Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Ricordi Scuola 6 - Poesia










Piccola scuola di piccola città sul mare
Ottobre 1980
🐥🐥🐥🐥🐥🐥

Quinto anno di insegnamento
Classe quarta

🐥🐥🐥🐥🐥🐥





🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥🐥



L'anno seguente mi ritrovai a tre quattro chilometri di distanza da casa mia e dalla scuola sgangherata. Faceva parte dello stesso circolo didattico.

Chiamarla scuola era un eufemismo.
Si trattava di sei o sette stanzette in affitto, al piano terra di un palazzo privato più o meno malandato.
Naturalmente non c'era telefono, non c'era bidello, niente di niente.
In compenso si facevano i doppi turni.

La quarta che mi era stata assegnata era poco numerosa, solo quattordici alunni.
Questo era davvero una bella cosa... peccato che proprio per questo ci avevano infilato nella stanza più piccola. Piccola? Piccolissima.
Per poter far sedere tutti gli alunni, era necessario accostare i banchi - e la cattedra -uno all'altro, così che, quando gli alunni si erano seduti, era quasi impossibile potersi rialzare e muoversi nell'aula.
Ricordo che i quadernoni mi venivano passati con difficoltà dagli ultimi e, una volta corretti, io glieli lanciavo, cercando di centrare il banco interessato, in un gioco che avevamo adottato per stemperare un po' quella situazione kafkiana.

Naturalmente io partii con un nuovo progetto, articolato e interconnesso, che riprendeva i molti aspetti positivi già sperimentati l'anno precedente.

Qui la situazione della classe era diversa.
Gli alunni erano nel complesso più seguiti dai genitori.
Erano più calmi, semmai lo erano anche troppo e dovevano essere vivacizzati e stimolati a mettersi in gioco.

Così lavorammo moltissimo sulla lingua in ogni suo aspetto.

Infatti passare dal dialetto all'italiano risultava difficilissimo, in quanto la struttura delle frasi nella loro "lingua-madre" era completamente diversa da quella cui dovevano arrivare per scrivere in italiano.
Si trattava di studiare una vera e propria lingua straniera!

Questo li disorientava moltissimo, oltre al fatto che molti di loro avevano seri problemi di logica e, quasi tutti mostravano una decisa povertà lessicale.

Quindi, lavorare sulla lingua e sulla capacità di esprimersi attraverso linguaggi diversi, fu l'obiettivo prioritario che legò tutto il progetto che mi accingevo a realizzare.

Le canzoncine nei dialetti delle varie regioni italiane e in lingue straniere tornarono ancora una volta utilissime per gettare una sferzata di novità che accendesse l'interesse ad osservare le parole, a pronunciare suoni così diversi da lasciare a bocca aperta, a operare confronti tra codici diversi.

Utilizzammo molto il dialetto e la cultura locale,  le tarantelle e i ritmi, il canto corale, in particolare il linguaggio poetico e quello grafico-pittorico.
Il linguaggio poetico li appassionò davvero molto e fu commovente osservare la loro gioia quando da un apparente strafalcione senza né capo né coda emergeva un'immagine bella e personale.

Riunimmo tutte queste attività e abilità, costruendo un testo da recitare alla fine dell’anno.

Scegliemmo tematiche molto nuove in quel periodo come la droga, la pubblicità e cose simili, legandole in contesti dialettali relazionali, per esempio, il basso napoletano,  la strada milanese e così via.
Per inciso, ricordo che in quegli anni, in quarta, si studiava l'Italia con le sue regioni, le sue città.

Insieme stabilimmo battuta per battuta e come era meglio esporre ciò che volevamo comunicare.
Vi inserimmo anche delle canzoni tradizionali e persino l’Inno alla Gioia di Shiller, dalla Nona di Behetoven.

Inutile dire che fu un successone, ma la cosa eccezionale fu che rappresentammo il nostro lavoro… sì, proprio nella miniaula in cui si faceva lezione!

Ricavai un palco addossando tutti i banchi sulla parete di fondo, dove c’era la finestra, creando un palcoscenico di fortuna. Gli spettatori assistettero in piedi nella parte libera della minuscola stanzetta e nel corridoio davanti alla porta.

Questo per dire che quando si vuole fare una cosa, la si fa, superando tutte le difficoltà che si frappongono alla sua  realizzazione.
Tanti furono gli applausi e immensa la gioia dei bambini per quell’insolita esperienza.

A fine anno la classe era diventata un gruppo-sistema che funzionava proprio bene. Gli alunni erano soddisfatti e gratificati, soprattutto molto più sciolti e comunicativi.
Si erano abituati a pensare e a scegliere prima di agire.
Il loro italiano era un po' più corretto.



🤔 Riflessioni

🐝 Quali sono stati i punti di forza?

✔  Aver attivato curiosità, interesse e motivazione.
✔  Aver legato le attività in modo interdisciplinare ("Edu-Pillole: Interdisciplinarità").
✔  Aver realizzato un prodotto finale visibile, in cui identificarsi come gruppo.
✔  Aver ampliato il loro mondo introducendo molto materiale.
✔  Averli iniziati alla conoscenza profonda di se stessi.




0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.