Buongiorno, amici carissimi!
Finalmente un momento di calma e di riflessione in questo luogo dello spirito!
Che bello essere qui!
Il solo fatto di essermi seduta sulla panchina mi fa sentire già bene.
Tutta la tensione dovuta al movimento perpetuo della vita quotidiana è caduta di colpo e i pensieri hanno ripreso a girare velocemente, puri e astratti e numerosi e liberi, veri e propri castelli di idee che portano lontano e che fanno stare bene.
Sono contenta di vedervi qui. Avvicinatevi pure!
Godiamoci questo momento.
Ne deduco che anche per voi è questa la pausa giusta, meritata, lontani dal fragore del mondo.
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Per quel che mi riguarda sono alcuni giorni che ho voglia di approfondire un'idea.
Nel dettaglio, in questo periodo, ho un grande turbinio dentro di me, una vera e propria girandola che non vuole fermarsi.
Nella testa mi frullano parole che si muovono in coppia, parole che sottolineano un certo contrasto, anzi una vera contrapposizione.
Certamente anche voi ne avrete avuto esperienza, ma forse non sempre anche a voi è capitato di farci su una riflessione più approfondita.
La vita spesso vive di contrasti, ma il percepirla in questi termini non sempre ci aiuta a viverla bene e pienamente.
Dunque possiamo partire dal classico bianco o nero, continuando con il chiaro o lo scuro, il tanto o il poco, il brutto o il bello e via di questo passo fino a giungere a quello che a me intriga maggiormente in questo momento: il contrasto tra il bene e il male.
Con questa coppia di opposti si entra a spron battuto nel campo filosofico, in quello etico e religioso, insomma, in un campo fondamentale per l'intero costrutto dei nostri pensieri.
Sono questi due concetti fondamentali nella nostra vita, che ci coinvolgono dalla nascita e che sono essenziali per la sopravvivenza stessa dell'uomo sulla Terra.
Il bene, o il male, è quello che noi scegliamo continuamente, ma anche quello che ci capita nel concreto e con cui dobbiamo fare i conti nel nostro percorso di vita.
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Quante sfaccettature intorno a questi due mondi in continuo movimento ed evoluzione!
In fondo c'è una grande relatività in questi due concetti.
Ciò che sembra un bene può rivelarsi un male.
Quello che è bene per me può essere male per gli altri.
E ancora.
Il mio bene può confliggere con il bene della collettività e quindi, dopo aver fatto un grande giro, ritornarmi come qualcosa di negativo.
Insomma, più in generale, sia che si tratti di un individuo che di una comunità, quello che in un dato momento sembra un bene, si può rivelare a posteriori un male dalle conseguenze inimmaginabili.
Nel migliore dei casi riusciamo ad utilizzare il libero arbitrio, riusciamo cioè ad essere almeno protagonisti in quel che facciamo, in quello che ogni volta decidiamo di fare, senza lasciarci trascinare dagli eventi, ma è vero anche il contrario.
E sì! Capita spesso che presi dalla fretta, dall’ansia, dall’incertezza, dall’incapacità di decidere, ci si ritrovi a prendere una strada qualsiasi, vada come vada.
Tutto questo per quanto riguarda la nostra soggettività, la nostra individualità, ma certamente il male, o il bene, ha molte altre forme e ci viene anche dal non-sé, che siano persone specifiche o eventi ineluttabili.
Sulla terra la vita si alterna in un continuum di bene e di male da sempre, fin dalla comparsa dell'uomo che raccoglieva e cacciava quando possibile, che sfuggiva agli incendi provocati dai fulmini, che sopravviveva al freddo foriero di morte e così via discorrendo, proprio come oggi, in cui questi aspetti, con altre connotazioni, si ritrovano tutti.
Dunque il bene e il male in che modo ci coinvolgono?
Quale strada ci conviene prendere?
Sempre quella della difesa e della prevaricazione, insomma, quella dell’uomo che è lupo all'uomo, dell’homo homini lupus, come dicevano gli antichi?
Oppure perseguire un bene ideale scelto da ognuno di noi, quindi correre dietro un'utopia che per sua natura già sappiamo quasi impossibile da raggiungere?
In tutto questo non possiamo dimenticare che, prima o poi, arriveremo tutti al termine del nostro percorso di vita e che, in quel momento, saremo davvero tutti uguali, in qualsiasi modo abbiamo scelto di vivere.
Ed ecco che ci ritroviamo al punto di partenza della discussione.
Tuttavia una scelta deve pur essere fatta.
Che ne dite?
Io credo che le nostre scelte debbano servire a farci stare bene, a farci raggiungere uno stato di quiete in cui il nostro Io non debba accumulare rimorsi, rimpianti, tristezza e dolori.
Io sono convinta che una persona serena sia un bene anche per la società, perché le vibrazioni positive si irradiano intorno a macchia d'olio, come del resto accade anche con quelle negative.
Quindi, io penso che valga sempre la pena scegliere un obiettivo, una meta, un ideale, un'utopia meravigliosa da seguire e che ci illumini la strada.
Non sono tempo e fatica sprecati come qualcuno potrebbe pensare, al contrario è qualcosa che può dare luce e colore alla nostra vita.
Amici carissimi, vedo che siete ancora qui!
Quindi, forse, non vi ho completamente annoiato.
Del resto, ogni tanto è bello anche parlare dei "massimi sistemi", non è vero?
Lasciate il vostro parere, se vi va.
Sarebbe un grande arricchimento per tutti noi.
Tornate ancora intorno alla nostra panchina e, come sempre, non dimenticate di allenare i muscoli della mente e del cuore!
Io vi aspetto!
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
Io credo che si possa cercare sempre di essere positivi nonostante nel nostro interiore si avvertano rimorsi, rimpianti, tristezza e dolori. Se vogliamo davvero tirare ogni tanto le somme tutto ciò, almeno in parte è inevitabile. Chi mai può agire sempre bene? E poi c'è la componente esterna che si insinua nelle nostre scelte
RispondiEliminaAggiungo che Si può essere positivi confidando nell'intento e nella speranza di fare meglio mano mano che viviamo la nostra vita.
RispondiEliminaMagari ciò lo possiamo assumere come consolatorio per "rimediare" agli errori.
Cara Claudia, dici delle sacrosante verità. L'importante è comprendere che si può sempre cambiare strada alla ricerca di un benessere interiore, che prima di quella degli altri migliori la nostra capacità di vivere... e non dimentichiamo anche che bene e male risentono comunque della soggettività.
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