Oggi la panchina galleggia in una bolla surreale.
Tutto intorno gli elementi naturali si incontrano e si scontrano in una lotta primordiale che lascia inebetiti.
Neve e vento, vento e neve. E ancora neve e freddo, neve e neve e vento e ghiaccio.
La terra trema e trema ancora. Una scossa, due scosse, un’infinità di scosse più o meno terrificanti.
Il fiume esonda. La terra espelle la sua energia interiore e sobbalza.
Slavine scivolano giù minacciose e divorano tutto ciò che incontrano sul loro cammino.
Questa Natura così terribilmente affascinante, è adesso matrigna, come una perfida strega delle fiabe.
Tesse malie e orrendi sortilegi. Avviluppa ogni cosa in intrighi inestricabili.
Va oltre. Ghermisce la vita qua e là come in un terribile gioco.
Avanza ancora con determinazione. Modifica i paesaggi.
Disegna nuove prospettive crudeli con la sua forza smisurata, potenza crudele che vuole avere la meglio su uomini e cose.
Si trasforma essa stessa in fata cattiva, un mostro che ghigna e i denti digrigna.
Ci respinge giù giù, laggiù nella nostra piccolezza. Ci ricorda che è più forte di noi.
Ci vorrebbe schiacciare e lasciare senza parole.
In questa bolla surreale, la panchina galleggia.
Respira l’aria amica che è rimasta a disposizione.
Non vuole farsi togliere le parole.
Le ritrova con qualche difficoltà.
Servono per riflettere, meditare, assorbire il dolore del mondo, piangere.
Anche queste sono parole.
Un respiro profondo chiarisce il pensiero.
Tra poco sarà primavera “vestita di gemme e di sole”.
La strega cattiva si acconcerà di nuovo i capelli con l’oro del sole, si profumerà di zefiri dolci e distribuirà verde e colori a piene mani sul mondo.
La vita trionferà ancora sul dolore e sulla morte.
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
La natura matrigna non è.
RispondiEliminaNon quanto appare, almeno.
Sono gli uomini spietati e maligni
che si ostinano a costruire, male e al risparmio, dove non dovrebbero.
Condannano i loro simili così poco avveduti da dargli fiducia, e tutto per il solito profitto.
Se in estate costruisco case nel greto di un torrente in secca,
non posso prendermela con la natura se, in inverno all'arrivo della piena, vengono spazzate via.
Ma penso che a costoro poco importi delle conseguenze e di chi si prende la colpa.
Oramai hanno incassato, il resto è mancia.
Grazie per le tue parole, cara Stilosaura.
RispondiEliminaÈ amaro constatare come anche l'uomo sia lupo all'uomo.
Forse anche lui partecipa di questa Natura e, come lei a volte è madre altre matrigna, si manifesta spietato e cattivo, ma anche buono e generoso.
È vero. La natura è semplicemente se stessa. Tuttavia, quando l'eruzione di un vulcano o una valanga distruggono ogni forma di vita lungo il loro cammino, pur agendo secondo la sua stessa profonda volontà, si comporta un po' come una madre che uccide i suoi figli.
L'uomo dovrebbe certamente rispettarla e amarne la grandiosità.
Sulle responsabilità di tanti, in troppe situazioni, la penso proprio come te.
Un grande abbraccio da La Panchina.