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martedì 1 marzo 2022

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Attimi di LUCE









Attimi di luce




La luce è indispensabile all'uomo.
Lo è nella concretezza del giorno, quando la vita ha prepotente bisogno di rivolgersi al sole. Il sole come un dio, quello che si anima e si rivolge solo a te. Non si dice forse "baciati dal sole"?
Lo è nel bagliore della metafora, quando l'uomo la crea, ne gode, l'assorbe nella mente e nel cuore per superare le mille difficoltà, che incontra anche troppo di frequente lungo tutta la sua vita.
Le difficoltà in famiglia, quelle sociali, la pandemia, adesso la guerra... non si può fare a meno di fuggire verso il richiamo della luce e verso quello della bellezza, che è grandiosa anche quando l'individuo non ne ha coscienza.

Noi qui in Italia abbiamo una grande fortuna. Viviamo costantemente immersi nella luce della bellezza.
Intorno a noi panorami i più diversi, come paesi e città musei a cielo aperto, ci rimandano armonie di bellezza che ci educano l'occhio e il cuore, trascinandoci verso una zona di conforto che ci tiene sospesi e ci allontana dal baratro che ci vorrebbe inghiottire.
Tutto questo è quasi incredibile! 

Mi rivedo in un tempo lontano. Stavo andando a comprare un semplice paio di scarpe.  Erano di lucida vernice verde, anche quelle fatte con arte e creatività antica.
Camminavo lungo Via del Corso e forse non ci badavo affatto. Eppure la luce della Scalinata di Trinità di Monti in fondo a Via Condotti entrava da sola nel mio campo visivo, una carezza che non aveva neppure bisogno di reazioni da parte mia. Era del tutto normale per me che fosse lì e splendesse.
Dopo troppi anni, oggi vado a comprare un buccellato. Attraverso l'antico foro delimitato da annosi palazzi con le bifore e l'orologio e il loggiato, mentre il bianco accecante e le trine della facciata di San Michele illuminano uno splendido momento di bellezza di cui sono appena appena consapevole.
Tutto questo per riflettere sul fatto che la luce che emana dalla bellezza è diventata indispensabile alla nostra vita. In Italia noi l'abbiamo ciucciata con il latte materno. Insomma,  è normale che ci sia.
Possiamo anche dire che abbiamo imparato a cogliere immediatamente questa luce che ci circonda senza doverci impegnare, al contrario l'assorbiamo così, con naturalezza, intuitivamente.

Alcuni giorni fa ho avuto il piacere di visitare una mostra allestita qui a Lucca sotto la direzione di Sgarbi: "I pittori della luce: da Caravaggio a Paolini". 
Non mi soffermerò sulle singole opere o sulla luce che emana dai personaggi e dalle cose che vogliono parlarci dalle tele, né di come questa si sia evoluta da Caravaggio fino al '700, ma voglio soffermarmi sull'impatto che ha avuto in me visitare la mostra. 
Dopo aver incontrato e visto tante tele nella mia vita non riesco più a dare importanza ai dettagli, a trattenerne nozionisticamente i particolari, ma mi delizio delle atmosfere che mi trasmettono, che  percepisco al primo impatto intorno a me. 
Questa mostra nello specifico parte dalle tele del Caravaggio, in particolare da "Il cavadenti" e prosegue con numerosi dipinti, tra i quali, quelli dei pittori lucchesi Paolini e Ricchi, completando il percorso con alcune tele del '700 in cui è possibile notare come la luce si sia effettivamente evoluta e anche lo stile dei pittori nel tratteggiare i personaggi nei dettagli. 

Così, quello che mi ha immediatamente coinvolto è stato il buio che ho incontrato nelle stanze, le pareti nere e anonime che facevano ben risaltare la luce proveniente dalle tele.
I personaggi emergevano con forza da quella luce, ma era il contrasto di quel buio intrigante e protettivo che forse parlava direttamente con il mio profondo.
Ho apprezzato molto anche gli allestimenti che completavano  le sale che ho visitato. Ben sottolineavano quell'atmosfera di buio e luce che mi ha molto gratificato, senza essere ingombranti pur nelle loro notevoli dimensioni.
Un esempio? Laddove c'erano molte tele sul canto, sui cantori, sulla musica, troneggiava un'imponente violino oppure un'enorme pera accoglieva il visitatore nell'angolo di una delle prime stanze. L'insieme era davvero suggestivo.

Non c'era molta gente.... così mi sono seduta sul velluto dei divanetti rotondi predisposti di tanto in tanto ed ho gustato il grande benessere che quell'atmosfera mi arrecava e che mi arrivava da tutti i sensi, convergendo in qualcosa di indefinibile a parole, una sensazione di pienezza che si muoveva dentro di me. 

Non so se sia un bene o un male questo mio modo di percepire l'arte cui sono giunta, ma mi rafforza certamente nell'idea che volenti o nolenti noi abbiamo già un'attitudine di base a comprenderla e che questo canale emotivo potrebbe essere un'opportunità in più per coinvolgere le persone e introdurle all'incontro con l'Arte con la A maiuscola.







 





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1 commenti:

  1. Mi era sfuggita questa pagina del blog ed è stato come ritrovarmi in quelle sale soffuse di buio da cui si espande la luce che emana dalle tele. Del resto il nome della mostra dice tutto: " I pittori della luce".
    Il contrasto tra l'ambiente esterno assolato e il buio delle sale è stato come una scossa, un momento quasi angosciante, da cui si riemerge lentamente avvolti dalla luce di quei dipinti.
    " La luce è indispensabile all' uomo" , davvero, sia la luce esterna , quella che ci circonda, ma ancora di più quella interiore, quella della nostra anima e della nostra mente

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