Buonasera, amici de “La Panchina”!
Avvicinatevi pure...
Nella tranquillità della sera è bello trovarci a scambiare parole.
Intorno a noi vagano suoni che ci penetrano nel cuore più che nelle orecchie, vibrazioni eteree di una musica che ci capisce, che riduce i nostri affanni, che lenisce qualche ferita, che colora i nostri pensieri, che dona leggerezza e serenità.
In questa oasi profumata di leggerezza, è bello fermarsi a pensare.
E quasi senza volerlo è facile chiamare a raccolta le parole, come è quasi inevitabile rivivere le nostre esperienze più o meno recenti.
Per quel che mi riguarda, non posso non riandare subito con il pensiero ad un recente pomeriggio reale, ad un bel pomeriggio di emozioni, trascorso insieme intorno ad una panchina.
O forse eravamo intorno ad un tavolo?
Ad ogni buon conto, sento nascere spontanea la voglia di raccontare un tempo senza tempo, un intervallo sospeso tra colori e parole profumate d'autunno.
Dopo averle carezzate, averne annusato gli aromi, bevuto i variegati colori di un mazzo di splendide foglie lasciate sul tavolo da una di noi, “sferruzzare” qualche foglia di carta è stata una logica conseguenza.
Perché, dunque, non immergerci nelle parole per esprimere le sensazioni e gli umori che stavano nascendo dentro di noi?
Ripensandoci, devo proprio constatare che stiamo diventando davvero molto brave, più aduse alla penna (o meglio ancora alla matita), niente affatto intimorite nell’esprimere i nostri vissuti.
Infatti, è stato un vero piacere vedere con quanta serietà tutte noi scrivevamo con seria convinzione, intente a decifrare e a riportare sulla foglia di carta ciò che ci era nato dentro e voleva saltare fuori.
Scrivere nel silenzio, concentrarsi sulla conoscenza di noi stessi in un'atmosfera di fiducia, è qualcosa di magico e di terapeutico.
Deliziose le immagini che ne sono emerse nel momento della condivisione.
Che bello!
Senza volere, eravamo scivolati nel linguaggio poetico.
Un bel risultato se si pensa che nel mondo di oggi questo è un linguaggio per lo più desueto.
Così, poi, è stato piuttosto semplice e molto piacevole scegliere insieme le parti individuali, quelle più coinvolgenti, per mettere insieme una nostra semplice poesia in versi liberi.
Forse l'avete già letta nella pagina “Lucca Insieme – Creiamo una poesia"?
Vi è piaciuta?
Dite la vostra!
E poi?
E poi la prosa.
Abbiamo riletto il racconto “Angeliche presenze” finalmente concluso (“Lucca Insieme – Creiamo una storia? 10”).
In verità, in religioso silenzio, è stato riletto da una nuova partecipante al gruppo, una gentile signora che si è seduta sulla nostra panchina per la prima volta.
Lei, che non aveva partecipato alla realizzazione della storia, è stata così brava e trascinante che ci ha fatto quasi commuovere.
Dobbiamo dirlo? La stima di noi stesse è decisamente cresciuta!
Grazie di essere stati qui con noi!
Nel prossimo post troverete la conclusione di quel gradevolissimo pomeriggio.
Tornate ancora intorno alla nostra panchina ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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