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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Archetipi e conoscenza

 





Archetipi e conoscenza



Conoscere se stessi, si sa,
è molto importante
per superare le difficoltà emotive,
che si incontrano nella vita,
rimuovendo i blocchi interiori,
che ci paralizzano e ci impediscono
di trovare un buon equilibrio.

Questa volta vi propongo
di partire da lontano,
dalle tante storie affascinanti,
che i miti ci hanno tramandato
e permangono tuttora
nel nostro immaginario collettivo.
 

📚
Cassandra

Cassandra, figlia di Ecuba e Priamo, re di Tebe,
è una sacerdotessa di Apollo.
Apollo le regala la capacità di prevedere il futuro
in cambio del suo amore, ma lei,
una volta ricevuto il dono,
rifiuta di concedersi.
Il dio, arrabbiato per questo comportamento,
le sputa sulle labbra e con questo atto
la condanna a restare per sempre inascoltata.

Così Cassandra predice il futuro
con grande saggezza ma nessuno le crede.

Cassandra si ritrova per questo
a vivere una frustrante incapacità
a comunicare.


📚
Antigone

Antigone, figlia di Edipo e Giocasta,
è colei che, con senso del dovere e con amore,
accompagna il padre cieco in esilio,
quando Edipo è espulso da Tebe.

Con lui giunge in Attica a Colono,
dove Edipo muore.
Antigone, ritornata a Tebe, tiene fede ai suoi ideali,
sfida il potere e sacrifica la sua vita
per far sì che il corpo del fratello Polinice
possa avere sepoltura a dispetto del re di Tebe.
Questi per motivi politici
non vuole farlo seppellire
e lo dà in pasto ai cani.

 Antigone assume così il ruolo di eroina della libertà
di coscienza e diventa un simbolo dell'emancipazione femminile
contro ogni sopraffazione esterna.



😊
Se si scava un pochino a fondo dentro i miti, dunque,
scopriamo quali sono gli insegnamenti
che ne possiamo trarre.
La stessa cosa possiamo fare anche
con i problemi che sottendono i nostri vissuti
e individuarne le cause
che li hanno determinati.

 Cosa non funziona dentro e intorno a noi
quando stiamo male e non riusciamo a trovare una soluzione?
Come abbiamo fatto o cosa dovremmo fare
per ritrovare un punto di equilibrio?


Proviamo a rifletterci su?



"La Panchina" di Lucca
si è esercitata analizzando una figura femminile
creata per uno dei suoi libri.

📚
Pensando a Liliana, mi fa tanta tristezza come ha trascorso la vita da giovane, sacrificata per la famiglia e per un matrimonio riparatore con un uomo che non le vuole bene.
Ha avuto un carattere pieno di angoscia e di ansie e non ha trovato una via di uscita fino a quando non ha aperto un confronto con gli altri.
Bisogna avere il coraggio di ribellarsi ed esaminare se stessi per cercare l'origine che fa stare male una persona.
Facendo un esempio, se uno tiene dentro di sè un'offesa ricevuta e ci pensa e ci ripensa sta veramente male e non risolve niente. Credo che l'unica soluzione sia parlare, parlare molto, per spiegare all'altra persona le vere ragioni per cui si è offesa ed eventualmente giustificarsi se ha ragione o chiedere scusa se ha torto.
Una volta chiarita la situazione, passa senza dubbio l'ansia che una ha accumulato in sè e dopo si sentirà più leggera, senza avere il chiodo fisso dell'offesa come se fosse un macigno nello stomaco.
(Silvana)


📚
Come faccio se sto male nei giorni in cui non riesco ad affrontare le varie difficoltà che mi si presentano?
Inutile disperarsi e piangersi addosso. Non risolverei. Quindi  analizzo bene la situazione e mi domando quale sia la via per uscirne. 
Penso che potrei parlarne con la mia più cara amica, con mio marito, con il mio medico di fiducia, a seconda del tipo di problema. Ma no, non lo voglio fare, voglio trovare la soluzione dentro di me.
Voglio farcela da sola, non per orgoglio ma per acquisire maggior conoscenza di me allo scopo di aver poi maggiore fiducia in me stessa. Imparerei a volermi bene.
Per esempio, il problema di Liliana era la dipendenza dalla madre, di conseguenza dal marito, oltre al difficile rapporto con il figlio. Lei si era inventata un mondo tutto suo, un mondo bugiardo che però non la aiutava a risolvere un bel nulla. Ha messo in moto il cervello e ha avuto l'illuminazione. Ha creato un contatto che poi è riuscito benissimo; è stato utile a tutti, ma in primis ha aiutato lei  a sviluppare al meglio la sua personalità.
Allora... deciso! Guardo il mondo all’aria aperta, guardo le persone che mi passano davanti e penso che anche loro avranno problemi eppure appaiono serene, disinvolte. Non saranno certo Esseri Soprannaturali! Questo lo credevo da bambina, quando mi sentivo squadrata dall’alto in basso.
Gli esseri viventi sono fatti tutti di carne ed ossa, dotati di un cuore e un cervello che va messo solo in funzione. Faccio un respiro profondo e penso di trovarmi in un altro spazio, così mi tolgo tutti i grovigli di dosso.
E’ colpa dei miei tanti grovigli se non trovo il bandolo della matassa, per cui riparto da zero dimenticando chi sono, i miei innumerevoli dubbi che mi portano ai ma, ai se, ai però e prendo la decisione che al momento mi pare la più adeguata, sia alla situazione che alle mie esigenze. Potrebbe essere sbagliata? Forse, ma devo credere nella logica dell’istinto che per me è sempre stato il filo di Arianna.
Se mi guardo indietro devo riconoscere che ho imparato almeno a stare al mondo e quindi... Nessuno è infallibile. Vedo che di sbagli ne fanno molti anche gli altri, anche più di quelli che riescono ad ammettere e allora... avanti tutta! E mi sento sollevata. 
Se il Mondo è un divenire mi devo adeguare altrimenti non vivo più ed è fatta. Questo non andrebbe bene, assolutamente!
Quindi rinasco, riparto con una discreta dose di serenità acquisita e mi voglio un poco più di bene.
(Claudia)  


📚
Liliana era strozzata da un amore sbagliato, o meglio, da un amore che non era amore ma solo infatuazione passeggera che la strangolava. La stessa cosa succede a molte di noi che abbiamo una certa età e abbiamo vissuto una vita che gli altri volevano per noi, non quella che noi avremmo scelto.
Io a modo mio sono stata una rivoluzionaria da giovane e per molte cose mi sono rifiutata di soggiacere a qualche imposizione, ma purtroppo non avevo l'appoggio del marito ed è dura combattere da soli e anche contro il marito.  Un marito che essendo uomo godeva di tutti i privilegi che la società maschilista gli attribuiva.
Liliana si è creata una rete di amiche fidate con le quali raffrontarsi e scambiare opinioni, confortare ed essere confortata.
Cosa ho fatto io? Niente.
O meglio niente di concreto e di sano.
Mi sono adeguata come avevano fatto generazioni di donne prima di me.
Amiche non ne avevo perché ero vissuta fuori dal contesto abitativo e lavorativo, avrei voluto una sorella amorevole con cui parlare, ma non c'era. Sorella sì, amorevole no.
Cassandra aveva il dono della profezia ma era destinata a rimanere inascoltata. Anche noi nel mondo moderno siamo incapaci di comunicare e quando questo succede all'interno del matrimonio è spaventoso.
Per fortuna oggi c'è la tecnologia. Quando si spargerà al voce che Liliana con il suo blog è riuscita a prendere di nuovo in mano la sua vita, dovrà metterci il numero chiuso.
Ciascuna donna aprirà un blog sperando in un miracolo, ma i miracoli di Liliana, ci vuole Liliana per farli accadere.
(Rita)
 

📚
Le difficoltà di Liliana sono veramente tante. Sinceramente non vorrei certo trovarmi nella sua situazione anche se nella vita qualche volta è successo che io mi sia trovata in circostanze che mi hanno messa a disagio.
Liliana non è stata capace di reagire a chi la soverchiava in mille modi.
Ci sarebbero state molte reazioni che Liliana avrebbe potuto avere che però lei non ha avuto perchè succube, per motivi diversi, di ognuno dei suoi familiari.
Se avesse imparato a dire una piccola, semplice parola "NO", si sarebbe liberata di molte angosce. Non l'ha fatto e quindi il suo io si è creato un mondo fittizio e per uscire dal suo incubo ha trovato un modo solo: mentire spudoratamente. Mentire l'ha fatta sentire diversa, libera indipendente, le ha creato una vita alternativa.
Bisogna ammettere che Liliana trovando quel gruppo di riferimento ha risolto tutti i problemi della sua vita. 
Io, con il mio carattere, non sarei mai arrivata al punto in cui è arrivata lei, perchè ogni volta che nella vita mi sono trovata in situazioni che mi creavano angoscia ho cercato di togliermela in tanti modi diversi.
Ho provato a rimuovere dalla mente ciò che mi faceva soffrire e con un po' di impegno ci sono riuscita, tanto da aver dimenticato completamente tutto ciò che riguardava quel passato che non volevo ricordare perchè mi metteva a disagio.
In altre situazioni ho fatto in modo di divagarmi in mille modi. Il divagarsi, l'impegnarsi in tante attività, l'avere mille interessi, aiutano moltissimo a non pensare e distruggono la sofferenza.
Liliana avrebbe dovuto da subito allontanarsi il più possibile dalla madre prevaricatrice. Avrebbe dovuto lasciare quel marito così assente dalla famiglia, avrebbe dovuto cercarsi un bel lavoro che le avrebbe impegnato le giornate. Avrebbe potuto iscriversi a una scuola di ballo, oppure a un gruppo di burraco. Avrebbe dovuto frequentare tante persone con mille interessi e seguirle.
Il figlio sarebbe cresciuto con una baby sitter, che è la cosa più normale al giorno d'oggi, e tutti sarebbero stati più felici.
(Lauretta)


📚
La vita di Liliana è stata davvero in salita con tanti intoppi creati dalla madre autoritaria, dal marito “sbagliato” e dal figlio menefreghista.
Creando “la stanza della Civetta” ha iniziato a prendersi del tempo per se stessa e a conoscere se stessa.
Con lo scambio di opinioni che si sono tenute e le confidenze è sbocciata la sua parte più sincera e genuina. Prendersi cura di noi è importante perché ci aiuta a prendersi cura anche degli altri e non essere succubi di loro.
(Monica)


📚
Ci sono dei giorni in cui non riesco a capirmi e questo mi crea un po' d'ansia, perché non vedo che strada prendere per avere un po' di serenità.
Mi viene da pregare, ma poi mi riprende l'ansia. Allora non riesco a concentrarmi, così parto e vado a camminare. Poi un po' dopo che cammino per strada mi domando: “Ma perché lo faccio?”. Ansia anche lì.
Mi viene in mente la vecchiaia… ansia. Penso che devo incontrare delle persone e, anche se so che sono tutti amici mi prende l'ansia… ma che diranno… e questa cosa e quell'altra mi faccio mille domande che prima non mi ponevo.
Allora, attraverso la mia prof o psicologa come la volete chiamare, mi sento un po' meglio.
Liliana mi ha fatto capire molte cose… che tutte le cose possono accadere a tutti e sono per tutti uguali. Forse andrà in base all'età di star male e avere questi dubbi. Ci vorrebbero delle strategie… ma conoscere gente, negativa o positiva che sia, è tutta un'ansia, che una volta da giovane non avevo, però vi devo dire che la mia guida spirituale, Vanina o Liliana, mi è stata molto utile.
Insomma, aver conosciuto lei, parlare con lei, mi ha aperto molto la mente. Mi dà in continuità dei consigli insoliti e riesce a calmarmi, a farmi riflettere su tutte le mie ansie, altro che la psicologa.
Adesso comincio a pensare che tutto questo faccia parte dell'età perché da giovane non mi era mai accaduto. Avevo l'ansia sì, ma di andare a giro a divertirmi e non ero libera di farlo, non potevo. Non so, ma allora non mi sono mai soffermata su questi attacchi d'ansia, anzi non trovavo posa mai. 
(Alba)


📚
È davvero triste pensare a quanto Liliana sia stata male e senza equilibrio prima di creare il suo gruppo di riferimento.
  • Lei, è una Cassandra al contrario. Ciò che asserisce non è spesso vero, ma molti, abbastanza di frequente, ci credono. Per questo forse non è molto simpatica. Liliana comunica con gli altri ma la comunicazione non la soddisfa perché è falsa.
  • Come Antigone, resta prigioniera del dovere nei confronti dei suoi ideali familiari e religiosi.
Cosa cambia nel momento in cui crea questo gruppo?
L'atto creativo è nato da un atto di libertà. Per la prima volta lei agisce perché lo vuole.
Ha conquistato la libertà di decidere. Si è affrancata dalla madre ed anche dal marito.
Si è persino ricreduta sui gruppi che ha tanto pubblicamente disprezzato.
In questo gruppo ha imparato:
  • a tirare fuori quello che le ha fatto tanto male e che ha tenuto dentro per troppo troppo tempo. Avrebbe potuto farlo prima parlando direttamente con la madre e con il marito senza annientarsi a soddisfare le loro richieste.
  • a confrontarsi con gli altri e a consolarsi nel vedere che non è la sola ad avere problemi.
  • a scoprire che può essere d'aiuto, Quindi vale qualcosa, forse molto.
  • a sorridere con le persone del gruppo in sincerità.
(Vanina)




E voi cosa ne pensate?

Come avete fatto a conoscervi 
e a superare eventuali difficoltà emotive?

Vi va di raccontarlo?



📚












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