Buongiorno, amici speciali de "La Panchina"!
Sono molto contenta di ritrovarvi qui anche oggi, qui in questo luogo sereno in cui i nostri occhi e i nostri cuori si riempiono di cielo.
Forse è proprio per questo che mi è tornata improvvisa alla memoria questa immagine di azzurro e di pace, che mi fa piacere proporre anche a voi.
Essa si trova in una delle pagine del blog in cui compare il breve racconto che abbiamo creato durante il primo incontro del nuovo ciclo de "La Panchina" a Lucca.
Forse lo avete già trovato, ma è più probabile che ciò non sia avvenuto.
Per questo mi fa piacere riproporvelo qui, per facilitarvi il più possibile la sua individuazione.Spero vivamente che vi piaccia!
Come sempre, saranno graditi i vostri commenti.
❤
La signora Maria si rivedeva spesso seduta davanti a quella finestra, silenziosa e muta, nella sua solita casa ormai troppo vuota.
Ancora un lungo giorno da trascorrere tra sé e sé, sola con se stessa, per necessità sì, ma forse anche per scelta.
Rifletteva e rifletteva e rifletteva ancora.
Sentiva l'urgenza di arrivare a una qualche conclusione con i suoi ragionamenti, che però ripartivano sempre dallo stesso punto e finivano ad annodarsi sempre lì, sempre e proprio in quello specifico punto.
Eppure desiderava andare oltre.
Quindi, anche quel giorno, ancora una volta, si era trovata a ragionare sul fatto che la persona cara, con una vita trascorsa in maniera ammirevole, accudendo gli altri con la speranza di farli felici, spesso sparisce.
Sparisce così, all'improvviso, attraverso un velo di lacrime.
Perché?
Cosa voleva dire tutto questo?
Che senso poteva esserci?
Doveva urgentemente trovare una risposta.
Ne aveva un grande bisogno.
Intanto, fuori!
Sì, di quello ora era più che sicura.
Doveva uscire fuori a cercare una risposta.
In casa da sola la risposta non c'era.
❤
Così, eccola in città nel pomeriggio autunnale.
Quanta gente si muoveva lì intorno!
Proprio in quel momento un gruppetto vociante venne verso di lei.
La signora Maria, veloce come il lampo, si andò a nascondere prima di volare via, per non rischiare che qualcuno la vedesse senza trucco.
Andava di fretta, non aveva il ritmo lento dell'età.
❤
Il sole primaverile illuminava il mondo con una bellezza sempre uguale eppure sempre nuova.
Che colori e che profumi a colpire l'immaginazione!
La signora Maria gustava un cornetto al mirtillo, mentre pedalava con la sua bici nuova sulle mura.
Aveva trovato una risposta.
Sorrideva.
Aveva capito che la vita non poteva essere fermata.
Era necessaria per la sopravvivenza del mondo stesso.
Si trasformava continuamente in mille diverse forme, sì, ma l'energia permeava sempre ogni più piccola cosa, anche quelle che l'occhio umano non riesce a percepire.
La donna si guardò intorno e sorrise con maggiore vigore.
Non sapeva perché, ma si sentiva nuovamente... accudita.
Sì, accudita come un tempo.
Ne era sicura.
E questo era bello.
E questa era ancora vita.
Ingoiò l'ultimo pezzettino di cornetto al mirtillo e volò via sulla pista ciclabile.
Andava di fretta, non aveva ancora il ritmo lento dell'età.
Vi è piaciuto questo racconto?
Le parole hanno sempre una funzione di catarsi e, forse anche in questo caso, non fanno eccezione.
Grazie per essere stati qui con me.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Io vi aspetto.
La signora Maria si rivedeva spesso seduta davanti a quella finestra, silenziosa e muta, nella sua solita casa ormai troppo vuota.
Ancora un lungo giorno da trascorrere tra sé e sé, sola con se stessa, per necessità sì, ma forse anche per scelta.
Rifletteva e rifletteva e rifletteva ancora.
Sentiva l'urgenza di arrivare a una qualche conclusione con i suoi ragionamenti, che però ripartivano sempre dallo stesso punto e finivano ad annodarsi sempre lì, sempre e proprio in quello specifico punto.
Eppure desiderava andare oltre.
Quindi, anche quel giorno, ancora una volta, si era trovata a ragionare sul fatto che la persona cara, con una vita trascorsa in maniera ammirevole, accudendo gli altri con la speranza di farli felici, spesso sparisce.
Sparisce così, all'improvviso, attraverso un velo di lacrime.
Perché?
Cosa voleva dire tutto questo?
Che senso poteva esserci?
Doveva urgentemente trovare una risposta.
Ne aveva un grande bisogno.
Intanto, fuori!
Sì, di quello ora era più che sicura.
Doveva uscire fuori a cercare una risposta.
In casa da sola la risposta non c'era.
❤
Così, eccola in città nel pomeriggio autunnale.
Quanta gente si muoveva lì intorno!
Proprio in quel momento un gruppetto vociante venne verso di lei.
La signora Maria, veloce come il lampo, si andò a nascondere prima di volare via, per non rischiare che qualcuno la vedesse senza trucco.
Andava di fretta, non aveva il ritmo lento dell'età.
❤
Il sole primaverile illuminava il mondo con una bellezza sempre uguale eppure sempre nuova.
Che colori e che profumi a colpire l'immaginazione!
La signora Maria gustava un cornetto al mirtillo, mentre pedalava con la sua bici nuova sulle mura.
Aveva trovato una risposta.
Sorrideva.
Aveva capito che la vita non poteva essere fermata.
Era necessaria per la sopravvivenza del mondo stesso.
Si trasformava continuamente in mille diverse forme, sì, ma l'energia permeava sempre ogni più piccola cosa, anche quelle che l'occhio umano non riesce a percepire.
La donna si guardò intorno e sorrise con maggiore vigore.
Non sapeva perché, ma si sentiva nuovamente... accudita.
Sì, accudita come un tempo.
Ne era sicura.
E questo era bello.
E questa era ancora vita.
Ingoiò l'ultimo pezzettino di cornetto al mirtillo e volò via sulla pista ciclabile.
Andava di fretta, non aveva ancora il ritmo lento dell'età.
❤ ❤ ❤ ❤ ❤
Vi è piaciuto questo racconto?
Le parole hanno sempre una funzione di catarsi e, forse anche in questo caso, non fanno eccezione.
Grazie per essere stati qui con me.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Io vi aspetto.
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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