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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



sabato 24 febbraio 2018

È in partenza a Lucca il progetto "La Panchina"...









Buongiorno, amici cari de "La Panchina"!
Che bello ritrovarci qui, in questo bozzolo accogliente che sa allontanare ogni gelo e ogni tristezza!
È un po' di tempo che non mi siedo con calma su questa panchina e ne ho molto sentito la mancanza.
Finalmente sono qui.
Dalla vita reale mi porto dietro odori speziati e dolci ad un tempo... zucchero e cannella, un sentore di vaniglia e di limone, che si sprigionano da dolci ed altri cibi in preparazione.
Qui sulla nostra panchina, invece, tutto è più etereo e immateriale, ma nella luce rarefatta, ci si sente pervasi da un celestiale benessere.
Oggi, però, voglio comunicarvi un qualcosa che si sta muovendo nella vita reale.
Purtroppo ne potrà godere soltanto chi di voi vive a Lucca, ma prometto che qualsiasi cosa riusciremo a costruire sarà tempestivamente comunicata a tutti voi amici de "La Panchina" che siete lontani.
Dunque, a breve, a brevissimo tempo, partirà una "panchina reale e concreta", in cui scambiare parole, emozioni, pensieri semiseri in libertà!
Spero proprio che possa essere una grande opportunità per tutti noi!
Quasi sicuramente, ma ne darò tempestivamente conferma e dettagli, il sette marzo avverrà l'inaugurazione di questo progetto.
Spero di vedervi numerosi in quell'occasione, per continuare insieme anche dal vivo questa bella esperienza che stiamo condividendo!
Allora, vi prego, continuate a seguirci con attenzione e... salvate la data!

Grazie per essere stati qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore!




Published: sabato 24 febbraio 2018

sabato 10 febbraio 2018

Controllo sì, controllo no









Wow, che luce questa mattina nel mondo reale!
Tutto è radioso e pieno di energia.
Frizzante è la temperatura che arrossa il naso e gela il sangue nelle dita intirizzite.

Qui intorno alla nostra panchina la luce è la stessa, magica, piena di possibilità e foriera di vita.
La temperatura però è molto più gradevole e ci avvolge in un bozzolo di benessere in cui distendiamo l'anima.
I pensieri girano intorno liberi e per me gradevoli.
Sì, appena qualcuno entra nel cerchio magico della panchina, si avverte qualcosa di cupo e qualche tensione, ma man mano che si raggiunge il contatto con gli altri ecco ripetersi il miracolo.
Silenzio, attenzione, serenità si realizzano in ogni presenza.
Tutti attendono uno spunto per ricominciare, per far danzare i pensieri e le idee, per recuperare un ricordo da elaborare.
Che bello questo!
A me che guardo dà una gioia immensa, perché  il contatto tra anime allo stato puro è qualcosa di particolarmente gratificante, che appaga ogni anelito dentro di te.
È bello anche vedere come i fastidi, i dubbi, i problemi della vita reale, la contemporaneità, oltre al passato ben sedimentato e mai rimosso, assumano qui un'altra interpretazione.
Il processo è lento, a volte avanza impercettibilmente, ma comunque utile e interessante.

Vicino all'oleandro si è fermata una signora un po' avanti con gli anni, ma giovanile e sorridente nel complesso.
Capelli corti e dritti, acconciati in un taglio moderno.
Occhi azzurri e vivaci, pieni di domande.
E alla ricerca di una nuova filosofia di vita, di un nuovo modo di comunicare.
Sì sforza di lasciare il controllo stretto che ha sempre esercitato intorno a sé, sta capendo che le persone hanno bisogno di libertà e che non è sempre un bene metterle nelle condizioni di fare quello che noi pensiamo sia giusto.
È un abito mentale che non le si attaglia, ma sente che è necessario cambiare.
Comincia a riflettere che se lei non ce la fa più a fare quello che “dovrebbe" fare, forse anche per gli altri è molto difficile attuare quello che lei vorrebbe facessero.
Da qualche tempo ha cominciato un po' a lasciarsi andare ad una tolleranza inusitata, ma sente la strada molto in salita.
Intorno alla panchina trova conforto, sta molto meglio e si sente di poter ricominciare.
Colgo il suo ammiccare più consapevole.
Ricambio.
Ricordo i suoi primi approcci qui con noi. Difficili. Difficilissimi.
Parlava senza riuscire a fermarsi, quasi impossibile per l'interlocutore intervenire.
Adesso ha imparato a vivere il silenzio, ad ascoltare almeno per brevi periodi.
Osserva e beve l'atmosfera rilassante intorno alla panchina.
Sono contenta davvero, occhi azzurri, che un sorriso più calmo emerga adesso dalla tua persona!
Questi sono i miracoli del silenzio, dell'ascolto più attivo dell'altro, della riflessione, dello scambio di opinioni.

È stato bello anche oggi stare con voi.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!




Published: sabato 10 febbraio 2018

giovedì 8 febbraio 2018

Damaschi









Buongiorno e buon giovedì grasso!
Sento odore di frittelle…

Prima ancora di costruirmene un'immagine mentale, ne sento il gusto delizioso.
Qui intorno alla panchina i colori si formano oggi in una pioggia scomposta di sfumature.
È un'immagine bambina che torna dal passato, quando in una nuvola di coriandoli si immaginava un futuro di bellezza e di sorpresa.
Ci si accontentava davvero di poco… una bustina di coriandoli, qualche lancio e via con i sogni.

Intorno alla panchina il tempo vive come vuole, vive da vero padrone, viaggia in modo inusitato, certamente non scorre più in modo lineare.
Passato, presente e futuro si intrecciano in modo paradossale.
A volte, su uno schermo piuttosto indefinito e inafferrabile, si creano visioni improbabili.
Spesso tali visioni sono irriconoscibili, pur se affondano radici in fatti realmente accaduti.
Figuriamoci poi se si configurano come desideri inconsci, come possibili accadimenti futuri che chissà se mai si avvereranno.

Tuttavia, anche nell'euforia del carnevale, oggi sono ben ancorata alla nostra panchina.
In mezzo a tutte queste macchie di colore profumate di fritto e di zucchero, vedo spuntare qualcosa di molto concreto.
C'è del giallo che emerge.
Direi dell'oro, che brilla con chiarezza nel vortice lento dei colori rarefatti.
Sì, sono fili d'oro preziosi intrecciati in quelli di cotone e di seta che li sostengono.
Sì tratta dell'ingrandimento di un pezzetto di stoffa.
Che meraviglia!
È un damasco o comunque qualcosa di simile, un tessuto prezioso di quelli che ancora si trovavano un tempo senza interferenze sintetiche.
Con l'oro un bagno di emozioni si irradia intorno alla panchina.
Direi che ci sta bene, che ci piace, che ci delizia con la freschezza dell’animo giovane che si percepisce, dell'animo giovane disponibile al bello, ancora aperto a vivere il buono senza riserve.
Il fiore più grande si contorna spavaldo di molti fiorellini più piccoli, meno importanti certo, ma è evidente che da solo anche lui resterebbe senza movimento, banale, scontato.
I rametti si intrecciano a loro volta in un disegno senza fine di gialli, di ori, di rilievi, di pieni e di vuoti, che ipnotizzano te che lo guardi affascinata.
Ora l'abito emerge in tutta la sua interezza, in tutto il suo splendore.
Molto semplice, a pensarci bene, però di grande effetto.
Piuttosto corto sopra il ginocchio, ma senza esagerare.
Corte anche le maniche, anzi sono appena accennate a coprire un po' le spalle.
Scollatura quadrata che mette in collegamento le arricciature che segnano queste due specie di manichine.
Un paio di bottoni in stoffa la sottolineano. Non si vede bene come.
Per il resto l’abitino scivola giù aderente, allargandosi appena appena in fondo.
In questo momento una biblioteca surreale circonda la panchina.
Decine e decine di bottiglie riempiono ordinatamente gli scaffali, decine e decine di etichette eleganti che creano un’atmosfera molto sofisticata nella luce chiaramente studiata ad arte.
Un gruppo di ragazzi eleganti siede intorno ad un tavolo.
Spiccano sugli altri un abitino damascato tutto d'oro ed il volto di una ragazza, vestita di rosso, pesantemente truccato a nascondere una vecchia cicatrice.
Risate, aspettative, timori, chiacchiere educatamente contenute.
Attraverso il vetro della finestra, nel buio invernale, lo sguardo della ragazza si perde sull’ingresso d’un teatro illuminato nel buio della città annosa.

Come è stato semplice, qui sulla panchina, rivivere e recuperare uno squarcio di tempo che sembrava volato via per sempre!
Come è stato bello riassaporarne l'atmosfera incredibile che adesso sarebbe impensabile vivere per come più evoluti siamo diventati!
A margine, val la pena notare che oggi siamo come siamo anche per come abbiamo vissuto quella piccola, ma immensa esperienza, l'esperienza di una sera di carnevale, in abito mini luminoso e dorato, nella biblioteca del teatro piena di bottiglie e di aspettative!
Oggi come oggi, non può farci che del bene rivivere la positività di un'esperienza così intrigante, invece di correre senza riflettere per le strade del mondo, in preda all’ansia di fare e rifare, in mezzo al rumore assordante che ci rende estranei a noi stessi.

Grazie per essere stati qui con me intorno alla nostra panchina!
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!




Published: giovedì 8 febbraio 2018

Poetar m'è caro

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