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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



giovedì 29 novembre 2018

Lucca - Ottavo Incontro - 28.11.2018










  


Giocar  di  girandole



Salve! 
Eccoci di nuovo qui per due minuti di rilassamento, senza pretese, senza l'esigenza di fare cose eccezionali, soltanto con il desiderio di incontrarci e di ritrovare la pace della nostra panchina.

L'atmosfera è calda e accogliente come sempre, anche se fuori nella bellissima luce di un cielo sereno il freddo comincia a farsi davvero pungente.
Qui la temperatura è di una mitezza ideale, i colori sfumati di quiete e tutto ci invita a fare un bagno di parole.
Quindi tuffiamoci!

Avete letto il post precedente?
Vi siete interrogati sul BENE e sul MALE?
Spero proprio di sì, perchè ogni tanto rivedere i nostri principi profondi ci aiuta a fare aggiustamenti interessanti.

Ieri ci siamo trovati come tutti i mercoledì.
È stato un incontro particolare che si è molto incentratato sulle parole, parole di tutti i tipi veramente.

Infatti molte parole sono state lette, parecchie cercate, altre scritte, tante raccontate.

Un tempo congruo è stato impiegato per leggere le pagine di un romanzo breve alla cui presentazione "La Panchina" parteciperà.
Inutile sottolineare che ovunque vi siano parole "La Panchina" si lascia irretire, vero?

Avvicinandosi anche al periodo natalizio, una bella girandola non poteva mancare.
Dunque ne abbiamo "sferruzzata" più  di una e da lì siamo partite anche noi in una girandola di parole che ci ha tenute impegnate e interessate.
Prima abbiamo attivato la nostra creatività per trovare più utilizzazioni possibili di quelle girandole, poi abbiamo deciso di impegnarci in piccoli tautogrammi individuali, da mettere a punto con la discussione di gruppo.
Ovviamente siamo partite dalla lettera G, come girandola.
È stato un momento interessante e pieno di energia. 
Se vi va di dare un'occhiata, li troverete pubblicati nella pagina "Lucca Insieme - Creiamo una poesia? 3".

Ieri è stato un pomeriggio speciale anche perchè siamo riuscite a scavare dentro di noi, raccontandoci curiosità, idee e conoscenze personali, tante emozioni, rafforzando la nostra fiducia reciproca e ottimizzando le dinamiche relazionali che si attivano sempre intorno alla nostra panchina.

Questo è tutto per oggi.
Grazie per essere stati qui.
Tornate ancora nel nostro mondo di parole e...

            Non dimenticate di allenare i muscoli della mente e del cuore!





Published: giovedì 29 novembre 2018

martedì 27 novembre 2018

Il bene e il male












Buongiorno, amici carissimi!
Finalmente un momento di calma e di riflessione in questo luogo dello spirito!
Che bello essere qui!

Il solo fatto di essermi seduta sulla panchina mi fa sentire già bene.
Tutta la tensione dovuta al movimento perpetuo della vita quotidiana è caduta di colpo e i pensieri hanno ripreso a girare velocemente, puri e astratti e numerosi e liberi, veri e propri castelli di idee che portano lontano e che fanno stare bene.

Sono contenta di vedervi qui. Avvicinatevi pure!
Godiamoci questo momento.
Ne deduco che anche per voi è questa la pausa giusta, meritata, lontani dal fragore del mondo.

🌺
Per quel che mi riguarda sono alcuni giorni che ho voglia di approfondire un'idea.
Nel dettaglio, in questo periodo, ho un grande turbinio dentro di me, una vera e propria girandola che non vuole fermarsi.
Nella testa mi frullano parole che si muovono in coppia, parole che sottolineano un certo contrasto, anzi una vera contrapposizione.
Certamente anche voi ne avrete avuto esperienza, ma forse non sempre anche a voi è capitato di farci su una riflessione più approfondita.

La vita spesso vive di contrasti, ma il percepirla in questi termini non sempre ci aiuta a viverla bene e pienamente.
Dunque possiamo partire dal classico bianco o nero, continuando con il chiaro o lo scuro, il tanto o il poco, il brutto o il bello e via di questo passo fino a giungere a quello che a me intriga maggiormente in questo momento: il contrasto tra il bene e il male.

Con questa coppia di opposti si entra a spron battuto nel campo filosofico, in quello etico e religioso, insomma, in un campo fondamentale per l'intero costrutto dei nostri pensieri.
Sono questi due concetti fondamentali nella nostra vita, che ci coinvolgono dalla nascita e che sono essenziali per la sopravvivenza stessa dell'uomo sulla Terra.

Il bene, o il male, è quello che noi scegliamo continuamente, ma anche quello che ci capita nel concreto e con cui dobbiamo fare i conti nel nostro percorso di vita.


🌺
Quante sfaccettature intorno a questi due mondi in continuo movimento ed evoluzione!
In fondo c'è una grande relatività in questi due concetti.
Ciò che sembra un bene può rivelarsi un male.
Quello che è bene per me può essere male per gli altri.
E ancora.
Il  mio bene può confliggere con il bene della collettività e quindi, dopo aver fatto un grande giro, ritornarmi come qualcosa di negativo.
Insomma, più in generale, sia che si tratti di un individuo che di una comunità, quello che in un dato momento sembra un bene, si può rivelare a posteriori un male dalle conseguenze inimmaginabili.

Nel migliore dei casi riusciamo ad utilizzare il libero arbitrio, riusciamo cioè ad essere almeno protagonisti in quel che facciamo, in quello che ogni volta decidiamo di fare, senza lasciarci trascinare dagli eventi, ma è vero anche il contrario.
E sì! Capita spesso che presi dalla fretta, dall’ansia, dall’incertezza, dall’incapacità di decidere, ci si ritrovi a prendere una strada qualsiasi, vada come vada.

Tutto questo per quanto riguarda la nostra soggettività, la nostra individualità, ma certamente il male, o il bene, ha molte altre forme e ci viene anche dal non-sé, che siano persone specifiche o eventi ineluttabili.
Sulla terra la vita si alterna in un continuum di bene e di male da sempre, fin dalla comparsa dell'uomo che raccoglieva e cacciava quando possibile, che sfuggiva agli incendi provocati dai fulmini, che sopravviveva al freddo foriero di morte e così via discorrendo, proprio come oggi, in cui questi aspetti, con altre connotazioni, si ritrovano tutti.

Dunque il bene e il male in che modo ci coinvolgono?
Quale strada ci conviene prendere?
Sempre quella della difesa e della prevaricazione, insomma, quella dell’uomo che è lupo all'uomo, dell’homo homini lupus, come dicevano gli antichi?
Oppure perseguire un bene ideale scelto da ognuno di noi, quindi correre dietro un'utopia che per sua natura già sappiamo quasi impossibile da raggiungere?

In tutto questo non possiamo dimenticare che, prima o poi, arriveremo tutti al termine del nostro percorso di vita e che,  in quel momento, saremo davvero tutti uguali, in qualsiasi modo abbiamo scelto di vivere.
Ed ecco che ci ritroviamo al punto di partenza della discussione.
Tuttavia una scelta deve pur essere fatta.
Che ne dite?

Io credo che le nostre scelte debbano servire a farci stare bene, a farci raggiungere uno stato di quiete in cui il nostro Io non debba accumulare rimorsi, rimpianti, tristezza e dolori.
Io sono convinta che una persona serena sia un bene anche per la società, perché le vibrazioni positive si irradiano intorno a macchia d'olio, come del resto accade anche con quelle negative.
Quindi, io penso che valga sempre la pena scegliere un obiettivo, una meta, un ideale, un'utopia meravigliosa da seguire e che ci illumini la strada.
Non sono tempo e fatica sprecati come qualcuno potrebbe pensare, al contrario è qualcosa che può dare luce e colore alla nostra vita.

Amici carissimi, vedo che siete ancora qui!
Quindi, forse, non vi ho completamente annoiato.
Del resto, ogni tanto è bello anche parlare dei "massimi sistemi", non è vero?

Lasciate il vostro parere, se vi va.
Sarebbe un grande arricchimento per tutti noi.

Tornate ancora intorno alla nostra panchina e, come sempre, non dimenticate di allenare i muscoli della mente e del cuore!

Io vi aspetto!








Published: martedì 27 novembre 2018

domenica 25 novembre 2018

Contro la violenza sulle donne















Salve, affezionati amici de "La Panchina"!
Sono molto contenta di vedervi avvicinare... senza rumore, lentamente, ma con assoluta determinazione.

In questo sabato piovoso, ma pieno di avvenimenti, è bello ritrovarci ancora insieme, qui, intorno alla nostra panchina, a raccogliere parole,  a sviluppare pensieri, a vivere nuove emozioni.

È un momento davvero speciale, un tempo per stare bene nel silenzio che tutti i suoni include, in una penombra in cui si riescono a cogliere persino le sfumature di colore, nella bellezza di essere insieme mentre ci si concentra invece sul nostro profondo più intimo.

In questa calma celestiale, una parola lotta per farsi notare.
Ho un sussulto al cuore, ma l'afferro al volo, catturandola nel magico retino.

Sono certa che comunque farà bene a tutti noi prenderla in considerazione e che ne usciremo con maggiore forza e più grande consapevolezza.

Forse me la sarò portata dietro dal mondo reale questa parola...
Sì, perchè quella che salta nel retino è proprio la parola "VIOLENZA"!

Oggi, alcune di noi de "La Panchina"  si sono ritrovate sotto il Loggiato Pretorio (e per un minuto di silenzio anche intorno alla panchina rossa in Piazza S. Salvatore), lì dove erano convenute moltissime persone per una bella e colorita manifestazione tesa ad arginare questa violenza senza senso nei confronti delle donne.

I mezzi sono stati molteplici per richiamare l'attenzione su questo grave problema, dalle letture, al canto corale, alle dichiarazioni di intenti e molto altro.

Quello che io ho particolarmente apprezzato è stata la presenza di molti uomini e soprattutto di molti studenti, che saranno quelli che potranno concretamente operare un futuro cambiamento culturale.

E noi qui intorno alla nostra panchina come possiamo affrontare questa parola che è orrenda già nella sua genericità e davvero terribile nei confronti di donne e bambini? 

Certamente non possiamo lasciarci schiacciare da tanto orrore, ma con i nostri muscoli del cuore e della mente, che stiamo allenando con tenacia e convinzione, potremmo individuare almeno nuclei di idee su cui lavorare.

Per quanto mi riguarda, io penso che il cambiamento culturale si avvia con le parole e con le idee che formano l'individuo fin dalla primissima infanzia.
Questo processo virtuoso, però dovrebbe essere avviato all'interno di ogni famiglia che nasce, dando meno importanza alla competitività sfrenata, al primeggiare a tutti i costi, all'educare bambine e bambini seguendo degli stereotipi ormai antiquati e che trovo sinceramente anacronistici.

Io sono davvero convinta che, in generale, molto dell'agire si intraprende senza rifletterci abbastanza, senza operare delle scelte di fondo su chi si vuole essere e dove si vuole andare.
Sì tende a provare, ad agire seguendo l'influenza di qualcuno o di un gruppo, forse per pigrizia mentale oppure per il timore di essere responsabili di una scelta che potrebbe rivelarsi sbagliata.
Invece credo fermamente che un'idea, un ideale, un'utopia, un punto luminoso da raggiungere, non abbiano mai fatto male a nessuno e che la vita non si possa vivere per prove ed errori senza pagarne poi un prezzo.
Questo andrebbe fatto in prima persona e lasciato passare per osmosi a chi ci sta intorno, in primis ai nostri cuccioli e ai nostri giovani.

Che ne dite di una visione del mondo in cui ritrovare piccoli ideali raggiungibili che ci facciano sentire utili nel nostro percorso di vita?

Mi piacerebbe molto conoscere il vostro parere.
Vi ringrazio tanto per avermi fatto compagnia qui intorno alla nostra panchina e vi lascio con il solito invito ad allenare i muscoli della mente e del cuore.

Alla prossima!






Published: domenica 25 novembre 2018

venerdì 23 novembre 2018

Lucca - Settimo Incontro - 21.11.2018











Che bello catturare una stella!





Buona sera, amici carissimi de "La Panchina"!

In questa sera di un novembre avanzato, una stella può essere una buona partenza, anche se non brilla molto, anche se in fondo è una semplice stella di cartone.
Eppure incantevole è il concetto cui rimanda che apre un mondo di grande fantasia, di bellezza e di benessere.
Sia che si pensi ad una stella di Natale, ad una decorazione per l'albero, ad un fiore o ad una stella dell'infinito universo, la mente spazia, supera la ristrettezza e i confini.

Per questo, nell'ultimo incontro di mercoledì, ho proposto alle amiche de "La Panchina" di "sferruzzare" proprio una stella come questa, una stella da dipingere, da appendere, da utilizzare come un segnaposto, una stella per accogliere in bellezza ancora un'altra nuova amica della nostra panchina che partecipava per la prima volta.

Ma non è stato certo tutto!
Anche questo pomeriggio insieme è stato particolarmente ricco e pieno di spunti di riflessione.

Dopo aver richiamato alla memoria ciò che avevamo realizzato la volta precedente con la lettura di "Mano o non mano?" di cui alla pagina "Lucca Insieme - Mano o non mano?" , ci siamo divertite a giocare con le parole.

Infatti abbiamo parlato del tautogramma (per approfondire vedi la pagina "Edu-Pillole: Il tautogramma") e poi abbiamo provato a crearne uno.

Così abbiamo scelto una lettera intorno alla quale far ruotare una storia, un'idea.
Quindi ognuna di noi ha cercato nel mare di parole che erano nell'aria quelle più a portata di mano oppure più ammiccanti e divertenti.
Come si può vedere nel tautogramma che troverete alla pagina "Lucca Insieme - Creiamo una poesia? 2", ne abbiamo trovate di belle, di insolite, di divertenti.

Che bello vedere l'interesse e la voglia di realizzarne uno tutto nostro!
Per non parlare della sorpresa nel vederlo poi lì, pronto, a portata di mano.

Per me è stata un'esperienza davvero molto positiva, anzi sono certa che lo sia stata per tutti!

Cari amici de "La Panchina", grazie per essere stati qui con noi, in questa sera piovosa di un novembre avanzato.
Qui tra le parole, intorno alla nostra panchina, non c'è pioggia e non c'è vento.
L'aria è leggera, i pensieri più veloci, l'animo tranquillo e si respira un insolito benessere.

Dunque, tornate ancora a giocare qui con noi!
In ogni caso, non dimenticate mai di allenare i muscoli della mente e del cuore!







Published: venerdì 23 novembre 2018

sabato 17 novembre 2018

Lucca - Sesto Incontro, seconda parte












Buon pomeriggio, amici cari!
Eccomi ancora qui come promesso.
C’è vento oggi.
Soffia deciso sulle strade e sulla città.

Qui intorno alla nostra panchina il vento si sta gradualmente attenuando.
Canta pian piano una melodia tra le foglie già troppo gialle dell'autunno. 
Si presta bene a rilassare la nostra mente e il nostro cuore. 
Quindi possiamo immediatamente entrare nel vivo di qualche divertente considerazione.

Ricorderete che, sul finire dell'incontro dello scorso mercoledì, avevo proposto di disegnare l'impronta di una mano e di provare a lasciarsi trasportare dalla fantasia nell'individuare un oggetto altro che nascesse dalla stessa impronta.

Non era stato affatto facile sganciarsi da quella mano e individuare qualcosa di nuovo!
Eppure alla fine una nuova strada era stata individuata!
Ci si può fare una prima idea di ciò che ne è saltato fuori,  dando un'occhiata alla foto che apre questo post.
Maggiori dettagli li troverete in seguito in una pagina specifica.

In questo momento, invece, vorrei spiegare il perché di un gioco come questo, che può sembrare da bambini e che invece non lo è affatto. 
È vero, tutti i bambini da piccoli si osservano la loro manina e a scuola magari la disegnano, ma forse non è solo questo.
Sì. Intorno alla nostra panchina il gioco è qualcosa che ricerchiamo, credendo nel suo valore liberatorio. 
È quel qualcosa che ci allontana dal mondo reale troppo pieno di concretezza, di ripetitività, di confini limitanti e angusti.
Dunque cambiare prospettiva, vedere le cose da un altro punto di vista è molto importante per riprendere a valutare la realtà in modo più elastico, più divertente, in sintesi, più  creativo.

Questo gioco, apparentemente di poco conto, può educare quella dimensione del nostro pensiero che si allontana dalla convergenza, cioè da quell'abitudine maggiormente curata nella nostra società ancorata al due più due che fa quattro, e che si perde nel mondo delle possibilità e della fantasia.
Per chi fosse interessato al tema della creatività, si rimanda alla pagina “Edu - Pillole: Creatività" in cui è possibile approfondire e chiarire meglio questo concetto.
A noi basta aver puntualizzato come sia importante vedere al di là delle apparenze.

Intorno alla panchina adesso tutto tace.
Lontano, nel mondo reale, il vento continua a soffiare, spolverando cose e persone.
Spolverare… vi piace questa parola?
Forse voi non l’avreste mai usata attribuendola al vento…
Mi sono lasciata contagiare da questa creatività che aleggia nell'aria già da un po', qui con noi, intorno alla nostra panchina.

Grazie di essere venuti. 
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!





Published: sabato 17 novembre 2018

giovedì 15 novembre 2018

Lucca - Sesto Incontro - 14.11.2018



Lucca, 14 novembre 2018

Buongiornooo!
Salve, amici carissimi de "La Panchina"!
Come va?
Che bello essere di nuovo qui insieme a tutti voi!

Nel mondo reale in questi giorni si respira una certa quiete.
Anche se siamo entrati nel pieno di novembre, l'autunno è ancora mite e amico.
I suoi colori sono tuttora nel pieno del loro fascino e ci è difficile pensare che il Natale sia alle porte.

Qui nel mondo virtuale, tutto si amplifica all'ennesima potenza.
L'atmosfera è particolarmente carezzevole.
Infonde un senso di pace che è impossibile descrivere.
Vi prego, avvicinatevi con fiducia alla nostra panchina e cominciamo a mettere in moto le parole.
Se vi va di ascoltare, oggi vorrei raccontarvi la nostra esperienza di ieri, un'esperienza vissuta molto intensamente e di cui ancora in questo momento sentiamo profonda l'energia.

Quante parole sono volate ieri intorno alla nostra panchina!
Davvero molte, direi moltissime...
Ne abbiamo catturate nel retino per conoscere una nuova amica, per rimescolare quelle poetiche messe insieme in semplici versi da ognuna di noi (si possono leggere in "Lucca Insieme - Creiamo una poesia?") e per ricordare i mandala "sferruzzati" nell'incontro precedente.
Infine ne abbiamo ritrovate proprio tante in un racconto che ha legato insieme, in un magico contesto, tutti i mandala "sferruzzati". Se desiderate leggerlo, lo potrete trovare nel post "Mandala" o, forse, lo avete già letto?
Quello è stato veramente un momento particolare...
Che attenzione da parte dell'uditorio e che applauso spontaneo è seguito alla bella lettura che ne è stata fatta!

In quel frangente, è stato per me bellissimo osservare la grande magia che si era creata improvvisa tra di noi, una magia ricca di partecipazione e concentrazione, nella quale gli occhi erano splendenti, il viso sorridente e si poteva toccare con mano una dinamica circolare di emozioni profonde.
Che meraviglia! È stata una vera gioia assorbire le vibrazioni positive che aleggiavano nella biblioteca M. Eletta Martini!

Infatti quel racconto, partito dai mandala di ogni singolo partecipante, ha intercettato la sorpresa, le emozioni e l'orgoglio di tutti, perchè in fondo, a ben guardare, non era più solo una semplice storia, ma era la rappresentazione visibile del gruppo de "La Panchina" di Lucca, di quel "noi" che avevamo realizzato concretamente e che ci dava orgoglio e soddisfazione.

Interessante è stata poi l'avventura per cogliere la forma di un oggetto completamente diverso, partendo dal disegno della nostra mano, semplicemente posata su un foglio. 
Questo era quello che avremmo dovuto "sferruzzare" ieri pomeriggio!
Una bella e strana richiesta, vero?
Naturalmente non è stato affatto né semplice nè facile. 
Al contrario, è stato abbastanza difficile staccarsi dal significato che quella forma evocava, una semplice mano con la quale conviviamo dal tempo dei tempi.
In qualche modo, però e come prevedevo, siamo tutte riuscite ad andare oltre, a fare quel salto per andare sempre un pochino più lontano.

Poi ancora parole, parole per riflettere su quel che avevamo visto oltre una semplice mano. Ne riparleremo nel dettaglio in una apposita pagina.

Spero che il racconto delle nostre avventure, stimolino anche in voi ulteriori considerazioni, mettano in moto divertenti girandole di parole, costruiscano castelli di idee leggeri e articolati e vi conducano sempre più lontano nel benessere e nella profonda conoscenza di voi stessi.

Grazie per essere stati qui.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!



🎈 🎈 🎈 🎈 🎈





Published: giovedì 15 novembre 2018

martedì 13 novembre 2018

Mandala












Dove siamo?
Quale spazio e quale tempo è questo?
Difficile stabilirlo con certezza...
Vediamo un po' meglio.


🎈

La cancellata di ferro battuto, sapientemente lavorata, mi si para davanti all’improvviso.
È leggera ed elegante, ma scherma e protegge con decisione.
È la parte centrale che rimanda solidità e grande forza.
A ben guardare, si colgono simboli di difesa, ma anche di offesa: attrezzi acuminati, mazze e ruote, lance, cunei.
Poi tutto intorno fioriscono diversivi, merletti di ferro battuto che ingentiliscono e distraggono.
Compaiono archi, archetti e pennacchi.
Essi seguono linee circolari di armonia e accoglienza, ma anche decisi percorsi angolari che forse mettono in guardia, mentre trapela una certa durezza e indubbiamente forza e resistenza.
Così la cancellata blocca il passaggio, ma suscita anche la curiosità di andare al di là, di scoprire cosa protegge o cosa nasconde.

Lentamente il cancello gira sui cardini.
Stride per il peso, ma si sente che è ben oliato.
Finalmente lo spazio si apre.
È un piccolo spazio, in gran parte erboso, quello che ci accoglie.
Tuttavia l'orizzonte è ancora chiuso.

Una parete piuttosto alta mi sbarra la strada.
È di marmo e chiude perfettamente la vista.
Al centro, proprio davanti al visitatore che entra, c'è però una meravigliosa trina che lascia senza fiato.
Un lavoro di scalpellino che ha completato la parete con un opera d'arte bella e complessa.
Come descriverla? Le parole non bastano.

Può essere colta come una stella a otto punte.
In realtà mi viene incontro come un quadrato riccamente intagliato che si stacca da un quadrato sottostante altrettanto riccamente decorato.
E poi c'è ancora un quadrato più leggero e un  cerchio che è un tripudio di archi, di archetti, di fiori, di foglie e decorazioni armoniche e simmetricamente disposte.
Tutto ruota e si irradia da un centro, che attira immediatamente lo sguardo e tutto mette in movimento .
Comunque la vera ricchezza sono i pieni e i vuoti sapientemente disposti, quelli che consentono di vedere e non vedere cosa c'è al di là della parete.
Mi avvicino immediatamente e mi sollevo in punta di piedi per arrivare a sbirciare tale un tesoro tenuto così gelosamente nascosto.

Adesso l'orizzonte si libera davvero…
C'è ampiezza e pace e armonia e libertà e bellezza.
Tre settori si delimitano chiaramente.
Al centro tra erbe, fiori e cespugli, una grande aiuola quadrata attira la mia attenzione con i suoi ovali che ne determinano il perimetro e ne definiscono una serenità che trascende. 
Ovali di costruite dimensioni danno aria e respiro ad una composizione di piante verdi elegantemente protese verso il mondo. 
Felci o palme che siano, si distendono a prendere luce, mentre lucide pietre, regolari e lisce come sassi di fiume, disegnano un centro in cui tutti gli affanni si perdono.
Il senso di pace che emana da questo gioco di luci si ravviva alla vicinanza di un'altra meravigliosa aiuola, incredibilmente ricca di colori e di proposte, un enorme fiore pieno di colori e di sfumature, una dalia immensa di cui si coglie il delicato profumo.

E dietro la prima e la seconda, altre aiuole identiche nella successione, nella forma e nelle dimensioni si perdono lontano. 
Seguono le regole della prospettiva, protraendosi verso l'orizzonte di cui non si percepisce la fine.
Un giardino delle meraviglie che corre a raggiungere il cielo!

Alla sua destra e alla sua sinistra altre aiuole più variegate, dai disegni più irregolari, lasciano intravvedere il colore del terreno, marrone carico sulla destra, terra di Siena sulla sinistra.
Sono orti disegnati seguendo criteri molto interessanti.

Chi utilizzerà tutto quel ben di Dio?
Sulla terra color ocra, le coltivazioni sono disposte in quadrati che scivolano un po’ sui lati quasi ad evocare una semplice stella. 
Gli ortaggi, dagli incredibili colori, sembrano dipinti.
Sono disposti intorno al centro, ben allineati, delineando le quattro punte. 
Mettono maggiormente in evidenza la parte centrale, che è molto più complessa, frazionata com'è in mille tipi di coltivazioni.
Tuttavia ciò che lascia senza fiato è la cornice che la contiene, rigogliosa di fiori di ogni tipo, una corona che rende omaggio al fantastico verde che svetta al centro.

A destra sulla terra ocra, spunta il grano maturo che ondeggia appena, fitto e dorato.
Ampi semicerchi di trifoglio punteggiato di fiorellini vermigli delimitano il quadrato centrale.
Siepi basse di more e mirtilli proteggono gli altri incantevoli spazi in cui i fiori la fanno da padroni.
Papaveri, fiordalisi, margherite si alternano in geometriche allegrie.

Anche a destra e a sinistra, le aiuole così connotate si rincorrono all'infinito e vogliono raggiungere il cielo.

Bello! 
Che spettacolo!
Che meraviglia!
Di chi è questo luogo incantato? 

La parete di marmo mi impedisce di entrare. 
Non  vi sono porte. 
Possibile?
Certamente è interdetto ai visitatori.

Non mi resta che apprezzare tanta bellezza e tornarmene indietro, dopo essere entrata direttamente in una fiaba sconosciuta.

Sì, sarà il regno di una principessa o, più probabilmente, quello di un mago orientale, di un Magio forse, che si è perduto nel tempo e che qui è rimasto per sempre.

🎈






Published: martedì 13 novembre 2018

domenica 11 novembre 2018

Lucca - Quinto Incontro, seconda parte














Salve, amici de "La Panchina"!

Accomodatevi pure! Venite più avanti!
Avvicinatevi alla nostra panchina con fiducia!
Vedete? 
Mille colori ammiccanti vi attendono.
Vi piacciono?

Sono le calde sfumature autunnali che hanno vestito la natura intorno a noi in questi giorni.
Sono i gialli, gli oro, gli arancio e i rossi delle foglie che sono finiti sul tavolo della nostra ultima “panchina", che, come avevo anticipato nei post precedenti, è stata davvero ricchissima.
Queste foglie meravigliose, o le loro sorelle, erano state usate per l'allestimento di un mandala in un giardino.
Il bellissimo mandala era stato poi affidato al vento, che lo aveva scompigliato.
Così ogni foglia aveva trovato la sua strada e ancora un'altra vita e un altro destino.

E noi? Cosa ne avremmo fatto?
Anche noi abbiamo “sferruzzato” un mandala. 
Sì, foglio quadrettato e la nostra immancabile matita, abbiamo iniziato a “sferruzzare” foglie, archetti, e ghirigori.
Partendo da un punto centrale e allargandoci a raggera, seguendo simmetrie e i nostri pensieri, abbiamo disegnato il nostro personale mandala.
Questo “sferruzzare” ha richiesto un certo impegno, in verità, ma è servito comunque a sprigionare le nostre energie più profonde e inusitate, quelle che forse non avremmo mai fatto emergere senza questo provvidenziale “sferruzzare".

Tutto qui? No, davvero!
Infatti, siamo tornate alle meravigliose parole e a costruire nuove collane di pensieri.
Una semplice conversazione?
No, qualcosa di più mirato.
Dopo aver apprezzato i disegni, ovviamente tutti diversi e personali, abbiamo cercato di metterci in comunicazione con ciò che i singoli mandala volevano dirci.
Così ci siamo persi in scrigni preziosi di parole, per dar forma ad impressioni, sensazioni, emozioni, analisi, che ancora una volta ci hanno rimandato molto di noi stesse, come fissimo in un gioco allo specchio.

Appena possibile, scenderemo in maggiori dettagli.
Che ne pensate? Vi piacerebbe provare?

Vi ricordo che ci troverete in Via Sant'Andrea 33, tutti i mercoledì alle 16.30.
Vi aspettiamo!

Nel frattempo, avanti tutta e… alleniamo i muscoli della mente e del cuore!







Published: domenica 11 novembre 2018

sabato 10 novembre 2018

Lucca - Quinto Incontro - 7.11.2018











Buonasera, amici de “La Panchina”!
Avvicinatevi pure...

Nella tranquillità della sera è bello trovarci a scambiare parole.
Intorno a noi vagano suoni che ci penetrano nel cuore più che nelle orecchie, vibrazioni eteree di una musica che ci capisce, che riduce i nostri affanni, che lenisce qualche ferita, che colora i nostri pensieri, che dona leggerezza e serenità.

In questa oasi profumata di leggerezza, è bello fermarsi a pensare.
E quasi senza volerlo è facile chiamare a raccolta le parole, come è quasi inevitabile rivivere le nostre esperienze più o meno recenti.
Per quel che mi riguarda, non posso non riandare subito con il pensiero ad un recente pomeriggio reale, ad un bel pomeriggio di emozioni, trascorso insieme intorno ad una panchina.
O forse eravamo intorno ad un tavolo?

Ad ogni buon conto, sento nascere spontanea la voglia di raccontare un tempo senza tempo, un intervallo sospeso tra colori e parole profumate d'autunno.
Dopo averle carezzate, averne annusato gli aromi, bevuto i variegati colori di un mazzo di splendide foglie lasciate sul tavolo da una di noi, “sferruzzare” qualche foglia di carta è stata una logica conseguenza.
Perché, dunque, non immergerci nelle parole per esprimere le sensazioni e gli umori che stavano nascendo dentro di noi?

Ripensandoci, devo proprio constatare che stiamo diventando davvero molto brave, più aduse alla penna (o meglio ancora alla matita), niente affatto intimorite nell’esprimere i nostri vissuti.
Infatti, è stato un vero piacere vedere con quanta serietà tutte noi scrivevamo con seria convinzione, intente a decifrare e a riportare sulla foglia di carta ciò che ci era nato dentro e voleva saltare fuori.

Scrivere nel silenzio, concentrarsi sulla conoscenza di noi stessi in un'atmosfera di fiducia, è qualcosa di magico e di terapeutico.
Deliziose le immagini che ne sono emerse nel momento della condivisione.
Che bello!
Senza volere, eravamo scivolati nel linguaggio poetico.
Un bel risultato se si pensa che nel mondo di oggi questo è un linguaggio per lo più desueto.
Così, poi, è stato piuttosto semplice e molto piacevole scegliere insieme le parti individuali, quelle più coinvolgenti, per mettere insieme una nostra semplice poesia in versi liberi.
Forse l'avete già letta nella pagina “Lucca Insieme – Creiamo una poesia"?
Vi è piaciuta?
Dite la vostra!

E poi?
E poi la prosa.
Abbiamo riletto il racconto “Angeliche presenze” finalmente concluso (“Lucca Insieme – Creiamo una storia? 10”).
In verità, in religioso silenzio, è stato riletto da una nuova partecipante al gruppo, una gentile signora che si è seduta sulla nostra panchina per la prima volta.
Lei, che non aveva partecipato alla realizzazione della storia, è stata così brava e trascinante che ci ha fatto quasi commuovere.
Dobbiamo dirlo? La stima di noi stesse è decisamente cresciuta!

Grazie di essere stati qui con noi!
Nel prossimo post troverete la conclusione di quel gradevolissimo pomeriggio.

Tornate ancora intorno alla nostra panchina ad allenare i muscoli della mente e del cuore!





Published: sabato 10 novembre 2018

venerdì 2 novembre 2018

Lucca - Quarto Incontro, seconda parte - 31.10.2018












Dopo una tisana profumata,  un dolcetto  e un cioccolatino a forma di zucca gentilmente portato da una delle partecipanti, siamo entrati nel mondo delle parole per rileggere e goderci la prima e la seconda parte del nostro racconto con protagonisti sei angeli e sei amiche.

La rilettura è stata davvero interessante, acuendo la nostra attenzione ed il nostro interesse.
Infatti, la seconda parte ha dato al racconto una svolta decisamente più vivace, riportandolo su un piano delle riflessioni, ma anche delle azioni improvvise e piene di suspense. 
Ci siamo molto ricaricate in questa fase e la soddisfazione era palese negli occhi di tutte.
Così è subito partita un'accesa discussione su come proseguire ed eventualmente terminare anche questo racconto.

Poi i pensieri e le parole si sono velocemente messi in fila da soli e il racconto ha trovato la sua conclusione.
Ci sembra bellino.

Voi che ne dite?
Ci piacerebbe davvero avere il vostro parere.
Se avete voglia di leggerlo, come forse già sapete, troverete l'intero racconto alla pagina "Lucca Insieme - Creiamo una storia? 10" (Angeli) oppure nel post "Angeliche presenze".

Grazie per la vostra presenza.
Tornate ancora qui con noi nel mondo delle parole e, in ogni caso, continuate ad allenare i muscoli della mente e del cuore!








Published: venerdì 2 novembre 2018

giovedì 1 novembre 2018

Lucca - Quarto Incontro, prima parte - 31.10.2018











Buongiorno e buona Festa dei Santi!
È bello ritrovarci anche oggi.

Pur se mercoledì trentuno  "La Panchina" non si è tenuta ufficialmente, c'è comunque stata una panchina per noi irriducibili che amiamo trovare spesso un momento per stare insieme.
Così, anche ieri pomeriggio non potevamo saltare un piccolo raduno informale a casa mia.
Purtroppo chi abita fuori città ha rinunciato a causa del grande traffico che inevitabilmente c'è in occasione dell'apertura dei Comics.
Per noi l'allegra baraonda che invade le strade è invece abbastanza ininfluente.

Non è stato un raduno di streghe come il giorno di Halloween avrebbe potuto far pensare.
È  stato un momento di gioco e di allegria... perché, ricordiamoci, nulla è brutto, nulla è male, se non siamo noi a trascendere e a renderlo tale.

Quindi anche Halloween non è che un gioco, una mascherata, uno spettacolo di teatro che non ha in sé il male assoluto,  ma che si lega a molteplici tracce provenienti dal passato, sviluppatesi in modi culturalmente differenti nei vari contesti geografici.

Per esempio le streghe, i loro pentoloni, gli incantesimi e i sabba notturni sotto il noce, fanno parte della nostra tradizione contadina e letteraria.
Chi non ricorda le fiabe con streghe protagoniste e i racconti che si facevano a veglia nelle sere d'inverno?

Questa divagazione non è del tutto slegata dal nostro incontro di ieri.
Infatti ciò che abbiamo "sferruzzato" ieri pomeriggio è stato proprio un bel ragnetto, simpatico. In qualche modo richiamava le pozioni magiche delle streghe, ma anche Incy Wincy Spider, il ragnetto che molti dei nostri bimbi conoscono per averlo incontrato nella canzoncina inglese in cui va su e giù con la pioggia nel tubo di scolo dell'acqua.

Il nostro ragnetto è stato disegnato su un quadrato di carta, opportunamente piegato, che ne consente alcuni movimenti attraverso l'apertura e la chiusura di parti mobili. 

Il rilassamento è stato immediato a giudicare dalle risate e dalle chiacchiere che hanno animato la prima parte dell'incontro. 


                                         





Simpatico il nostro ragnetto, vero?




(continua)










Published: giovedì 1 novembre 2018

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