Domenica è sempre domenica
Buongiorno!
Eccoci ancora insieme.
Che bello potersi fermare un attimo a riposare e a dare libero sfogo ai nostri pensieri!
Nel silenzio e nella luce che circondano la panchina, sembra che tutto si chiarisca più in fretta.
Il pensiero spazia libero con maggiore facilità.
Riflessioni e considerazioni emergono dal profondo e una grande sensazione di appagamento raggiunge, gradita, il livello di coscienza .
Dunque, appena mi sono seduta, ho sentito immediatamente tutta la tensione del corpo allentarsi, anche quella semplice attivata dal banale camminare, quella del fare una piccola cosa come aprire al sole una finestra o parlare al telefono.
Qui il tempo assume un valore ed una valenza diversa.
Così ho lasciato fluire la prima riflessione che voleva a emergere.
Mi è tornato immediatamente alla mente il senso di un breve scritto che un’amica ha postato giorni fa su fb, in cui si evidenziava il valore religioso e rassicurante della domenica.
Mi girava in testa già da tanto, direi da subito, perché credo che ci sia molto di vero, al di là dell’essere osservante oppure no.
Come ho scritto nella pagina introduttiva “Perché siamo qui” di questo blog, all’uomo di oggi in ansia perenne mancano momenti ricorrenti e rituali di calma e riflessione che ne rigenerino lo spirito.
Non ha molta importanza quali essi siano, ma è indispensabile che ci siano.
Come “... siede sulle scale a filar la vecchierella incontro là dove si perde il giorno e novellando vien...” di leopardiana memoria, così anche noi dovremmo “novellar” da qualche parte, dando un ritmo alla nostra vita.
E in fondo, la domanda sorge spontanea, dove questo si può fare meglio che qui su "La Panchina"?
Ripensando a quanto affermava la mia amica, non ho potuto fare a meno di notare quanto numerosi siano stati questi momenti-rituali che mi hanno molto aiutato nel tempo.
Uno per tutti.
Ho sempre vissuto lontano dal mio luogo di origine così ho continuamente avuto tanto da fare perché non c’è mai stato proprio nessuno ad aiutarmi.
Ho dovuto organizzare la mia vita e fare continuamente scelte di priorità.
Pian piano, senza pensarci a tavolino, mi ero organizzata dei momenti ricorrenti di rilassamento.
Mi accorgo adesso che, invece di far telefonate disordinate e incongruenti, avevo creato il rito domenicale della telefonata a mia madre e a mia suocera.
Queste telefonate erano importanti perché ritenevo di non sprecare quel tempo, anzi di fare cosa buona e giusta a dedicare un po’ di me stessa a questi scambi.
Io attendevo con piacere tali occasioni di vivere il non-tempo, di lasciare la fretta in un’altra stanza della casa e trascorrevo anche un’ora in piedi al telefono fisso, che a quel tempo era fissato al muro.
Telefonare era dunque un rituale che sottolineava l’importanza di un giorno speciale, quello della domenica, in cui il ritmo era diverso da quello abituale e in cui si potevano scambiare momenti di vita che non era possibile trascorrere insieme nella realtà.
Ciò rafforza la mia convinzione che, anche chi è laico o lavora di domenica, dovrebbe crearsi dei piccoli rituali piacevoli i quali sottolineino un sano ritmo del tempo che trova anche momenti di silenzio e di meditazione.
Naturalmente altri tipi di rituali e altre abitudini virtuose possono essere scelti e costruiti per qualsiasi altro giorno della nostra vita.
Grazie per la vostra gratificante presenza.
Tornate ancora qui, intorno alla panchina, a sviluppare pensieri e idee nuove!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
La domenica...un giorno da dedicare alla casa, alla famiglia, ai parenti, agli amici. Per molti anni per me è stata un affanno, una corsa, una...fatica. Da quando ho memoria, iniziava sempre con la Messa e così è stato da quando ero piccola, poi gli affanni e la famiglia cambiarono le priorità.
RispondiEliminaOra, in questa giornata, mi piace assaporare il dolce far niente, poltrire a letto in inverno, guardare in TV i programmi che mi interessano, prepararmi qualche manicaretto per pranzo, insomma la domenica è proprio "mia", e non nascondo che talvolta declino gli inviti a pranzo dei figli e sorelle!