Altalena instancabile
nel vociare del mondo,
la tua vita s'attarda
a mantenere l'equilibrio.
Poi si affretta
a non perdere il passo,
ristà,
si annulla distratta
nei recessi confusi
di strani pensieri
che turbano l'essere.
Ma gira la ruota vitale
come congegno meccanico.
Solo a tratti,
come scintilla di fuoco,
la coscienza si avvede
del baratro che la circonda
ed accetta l'invito
a volteggiare impazzita,
quale uccello rapace
sopra la preda,
a raggiungere
gli oscuri paradisi del nulla
che insidiano l'animo tuo.
E ti avvedi che il bene ed il male
non sono che un unico magma
ribollente,
prorompente,
iridescente
ma sempre suadente
nel coinvolgerti,
al di là del permesso,
al di là del buon gusto,
al di là dello schema più adatto
che il tuo ruolo richiede.
Oh, che strano sognare!
Siam matti? Sbrighiamoci.
Riprendiamo la strada!
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