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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Perché?

 









P e r c h é ?


In una realtà
che parla sempre di diritti,
di regole dettagliate
e via su questa strada,
mi viene fatto di fare
alcune considerazioni.

La prevaricazione
dell'uomo sulla donna
nel mondo di oggi
non è forse un fatto isolato.

Potrebbe affondare le sue radici
in un magma di violenza generalizzata
che spazia a tutto tondo
e in tutti i campi?

Che ne dite?
Ne parliamo un po'?
Magari evitando i luoghi comuni
come spesso avviene
e sforzandoci di individuarne le sfumature che si nascondono dentro di noi.
 Ci proviamo?

💻


💻
Una panchina rossa... quante parole e buone intenzioni intorno a questo simbolo!
E con questo abbiamo forse realizzato qualche avanzamento? Sembrerebbe proprio di no a vedere cosa accade intorno a noi.
E allora? Perché ci troviamo a questo punto?
Si assiste in questo momento storico, o almeno se ne ha la forte impressione, che aggressività e violenza siano caratteristiche intrinseche della realtà tutta.
La nostra panchina è nata e si è mossa proprio in questa ottica, con l'intento cioè di migliorare il contesto emotivo, affettivo e, perché no, sociale di chi la frequenta e ne condivide gli obiettivi... confidando che quel famoso battito d'ali di cui si parla tanto riesca magicamente a cambiare il mondo.
Nel suo universo di parole "La Panchina" ne ha scritte davvero tante di quelle mirate a quel rosso che la panchina, appunto rossa, richiama nelle piazze della nostra città, ma le parole più importanti per me sono quelle spese nelle decine e decine di incontri che facciamo abitualmente sulla nostra panchina, di via Sant'Andrea 33 prima, ancorché su quella virtuale che viviamo da più di tre anni ormai dopo la pandemia.
Sì, perché la prevaricazione dell'uomo sulla donna nel mondo di oggi non è davvero un fatto isolato. Al contrario affonda in un pantano di incertezze e di aggressività che fanno veramente paura. (continua nella pagina "25 novembre 2023")
Vanina



💻
Non ho più parole su questi femminicidi. È stato detto e ridetto di non fidarsi dei maschietti. Non in tutti i casi, eh!
Dare la colpa alla scuola, alla famiglia, alla società... perché? Perché non dare la colpa a noi stessi se sbagliamo o all'individuo che sbaglia? Ci vogliono delle punizioni vere e chi sbaglia deve pagare per quello che ha fatto, non trovare delle attenuanti e uccidere come niente fosse.
Con tutti questi psicologi e psichiatri che trovano sempre il perché non ci sto. Non ci sto più! Uno su cento può essere che sia fuori di testa, che sia malato, quello che tu vuoi, ma... anche il quinto comandamento dice ben chiaro "Non uccidere!".
Questi femminicidi sono studiati, perché penso che la testa lavora, lavora bene o male, ma questa testa lavora in quel momento, male ma lavora.
Così la pensa Alba Paolinelli.
Alba



💻
Mi sono appena accorta che il mio pc non conosce questa parola. Forse che nei tempi passati non esistevano soprusi e violenze sulle donne?
Certo che no, ma negli ultimi tempi sembra che l'estrema violenza a cui assistiamo sia la copia di quei fatti di cronaca che li hanno preceduti. Quasi che uno tragga legittimazione dalle azioni criminose dell'altro.
Il mondo è marcio, le relazioni sono guaste. Le famiglie non esistono e se ci sono non hanno valori positivi. Oggi siamo angosciati dall'ultimo fatto di cronaca di cui sappiamo tutto fin nei minimi particolari e siamo allibiti dalle stesse cose che con incredibile puntualità si ripetono come immagini fotocopia. Sembrerebbe che una persona dovrebbe far tesoro di tanta spaventosa realtà per evitare che il fatto si ripeta, invece è esattamente il contrario sembra quasi che ci sia un rafforzamento nel male, una coazione a ripetere.
Come se quella mano una volta compiuto il primo gesto osceno lascia libera l'efferatezza che in qualche modo era contenuta nell'ultimo briciolo di sanità mentale.
Sanità mentale per modo di dire, perché in un cervello capace di distruggere l'altro solo perché si sente oggettivamente inferiore, di sanità mentale ce n'è poca o nulla.
Data l'efferatezza dei fatti portati alla nostra conoscenza sembra quasi che l'uomo (se così si può chiamare) riversi sulla donna la colpa del male che egli stesso gli arreca. Non ci sono valori su cui possa fondarsi la società, basta guardare la facilità con cui si sfanno le famiglie, la leggerezza con cui due persone si mettono insieme senza riferimenti, senza progettualità.
La violenza è ormai generalizzata nella società. Una società malata produce figli malati, una società che per farsi valere deve urlare più forte dell'antagonista, produce figli fragili che quando non vengono esauditi nei loro desideri malati, sentendosi frustrati si fanno forti con la violenza.
Rita



💻
L'omicidio di Giulia, di questa giovane ragazza dal sorriso dolcissimo, ha sconvolto tutti quanti ed anch'io non riesco a non pensarci. Forse perché i ricordi tornano alla mente facendo riaffiorare vecchi vissuti che, solo per caso, non sono sfociati in atti irreparabili.
La prevaricazione dell' uomo sulla donna ha origini talmente lontane che si perdono nella notte dei tempi. Il ruolo dell' uomo è sempre stato quello del capofamiglia e la donna era sottomessa al "maschio", sia che fosse padre, fratello o marito, e non poteva permettersi alcuna forma di ribellione. Eppure un tempo era difficile che certe situazioni degenerassero in omicidi. O forse le notizie non uscivano dalla porta di casa... Oggi ovunque ti giri sei bombardato da notizie tragiche, uccisioni, guerre, violenze...ti cadono addosso anche se cerchi di tenerti a distanza. Sembra che sia "normalità".
E non è facile tenere i bambini lontani da questi orrori. Non so se noi adulti ci rendiamo conto di quanto i nostri figli e nipoti vivano in questo clima di violenza che spesso è prima verbale e poi fisica. E che cosa ci aspettiamo? La violenza chiama violenza. Dalle parole si passa ai fatti e non si riesce più a fermarci. E se un ragazzo cerca di reagire difendendo un amico , ha sempre la peggio. Questa è la nostra società purtroppo. Il "buono", colui o colei che ha valori profondi e li manifesta, in genere viene emarginato e spesso deriso. Abbiamo perso il senso del rispetto verso i nostri simili, la capacità di metterci nei panni dell'altro, il valore dell' ascolto, del perdono. Di chi la colpa? Mia mamma avrebbe risposto:" La colpa morì fanciulla". Difficile dare una risposta.  Sì, credo proprio che la prevaricazione dell'uomo sulla donna che sempre più  spesso sfocia in femminicidio,  possa essere ricondotta al dilagare  di questa  assurda violenza che impregna la nostra società.
Mariella 



💻
Ennesimo femminicidio. Se ne parla all’infinito, ma ogni giorno la stessa storia. Ogni giorno si aggiungono tragedie. E’ un dilagare. Perché?  La nostra società é malata, anaffettiva. Non vorrei sentir sempre dire che la colpa è dei media perché mi viene da pensare che cosi non si dà valore alla famiglia che invece secondo me ha il compito di crescere i figli e di educarli moralmente. Ma se decidiamo che la famiglia ha valore allora cominciamo sempre, inevitabilmente, da essa e vediamo anche di sapersela mantenere.
Secondo me quando succedono questi drammatici fatti in casa non se ne parla che in modo superficiale e si pensa ad altro, perché tanto a noi la cosa non ci riguarda, riguarda sempre gli altri. Lo vedo dallo stupore della famiglia del cosiddetto bravo ragazzo a cui non manca assolutamente nulla e a cui invece manca l’essenziale per essere considerato Persona. Gli mancano la capacità di ragionamento, di analisi delle situazioni, il senso del giusto, il rispetto verso l’altro, l’umiltà di sapersi accontentare e allo stesso tempo la voglia di lavorare per migliorarsi. C‘è sempre da imparare.
Se ci fermassimo invece a commentare anche un telegiornale, indirettamente si trasmetterebbero valori di fondo invece di preoccuparci soltanto di dove andremo in vacanza per le prossime ferie o di acquistare l’ultimo modello di scarpe perché solo cosi i nostri ragazzi si sentono inserititi nel gruppo. E guai a non esserlo! E se invece gli insegnassimo che si potrebbe fare un bel gruppo con chi non ha tutto e ciò che vuole se lo deve guadagnare onestamente? Perché, diciamolo, succede di uccidere facilmente anche per rubare quello che gli altri hanno. Bisogna possedere per sentirsi forti a tal punto che si pensa di possedere anche le persone, pure usando violenza. Che strazio! Ma vorrei fare riferimento alla scuola, come ovvio e come sempre. Vorrei che si rivedessero le materie di studio, che si inserissero materie rivolte a sviluppare cognizioni di comportamento sociale. Tutto questo andrebbe a vantaggio di una nuova generazione che svilupperebbe maggior empatia, che potrebbe sentirsi davvero responsabile  e parte attiva della società in cui vive. Non basterebbe a evitare tutti gli errori, ma li limiterebbe sicuramente a coloro che davvero non intendano assolutamente seguire il cosiddetto buon esempio. Credo che ciò sarebbe utile anche alla possibile vittima poiché avrebbe modo di acquisire un’empatia tale da capire presto con chi ha a che fare.
Allontaniamoci dai comportamenti malati già prima di trovarsi a chiedere aiuto.
Claudia



💻
Siamo arrivati ad un punto dove la mente umana è in grande sofferenza.
Tanti esempi si possono fare di persone che sono colpite da questo disagio, ma purtroppo è difficile dire quale sia la causa di tanti casi di femminicidi in questi ultimi anni.
Tanti anni fa il femminicidio era consentito e non punito, ora viene condannato e nonostante ci sia lo spauracchio della condanna i casi aumentano.
Perche? Ci si domanda: per l'incapacità da parte della famiglia di insegnare ai figli l'amore e non l'odio? Oppure per emulazione perché gli esseri umani sono quotidianamente tempestati da esempi di altri uomini che compiono violenze sulle donne? Oppure è il mondo in cui viviamo che porta le persone ad essere aggressive e prepotenti?
La televisione dice che la scuola deve insegnare ai giovani il rispetto nei confronti delle donne, io non approvo questa idea, perché non sono solo i giovani che uccidono le donne, sono uomini di ogni età...
Il mio giudizio è che al giorno d'oggi troppe sono le persone non equilibrate che non vengono riconosciute tali e quindi non vengono curate. 
Vero è che le famiglie sono cambiate e non hanno più tempo di seguire i figli, di consigliarli e di controllare, anche se è un compito molto difficile conoscere a fondo i propri figli. Ma allora che dire di quei genitori di cinquanta o sessant'anni fa? Anche loro non avevano tempo di insegnare che le donne non sono di proprietà degli uomini?
La scuola forse potrebbe dare qualche dritta, ma sono i genitori che con il loro esempio,  devono insegnare ai figli il rispetto per gli altri esseri umani
E' molto importante che un ragazzo si renda conto dal comportamento dei suoi genitori  se nel suo intimo sta facendo pensieri che sono fuori dalla norma. Io ritengo che nessuno degli uomini che si è macchiato di femminicidio sia in uno stato di normalità mentale.
Sono inoltre molto infastidita dalla quotidiana esagerazione e ripetitività che televisione e social ci propongono e questo mi fa pensare che chi non è proprio nella normalità si senta invitato a compiere certe violenze anche per spirito di imitazione. Un disadattato può pensare di essere nella normalità visto il grande numero di violenze raccontate quotidianamente.
L'esaltazione che fa la televisione di questi casi, la violenza nei film, nei media, la famiglia che è cambiata, i no che non si dicono più, l'argomento che non viene affrontato nell'ambito familiare, il rispetto per il prossimo che non esiste più , queste sono le cause.
E' la mancanza di queste cose che crea uno stato di debolezza  e gli uomini  pretendono di avere tutto senza fare niente. Pretendono di essere superiori alla donna e che sia lecito sopraffarla e questo indica che c'è un grave cambiamento  dei valori tra gli esseri umani.
Io sono molto fiera di essere cresciuta con l'esempio che i miei genitori mi hanno dato e ho cercato di comportarmi allo stesso modo con mio figlio.
Lauretta



💻
Davanti ad una panchina rossa mi viene da pensare: tutti i giorni la TV dice di un nuovo femminicidio. Allora nel nostro piccolo che cosa si potrebbe fare ? 
Bisogna rivalutare la famiglia, perchè dia buoni esempi, e la scuola deve educare i ragazzi al pensiero che la donna non è più sottomessa completamente all'uomo come tanti anni fa quando stava in casa e faceva la casalinga.  Ora la donna studia, si laurea e tante volte arriva ad avere posizioni nel lavoro molto importanti, avendo anche numerosi uomini sotto al suo livello e lei deve dar loro ordini.
In tanti casi l'uomo ha un equilibrio emotivo che non accetta la tendenza al dominio di una donna. Per farsi valere escogita cose strane e purtroppo gravi fino ad eliminare l'ostacolo e cioè la donna se è superiore a lui. È qui che bisogna intervenire e fare in maniera che non succeda il peggio.
Silvana



💻











2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    Risposte
    1. Ho voluto correggermi perché con un'errore ortografico.
      Commento quindi di nuovo e vorrei dire che ci sono uomini che non hanno capito che prima di essere donne siamo persone esattamente come loro. Persone con un' indole diversa perché destinate ad essere anche madri. Per questo e anche solo per questo, dovrebbero rispettarci,se proprio non sono capaci di amarci.

      Elimina

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