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mercoledì 29 luglio 2020

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Al centro del pensiero











Il teatro in una scatola... dalla scatola i pensieri


Al centro del pensiero


Oggi mi sono seduta molto presto sulla panchina. 
Sento sempre più intensa la voglia di stare sola, per ritirarmi al centro dei miei pensieri. 
Non è tanto il desiderio di solitudine che mi attira, quanto la noia di ascoltare i discorsi standardizzati e ripetitivi che sento intorno a me. 

So che se mi dispongo ad ascoltare chi mi circonda, lanciando via via gli opportuni stimoli, riesco a far tornare a galla qualcosa di interessante e a stornare l'attenzione dalle solite quisquiglie fritte, ma quello che mi accade in questo periodo è che mi chiedo perché nessuno abbia mai voglia di vedere cosa avrei da dire io, per esempio, cosa ha da dire l'altra persona che si ha davanti. 

Così, sarà per il caldo che comincia a farsi sentire o per il distanziamento sociale da tenere, ho deciso di ritirarmi un po' da sola con la scusa di un libro o di un social. 
Per lo stesso motivo oggi mi sono appartata qui sulla panchina di prima mattina. 
Ho la necessità di mettere ordine a tutti quei pensieri e a quelle emozioni che sono nate dentro di me in queste ultime ore. 

Dunque, il caldo, fuori da qui, inizia a farsi intenso. 
Gli uccellini hanno già smesso di svolazzare e cinguettare. 
In compenso le cicale hanno già cominciato a suonare un concertino di tutto rispetto. Si nascondono nei pini davanti alla mia finestra. Mi riportano atmosfere lontane dell'infanzia, ma anche recenti. 
Ne ho sentito parlare, appunto dalle amiche de “La Panchina” di Lucca qualche giorno fa. In quell'occasione le ho udite cantare in toscano e in emiliano. 
Queste si esprimono in marchigiano e sono un po' stanche, anche se decise ad unirsi al canto universale che sento percorrere il mondo dalla nostra panchina. 

Allora. 
Il desiderio di esprimersi intorno a me non manca di certo. 
Ribadisco, però, che stare da soli in silenzio è qualcosa che sembra impaurire chi mi sta intorno. Nessuno resiste più di qualche minuto, poi l'insofferenza diventa palese. Uno si fa un giro senza apparente motivo, su e giù sulla sabbia rovente. L’altra si alza con irruenza e raggiunge un gruppetto di persone che parlano dai lettini vicini. E via così… un drink, acqua, gelato, un'altra spruzzata di solare. 
I discorsi volano nell'aria. 
Quasi impossibile non sentirli. Ti arrivano direttamente nell'orecchio. Cosa fai da mangiare oggi? Quel ristorante lì… No, l'altro. Quell'abito non le sta bene. Sì, ma è firmato. 
Che noia! 
Sono gli stessi di ieri e dell'altro ieri. 

Provo ad intavolare qualche discorso.
Dal cilindro della signora bionda esce finalmente un sorriso. L'ho riportata a olii ed acquerelli che un tempo non troppo lontano dipingevano i suoi fogli, le sue tele, la sua vita. 
L'altra recupera un club sportivo, l’altra ancora i tempi dell'oro in cui percorreva strade lontane per i suoi lucrosi commerci. 
Sì, anche questi discorsi non sono affatto nuovi. Li ho già sentiti decine di volte, perché, lo si sa, ognuno vuol parlare solo delle sue urgenze e dei suoi vissuti, non ci si stanca mai di raccontare di questo. 
Tuttavia, sono verità e, se aiuto a scavare ben bene nel profondo, ogni volta emerge qualche dettaglio interessante. Qualche piccolo particolare che mi mette in una luce diversa chi ho davanti o un'emozione sopita che ricolora tutto il quadro umano che sto ammirando. 
Direi certamente più intrigante! 

Mi sposto al centro della nostra panchina, virtuale ma non tanto, sulla quale mi sono seduta stanca. 
Adesso mi sento più lucida e riposata. Avverto la presenza di tante figure che sono sopraggiunte in punta di piedi. Alcune appartengono alla realtà, altre soltanto al mondo virtuale, molte arrivano da un mondo lontano, da un'altra dimensione. 
La comunicazione in questo momento è pensiero puro. 
Le parole si spostano nell'etere e ritornano indietro sotto forma di immagini. Sono immagini che valgono una storia e si compenetrano tra loro fino a generare in me sensazioni sempre nuove, pensieri che si evolvono ad un più alto livello, sfumature che mi gratificano, mentre avanzo verso la meta, quando sarò io stessa puro pensiero. 

Anche le cicale si sono zittite. La pace in questo momento è surreale. 
Rimarrei qui ancora a lungo, ma sarà meglio andare.
Nel mondo reale galleggiano parole concrete, cui adesso devo dare cenno di risposta. 

Per me è stata molto energetica questa incursione nel nostro mondo virtuale, un buon allenamento per i muscoli della mente e del cuore. 
E per voi? 

Grazie di essere stati con noi. 
Tornate ancora! 
È sempre bello stare insieme.    




📚


📚
Sono le sei del mattino e, cosa insolita per me che in genere dormo fino a tardi, sono già in piedi da un bel po'.
Ho girottolato per casa in preda al mal di schiena che da giorni non mi dà tregua ed ora eccomi qua, seduta sulla soglia di casa (la mia Panchina) immersa nel fresco e mi lascio andare ai pensieri.
Ci sono periodi in cui la mia vita corre senza intralci significativi, altri invece che sono un condensato di imprevisti.
Ora sono in questa fase e non riesco a capire se è il mio fisico che richiede attenzione o se talvolta la mia soglia di attenzione e di prudenza si stia abbassando. Eppure negli ultimi mesi, dopo le disavventure delle fratture ai polsi, iniziavo a riprendere le mie normali attività...la piscina, brevi passeggiate, qualche gita, la bicicletta!
Sarà che mi sentivo troppo sicura, che stavo bene , è successo che sono caduta con la bici e...non posso non ricordare quel momento. Il momento in cui la testa ha picchiato contro quel muretto rimarrà a lungo impresso nella mente...non so descrivere lo stordimento, la paura, il terrore di non potermi alzare, il senso di sgomento e di solitudine fino a quando sono arrivati due giovanotti che mi avevano sentito chiedere aiuto. Ecco, sono stati minuti di angoscia...e poi il sollievo di rimettersi in piedi se pur vacillando.
E adesso sono qui a godere del cinguettio dei merli che saltellano vicino, il gatto Miky che si strofina alle mie gambe e chiede coccole, il profumo dei fiori del giardino, il viola dei fiori di lavanda e poi le rose intorno, gialle, rosse , rosa.
I dolori dovuti alla caduta non mi danno tregua è vero, ma sono ancora qui a raccontare, grazie al mio caschetto che ha salvato la testa e grazie ai miei angeli che  mi hanno  protetto.
E siccome i problemi non vengono mai soli, il mio nipotino è ricoverato in ospedale per la seconda volta in due mesi. Niente di grave per fortuna, ma la preoccupazione galoppa e incide sull'umore e... sui dolori che si accentuano.  E poi sarà che si sente solo parlare di virus e batteri strani, di malattie un tempo sconosciute, di rapimenti e adescamenti di bambini... mi prende un'angoscia interiore che faccio fatica ad arginare e a canalizzare verso pensieri positivi.
Il sole fa la sua comparsa nel cielo azzurro ed accompagna questo nuovo giorno di inizio luglio che accolgo con preoccupazione sì, ma con la consapevolezza che la vita è bella e va vissuta con fiducia e speranza.
Grazie signore de "La Panchina", grazie per essere sedute qui vicino per ascoltare e sostenere sempre.
(Mariella)

La Panchina
Grazie dei tuoi bei pensieri, dolce Mariella.
La verità è che tutte noi siamo un po' più fragili e meno concentrate. Dovremmo stare un po' più di tempo insieme a non fare quasi nulla, sedute su una panchina a sorridere di niente e di tutto. Invece, anche se non ci sembra, andiamo sempre di corsa e questo a discapito della nostra concentrazione, che crediamo essere lì, pronta al nostro servizio, ma non lo è. 
Io sono terrorizzata dalle biciclette che mi sfrecciano in silenzio da tutte le parti e me ne aspetto una che prima o poi possa finirmi addosso.
Mi spiace per il bimbo, ma mi rassicuro, perché mi dici che è cosa di poco conto.
Un abbraccione.




📚
Profumi
Salgo sulla mia bici e mi inoltro lungo un viottolo che costeggia la ferrovia. In giro c'è ancora poca gente e qui non incontro nessuno. C'è pace e silenzio intorno. Mi piacciono questi momenti di solitudine, mi riconciliano con il mio animo, rilassano la mia mente e i miei pensieri vagano liberi. Prati, alberi e piante fiorite accompagnano la mia pedalata, i colori riempiono gli occhi... Ma sono i profumi che stamani mi inebriano! Profumi intensi di tiglio e di siepi di gelsomino in fiore allietano il mio breve viaggio, mentre il treno sfreccia veloce sulla strada ferrata come una scheggia che appare e subito sparisce.
(Mariella)

"La Panchina "
Ritornare al centro del pensiero e in solitudine, dunque, funziona davvero, per scoprire un mondo altrimenti non percepibile e, soprattutto, per ritrovare la parte più bella di noi stessi.





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