Piove lieve intorno alla panchina.
Quasi un'umida carezza a distendere i tratti e la nostra espressione.
Facile perdersi nei meandri della memoria, mentre riemerge con emozione lontana una pioggerellina estiva che li è cosa frequente.
Bournemouth, ordinata cittadina del Dorset, ariosa e gioiosa come solo le città universitarie sanno essere.
Scuole. Tante scuole di lingua in verità.
Studenti. Tanti studenti di tutte le età. Tutti a studiare l'inglese, da tutte le parti del mondo.
Quanti accenti stranieri, quanti modi di pronunciare le stesse parole, quante difficoltà per adeguarsi al modello dell'inglese ufficiale!
Fiori. Quanti fiori nei giardini! Sostenuti e nutriti con quantità industriali di concimi sì, ma una festa per gli occhi ad ornare ogni porta, ogni casa.
Una spiaggia armonica e ben tenuta, frequentatissima fin dall'ottocento. Ogni piccolo raggio di sole salutato dalla gioia di molte persone, esposte alla luce preziosa, nell'aria piuttosto rigida, in verità.
Anche lì una panchina. Sulla panchina a ridosso del parco i pensieri volano. La Francia ammicca all'orizzonte e la schiuma del mare riporta immediatamente alle bianche scogliere di Dover, luoghi sognati sui libri e abbelliti dalla fantasia.
Doris apparecchia sugli immancabili place mat, tovagliette individuali. Le sue hanno sempre colori neutri, comunque delicati.
Peter ci intrattiene in un perfetto e chiaro accento… da insegnante. Si nota la consuetudine ad ospitare studenti che sono lì per imparare.
E poi c'è il Dorset Creamy Tea della domenica pomeriggio, una consuetudine.
Le signore agghindate in modo un po' datato, pasticcini di ogni tipo, burro, panna, crema e sì, anche il tè.
Un ombrellino aperto, un'acquerugiola vaporizzata che sembra un trattamento di bellezza dall'estetista, cammino ancora una volta per le strade ordinate di quel quartiere residenziale. Sono alla fermata del bus.
Un bel momento di vita insieme a mio marito quello trascorso nell'umida Bournemouth.
Piove lento intorno alla panchina.
Un'umida carezza per il cuore e per la mente. E molto molto di più.
È qualcosa di magico rivivere umori e sensazioni stipati nel nostro profondo che stanno lì sepolti, da tanto, troppo tempo.
Se sono state esperienze piacevoli, ci colorano il presente di positività e ci strappano un sorriso, mentre il canto degli uccellini e il fruscio delle foglie si intensificano intorno a noi e la panchina quasi risplende.
Se sono stati momenti brutti, spiacevoli, addirittura di sofferenza, ci troviamo a riviverli ora con l'esperienza di oggi. Ci potremmo accorgere che tutto forse è meno grave di quanto ci è parso, in ogni caso, che adesso questa attualizzazione ci permette di eliminare la sofferenza sedimentata dentro di noi e ristrutturare tutto il nostro vissuto ad un livello di migliore equilibrio.
Piove lento intorno alla nostra panchina.
Chiudo gli occhi e respiro serena la vita.
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About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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