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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Edu - Bianca








Bianca posò con cura lo zaino colorato per terra. Quindi sedette seria e compunta al suo posto. Aveva individuato con facilità il banco sul quale era stato incollato il cartellino con il suo nome. Si sentiva soddisfatta.

Tutto sommato trovava interessante quella scuola da grandi. A dir la verità, quella materna era un ricordo ancora vivo, ma il luogo in cui si trovava adesso era molto accogliente e colorato, la maestra continuava a sorridere come la prima volta che l'aveva vista a giugno e le attività  che andava proponendo molto più  interessanti di quanto avesse potuto immaginare.

Così non pensò alla mamma e si concentrò su quella prima parolina da copiare.
Tale magia, composta di tre segnetti di uguale altezza, rappresentava tutti loro, un gruppo di bambini di cui si sentiva perfettamente parte.

Stando bene attenta ad andare diritta, cercando di fare il meglio possibile, scrisse un NOI bello grande. Lo rimirò guardandolo un po' da lontano, poi completò la frase aggiungendo la seconda e la terza parolina: A SCUOLA.
Oh, aveva già terminato? Non era stato poi così  difficile! Allora scrivere e leggere era una cosa non tanto complessa come aveva immaginato e ce la poteva fare.
Con nuova determinazione si raddrizzò e si spostò un ciuffo di capelli dagli occhi.

Nei giorni precedenti, a dir la verità, era stata un po' preoccupata per questo. Infatti, anche se avvertiva tanta positiva eccitazione all'idea di entrare nel mondo dei grandi, aveva sperimentato pure un certo timore di non essere all'altezza delle richieste.
E se fosse stato tutto difficile? E se non avesse capito le richieste della maestra, come avrebbe fatto? E la mamma che cosa avrebbe detto?
Ora, rassicurata dalla relativa facilità con cui tutto si era svolto in un'atmosfera incantata, si guardò un attimo intorno.
Quasi tutti i bambini erano chini sul loro quadernone. Qualcuno aveva già finito, ma i più  ancora cercavano di riprodurre nel migliore dei modi quei segni magici, veri e propri disegnini solo un po' più  difficili.

Ben presto Bianca si disinteressò dei compagni e si riprese il suo lavoro.
Ora veniva la parte più  bella. Doveva rappresentare ciò che stava vivendo in quel primo giorno di scuola. NOI  A  SCUOLA, tre piccole parole che, in realtà, racchiudevano un universo immenso di fatti e di emozioni.

Il suo cuoricino era pieno di sensazioni che doveva districare.
Decise di cominciare.
Prima disegnò se stessa, poi alcuni dei suoi compagni, infine decise di completare l'illustrazione con la maestra, grande e importante, completa di occhiali sul naso e di capelli ricci che le danzavano intorno al viso.

In questa atmosfera, i giorni passarono abbastanza velocemente, mentre Bianca procedeva nell'acquisizione della tecnica del leggere e dello scrivere con una certa facilità e una discreta precisone.

Venne Natale e poi l'anno nuovo.
Il suo quadernone, grazioso ed ordinato, si arricchiva  via via di paginette ben organizzate, curate, illustrate e colorate. Bastava aprirlo a caso ed ecco comparire bimbe e  bimbetti,  fiorellini, animaletti, giocattolini.
Sembrava  che essi nuotassero allegramente nel mare dei quadretti della pagina, anche se si percepiva la loro studiata ricerca di una collocazione ideale, prima di fissarsi finalmente nel luogo prescelto.

Scorrendo questo quadernone, si notava un primo periodo in cui le paroline erano state copiate, ritagliate,  quindi mescolate e poi scelte con cura,  prima di essere incollate nel modo corretto, seguendo il modello che aveva guidato le operazioni dalla lavagna.
Pian piano le frasi apparivano sempre più lunghe e complesse e le paroline più precise nella scrittura e variate nella forma e nei significati.
Bianca custodiva con  cura quel tesoro e ne era molto molto orgogliosa.
Per lei il mondo si allargava ogni giorno, diventava sempre  più significativo,  ricco e stimolante.

Ogni tanto c'era anche qualche momento di paura di non essere all'altezza della situazione, ma le sensazioni negative evaporavano in fretta nel calore che le infondeva il sorriso della maestra e l'allegria che scaturiva dalle mille variegate attività in cui era coinvolta.
Infatti, Bianca si era accorta immediatamente che le piaceva tanto perdersi nei mondi suscitati dai racconti dell'insegnante, così la seguiva con gioia nei percorsi di parole che lei le proponeva ogni mattina.

Quel giorno, poco prima  delle vacanze di Natale, la maestra si  accingeva a declamare per loro una breve poesia.
Già si era fermata con il libro aperto e la mano alzata a mezz'aria...

Restò così solo un attimo, perché a quel gesto la classe si era di colpo ammutolita. Con il naso all'insù, tutti avevano voglia di godersi le novità, curiosi di conoscere le avventure nascoste nel nuovo racconto.
Insomma, tutti erano colmi di aspettative positive, poiché, quando la maestra mandava quei segnali, c'era sempre qualche nuova emozione da scoprire.
Bianca non era da meno. Si mise seduta piu comoda, proprio mentre le prime parole riempivano l'aula.

       La casetta sulla cima
       si era nascosta,
       il tetto aguzzo
       ammorbidito dal bianco.

"Oh, di chi sarà  mai quella casetta con il tetto aguzzo?  Per fortuna si è ammorbidito!" pensò  in un battibaleno Bianca  un po' preoccupata, mentre la maestra riprendeva fiato.

       Le fronde d'oro rugginoso
       appesantite dal carico improvviso,
       si protendevano ora cercando il piano.
       Minuscoli i fiocchini trasparenti
       muovevano l'aria ormai notturna.

"Fronde d'oro rugginose...  un colore bellissimo...  ma appesantite...  Perché appesantite? E dove volevano andare di notte?".

Bianca immaginava la scena come se l'avesse davanti. Il suo cuore era pieno di... di... di... non avrebbe saputo dire di cosa, ma sentiva un non so che andare su e giù dallo stomaco al viso, rosso d'emozione,  e viceversa.
Rapita asscoltava la voce amica delineare un'immagine bella...

       Il gufo sotto il comignolo
       dimenticò di bubolare.
       Spolverizzato di bianco,
       esso stesso comignolo accessorio,
       seguiva la neve cadere leggera.

       Nella casa giù al piano,
       il bimbo al calduccio leggeva.

La maestra richiuse il libro, mentre uno scroscio di applausi concretizzavano l'emozione forte dell'uditorio.

Quei fiocchini dovevano essere deliziosi...  sì, erano deliziosi piccoli fiocchi di neve! Lei la neve non l 'aveva mai vista nella realtà, perché nel suo paese nevicava di rado e lei era nata solo da sei anni, sei anni miti, in cui non si era mai verificato un evento straordinario come quello.

Che bello quel paesaggio innevato e quel gufo immobile che guardava i minuscoli fiocchi i danzare!
Veramente la notte faceva un po' paura, ma il bambino leggeva tranquillo nella sua casetta giù al piano.

Oh, era pronta ad illustrare quelle parole poetiche con cura e trasporto, tanto più che la  maestra  stava disegnando alla lavagna un enorme gufo dagli occhioni fosforescenti, i ciuffetti auricolari fermi e dritti, immobili, spolverizzato di bianco, esso stesso "comignolo accessorio" come dicevano i versi ascoltati.

Si impegnò ad inserire quel gufo nella sua personale interpretazione della poesia,  la maestra  apprezzò molto il suo operato e lei ne fu lusingata.
Il bel  cartellone murale, allestito  con i loro disegni, restò per mesi alla parete. Rimandava all'idea di una notte nevosa nel bosco dove i gufi si erano dati appuntamento.

Il  tempo scorse veloce tra letture alla lavagna, esercizi a casa, piccoli momenti di disagio e molti attimi di gioia e di soddisfazione a scuola.

Passò il Natale e venne la primavera.
Tutto splendeva a nuova vita. Le finestre andavano riaprendosi e facevano entrare la luce, il sole, i colori e i nuovi profumi.

(continua)

9 commenti:

  1. Bianca non poteva sapere, ma forse lo percepiva col cuore, che anche la maestra, dietro i suoi occhiali, trepidava ed era felice per quelle paroline scritte per bene, per quell'impegno così totale, per quelle emozioni così vive... Bianca no, non poteva saperlo, ma anche la maestra era felice di averla conosciuta e di compiere, fianco a fianco, quel tratto di strada insieme a lei!

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  2. Proprio così, carissima Ly!
    Anche la maestra è venuta a sedersi sulla nostra panchina e mi ha confessato che le cose andarono proprio come tu hai descritto.
    L'insegnante ricorda, come fosse ieri, la bellezza interiore di quella bimbetta e tutte le sue meravigliose prime aspettative...
    E sorrideva mentre ripensava a quei momenti!
    Presto, cara Ly, potrai trovare altre esperienze della piccola Bianca.Ti aspetto sulla panchina!

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  3. Risposte
    1. Sono davvero contenta che ti piaccia! ♥️♥️♥️

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  4. Il tempo della scuola è un tempo di vissuto profondo. Emozioni a tutto andare. Nel leggere mi sono vista davanti questa bimba. Mi sarebbe piaciuto essere stata una bimba così.

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    1. Certamente questa scuola era piena di emozioni, cara Claudia, piena di sogni... e di vita.♥️♥️♥️

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    2. Gran bella cosa. Si vede dal risultato. 💝

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  5. Bianca! Quante Bianca nella mia vita di maestra ... ciascuna con le proprie emozioni, i timori, la paura di un mondo nuovo! Ma tutti con la curiosità di scoprire cose nuove, di lasciarsi accogliere da persone ed ambienti rassicuranti.
    Ancora oggi alcuni ragazzi ed i loro genitori ricordano quei disegni dei primi giorni di scuola ed una paginetta è rimasta nel cuore...un cielo carico di nuvole nere, la pioggia ed un raggio di sole che si intrufola tra le nuvole.
    Sotto, ognuno a suo modo, copiò dalla lavagna: OGGI PIOVE E C'È IL SOLE!
    E così iniziò la nuova avventura.
    Oggi quei ragazzi hanno 41 anni e ciascuno ha trovato il suo posto in questa nostra difficile società ed ancora ricordano!

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