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Per avvicinare allo studio della storia e della geografia, quale spunto migliore di quello di allargare pian pianino le conoscenze di un bimbo di seconda, ancora nel mondo della fantasia, a ciò che è intorno a lui e di cui ha esperienza diretta?
È così che si può apprendere, come in un gioco, un metodo da riutilizzare più in là nel tempo in situazioni spazio-temporali più lontane.
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Con i bimbi di seconda utilizzai proprio questo approccio metodologico.
Proposi un documento che raccontava di una antica credenza degli abitanti della zona di Compignano, i quali credevano all'esistenza delle fate.
Ne restarono affascinati.
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Per rafforzare questo navigare nel passato recente di genitori, nonni e bisnonni, giocammo un po' con questa storia delle fate.
Lavorando per gruppi, dai nomi più fantasiosi (ovviamente scelti dai bimbi stessi), mettemmo insieme una bellissima storia, in cui è facile notare la loro affascinante ingenuità e la purissima fantasia.
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Cose da fate
E le fate della Buca Tana cominciarono a preparare dei doni per le fate di Compignano.
Infatti era giunto il momento e, come ogni anno, sarebbero andate a trovarle di lì a poco tempo.
Così Aranciosa, Colorita e Giallina raccolsero tanti fiori azzurri e li sistemarono dentro gusci di uova di gabbiano, decorando le composizioni con petali di nontiscordardimè.
Poi raccolsero castagne e funghi e li confezionarono dentro una grande foglia verde e robusta.
(Diamante Rosso)
Proprio nello stesso momento le fate della Buca di Compignano cominciarono a tessere veli trasparenti per quando sarebbero venute le fate sorelle della Buca Tana.
E continuarono a lavorare ed a tessere veli finissimi in attesa del loro arrivo.
Facevano i veli con la bava di ragno e li decoravano con fiori rosa di pesco; questi veli sembravano nebbia.
Infatti per colorare lo sfondo prendevano della tinta azzurra dal cielo e vi spruzzavano qua e là tanta felicità.
(Drago Arcobaleno)
Venne il giorno della partenza.
Le fate della Buca Tana presero i doni che avevano preparato e si misero in volo...
Subito nel cielo si formò un ponte di luci che partiva dal Monte Quiesa e si dirigeva direttamente alla Buca di Compignano.
Quando le fatine arrivarono dall’altra parte, ballarono tutta la notte, poi si distribuirono i doni.
I vestiti confezionati dalle fate della Buca di Compignano erano bellissimi!!
Le fate della Buca Tana indossarono i vestiti nella grotta e subito ricominciarono a ballare, a giocare e a mangiare…
(Leondoro)
Poi calò la luna.
- Ciao! - dissero subito le fate della Grotta Tana, cominciando a raccogliere altri teli di bava di ragno per riportarseli a casa.
La piccola Giallina afferrò con le sue manine la stoffina gialla e rossa, batté le alucce e si alzò in volo leggera.
La graziosa Aranciosa si girò la luminosa stoffina verde intorno al collo e si librò nell’aria azzurrognola.
Anche tutte le altre fatine, bellissime, si drappeggiarono intorno le stoffe impalpabili e volarono insieme verso casa, formando, questa volta, un ponte di nebbia nel cielo.
(Principessa)
Le fate più golose si erano portate alla Buca Tana un milione di merendine e di bibite, mandorle e mirtilli, succo di more, di fragole e lamponi, rimasti dal bellissimo banchetto che le fatine di Campignano avevano preparato per loro.
Le fatine di Compignano avevano agitato a lungo le alucce in segno di saluto poi si erano ritirate nella loro grotta ad ammirare i meravigliosi fiori e le lucide castagne ricevute in dono.
Proprio in quel momento si levò il sole e… gli uomini si ripresero il mondo.
(Tutti)
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