L'opera musicale di Puccini (1858-1924) è del 1904, su
libretto di L. Ìllica (1857-1919) e di G. Giacosa (1847-1906), è tratto da un
dramma (1900) dello statunitense D. Belasco.
Il titolo deriva dal nomignolo della protagonista, Cio Cio-san.
Cio Cio-San, Butterfly in inglese, è una giovanissima geisha giapponese che sposa l'ufficiale di
marina americano Pinkerton, il quale presto l'abbandona.
Butterfly lo attende con grande amore nella casa in cui l'ha lasciata, promettendo di tornare, insieme alla serva Suzuki e al bambino che è nato e di cui Pinkerton non è a conoscenza.
Dopo tre anni, quando il console Sharpless glielo riferisce, l'ufficiale ritorna con la nuova moglie americana per portarsi il figlio in America.
Butterfly, con grande dolore, acconsente ad
affidare loro il bambino per amore della vita del bambino stesso, ma poi si uccide per la grande delusione subita credendo all'amore di Pinkerton.
Pinkerton si accorge troppo tardi del grande amore di Cio Cio-san che non ha saputo cogliere e non fa in tempo a chiederle scusa. Cio Cio-sun ormai è morta.
Vi dice qualcosa questo testo?
🎶🎶 Cio Cio-san e Suzuki 🎶🎶
Un bel dì, vedremo
Levarsi un fil di fumo
Sull'estremo confin del mare
E poi la nave appare
Poi la nave
bianca
Entra nel porto
Romba il suo saluto
Vedi? È venuto!
Io non gli
scendo incontro, io no
Mi metto là sul ciglio del
colle
E aspetto, e aspetto gran tempo
E non mi pesa la lunga attesa
E uscito dalla
folla cittadina
Un uomo, un picciol punto
S'avvia per la collina
Chi sarà? Chi
sarà?
E come sarà giunto
Che dirà? Che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla
lontana
Io senza dar
risposta
Me ne starò nascosta
Un po' per celia
E un po' per non morire
Al primo incontro
Ed egli
alquanto in pena
Chiamerà, chiamerà
"Piccina, mogliettina
Olezzo di verbena"
I nomi che mi dava al suo
venire
Tutto questo
avverrà, te lo prometto
Tienti la tua paura
Io con sicura fede
L'aspetto
Cosa ne pensate?
Come giudicate questa figura femminile?
🎶
🎶
Cio Cio-san è una figura delicata e dolce perché innamorata, fiduciosa del suo
uomo senza se e senza ma. Vive in una condizione difficile e senza affetti tanto che
viene pure venduta.
Crede alle promesse di marinaio di Pinkerton e crede pure nel matrimonio ma che invece è
una farsa. Lui non la ama, la usa, ma Cio
Cio-San non l’avverte, anche perché Pinkerton la riempie di parole dolci che
infondono in lei false speranze. Per lui è solo un gioco, uno scherzo che presto
dimenticherà per tornarsene in America, mentre lei aspetta per anni il suo ritorno.
Cio Cio-San è delusa nel profondo quando Pinkerton ritorna con la moglie
americana per portarle via il figlio. Quel figlio che lei non potrà più vedere
sarà affidato alle cure di un’estranea. Non potendo sopportare tutto ciò si
uccide.
Voglio pensare Cio Cio-San così come l’ho descritta ma ci sarebbe da
aggiungere una virgola in più anche se mi dispiace per un’opera cosi bella come
appare, un bellissimo dramma conosciuto in tutto il mondo ed é fra i più
visti. Tra parentesi spiego la mia virgola.
Trovo che Cio Cio-San per egoismo
non ha lottato per tenere con sé quel figlio. Una scusante, per aver creduto che
il figlio potesse vivere una vita migliore in America con il padre, può essere forse
la sua giovane età, ma si è invece fidata
di un uomo falso. Di questo avrebbe già dovuto rendersi conto non appena lo ha rivisto con la moglie.
Pinkerton con le lacrime di coccodrillo, vorrà chiederle scusa anche
se troppo tardi, ma solo perché spinto
dalla moglie che vuole occuparsi del bambino. Non vedo la protagonista
principale come l’eroina che si vuol far credere. Paragonandola al mondo di oggi la vedo piuttosto come persona debole.
Claudia
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La "Madama Butterfly" finisce in tragedia. Cio Cio-san è una figura toccante, una geisha innamoratissima di Pinkerton, che ha conosciuto a quindici anni, ed è rimasta incinta. Lei aspetta sempre che lui torni e, infatti, lui dopo tre lunghi anni viene, ma con una moglie americana e a prendersi suo figlio.
La giovane non sopporta questo dolore e si uccide.
È pensabile che il bimbo andando in America avrà un avvenire roseo. Il padre, però, che è un tenente della marina degli Stati Uniti, per motivi di lavoro a casa ci starà molto poco e sua moglie per il bimbo è sempre una matrigna.
La "mogliettina, olezzo di verbena" come lui chiamava la giovanissima giapponese sarebbe stata per suo figlio la vera mamma, pur semplice e forse povera l'avrebbe fatto crescere con grande amore.
Silvana
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Trovo la purezza d'anima di Butterfly meravigliosa. Lei ama con tutta se stessa un uomo, che certamente ha idealizzato, ma lui ce l'ha messa tutta per convincerla e penso che, pur essendo partito con leggerezza sapendo di poterla lasciare a suo piacimento, provasse grande tenerezza e stupore, quando si rivolgeva a lei con le parole "piccina, mogliettina, olezzo di verbena.".
L'ingenua fiducia in questo uomo fa vivere a Cio Cio-san sogni e aspettative magiche. Per questo non può reggere alla disillusione che abbatte di colpo la grandezza dell'uomo che ha idealizzato.
Forse è per avere deciso di uccidersi, che affida il bambino al padre e alla moglie americana di questi. Tuttavia mi piace invece immaginare che l'abbia fatto per assicurare al bambino un futuro sereno che in Giappone non avrebbe avuto e, rimasta senza obiettivi, l'abbia fatta finita.
È l'amore incondizionato quello che lega Butterfly a Pinkerton. Molte volte nella finzione, ma anche nella realtà, è l'amore quello che giustifica molte incomprensibili tragedie.
A tale proposito mi viene in mente una figura centrale del nostro ultimo libro in attesa di pubblicazione, quella di Liliana, una donna moderna, vessata ancora una volta da un uomo, che si annulla per lunghi anni per amore, ma che sa trovare ad un certo punto una via d'uscita e di rinascita.
Butterfly, nella sua scrittura, risente del Romanticismo dell'epoca. Liliana, pur nella modernità post sessantottina, non riesce a superare il suo amore negato e accetta per lunghi anni il disinteresse e l'abbandono neanche troppo ben celato.
Vanina
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Ho riflettuto a lungo su Madama Butterfly e ho riascoltato l'intera opera, notando come la musica accompagni e commenti molto bene le tematiche che affronta: prima fra tutte e davvero attuale quella di uno scontro fra civiltà. I due mondi così distanti fra loro, l'orientale e l'occidentale, si incontrano per caso, ma non si capiscono e non si ascoltano. Alla fine questa incomunicabilità viene risolta con la sopraffazione del più forte e più arrogante che non si rende neppure conto, fino al momento del tragico epilogo, del male che genera e dell'arroganza con cui affronta la situazione.
La musica accompagna il tema: strumenti diversi e arie che richiamano melodie gentili o imperiose.
Il bambino, frutto di questo incontro/scontro, lo immagino incarnare nei suoi tratti somatici ambedue le caratteristiche. Sarà proprio lui infatti l'emblema della tragicità e della sopraffazione.
Su questa violenza di civiltà si innesca la vicenda personale, estremamente drammatica, di Ciò Cio San, perdente su tutti i fronti, ma non su quello della dignità. Una dignità che trova le sue radici nella fiducia con cui si relaziona al nuovo e inaspettato; la passione con cui mette in gioco, perdendoli, la propria identità personale, il rispetto della sua gente e delle sue tradizioni, un buon matrimonio "borghese", il figlio stesso e infine la speranza. L'ultima e fatale perdita sarà quella del figlio che, emblematicamente bendato e con la bandierina americana in mano, dovrà affrontare ad occhi aperti e sulla sua pelle, il grande tema della convivenza pacifica e del rispetto e valorizzazione della diversità.
Giovanna
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Per poter dare un parere su questa giovane donna è necessario conoscere la sua storia ed anche a questo punto non è facile giudicare.
Questa giovanissima geisha si ritrova, a soli quindici anni, sposa di un ufficiale di marina americano al quale è stata venduta. Lei è profondamente innamorata, mentre lui è un profittatore che sa bene che, secondo la legge giapponese, può ripudiare la moglie quando vuole. Cio Cio-san è talmente sicura di questo amore da non capire la realtà ed anche quando il marito l'abbandona lei prosegue la sua vita di donna e di madre in attesa del suo ritorno. Si prende cura del bambino frutto dell'amore con suo marito fino a quando lui torna dall'America con un'altra moglie, con la pretesa di portarsi via il bambino. È solo allora che Cio Cio-san capisce che il suo amore è stato solo un'illusione e la delusione e il dolore sono tali da indurla ad uccidersi.
Ciò cio san ha riposto tutte le sue speranze in questo amore che l'ha salvata da una vita difficile e, se da un lato potrebbe sembrare forte in quanto porta avanti la gravidanza ed alleva il suo bambino da sola, dall'altro la vedo preda di un sentimentalismo che la rende fragile. Di fronte al crollo delle sue speranze ed aspettative si abbandona al dolore, decide di non lottare, di lasciare il suo piccolo, scegliendo per se stessa la via del suicidio. E questo, secondo me, è indice di fragilità e di resa.
Mariella
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Siamo immersi nella bella
musica. Noi a Lucca festeggiamo Puccini per la grandezza delle sue opere. E la
sua città sta mettendo in atto ogni occasione per esaltarne il genio.
Anche io ho avuto modo di
vedere la "Madama Batterfly". Per me era il battesimo delle opere e mi ha
coinvolto molto. Mi ero preparata leggendo la storia e questo mi ha agevolato
nel comprenderne la trama.
C'è questa ragazzina che a quindici anni viene venduta
e comprata da un viscido americano che mette in atto un finto matrimonio e in
questo modo può stare con lei che si crede voluta e amata da lui e lo riama
pazzamente. Lui la lascia e lei, follemente innamorata persa, lo aspetta per ben
tre anni allevando il figlio che è nato dopo la partenza di lui. Lui torna con
la moglie americana che vuole il bambino. La Butterfly che ha avuto ben tre anni
per annullarsi e sentirsi sempre più depressa, convincendosi di non valera
nulla, pensa che lui meritava il meglio
di lei, gli cede il bambino e non reggendo al dolore si suicida.
La società
giapponese è per certi versi incomprensibile ai nostri occhi, ma nel caso della Madama Butterfy, dobbiamo leggere fra le righe che questa ragazzina è per il
suo mondo uno scarto della società e i tre anni passati nell'attesa spasmodica
di un ritorno che non arriva mai ne hanno rafforzato il pensiero. Dà il figlio
a suo padre e egoisticamente si suicida perchè il suo cuore non sa consolarla, lei è già morta dentro.
Rita
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Un fil di fumo, questo per Cio Cio-san è il marinaio americano Pinkerton. Infatti ogni giorno la povera ragazza interroga l'orizzonte per scoprire se il suo amore sta tornando.Ma sempre come un fil di fumo svanisce la speranza di Butterfly, giovane geisha, innamorata follemente, di essere ricambiata da colui che l'ha abbandonata in attesa di un figlio.
Quel suo amore, tanto atteso, e idealizzato invece si dimostra un grande impostore che non ha dato assolutamente valore al sentimento che tempo addietro era nato fra di loro e solo quando viene a conoscenza di avere un figlio dalla giovane, torna a Nagasaki per portarlo in america con sé, anche se si è già sposato con un'altra donna.
Triste l'esistenza di Butterfly che, convinta del ritorno del suo uomo, vive sognando di rivedere chi invece l'ha letteralmente dimenticata ed è certa che il matrimonio con Pinkerton la allontanerà per sempre da quel triste destino che accompagna ogni geisha e si consuma giorno per giorno aspettando quel ritorno.
Forse è anche l'ingenuità della giovane quindicenne che l'ha portata a comportarsi in quel modo e forse è anche il grande amore che prova, che l'ha condotta a rifiutare anche un altro uomo che avrebbe potuto costruire con lei una famiglia e, così, salvaguardare quel povero bimbo che, bendato, non si avvede che la madre si è uccisa, sacrificandosi per il suo bene.
Lauretta
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