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Nel tronco cavo di un olivo |
Notte di San Giovanni.
Questa notte il sole, il carro di fuoco, ha incontrato la luna, la dea dell'acqua.
Forse a qualcuno di voi sarà capitato di vederne gli alti bagliori nel cielo, magari la luce di qualche falò che ha illuminato un piccolo punto nel mondo.
Si sa, in questa notte magica può accadere di tutto.
C'è un passaggio di emozioni, di sentori, di conoscenze.
Per un breve spazio di tempo si apre un gate misterioso, un passaggio segreto che può portarti al di là.
C'è un passaggio di emozioni, di sentori, di conoscenze.
Per un breve spazio di tempo si apre un gate misterioso, un passaggio segreto che può portarti al di là.
Mai come in questa notte la rugiada ha un potere eccezionale e le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza che può influenzare anche te.
Ti potrà anche capitare di incontrare gli esserini più piccoli e leggiadri di cui tanto hai sentito parlare... graziose fatine, minuscoli elfi, streghine buone che preparano il nocino.
Sarà vero? Mah, chissà!
Certo io credo di averli visti far capolino da questo tronco cavo di un ulivo. Mi hanno emozionato. E mi chiedete chi? Un elfo ed una fatina che sembrava giocassero a nascondino! Una grande capriola l'ho vista fare di sicuro!
Penso sia per questo che da allora scrivo molte fiabe di fatine e di elfi.
E voi? Vi va di provare?
📚
Era la notte di San Giovanni, la notte piu misteriosa dell'anno.
Nel bosco, vicino alla grande quercia centenaria, si erano radunate, per festeggiare l'arrivo dell'estate, tutte le creature delle fiabe: fatine, elfi, orchi buoni e gnomi, tutti ballando e cantando a squarciagola, anche se la loro vocina poteva essere sentita solo dalle formiche e dai piccoli bambini.
Tutto intorno c'era grande allegria: le lucciole illuminavano la notte con i loro lumicini lampeggianti, i grilli cantavano alla luna che da lassù sorrideva col suo faccione tondo e sospirava, le civette battevano le ali tutte contente e le talpe, affacciate dalle tane, cercavano di vedere cosa fosse tanto frastuono e sgranavano gli occhiettini ciechi.
Uscì dalla sua tana nell'albero il grosso gufo, bofonchiando. Fece risuonare forte il suo verso: uh, uh, guh, guh!!
Per un po' tutto tacque, ma poi tutto riprese.
La fatina Vaniglia, la piu graziosa del boschetto, tenendo ben salda la magica bacchetta, iniziò a spargere la polverina dorata dappertutto, così che tutti gli animaletti si addormentarono profondamente, e corse dal suo ranocchio preferito, l'unico che non aveva subito la magia del sonno.
Tra un gra e l'altro si scambiarono un bacio e un caloroso augurio, poi si tuffarono nello stagno che era pieno di fiori, ninfee e erbe aromatiche.
Cosi, nuotando, il profumo inebriante riempì l'aria e tutti gli animali si risvegliarono ancor piu felici, riprendendo il concerto con ancor più entusiasmo di prima.
Quella fu una notte veramente stellare.
(Alba, Elisabetta, Monica, Piera, Silvana)
📚
Milioni di parole
una fiamma bellissima
un po' di fumo
cenere.
Forse nel rogo
dimenticato arde
qualche piccolo capolavoro.
Chissà
Il fuoco purifica
diffonde
non cancella
crea nuovo spazio
per qualcuno che
sopravverrà.
(Peppino)
una fiamma bellissima
un po' di fumo
cenere.
Forse nel rogo
dimenticato arde
qualche piccolo capolavoro.
Chissà
Il fuoco purifica
diffonde
non cancella
crea nuovo spazio
per qualcuno che
sopravverrà.
(Peppino)
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Notte di S. Giovanni
In questa notte, che parte dalle 23 del 23 giugno, tutto il mondo vegetale, minerale, animale, umano è in fermento.
Su nel cielo, il sole e la luna vanno a nozze. Il loro incontro provoca una tale esplosione di fuoco e di calore da rendere tutto il creato illiminato.
Sulla Terra tutti gli esseri in fermento si radunano con vari intenti.
Nelle campagne si accendono fuochi e intorno ai falò si danza ad oltranza.
In questo momento, le donne dedite alle stregoneria, alle medicine antiche di erboristeria, desiderano rinforzare ed ampliare le loro conoscenze, attraverso l'incontro di varie credenze.
Là nei boschi tutti gli animaletti, i gufi, i gufetti, si danno appuntamento. Le lucciole generose li illumminano a iosa, senza risparmiarsi in nessun momento.
Sulle fronde degli alberi lassù in alto tutte le silfidi fanno capolino. Si mettono a danzare, da e su un ramo e l'altro, tanto da far sembrare che un grande vento possa queste piante far crollare.
Giù nel torrente ci sono le ondine, tanto birichine, che si divertono a schizzare l'acqua, forse benedetta, su quegli esserini che dal bosco son sbucati e senza ritegno si sono imbarcati in una danza d'allegria... che ogni male dovrà portare via.
Dall'antro della terra, dove il calcare s'è infuocato, escono tutti i minerali con le loro potenti forze per irradiare sull'essere umano la sovrana potenza; questo durerà per tutta l'estate. Dopodichè il corpo e l'animo cominceranno ad acquietarsi per prepararsi al letargo autunnale ed invernale.
Ogni essere umano vorrebbe cantare, danzare ed essere felice.
Si potrà fare, essere soli, come sole le corde del liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.
Tutto si può, sia in campagna che in città. Come per tutto ci vuole volontà.
Sacro e profano. San Giovanni non vuole inganni, solo verità e tanta lealtà.
(Maddalena)
📚
che carina la fiaba
RispondiEliminadella fata Vaniglina!
Hai proprio ragione! Chissà perché strappa un sorriso e un palpito del cuore!
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