Una fiaba per sognare - Drin drin drin

(continua)



La scolaresca tornò di colpo alla realtà.
La prima campanella stava suonando!
Avevano solo cinque minuti per prepararsi e raggiungere l’uscita, dove mamme e scuolabus li stavano aspettando.

Alice non voleva lasciare il mondo di quel gattone un po’ matto, già di Morbidino, dal fiocco blu a pallini gialli - ci stava tanto bene! - ma i compagni quasi quasi la fecero cadere, trascinandola a forza fuori dalla stanza del cielo.
Nel corridoio afferrarono velocemente gli zainetti che, per fortuna, avevano preparato prima di entrare nel mondo della fantasia.

Man mano che scendeva le scale, Alice pensava e ripensava tra sé e decise che le storie di animaletti erano davvero le più straordinarie.
Le sarebbe piaciuto ascoltarne ancora e ancora.
Si chiedeva quando sarebbe stato possibile ripetere la bellissima esperienza.

In verità l’occasione si presentò ben presto.
Infatti, la settimana successiva, a scuola si parlò degli animaletti dello stagno e, inevitabilmente, di rane, rospi e raganelle.

Dopo aver appreso molto anche sui simpatici girini, la maestra dette il la, come si suol dire, per giocare ad inventare una bella storia con protagonista una simpatica rana.

Questa volta non ci fu lavoro di gruppo, ma tutti gli alunni e l’insegnante lavorarono insieme… finché la storia fu pronta e la maestra cominciò a raccontarla nella stanza del cielo.



(continua)