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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



domenica 31 luglio 2022

Summer Jamboree... vivere e rivivere

 



Piazza del Duca - Senigallia (AN)



Summer Jamboree
vivere e rivivere


🎶🎵🎶

When the clock strikes two, three and four
If the band slows down we'll yell for more
We're gonna rock around the clock tonight
..........



Ecco. Come tutti gli anni la città si è trasformata in un enorme palcoscenico in movimento.
Infiniti sono gli attori e le comparse che animano per alcuni giorni questo incessante spettacolo, che dal mattino e per tutta la notte, prosegue in allegria.
I figuranti si muovono in sintonia secondo un copione creato dal loro profondo interesse per un'epoca ormai trascorsa. Riempiono ogni strada ed animano ogni piazza.

Rivivono gli anni '50 e il Rock and Roll è in ognidove. 
Qui e là incontri piste predisposte, sulle quali coppie di ballerini evidentemente ben allenati si esibiscono incuranti del caldo, sotto gli occhi meravigliati di folle di spettatori.
Intere piazze sono invase da persone, arrivate anche da lontano, per ballare fino allo sfinimento, ma anche da passanti occasionali che improvvisano un'estemporanea esibizione. La musica ti prende, ti affascina e ti trascina.
Io non ballo, ma ne resto estasiata.

Quello, però, che sicuramente coinvolge tutta la città è l'abbigliamento... una sfilata a cielo aperto che ti riporta prepotentemente indietro nel tempo.  Scarpe da ginnastica, gonne ampie, camicette bianche e giacchine strette in vita, cappellini, fasce e fiocchi nei capelli, pois e fiori dappertutto.
Nel mercato d'epoca, allestito in Piazza del Duca e intorno alla Rocca Roveresca, c'è un'ampia scelta di abiti e di accessori per l'acquisto dell'ultimo minuto o in vista del festival del prossimo anno. Non mancano parrucchieri che realizzano acconciature sorprendenti e il classico boccolo arrotolato alto sulla fronte.
Anche chi non balla e non partecipa direttamente non disdegna qualche fiore tra i capelli, una camicetta o un foulard o una gonna tenuti lì nell'armadio da anni. In ogni attività commerciale o ristorante, vetrine e personale hanno un richiamo all'evento.
E poi ci sono le macchine originali esposte in una piazza dedicata e un'infinità di moto rombanti che ad ogni pie' sospinto si animano e sfrecciano nelle strade esterne tutte insieme.
Sulla spiaggia gruppi di persone d'altri tempi passeggiano, a volte si fermano si spogliano, fanno un bagno e poi di nuovo in tiro per rientrare in pista e ballare.

Si capisce come l'atmosfera sia unica, coinvolgente e stimolante, anche se non manca qualche disagio per i residenti in centro storico. 
Io scelgo strade secondarie meno battute e trovo soluzioni.
Mi piace molto vivere in un set cinematografico o teatrale e, dal mio posto privilegiato, sorbendo un aperitivo, godermi lo spettacolo e riempirmi di allegria.






P. S.
Come sembrano lontane le guerre,
il Covid, i problemi  economici  ed 
esistenziali!






Published: domenica 31 luglio 2022

sabato 30 luglio 2022

Lucca Estate - Adriatico/Tirreno - 26.7.2022

 





Sabatooo!!! 
Che bello vivere un nuovo week-end, un po' meno caldo forse e magari pieno di mare e di montagna!

Il nostro ultimo incontro, quello di martedì scorso, che ci ha intrattenuto per un lungo ed interessante pomeriggio e ci ha condotto a molte inusitate riflessioni, è anche l'ultimo di questo luglio.
Che dire? Ci ripetiamo? Sì, il tempo scorre comunque troppo in fretta. Cerchiamo in tutti i modi di afferrarlo, di trattenerlo, ma la sensazione che se ne vada via troppo velocemente resta.
L'argomento che abbiamo trattato in questa occasione, poi, lo ha sottolineato ulteriormente.

Se ne avete voglia, vi segnalo
📌la pagina "Lucca Estate - Il marmo racconta"
📌la pagina "Edu-Pillole: Antologia di  Spoon River"
📌 il Post "Metti di entrare un pomeriggio in una chiesa"
📌 la pagina "Racconto - Sara"
con ulteriori riflessioni sull'argomento.

Com'è emozionante continuare insieme ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Tornate ancora sulla nostra panchina!












Published: sabato 30 luglio 2022

martedì 26 luglio 2022

Metti di entrare un pomeriggio in chiesa





Chiesa di San Cristoforo - Lucca
 



Metti di entrare

un pomeriggio in chiesa



Una, due, tre... 
Tre lapidi. Quella centrale è davvero magnifica. Nella penombra per poco non mi accorgevo della loro presenza...

Quante di queste lapidi troviamo nel nostro abituale cammino! Ve ne siete mai accorti? Non so perché a me hanno da sempre molto affascinato. 
Nelle nostre chiese - e come si sa di chiese ce ne sono sempre almeno cento in ogni città - trovi tantissime lapidi come questa, così tante che a volte appunto nemmeno ci si fa caso. Se invece ci prestate attenzione, le vedrete spuntare in ogni dove, su tutti i muri e a tutte le altezze.
Queste, poi, sono sul pavimento, così che, nella semioscurità della chiesa in cui le ho fotografate, finisci per calpestarle senza neppure accorgertene, ma se per caso vi capita di abbassare lo sguardo ne verrete irrimediabilmente catturati.

Non so se avete notato. Il nome di chi vi è sepolto molto spesso sfugge all'attenzione, il più delle volte è ignoto al visitatore, mentre questi si perde senza riserve nel grande lavoro decorativo di chi ha scolpito mille ghirigori su una pietra che sarebbe stata altrimenti muta. Non so se questa è stata la vostra esperienza, molto spesso è la mia.

Queste lapidi mi affascinano, mi prendono in profondità come se volessero raccontarmi qualcosa di più di quello che vedo. Catalizzano la mia riflessione su qualcosa di più intimo e profondo. 
Non dico che mi ritrovo nell'atmosfera di "Spoon River", ma quasi.
Un questo caso, non sono i defunti che vi sono celati che si vogliono presentare a me. Sono io stessa che desidererei comprendere quell'energia che è rimasta lì intorno e che io in qualche modo vorrei percepire.

Accade che il più delle volte sia impossibile qualsiasi riflessione immediata. C'è sempre qualcuno che interferisce con te, che si muove e fa rumore, che ti induce alla fretta e a consumare anche quello che potrebbe essere un bel momento intimo e solo tuo.
Per questo ho fotografato queste lapidi qualche tempo fa, per farne una riflessione quando avessi voluto e potuto. Infatti, eccomi qui.

Vediamo. La prima cosa che mi colpisce è l'estetica, la bellezza del manufatto, che a me salta  direttamente al cuore, ma non è la sola. Ancora di più mi intrigano l'armonia e l'atmosfera che si colgono in questi luoghi quando sei lìm sul posto.
Lì sotto ci saranno ancora delle ossa o forse no, comunque nessuna forma dell'uomo è conservata così com'era nella vita reale. Questo è certo, ma non mi interessa più di tanto.
In realtà, quello che sempre mi chiedo è dove siano andati a finire i suoi pensieri, le sue emozioni, le sue convinzioni e le sue conoscenze. Insomma, lì dentro c'è ancora qualcosa del suo Io?

Ecco. È arrivata la gazza sul mio davanzale.
La gazza che vive davanti alla mia finestra vuole intervenire.
Con il suo verso deciso e un po' sgraziato, sembra rispondere anche lei alla mia domanda. Non mi è chiarissimo cosa intenda dire, ma devo ammettere che sembra molto convinta di quello che va affermando. A me sembra che la sua risposta sia più un no che un sì.

Chi ha una profonda fede religiosa sa già dove collocare tutto questo e questo è un bene.
Per chi invece questa fede non ce l’ha, la domanda rischia di restare senza risposta.
Cosa ne penso io?
A me piacerebbe tanto credere che una sorta di energia, qualcosa di noi, rimanga là sotto, pur nella libertà di spaziare ovunque voglia andare. 

Ne ho avuto una bella e coinvolgente esperienza durante la riesumazione della salma di una persona a me cara.
Infatti, nel momento in cui la benna ha tirato su ciò che restava di quel corpo, in particolare il capo con i lunghi capelli in movimento, stranamente divenuti rossi, io ho avvertito una chiara e forte energia che lo accompagnava, una specie di vento concentrato in quel punto, un vento sonoro che voleva dire qualcosa e lo stava dicendo.

Così, davanti a queste lapidi, io non sono mai indifferente. Anzi! Mi ci tuffo con tutta me stessa.
Eh, sì! Mi piace sempre pormi in ascolto, aperta a vivere una nuova bella avventura, anche se so che è probabilmente costruita tutta nella mia mente e nel mio cuore.

Comunque, che ricchezza questa Italia che ci provoca con le sue infinite bellezze! Sono talmente tante che te le ritrovi sotto casa a portata di mano e non puoi fare a meno di fartene coinvolgere.












Published: martedì 26 luglio 2022

domenica 24 luglio 2022

Metti una sera di primavera: l'Italia che mi affascina

 







Metti una sera di primavera
L'italia che mi affascina



Luglio.
Sono qui al chiuso, quasi al buio, immobile. Non è facile fronteggiare questo caldo che non ha alcuna intenzione di lasciarci in pace.
Del resto, tutto normale, direi. Infatti, è il momento della canicola estiva, che ci viene regalata dal Piccolo Cane, mentre proprio oggi, 23 luglio, il Sole entra nella costellazione del Leone e, quindi, nulla di strano che imperversi anche il rovente solleone.
Tutti gli anni ci lamentiamo del caldo, ma quest'anno sembra davvero troppo. 
Non mi resta che cercare altrove un po' di refrigerio.
Così... metti una sera di primavera, una splendida sera che mai dimenticherò.
È pomeriggio inoltrato e sta facendo buio. Incredibile ma vero, in questa bellissima piazza siamo pressoché soli.
L'aria è docile e amica. Si lascia attraversare senza riserve, sì che lo sguardo può spingersi libero al di là del muretto che protegge la splendida piazza. Lì sotto, scale e scalette, ancora muri annosi e case addossate le une alle altre. Provengono da tempi lontani con un sentore di vita che affascina e lascia senza parole. 
Non ho mai visto questa piazza così vuota e in una sera come questa. 
Tanta solitudine mi commuove. Parla al mio cuore con il fascino della fiaba.
E adesso? Cos'è questo rumoreggiare di folla improvviso? Nella strada alle mie spalle la sento arrivare in una moltitudine di passi. Dura poco il frastuono... al momento c'è silenzio intorno a me.
Poi, laggiù una porta si apre. C'è del movimento rituale intorno a quella porta, movimento che mi è incomprensibile... adesso capisco, però. Eccolo! È proprio lui quello che sta uscendo con piglio di comando. È Federico da Montefeltro, ma non è solo. Lo accompagna la moglie Battista Sforza. 
Riconosco immediatamente i Duchi di Urbino. Sono proprio loro, come appaiono nei dipinti di Piero della Francesca, che ho visto alla Galleria degli Uffizi. Lui in rosso, lineare e severo, lei in nero, ma con la camicia sottostante in stoffa preziosa intessuta d'oro e con un filo di perle bianchissime al collo.
La folla adesso applaude alle mie spalle. È una folla osannante.
Mi giro per cogliere meglio tanto entusiasmo... ma non c'è nessuno. La strada è completamente deserta. Siamo ancora lì noi due soli in questo scenario da fiaba.
Ormai le ombre si sono allungate in ogni angolo. È quasi buio del tutto. Il fresco è delizioso, proprio quello pulito e leggero che fa stare bene.
Siamo a Gubbio del resto, baluardo del Montefeltro, ove si respira come sempre l'aria verde dell'Umbria. Oggi ci ha fatto un regalo personale mostrandosi a noi, solo a noi, senza riserve e senza pudore.
Tutto nella norma,  quindi, quello che ho appena vissuto con grande emozione.















Published: domenica 24 luglio 2022

giovedì 21 luglio 2022

Lucca Estate - Adriatico/Tirreno - 19.7.2022

 





E mancavano soltanto gli incendi ora... in uno dei rari giorni in cui tira pure il vento ad alimentarli. Ma si sa, va sempre così.
È vero, gli incendi sono una costante dell'estate, ma in questo periodo avremmo fatto volentieri a meno di questo di così grandi dimensioni proprio alle porte della città.
Sembra di essere nel film di Bambi quando la foresta brucia. È davvero spaventoso, sconvolgente, del tutto spiazzante, vedere le fiamme bloccare la strada, mentre le gallerie gemelle sulla Bretella sembrano la bocca dell'inferno come si mostra nell'immaginario collettivo.
La paura, la tristezza, il mettersi nei panni di quelli che sono in prima linea, il passaggio  continuo di elicotteri e Canadair nel caldo torrido che non fa respirare non aiutano certo a distendersi.
Sì, decisamente è necessario imparare a rilassarci in qualche modo, come fosse una sorta di esercizio, quasi. Che ne dite, vogliamo provarci? 

Nell'incontro di martedì abbiamo fatto proprio questo. Lo abbiamo fatto con il nostro pensiero mirato e trascrivendo in parole il nostro percorso emotivo e mentale.
Ne troverete traccia nella pagina "Lucca Estate - Rilassati, Umano!"
Se vi va, date un occhiata anche al Post "La voce nascosta di Roma" che tratta lo stesso argomento da un altro punto di osservazione.

Ah, volevo dirvi... Se vorrete lasciate un commento, sarà molto gradito.
È bello vedervi intorno alla nostra panchina. Grazie di esserci.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore insieme a noi.
Vi aspettiamo!


















Published: giovedì 21 luglio 2022

giovedì 14 luglio 2022

I segreti del vento












I segreti del vento



Incredibile.
Anche oggi il vento è venuto a trovarmi. Era un vento gentile, quasi quasi timido nel mostrarsi alla mia finestra chiusa, alla mia tapparella più o meno abbassata.
Tic, toc, tac...
Accompagnava solitarie gocce di pioggia, gocce disperse, impaurite nel loro andare chissà dove e chissà per quanto tempo ancora.
Mi ha riconosciuto, mi ha accarezzata, mi ha sussurrato dolci parole. 
È lo stesso. Sì, ne sono sicura... è lo stesso vento.
Quel giorno l'ha sostenuta con delicatezza, l'ha accompagnata, l'ha aiutata a liberarsi dalla terra che la ricopriva, che per anni l'aveva fatta prigioniera.
C'era nebbia in quel prato. Ogni cosa grondava umidità.
Il gruppetto in piedi in attesa. La benna indifferente al lavoro.
Ecco una ventata. Solleva ciò che resta... nel vento volano i lunghi capelli rossi prima di adagiarsi sul terreno.
Parla quel vento. Ha la sua voce. La sua vita rivive in quel vento. È lei stessa che parla al nostro cuore e ci accompagna serena e sorridente nel vento.
Ed oggi ha bisbigliato sommessamente alla finestra.
Per un attimo c'è stato un passaggio... e ci siamo nuovamente incontrate.
 















Published: giovedì 14 luglio 2022

mercoledì 13 luglio 2022

Cader nella rete

 





Cader nella rete



Eccomi qui nella stanza in cui si “pensa”.
È questa una cosa che si dovrebbe fare regolarmente, un momento educativo importante che può aiutare a vivere meglio e in serenità.
Oggi non ho bisogno di fissare il famoso “cerchietto” per farmi venire nuove idee.
Un pensiero mi frulla nella mente già da un po’.
Mi riferisco alle tante bravate dei giovani di cui si occupa la cronaca in questi giorni e, soprattutto, agli adulti che per primi non sanno prendere per se stessi le distanze dal male che vuole irretirli.
E in queste condizioni come potrebbero essere a loro volta educatori?
Mi colpisce molto la vulnerabilità dei ragazzini... e dei ragazzi... e degli adulti, che non sanno distinguere i pericoli che li circondano, neppure quelli più macroscopici.
Prendo, ad esempio, quella specie di gioco attuato nel web, ispirato al raggiungimento di livelli sempre più alti di rischio, fino a condurre al suicidio.
Per gli adulti potrebbe fare il paio il salasso di denaro che organizzazioni “ben preparate” mettono in atto nei confronti di donne disperate, ma anche di uomini, rubando profili ed identità (e soldi!) dietro le quali si nascondono.
Questi sono i casi eclatanti che vengono via via alla ribalta, ma esistono situazioni più nebulose in cui le persone finiscono con il perdere la propria identità in modo più subdolo, quelle in cui si trovano invischiate in una rete relazionale tossica che le svaluta e le uccide piano piano.
Queste sono molto più frequenti delle situazioni eclatanti e molto meno evidenti.
Sono quelle che, attraverso la svalutazione continua della persona, conducono ad una negatività totale da rendere la vita impossibile.
Io penso, e per questo mi batto da sempre, che bisogna educarsi ed educare alla valutazione dei fatti, ad esprimere giudizi positivi o negativi, ad operare scelte di percorsi diversi, a non aver paura di essere soli in scelte importanti.
Niente dovrebbe capitare per caso.
Si dovrebbe sapere che, come per ogni essere vivente su questa terra, molti sono i pericoli che ci circondano.
Dunque è necessario imparare a vederli e a sapersene difendere, nel gioco atavico dell’adattamento e dell’istinto di sopravvivenza della specie.
Questo è il compito di ogni genitore, di ogni educatore, di ogni adulto.
Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile che ognuno di noi faccia un lavoro su se stesso, un lavoro profondo di recupero di spazi di positività e sicurezze.
La trasmissione non dovrebbe essere coercitiva, ma sempre tesa a spiegare le nostre motivazioni al riguardo con rispetto per gli altri, sempre pronti a cambiare prospettiva, ad aggiustare il tiro man mano che l’esperienza di vita ci cambia.
Non è mai troppo presto né troppo tardi per iniziare.
Si comincia a trasmettere abitudini costruttive già quando il bambino emette il primo vagito.
Quindi ciò che scegliamo di fare è di vitale importanza.
Si può anche sbagliare, ma avendoci ben pensato e avendo operato una scelta in buona fede.
Indispensabile è la comunicazione di idee e sentimenti, ma non dimentichiamo di lasciare libero l’individuo, cui sono state prospettate le varie alternative motivate, di decidere in prima persona.
Questa abitudine di pensiero sarà molto utile nella vita, quando le proposte che ci verranno fatte non saranno nel nostro interesse oppure lo saranno e non ce ne accorgeremmo senza questo strumento importante che abbiamo costruito.
Oggi la "Thinking Room" mi ha ispirato questi pensieri e queste parole.
E per concludere tornerò ancora alla rete che rende prigionieri, che finisce col portare al suicidio, quella del web più buia e più nera.
È di oggi la notizia di un omicidio ivi programmato e commissionato, che se non fosse stato scoperto in America, avrebbe portato all'uccisione di un uomo in Italia completamente all'oscuro dell'esistenza di colui che lo voleva morto!
C'è davvero di che stare attenti.
Io mi sono chiarita con me stessa.
Spero possa servire anche a voi che leggete.



















Published: mercoledì 13 luglio 2022

Lucca Estate - Adriatico/Tirreno- 12.7.2022

 




Buongiorno!

Intorno alla nostra panchina si affollano tante parole in concerto, tanti fatti di vita che ci piace scambiare per scrivere di noi e caricarci di quell'energia positiva che ci strappa sempre sorrisi.

In questo periodo intorno alla nostra panchina si diverte anche il vento, soffiando sensazioni e pensieri, emozioni anche profonde, momenti di vita e di creatività che riaccendono il nostro interesse. C'è una pagina in cui ne abbiamo raccolto un accenno. Questo è il titolo: "Lucca Estate - Ascoltando il vento".

A proposito! Pensavate l'avessimo dimenticato o, peggio, eliminato? No davvero!
Come avrete notato abbiamo un pochino accantonato la stesura del nostro terzo libro, ma l'abbiamo fatto scientemente. È importante, infatti, farlo un pochino decantare per essere più serene ed obiettive nel nostro giudizio, giudizio indispensabile per cominciare a limarlo e a completarlo per la stesura definitiva.
Dunque, attenzione! Presto ne risentirete parlare. 

Per questa volta è tutto. 
Grazie per il vostro interesse nei nostri confronti. Allenare i muscoli della mente e del cuore con voi è una sfida a fare sempre meglio.
Tornate ancora a sedervi sulla nostra panchina!










Published:

lunedì 11 luglio 2022

Divertimento e prudenza

 




A volte si fa buio 



Divertimento e prudenza


Eccolo di nuovo. Ripassa ancora e ancora. Questo elicottero ha qualcosa di insolito. Non è il consueto giro di controllo. C'è qualcosa che non va. Gira da troppo ed è troppo basso.  Sembra voglia atterrare sul tetto di casa mia. 
Penso al solito incidente stradale o al ladruncolo da dover individuare sul lungomare. 
In realtà invece è tutt'altra cosa. È accaduta una tragedia.
Non posso crederci. Un sabato di luglio pieno di vento e di onde in burrasca e la morte in agguato. Morti annegati... e feriti nel corpo e nell'anima.

Quello di cui vorrei parlare ora, però, è il concetto di pericolo percepito nella società moderna. Ho come l'impressione che si pensi che sia meglio negarlo, perché il pericolo ci disturba. Quindi, meglio una sorta di onnipotenza che va al di là del buon senso.
Noto questo atteggiamento un po' in ogni situazione, dai giochi dei bambini ai luoghi di lavoro. Per esempio, i piccoli corrono all'impazzata senza guardare chi e che cosa incrociano sul loro cammino e, senza capire se si arrampicano su oggetti che riusciranno a sostenere il loro peso, li vedi volteggiare in bilico lassù.
Sui luoghi di lavoro, poi, come ho visto fare più volte, magari ci si sporge in modo anomalo per non scendere e spostare una scala di mezzo metro oppure capita che si allunghi la mano per togliere qualcosa da un ingranaggio in movimento senza riflettere.
Si preferisce correre il rischio, piuttosto che prevedere le conseguenze di un gesto.
Saper comprendere una situazione, saper prevedere appunto le conseguenze di un gesto o di una scelta, attiva una competenza complessa e raffinata, che sarà una vera ricchezza nella vita.
Penso che sarebbe una buona cosa educare al riconoscimento del pericolo che si nasconde intorno a noi fin da piccolini. In questo modo proteggeremmo i nostri bambini e ne faremmo degli adulti più consapevoli.
C'è anche da dire che la prudenza viene completamente ignorata quando di mezzo c'è il divertimento, perché ci si deve divertire ad ogni costo, quasi annullarsi. Ci è dovuto. 
Così, si tratti d'alcol, di velocità, di arrampicarsi in situazioni proibitive o di entrare in un mare in burrasca che blocca i pescherecci in porto, non possiamo desistere dal fare quello che vogliamo, perché ďobbiamo consumare un effimero godimento... ma forse é soltanto un tentativo.

L'elicottero ha smesso di girare da un pezzo.
Ora tutto è fermo e muto. 
Troppo.


Costruiamo il sereno












Published: lunedì 11 luglio 2022

sabato 9 luglio 2022

Lucca Estate - Adriatico/Tirreno - 5.7.2022

 






Buongiorno e benvenuti sulla nostra panchina!
Avete avuto proprio una bellissima idea a venire a sedervi qui con noi! Oggi infatti le parole che ci girano intorno sono intrise di poesia.

Nel mondo reale, un po' dappertutto abbiamo raffiche di vento e temporali, il mare in burrasca. Tutto in continua evoluzione, dunque, ma c'è positività. Finalmente ogni tensione viene allo scoperto e per un breve tempo magico evapora e si annulla.
Lo scenario sembra davvero quello ideale per tornare ad incontrare la poesia. E infatti è di poesia che abbiamo parlato nel nostro ultimo incontro di martedì.

Poesia? Quale poesia? Si è trattato di una poesia che ci è poco familiare e che ci ha alquanto sorpreso. Quella che abbiamo indagato é la poesia finlandese.
Ne troverete alcuni cenni alla pagina "Edu-Pillole: La poesia finlandese", mentre potrete leggere le nostre considerazioni alle pagine "Lucca Insieme - Incontro con la poesia finlandese" e "Lucca Insieme - Sulle orme della poesia finlandese".

Che ne dite? Vi va di lasciare anche il vostro commento?
Intorno alla nostra panchina la poesia è diventata un ameno diversivo per indurre pensieri gradevoli e rilassanti, un momento in cui tutte siamo disposte a calarci in un mondo che in molti considerano complesso o poco attraente. Direi un risultato interessante per la nostra Panchina, non vi sembra?

Siamo molto contenti di avervi qui con noi ad allenare i muscoli della mente e del cuore.
Tornate ancora!












Published: sabato 9 luglio 2022

domenica 3 luglio 2022

Star bene: La coda di cavallo

 



Raffaello Sanzio


Star bene

La coda di cavallo




Finalmente oggi ho un po' di tempo libero per sedermi sulla panchina a riposare. Ne avvertivo un grande bisogno. Per quanto cerchi di organizzarmi, di liberare spazio, mi ritrovo spesso mille cose che si accumulano e invadono la mia comfort zone, come mi diverto a definirla. Oggi ho la possibilità di scavare dentro di me e di trovare un nuovo argomento di conversazione, che coinvolga i miei pensieri ed anche le mie emozioni. Vediamo un po'.
Non è affatto facile recuperare se stessi quando per tanto tempo non ci si è frequentati.  Ne ho la prova in questo momento. Allora che faccio? Desisto? No, davvero!
Riproviamo. 
La finestra é schermata e il caldo è sotto controllo. La luce filtra appena appena delicata e non ferisce gli occhi. Dalle tende si sprigiona ancora un aroma d'altri tempi. 
Ora dovrei riuscire a rilassarmi. Sì, dovrei arrivare a concentrarmi su me stessa e a frugare tra pensieri ed emozioni cementate in un groviglio.
Ecco, ci siamo!

Scosto con delicatezza ciò che mi impedisce di scendere nel profondo. Non riesco a vederne i dettagli. Si tratta di sagome fitte e nere come il carbone, che io però ignoro completamente. Non mi suscitano ansia né interesse... ci sono e basta. Comunque ancora non riesco a distinguere nulla.
Sto cercando di andare ancora più giù. C'è, laggiù in fondo in fondo, qualche bagliore che comincia a richiamare la mia attenzione. Scendo ancora più in fretta.
Si tratta di una miriade di piccoli ricordi che per il momento non creano emozioni di sorta. Certamente non sono colorati di nero, direi che anch'essi sembrano del tutto uguali ed emotivamente neutri.

Devo dire che la prima impressione che ho, quando scientemente cerco di esplorare questo livello della mia esistenza, è che ogni volta automaticamente supero la maggior parte della mia vita e mi arresto soltanto quando ho raggiunto la prima parte della mia esistenza, quella in cui mi sono formata, quella in cui si vive tutto al massimo dell'intensità. 
Ho notato che questo mi accade tutte le volte che mi fermo a pensare a me stessa, ma del resto, a ben pensarci, questo meccanismo sembra quasi automatico anche in chi mi circonda, quando invito a ripercorrere il tempo all'indietro e a parlarne. 
Anche questa volta non ho fatto eccezione. Mi guardo ancora intorno e, visto che non c'è un punto che brilla più degli altri, decido di puntare su quello che mi è più vicino, direi uno a caso. 

Guarda, guarda!
Eccomi lì, sono a Roma.
Avrò una ventina d'anni. Sto percorrendo Via Condotti verso Piazza di Spagna... o è Via Frattina? Il ricordo è un po' confuso. Quello che è certo è che la scalinata di Trinità dei Monti si erge laggiù in fondo, davanti a me ed è il colore di Roma, sempre uguale nel tempo, quello che mi fa una carezza. 
Non sono sola. C'è con me una collega di lavoro, un'amica, una di quelle che poi si perdono inevitabilmente lungo il corso della vita.
In questo periodo stiamo sempre insieme a scoprire cosa ci offre la vita. Insieme, infatti, abbiamo fatto anche il primo viaggio in aereo, andando a visitare Amsterdam.
Oggi invece stiamo andando da una hairstylist di grido per cercare di trovare qualcosa di nuovo per la nostra capigliatura. 

E in verità io la trovai alla grande. Rimasi letteralmente a bocca aperta. Infatti fui davvero sorpresa di come quella donna riuscisse a trasformare una semplice coda - avevo i capelli lunghi in quel periodo - in un capolavoro.
Era l'epoca in cui i capelli si cotonavano, si utilizzavano ferri di sostegno e non ci si pettinava per una settimana per non scompigliare il lavoro del parrucchiere. 
E questo fecero anche sulla mia testa, dando una particolarissima inclinazione alla mia coda ed utilizzando un nastro fantastico, di un materiale interessantissimo, che non sono mai riuscita ad eliminare dalla mia vita... se cerco bene penso di averlo ancora in casa.
Tanto di cappello! Ne uscii trasformata. C'era proprio creatività e stile.
Certo, però, che la riproduzione fatta da me subito dopo, risultò una coda come tante... con un fiocco.

Ho fatto proprio bene ad indagare questa piccola luce. 
Sono ritornata in via Frattina e in Via Condotti in tempi recenti, non molti anni fa... e ho cercato di ritrovare il portone preciso da cui si accedeva al salone delle meraviglie. Devo dire che il momento lontano dei vent'anni mi è immediatamente risalito a livello di coscienza e ne ho rivissuto tutta la poesia profumata di gioventù.

Bene! Sono riuscita a scendere le scale del profondo anche questa volta e ho rimesso in moto pensieri ed emozioni. Sono sempre più convinta che, qualsiasi cosa ci si ritrovi, ci fa bene riordinare questo luogo. 
Fatelo! Ve lo consiglio vivamente!














Published: domenica 3 luglio 2022

sabato 2 luglio 2022

9 luglio - È ancora "Festa dei Fossi"






 



È ancora
"Festa dei Fossi"


Il prossimo 9 luglio, a Lucca lungo i Fossi, si ripeterà ancora una volta la magia della "Festa dei Fossi", che animerà un lungo pomeriggio pieno di colori e di arte.
Noi de "La Panchina" quest'anno non siamo presenti in quanto il coinvolgimento nella lettura di testi, nel nostro caso si sarebbe trattato de "Il Gorgo" nostro secondo libro, avrebbe potuto generare assembramenti non consentiti in questo periodo di Covid.
Vi riproponiamo, dunque, le foto del nostro intervento dell'anno passato di cui abbiamo un bellissimo ricordo.

Il 9 luglio, tuttavia, troverete tanti pittori e fotografi disponibili a parlare con voi di arte e di sogni. Sarà un momento bello di grande serenità, commentato dall'acqua del fosso, che scorre consapevole lungo gli argini, oggi come ieri, raccontando la storia del tempo.
A questo proposito, durante il pomeriggio del 9 luglio, sarà presente l'amico dei Fossi Alberto Micarelli, che metterà a disposizione le sue conoscenze, tratteggiando la storia del condotto e mostrando i punti concreti più interessanti ancora presenti.
Complimenti a Fabrizio Barsotti e a tutti gli organizzatori dell'evento!
 
Allora, amici de "La Panchina",  se avete un po' di tempo, il 9 luglio dalle 16.30 in poi, sarà bello vedervi passeggiare tra gli artisti presenti alla "Festa dei fossi"!
















Published: sabato 2 luglio 2022

Poetar m'è caro

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