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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Estate - Leggiadra cornice

 



Filippo Lippi

Leggiadra cornice


Sulle ali del vento
è giunta fino a me
una sommessa richiesta:
"Parliamo di capelli?"
Strana richiesta ho pensato.

Eppure
quanti modi di acconciare i capelli
per incorniciare il volto!
Quanta evoluzione
nel corso della storia!
Quante volte
abbiamo noi stessi cambiato
la nostra immagine!


Che ne dite?
Ne parliamo?

Dai!
Vediamo
cosa ne viene fuori!


 🧩

Il fascino dei capelli credo sia qualcosa di indiscutibile.
Nasce sottile e con discrezione, ma è centrale per tutti noi. 
Infatti, penso che chiunque possa convenire che un volto senza cornice cambia completamente e più difficilmente risulta bello ed interessante.
I pittori e l'arte in generale,  nell'arco dei secoli, ci hanno mostrato i mille modi dei capelli di contribuire alla caratterizzazione di dame e popolane.
È di tutta evidenza anche il fatto che ognuno di noi nel corso della vita abbia utilizzato e utilizzi i capelli per incorniciare il proprio volto o, forse, per dare vita ad un sogno pieno di aspettative.
Si potrebbe dire ancora tanto intorno a questo tema, ma ho voglia di tradurre in poesia una sensazione forte che mi è immediatamente sorta nel cuore scrivendo dell'argomento, un'immagine che mi è tornata alla mente fresca e intonsa come fosse ieri.

Sulla strada di Siponto

Si danno la mano i due piccolini.
Con la luce negli occhi avanzano.
Avanzano insieme verso il mare
sulla strada di Siponto.

Dondolano al vento i biondi capelli,
cornice di visini attenti e sorridenti.
Mai dimenticherò quei due bambini
che camminavano verso il mare,
i capelli al vento a cercare l'azzurro,
sulla strada di Siponto.

Ancora oggi i due camminano insieme,
mentre scorre ineluttabile la vita.
Insieme vanno lontano
non più sulla strada di Siponto.

Dondolano sempre i capelli biondi,
dondolano lucenti sulle spalle di lei.
Complici gli occhi scrutano la vita,
al di là di quella barba fluente
che accompagna adesso i due,
che camminavano insieme verso il mare
sulla strada di Siponto.

Vanina 



🧩

Parlando di capelli, io mi contento: non ho mai avuto problemi con i miei.
Li ho tenuti sempre corti, anche da giovane.
Come passano la lunghezza che copre il collo faccio fare subito il taglio.
Da me non so fare la messa in piega casalinga, però mi contento, perchè sono  capelli grossi e la piega del parrucchiere mi dura diversi giorni.

Silvana 




🧩

Qualche tempo fa ero in piscina e, negli spogliatoi, proprio davanti a me c'era una bella ragazza, con un volto ovale molto espressivo e due grandi occhi sorridenti. Il suo capo non aveva capelli, era lucido e spoglio, ma aveva in sé un fascino straordinario.
Abituati come siamo a pensare che i capelli, in particolare per una donna, sono una cornice importante per il volto, la persona che avevo di fronte mi ha dato da pensare e mi ha scaraventato indietro nel tempo, ad un periodo in cui anch'io mi sono trovata senza capelli.
Perché  è  questo il problema: per noi donne i capelli sono una componente essenziale per il nostro corpo; il nostro look si modella sul colore, sulla lunghezza, sulla lucentezza della nostra capigliatura, tanto che alla sua cura dedichiamo molto tempo ed anche molto denaro. Chi di noi negli anni non si è preoccupata di qualche capello bianco che ci siamo ritrovate in testa?
Ed ecco allora cercare, con il nostro parrucchiere di fiducia, un rimedio, salvo poi diventare schiave dei riflessanti, dei colori, della ricrescita, dei ritocchi...
Ma voglio tornare al mio ragionamento iniziale. Quella giovane donna cosa avrà provato, come si sarà sentita a mostrarsi così? Ripenso a me e vi confesso che, senza capelli, io mi sono sentita nuda e nel momento in cui il rasoio liberava il mio capo ho pianto.
Mai avrei avuto il coraggio di mostrarmi così, senza niente in testa, ed ecco allora i turbanti e la parrucca. Parrucca che ancora oggi, dopo quasi vent'anni, fa sempre mostra di sé sul cassettone di camera perché non sono riuscita a liberarmene. E cosa dire dei miei turbanti? Sono rimasti in fondo ad un cassetto per anni, poi mi sono riconciliata con essi ed ho iniziato ad usarli come cuffie da piscina!
Voglio raccontarvi un'altra esperienza. Così come è devastante rimanere senza capelli, altrettanto indescrivibile è l' esperienza della loro la loro ricrescita.
Ti svegli una mattina, passi la mano sul tuo capo e non è  più liscio: sembra che tanti piccoli aghi comincino a spuntare! E di nuovo iniziano a crescere, accompagnati da un fastidioso, ma benefico, prurito! Il colore poi ti destabilizza perché non lo riconosci più... È una sensazione che ti lascia senza fiato vederli rinascere pian piano, riappropriartene, riviverli come tuoi, diversi, ma di nuovo tuoi, con la consapevolezza che puoi ricominciare a mostrarti come in un tempo che fu.
Ed in quel momento io, che ero stata sempre castana chiara, quasi bionda, e con capelli abbastanza lunghi, decisi di cambiare look e di divenire scura!

Mariella




🧩

I miei capelli non mi piacciono: sono sottili e sono accettabili solo appena lavati; già dall'indomani, infatti, potrei rilavarli.
Vorrei averli pieni di luce e di volume, vorrei che si muovessero quando cammino e non fossero piatti come una tavola da surf.
Il mio colore naturale è un marrone scuro che non mi piace, ma l’ho sempre preferito ad una tinta per non dover litigare con la temuta “ricrescita”.
Ora, in alcuni punti sono bianchi, ma ho deciso di tenerli così, di lasciar fare il suo corso alla natura e di non “camuffarmi” con “colori” in cui non mi sentirei a mio agio.
Non ho mai avuto un tipo di taglio che mi piacesse veramente o che risultasse migliore di altri… ogni volta che rientro dal parrucchiere c’è sempre qualcosa che non mi va.
In quarantanove anni ho portato i capelli corti alla maschietto, a caschetto, lunghi fino alle spalle… con frangia, senza frangia, con ciuffo, ma non sono mai stata realmente soddisfatta.
Ho cambiato parrucchieri, ho provato sia uomini che donne, sia “d’élite” che di “paese”, ma nulla.
Probabilmente il problema è il confronto che faccio con quelli di mia sorella che ha capelli spettacolari e sta bene in tutti i modi e colori! Lei ha ereditato i capelli forti, grossi e mossi dei nostri genitori, mentre io li ho ereditati dalla sorella più piccola di mio papà che li ha lisci e sottili.
Ho pure pensato che si siano offesi per tutto quello che gli dico, ma poi mi guardo allo specchio e noto il mio volto carino, sorridente e penso che alla fine i capelli vanno bene così… basta averli puliti e in ordine!

Monica




🧩

Ho fatto pace con i miei capelli da poco e ne sono soddisfatta.

Da giovane li odiavo perchè erano ricci e crespi. Ricordo che mia madre vedendo la mia angoscia mi diceva: - Vedi, li apprezzano in molti, mi dicono che hai dei bei capelli e pensano che ti fai la permanente. Se dico che sono i tuoi naturali nemmeno ci credono. –

Per me questo discorso non era affatto consolatorio, anzi, mi arrabbiavo perchè non mi sentivo compresa da lei.

I miei capelli mi apparivano spenti, mentre mi sarebbe piaciuto averli lisci e lucidi come molte mie compagne. Odiavo quei capelli crespi tanto da ammirare chi li aveva grassi e a volte pure unti.

Poi arrivò in TV Marcella Bella, la famosa cantante e allora sì che mamma insisteva nell’apprezzare i miei capelli! – Ce li hai proprio come lei- diceva. Cha tedio!! Confesso che dentro di me la chiamavo Marcella Brutta. 

Più avanti negli anni ho sperato che mi imbiancassero presto così li avrei più facilmente tinti.  Io non ho mai amato i capelli neri. Mi sembrava che mi incupissero il viso. Per questo tediavo la mia parrucchiera tutti i giovedì, ma lei a ogni accenno mi rispondeva che era ancora presto e si sarebbe notata troppo la naturale  crescita scura.

Un bel giorno di venticinque anni fa decisi di tingerli da sola ma ottenni un pessimo risultato. Non biondi ma grigio–verde. Quella volta per me fu un vero dramma. Come potevo andare in giro in quelle condizioni?

Andai di filato dalla mia povera parrucchiera che li dovette scolorire e poi ricolorare ma non era facile indovinare un colore apprezzabile in quella condizione per cui a lavoro finito non mi piacquero assolutamente e, a dire il vero, nemmeno a lei.

Mi apparvero sul tono del rosa. Fosse stato oggi sarebbero andati bene, nessun problema, ma erano altri tempi per cui mi dovette fare di nuovo il colore. A sera tutto era risolto ma ci dovette lavorare delle ore e con tanta pazienza visto che ho una capigliatura abbondante.

Potete immaginare?  Io ero felice. Avevo ottenuto un bel colore e pure mesciato.

Da qui emerge che quando ho in mente di  fare una cosa ci giro intorno anche molto tempo, ma intendo farla in qualche modo.


Claudia




🧩

Statemi lontano perché oggi ho un diavolo per capello.

Questa frase ci raggiunge spesso come una minaccia incombente sopra le nostre teste e anche la sacra scrittura usa la metafora dei capelli dicendoci che essi sono tutti contati per farci capire quanto siamo importanti agli occhi di Dio.

I capelli entrano con prepotenza nella vita delle donne, ma anche gli uomini ne subiscono con angoscia la loro mancanza. E nei secoli hanno cercato di imitare le donne ricorrendo a parrucche appariscenti e molto elaborate e anche molto puzzolenti per quanto ho sentito dire.

Ci sono poi le fiabe dove la principessa fa una treccia con i suoi lunghi capelli, perché l'amato possa arrampicarsi ed arrivare fino a lei.

Nei secoli noi povere donne ci siamo sottoposte a mille sevizie per acconciarci la testa secondo le mode del momento; lisciati, riccioli, abbiamo sopportato di tutto. Bigodini, forcine, piastre, cosa è che non faremmo per piacere, ma prima di tutto il capello essendo fonte di seduzione deve prima di tutto piacere a noi stesse.

Non per niente se siamo in crisi, se ci sentiamo un po' depresse, facciamo una seduta dalla pettinatrice e quasi miracolosamente le cose vanno meglio. Anche perché  scarichiamo la nostra insoddisfazione in quella persona che di volta in volta ha la colpa di averceli tagliati troppo, troppo poco, troppo scalati e il colore è troppo scuro, troppo rosso e altro ancora, perché noi donne tendiamo a dare la colpa di tutto ai nostri capelli. Chi ha i capelli ricci, dice di odiarli, perchè li vorrebbe lisci come uno spaghetto e naturalmente vale il contrario per chi sfoggia i suoi spaghetti con malcelato disprezzo.

Io gli do importanza il  giusto. Riflettendo, a dire la verità me ne interesso proprio poco. Ci passo una mano sopra e sono a posto. Se mi guardo intorno vedo queste giovani ragazze con i capelli a pagliaio, tutte boccoli, che avrebbero inorridito le  nostre  nonne.

Quanti urli uscivano da queste povere ragazze che cadevano sotto il pettine delle grinfie materne. A ciascun giorno basta la sua pena, dice la scrittura, e alla sua epoca basta la sua acconciatura femminile, aggiungiamo noi. 

Per adesso siamo contente che oggi possiamo essere spettinate e alla moda. E' un lusso che alle nostre ave non è toccato.


Rita





🧩


Tanto tanto tempo fa è nata Lauretta, una bella bimba senza capelli. Poi è cresciuta, coccolata da tutti i familiari, ma i capelli erano sempre pochi e la mamma che amava metterle dei fiocchi dello stesso colore del vestitino dovette rassegnarsi perché regolarmente il fiocco le scendeva davanti agli occhi.
La mamma, rinunciò al vezzoso fiocco e, credendo di fare cosa saggia, la portava dal parrucchiere da uomo il quale glieli tagliava cortissimi, nella speranza che si rafforzassero...  Risultato: la povera Lauretta veniva scambiata per un maschietto e la cosa la faceva molto arrabbiare.
Poi durante l'adolescenza Lauretta cercava di tenere il taglio medio e onestamente le era venuta una bella chioma perché i capelli erano aumentati come quantità anche se apparivano sottili come fili di seta...
Quando si era cominciato a parlare di matrimonio l'interessata aveva deciso di farli crescere, perché pensava che per quell'evento avrebbe dovuto avere un'acconciatura proprio affascinante.
La notte prima delle nozze non dormì, ma non perché fosse ansiosa per la decisione che avrebbe preso il giorno successivo, solo perché aveva la testa piena di bigodini. Però la pettinatura  appariva stupenda, arricchita da bianchi fiori freschi e profumati al posto del velo che era stato escluso, perché sarebbe scivolato dalla testa come il ciuffo che la mamma tanti anni prima cercava di fissare alla testa con tante mollette.
Poi i capelli di Lauretta, con il passare degli anni rimasero della stessa misura corta per essere facilmente pettinati. Naturalmente non furono mai tinti per non danneggiarli vista l'esperienza fatta dalla nostra protagonista che intorno ai quaranta anni, stanca dei capelli lisci,  decise di farsi una permanente per avere un viso incorniciato di capelli ricci, per essere un po' più gradevole... ma non l'avesse mai fatta: la prima non era riuscita e il parrucchiere le consigliò di ripeterla. Risultato? La nostra protagonista uscì con tutti i capelli bruciati. Quindi taglio drastico.
Da allora rassegnata la poverina li portò sempre corti, magari spettinati per dare una botta di gioventù a quella povera testa. 
Ora Lauretta é diventata anziana e i suoi capelli hanno cominciato a cadere per un problema della cute che nessun dermatologo riesce a risolvere. 
La povera Lauretta ha preso l'ennesima decisione drastica nella vita riguardo i propri capelli. Quando saranno caduti quasi tutti andrà a comprarsi una bella parrucca con tanti ricci  e il suo viso sarà incorniciato e piacevole, ma con tante rughe...

Lauretta


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