canto degli uccellini e il loro richiamo alla quiete. Ho bisogno di ascoltare i bambini gioire nei giardini e ridere con loro, magari per una sciocchezza. Ho bisogno di respirare aria pura e fresca!
Consiglio pure a voi, care amiche mie, di cercare un po’ di leggerezza in questo mondo tanto pensante! Se tutti noi fossimo più spensierati forse lo potremmo trasmettere come una vaccino agli altri. Che ne pensate?
La connessione mi sta lasciando... devo andare... vi abbraccio fortissimo!".
Marisé: "Ciao, Bianca! Abbi cura di te...  e fai attenzione! Questo è un consiglio che mi sento di dare con il cuore... Torniamo a noi...
Allora, care amiche, vi dirò che non sono una fatta per dare consigli, ma mi piace riceverli. Tuttavia a volte mi ritrovo ad essere un po'... come dire... “consigliona” anch'io. Devo confessare che io sono una che ascolta molto. Mi piace ascoltare e stare zitta, però non posso fare a meno di dare un consiglio quando me lo chiedono espressamente.
Io il consiglio lo do, ma non voglio influenzare troppo le persone perché ognuno di noi ha il proprio cervello e deve usarlo per fare le proprie scelte. 
Sì, mi è capitato di rispondere ad alcuni che mi chiedevano consigli, ma devo dire che non mi sono sentita a mio agio nel farlo, perché ho pura di trasmettere loro ancora di più l'incertezza su come agire."
Befy 22:  "Nel dare consigli, effettivamente, questo problema esiste... anch'io penso che non sia bene insistere troppo.".
Marisé: Infatti... Ho letto un libro di Alberoni, “L'amicizia", che mi è piaciuto, e ho avuto anche un incontro con lui alla Versiliana, in cui mi sono ritrovata. Alberoni si chiede come mai con fratelli e parenti sia tanto difficile andare d'accordo. Poi ha spiegato che i familiari e i parenti quando si nasce li troviamo lì già pronti e dobbiamo accettarli così come sono, invece gli amici si scelgono come noi li vogliamo.
Pensandoci e riflettendo, io mi ci sono completamente ritrovata ed ho capito perché da loro spesso non riuscivo ad accettare consigli... anche perché a me non piace fingere. 
Purtroppo sono fatta così nel bene e nel male. Ho sempre creduto molto nelle persone e, specialmente a quelle in cui credevo di più, non avrei mai dato dei consigli che potessero indurre in scelte sbagliate.  
Ancora oggi, con il tempo che corre veloce ed è sempre più difficile capire le cose, continuo a dare qualche consiglio, ma continuo anche a ripetere a tutti che non è altro che un parere, che la scelta deve essere valutata ed essere presa con la propria testa.".
Pimpi: "Sapete, care amiche, che trovo molto interessante disquisire su questo argomento? Direi che mi invitate a nozze! È da tanto tempo che penso a cosa potrei consigliare a chi mi sta intorno, per vivere meglio e ho già fatto le mie scelte. Quindi mi trovate pronta.".
Cassandra: "Sono curiosa di sapere cosa tu ti sia inventata... perché per noi intercettare l'uomo fascinoso sul... green, come dici tu - hahaha - e volare senza preavviso a Parigi, mi sembra piuttosto difficile... hahaha!".
Pimpi: "Nooo, per quello si deve essere Pimpi... ed io sono unica... hahaha! 
No, il mio consiglio è molto semplice ed è una cosa seria. Credo davvero che possa essere utile... almeno lo spero. 
Dunque, cercate in ogni momento della vostra giornata i lati positivi della situazione in cui vi trovate. Prima di tutto, provate a sorridere anche delle cose più banali. Cercate il lato comico di ciò che vi succede attimo per attimo. Non tutti i momenti della giornata sono una difficoltà. Se li prendete con un po' di ottimismo, ne trarranno vantaggio il vostro umore, la vostra salute e quella delle persone che vi stanno accanto.". 
Ci avete mai pensato? 
Marisé: "Sì, ma è difficile farlo concretamente... tu come fai?".
Pimpi: "Non è poi così difficile. Per esempio, ad una certa età già dal momento in cui ci si alza, si è in difficoltà a muovere i primi passi per allontanarsi dal letto... fate un bel sorriso e vedrete che acquisterete subito scioltezza! State facendo colazione e vi fermate perché state mangiando troppi biscotti? Mangiatene un altro e fate un sorriso. Non è quel biscotto in più che vi farà ingrassare.
Siete intente a fare le pulizie in casa e siete già stanche? Subito si ripongono la scopa e lo spazzolone e con un sorriso pensate: - Ma cosa me ne frega se il pavimento non è pulito alla perfezione?
A pranzo vi sembra di aver preparato un po' poco e la cosa vi preoccupa? Aprite il freezer sorridendo e proprio davanti ai vostri occhi apparirà un avanzo surgelato che era lì che vi aspettava!
Nel pomeriggio non sapete cosa fare? Temete di annoiarvi? Prendete dalla libreria un libro di Guareschi:  Don Camillo e Peppone vi faranno una allegra compagnia.
A cena raccontate una barzelletta, un aneddoto o un ricordo comico a chi è con voi, migliorerete la vostra digestione e quella del vostro commensale.
Alla televisione guardate solo film comici. Ce ne sono tanti degli anni passati, che attendono soltanto di essere rivisti.
E, quando andate a letto, fate come me. Fate sogni allegri, che faranno sì che vi risveglierete ridendo, ripensando a cosa la vostra mente ha costruito mentre dormivate.
Liliana: "Accidenti, Pimpi, che lezione ci hai dato!  Cosa si può obiettare?  Proprio niente... Vedrai che ti penseremo spesso... e di biscotti ne mangeremo volentieri anche due in più... hahaha!!!".
Cassandra: "Io, invece, vorrei dare un consiglio, soprattutto ma non solo, a te, cara Liliana. È già un po' che ci penso... Mi pare di aver capito che sei e forse sei stata una pantofolaia. Ti voglio dire, e con il cuore, che dovresti deciderti ad ascoltare tuo figlio che ogni fine settimana vorrebbe andare a zonzo. Lui è giovane e vede il mondo con la freschezza di chi ha tutta la vita davanti. Soprattutto ora che le ristrettezze sanitarie stanno per finire, prova almeno per un paio di week-end a seguire le sue idee e sono sicura che non te ne pentirai. Farà bene ad entrambi. 
Non te lo dico tanto per dire, ma perché io ho vissuto qualcosa di simile. Quindi vorrei parlarti della mia esperienza. 
Ti posso dire che non sono abituata a lamentarmi, ma, vedi?, io già da anni non faccio vacanze perché devo occuparmi dei bisogni dei genitori ormai avanti con l'età. Prima ero libera, potevo andare, ma spesso ho rimandato a tempi migliori. Credimi! I tempi migliori sono quelli in cui puoi pensare di farlo. Io, infatti, adesso non solo non posso farlo, ma proprio non ci penso... ahhh ahhh!
Va bene così, ma rimpiango le volte in cui non sono andata perché ora capisco che i motivi del rimandare non erano tanto validi. Sai che ho fatto un quadro fotografico dell'ultima vacanza, seppur breve? È piacevole il ricordo e guardandolo mi "spazio". Puoi capire, Liliana, come ti comprendo, ma proprio per questo ti raccomando di seguire il mio consiglio.
E poi ti resteranno i bei ricordi che servono sempre.
Liliana: "Il tuo ragionamento è liscio come l'olio e non si può non essere d'accordo. A mia discolpa, però, si può dire che finché c'è stato mio marito, non potevo certo decidere da sola... visto che lui era fuori ufficialmente per ammazzarsi di lavoro. Adesso mi sto riorganizzando, ma ti assicuro che non è affatto facile ricominciare una vita completamente nuova. Comunque ci proverò! Anche la creazione di questa stanza fa parte della mia rinascita...".
Annalisa: "Liliana, per la stanza noi ti ringraziamo tanto e ogni giorno. Ci é di grande compagnia e tu lo sai. Già di questo, devi essere contenta, direi contentissima... stai rinascendo proprio bene, ne convieni?".
Liliana: "Sì, questo lo percepisco e mi gratifica davvero tanto. In questo ultimo periodo, poi, penso molto, rifletto e traggo conclusioni.
Quindi, ora non posso proprio stare zitta. Devo darvi un consiglio importante anche io. Ne sono così convinta in questo momento della mia esistenza che mi è impossibile tacere. 
Come forse avrete capito da quanto vi ho raccontato fin qui, io sono vissuta nella menzogna tutta la mia vita. Fabulavo alla grande per dare agli altri l'impressione di una vita agiata, serena... niente di più falso e lontano dalla realtà. 
La creavo con le mie parole che nascevano dalle conoscenze che mi costruivo, osservando quello che facevano gli altri e le regole imposte da mia madre. Quanto ho sofferto! Non potete neppure immaginare quanto è stato faticoso per me relazionarmi sotto mentite spoglie... quanti crampi allo stomaco... e quante sigarette ho fumato nelle infinite notti insonni!  
Dunque eccomi qui a dare un consiglio che sento profondamente e in modo viscerale: la verità è un bene prezioso per vivere bene, preziosissimo! Dite sempre la verità, vivete nella verità! È più facile, più ecologico... più umano!
E pensare che non ho mai provato neppure l'invidia... bene, forse solo qualche volta. Infatti, il mio mentire per inventarmi uno stato diverso dalla realtà era alla fine fatto unicamente per la forma e per apparire. No, mamma, non è stata soltanto colpa mia! Finalmente ho il coraggio di dirtelo.
E adesso, viva la verità!!! Non mi stancherò mai di consigliarla a tutti.
Cassandra: "Liliana! Sei semplicemente sorprendente. Con questo capisco bene i tuoi sacrifici per vivere ed esprimerti con regole, oltretutto sbagliate, imposte da altri, soprattutto se questi altri si incentrano nella persona di tua madre. Una dipendenza fortissima.  Mi dispiace davvero e allo stesso tempo mi fa piacere che tu ne sia uscita e che finalmente potrai cominciare la TUA vita. 
Hai perfettamente ragione e chi, meglio di te, può consigliare la verità? 
Nel leggerti però mi è apparso, seppure nella sofferenza, un piccolo lato positivo. Nel vivere una vita inventata hai stimolato moltissimo la tua fantasia, hai vissuto più vite trovandoti ad affrontare mille situazioni. Sei stata un'attrice nel film della tua vita. L'importante oramai è che tu possa mettere gli altri in condizioni di crederti o resterai tagliata fuori dal vivere sociale. Per quanto mi riguarda su di me puoi contare, perché poi è importante smentire quell'orribile proverbio che afferma che chi nasce tondo non può morire quadrato.".


✉ 1.4.2022

Bianca
Ciaooo!!! Per fortuna ho un telefonino e, quando mi va bene e riesco a collegarmi, posso frequentare la "Stanza della civetta". Qui la vita non è facile. Non è facile per niente. Ti fa rimettere in discussione tutta la tua vita. 
Il giorno dell'incontro in video,  anche se voi non mi sentivate più,  io sono riuscita a seguire la vostra conversazione fino alla fine, mentre sistemavo i generi alimentari appena arrivati. Così ho sentito ciò che ha detto Cassandra.
Cassandra ha citato il proverbio “Chi nasce tondo non può morire quadrato”, che mi ha fatto poi tanto riflettere. Io sembro così aperta alla vita, così… invece… sono e mi sento “quadrata” in tutto e per tutto. Il mio pensiero è quadrato, non riesco a smussare gli angoli e ad addolcire il mio pensiero quando è fisso su un aspetto…
Non riesco a non essere organizzata e precisa. La mia giornata deve essere scandita da tappe… programmata e se per caso salta o si aggiunge qualcosa… Ops… può essere un ostacolo difficile da affrontare. 
Probabilmente tutto questo deriva dall’educazione severa che ho ricevuto e che mi sono trascinata fin all’età adulta. Sto lavorando su questo aspetto del mio modo di essere “quadrata” e sto provando a smussare gli angoli che sembrano essere fatti di cemento... sono sicura che con il tempo e l’impegno migliorerò!
Anche le mie decisioni, prese in questo frangente, vanno proprio in questo senso.
E il vostro pensiero su questo argomento, care ragazze, com’è?! Abbracci a tutte voi.

Paola

Carissime amiche, sono felice di entrare nella Stanza della civetta. Lo desideravo da tanto tempo ma ho preferito stare un po' in silenzio e riflettere sul periodo che ci è dato da vivere.
Sono trascorsi più di due anni da quando il Covid è entrato prepotentemente nella nostra vita causando una pandemia con numerosi morti.
I nostri comportamenti e le nostre relazioni filtrate da mascherine chirurgiche, distanziamenti, gel disinfettanti, vaccini... tutto irreale.
Ora che pensavamo l'emergenza fosse terminata e la crisi sanitaria ed economica piano piano potessero rientrare, un fatto terribile è avvenuto: la guerra.
Sì, la guerra vicino alla nostra civilissima Europa...
Armi, bombe, distruzione, morti e sofferenze immani che questa guerra assurda sta recando.
L'avidità, l'egoismo,  la sete di potere, gli interessi nazionalisti, ci allontanano dal bene comune e dall'amore fraterno.
Abbiamo smarrito la via della pace, abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali.
Stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani .
Che dire di questo momento così buio... cosa possiamo fare?
Aiutare come possiamo il popolo ucraino che sta perdendo tutto, ognuno di noi sa come... Bianca lo sta facendo con coraggio e determinazione.
Per me resta fondamentale come cristiana la preghiera.
Al nostro Dio affidiamo questi due popoli perché i responsabili ritrovino la luce della ragione e  le vie del dialogo per mettere subito fine a questa assurda guerra.
Il Dio dell'amore e della pace ascolterà la voce di tutti gli uomini di buona volontà.
Carissime "ragazze", sapete bene che così mi piace chiamarvi, voglio terminare queste mie riflessioni trasmettendovi speranza.
Desidero tanto leggervi nei vostri occhi e gioire nei nostri sorrisi.
A presto ragazze!

Befy 22
Care signore della Stanza della Civetta, in questi giorni vi ho pensato molto. 
Avevo molti giorni di ferie arretrate e mi è stato chiesto di stare a casa dieci giorni. Questo ha coinciso con questo colpo di coda di gran freddo e ho riscoperto che oziare in poltrona davanti al caminetto è un gran piacevole passatempo.
Devo dire che passare dal superlavoro alla più sfacciata pigrizia è stato un salto che mi ha un po' frastornato. Mentre il corpo riposava, il cervello elaborava quello che mi è successo negli ultimi tempi e devo dire che non avevo ancora colto appieno la portata degli eventi.
Ho incontrato la Stanza della Civetta per un fortunatissimo caso quando ero nel bel mezzo di una crisi esistenziale e devo ammettere che la situazione è migliorata quando ho smesso di piangermi addosso e mi sono aperta a voi riprendendo la mia vita nelle mie mani.
Ho potuto confrontarmi con voi anche in privato dato che siete state così gentili da darmi i vostri recapiti. In questi giorni in questa magnifica stanza stiamo riflettendo su consigli sì consigli no e devo dire che nel primo periodo ho ricevuto anche molti consigli,  ma più che altro mi ha fatto bene l'empatia che ho ricevuto da tutte voi.
E qui ci siamo perché questo mi ha dato il coraggio di aprirmi al mio mondo soprattutto in maniera positiva e propositiva. Sto ancora godendone i benefici e la mia vita è veramente cambiata.
Nell'ultimo periodo ci sono stati dei momenti in cui ci siamo anche viste tramite internet e piano piano ci siamo amalgamate come e più di sorelle, perché come ha detto una di noi riferendosi a uno scrittore, i parenti ce li troviamo mentre gli amici ce li scegliamo. Ebbene, noi della Stanza della Civetta ci siamo scelte. 
Grazie amiche di viaggio, mi avete praticamente salvato la vita. GRAZIE!



💻 5.4.2022 ore 17.00


Liliana: "Oggi siamo di nuovo in video. Che bello ritrovarvi e che bella occasione è questa! Come vedete, oggi abbiamo con noi anche Stefania. Bentornata, Stefania!".

Stefania: "Grazieee! Come state? Non mi sono fatta sentire e vedere, ma vi ho molto seguito ed osservato. Sto studiando con grande attenzione i vostri comportamenti e le vostre parole, le vostre idee e le vostre emozioni, per capire come vi ho detto il funzionamento di questo gruppo.".

Marisé: "Come sono contenta della tua presenza, Stefania! Io è da tanto che vorrei fare un po' di analisi… magari tu puoi leggere qualche aspetto di me che io non riesco a cogliere… sì, mi piacerebbe.".

Stefania: "In verità sai benissimo che io, qui, sto cercando di capire quali siano le dinamiche all'interno di questo gruppo che vi permettono di avere un buon feeling e di non litigare, come accade di solito in altri gruppi. Comunque qualche elemento riconducibile ai tuoi desideri potresti incontrarlo anche in questo contesto… Tornando a quanto dicevo prima, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Cosa mi potete dire in proposito? Secondo voi qual è il segreto? Vi va di raccontarmi quello che vi passa in mente, così come vi viene, su questo argomento?".

Befy 22: "Certamente! Interessante… Posso iniziare subito io? Dunque, io penso che spesso in un gruppo, per non dire sempre, c'è qualcuno che vuole primeggiare. Avendo lavorato con molte donne, io ho avuto nel tempo una significativa esperienza di questa cosa. Devo dire che qui, nella Stanza della Civetta,  non trovo niente di tutto questo.".
Letizia: "È vero… tra noi non c'è qualcuno che si fa notare per voler primeggiare… Uh… guardate chi si è collegato!".

Bianca: "Salve, carissime! Ci sono riuscita… Io sono ancora in Ucraina, ma per poco. Sto facendo il borsone… e non rientro da sola. Non posso dire di più per il momento.
A proposito di quello che chiedi Stefania, non saprei cosa rispondere così all'improvviso… ci dovrei pensare un po'.".

Pimpi: "Anche io mi sento presa alla sprovvista e sono senza idee in questo momento.".

Letizia: "Allora provo io a dirvi il mio pensiero.  Premetto che questo gruppo è vasto e pieno di relazioni, come poi capita in qualsiasi gruppo. Io ho provato per anni l’esperienza di vivere nella scuola e posso dire che anche lì si formavano dei gruppi in cui le dinamiche non erano facilissime. C'erano molte persone che, come si suol dire, tagliavano e cucivano tutto il giorno. Quindi in questi gruppi c'era sempre almeno un elemento di disturbo che si faceva sentire e rendeva la vita difficile. Spettegolare, mettere in giro voci, parlar male magari senza fondamento, creava malumori e spesso litigi. Qui, nella Stanza della Civetta questo non accade. Non ho mai sentito un commento malevolo.

Cassandra: "Sì, questo è vero. Dirò di più. Io mi sono accorta anche di un altro fatto... che nei gruppi c'è sempre qualcuno che è geloso. E la gelosia è una brutta cosa, difficile da combattere.  Io sono convinta che la gelosia sia un’indole, addirittura una malattia, una vera e propria malattia mentale.

Befy 22: "Sapete che vi dico? Questo gruppo funziona perché in esso c'è molto di più che negli altri. Nel gruppo della Stanza della Civetta ci sono degli intenti dichiarati o via via proposti. Infatti, avrete notato anche voi che qui sono stati lasciati fuori gli argomenti banali e contraddittori, per esempio quello della politica. Inoltre noi ragioniamo sulle cose. Non abbiamo interesse a comparire. Non c'è interesse a far vedere che siamo le più brave. Noi discutiamo e argomentiamo, ma discutere non è litigare.".
Bianca: "Hai ragione, Befy 22… Ci ho pensato e direi che tra noi, soprattutto, non c'è indifferenza. Liliana ha selezionato le persone e ha ammesso solo coloro con le quali aveva già parlato e che aveva in un certo senso valutato.".

Befy 22: "È vero…  Noi siamo in grado di isolare qualcuno che voglia arrecare disturbo al nostro gruppo e questo fa la differenza. Secondo me Liliana sa valorizzare i pregi di ciascuna persona e anche chi ne ha pochi si sente accettata, stimolata, valorizzata. Penso che in un gruppo ci voglia una persona che medi, che aggiusti le cose.".

Liliana: "Sì, forse. Io comunque credo che questo modo di vivere il gruppo si possa imparare. Io non sono affatto stata sempre così.".

Marisé: "Sì, ma per farlo lo si deve anche desiderare, volere.".

Liliana: "Certamente. Anch'io mi sono chiesta tante volte come ho fatto ad arrivare in questa stanza partendo da quella che ero e sono stata. L'ho voluto e ho cercato di farlo. Posso dire che sono entrata in questa stanza già in positiva evoluzione rispetto alla mia vita. Ora mi sento molto meglio di prima e non poteva essere altrimenti. Sono decisa ad imparare e a cambiare direzione.".

Annalisa: "Care amiche, riguardo alla domanda di Stefania sul motivo per cui nella Stanza della Civetta non litighiamo, ribadisco che Liliana ha saputo selezionarci, ma voglio aggiungere che qui, tra noi, c'è un forte senso di responsabilità e di rispetto per le idee e le diverse impostazioni di vita di ciascuna di noi. 
Siamo diverse l'una dall'altra e non sempre siamo d'accordo; sappiamo però accettare la diversità e la personalità di ciascuna e ci raffrontiamo senza cadere negli eccessi di critica che porterebbero quasi sicuramente ai litigi. 
Penso inoltre che tutte noi abbiamo un vissuto familiare in cui siamo state educate a risolvere i problemi con l'umiltà di non avere la pretesa della ragione ad ogni costo. Ciò non toglie che qualche sano litigio possa esserci, ma ben venga se si riesce ad arginarlo con ragionevolezza da renderlo costruttivo.
Per quanto mi riguarda, tornando indietro negli anni, non ho memoria di grossi litigi nella mia vita. Ho sempre cercato di capire le ragioni degli altri, di discutere sí, ma cercando sempre di arrivare ad un accordo. Mio padre mi ha insegnato con il suo esempio ad agire in questo modo.".

Stefania
: "Trovo quello che dite molto interessante. Ci torneremo ancora sopra. Adesso, però, mi piacerebbe conoscere meglio ognuna di voi che componete questo bellissimo gruppo. Vorrei farlo semplicemente, ponendovi una domanda altrettanto semplice, meglio ancora, facendovi una proposta: raccontatemi qualche cosa, un episodio, un fatto significativo, che emerga immediatamente dal vostro passato, se solo ci pensate per un attimo. Vi va di farlo? Aspetto i vostri scritti. Grazie!".



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"Lucca Insieme - Donne e social: La stanza della civetta 4"










4 commenti:

  1. il cuore della donna non si accontenta di una vita tranquilla, di affetti e situazioni simpatiche e confortevoli perché il suo è soprattutto il cuore di una mamma che sa donare un amore assoluto, senza condizioni e tenace nel tempo; tenerezza, accudimento, comprensione , protezione per un essere che per crescere e imparare davvero ha bisogno di essere amato.
    Figlio è ogni bambino che trova l' amore di una donna generosa e coraggiosa come te

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    1. Grazie del tuo commento, Ely.
      L'ho inserito nel testo.
      Un abbraccio. ♥️

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