Metti una sera di primavera
L'italia che mi affascina
Luglio.
Sono qui al chiuso, quasi al buio, immobile. Non è facile fronteggiare questo caldo che non ha alcuna intenzione di lasciarci in pace.
Del resto, tutto normale, direi. Infatti, è il momento della canicola estiva, che ci viene regalata dal Piccolo Cane, mentre proprio oggi, 23 luglio, il Sole entra nella costellazione del Leone e, quindi, nulla di strano che imperversi anche il rovente solleone.
Tutti gli anni ci lamentiamo del caldo, ma quest'anno sembra davvero troppo.
Non mi resta che cercare altrove un po' di refrigerio.
Così... metti una sera di primavera, una splendida sera che mai dimenticherò.
È pomeriggio inoltrato e sta facendo buio. Incredibile ma vero, in questa bellissima piazza siamo pressoché soli.
L'aria è docile e amica. Si lascia attraversare senza riserve, sì che lo sguardo può spingersi libero al di là del muretto che protegge la splendida piazza. Lì sotto, scale e scalette, ancora muri annosi e case addossate le une alle altre. Provengono da tempi lontani con un sentore di vita che affascina e lascia senza parole.
Non ho mai visto questa piazza così vuota e in una sera come questa.
Tanta solitudine mi commuove. Parla al mio cuore con il fascino della fiaba.
E adesso? Cos'è questo rumoreggiare di folla improvviso? Nella strada alle mie spalle la sento arrivare in una moltitudine di passi. Dura poco il frastuono... al momento c'è silenzio intorno a me.
Poi, laggiù una porta si apre. C'è del movimento rituale intorno a quella porta, movimento che mi è incomprensibile... adesso capisco, però. Eccolo! È proprio lui quello che sta uscendo con piglio di comando. È Federico da Montefeltro, ma non è solo. Lo accompagna la moglie Battista Sforza.
Riconosco immediatamente i Duchi di Urbino. Sono proprio loro, come appaiono nei dipinti di Piero della Francesca, che ho visto alla Galleria degli Uffizi. Lui in rosso, lineare e severo, lei in nero, ma con la camicia sottostante in stoffa preziosa intessuta d'oro e con un filo di perle bianchissime al collo.
La folla adesso applaude alle mie spalle. È una folla osannante.
Mi giro per cogliere meglio tanto entusiasmo... ma non c'è nessuno. La strada è completamente deserta. Siamo ancora lì noi due soli in questo scenario da fiaba.
Ormai le ombre si sono allungate in ogni angolo. È quasi buio del tutto. Il fresco è delizioso, proprio quello pulito e leggero che fa stare bene.
Siamo a Gubbio del resto, baluardo del Montefeltro, ove si respira come sempre l'aria verde dell'Umbria. Oggi ci ha fatto un regalo personale mostrandosi a noi, solo a noi, senza riserve e senza pudore.
Tutto nella norma, quindi, quello che ho appena vissuto con grande emozione.
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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