Farfalle bianche
Ciao! Eccomi qua.
È un po’ che non ci sentiamo, ma vi ho pensato spesso, direi spessissimo!
Ieri pomeriggio, in particolare, ero seduta sulla panchina e, per così dire, mi ossigenavo un po’ l'anima…
È stato allora che più intensamente ho pensato a voi… ve ne siete accorti?
C’erano molte presenze intorno in quel momento, un brusio indifferenziato… ma io mi ero completamente isolata, visto che nessuno voleva intervenire su alcunché.
Mi ascoltavo respirare e sentivo un profondo benessere.
Bene, ecco che improvvisamente fui richiamata alla realtà!
Il mare calmo e sereno lambiva appena la sabbia dorata che si scuriva un pochino al suo passaggio per tornare subito dopo a brillare.
Ciò che però attrasse la mia attenzione fu il cielo.
Era di un celeste straordinario, un celeste manto di Madonna, di quello molto caro ai pittori.
E, all’orizzonte, le mille sfumature vaporose del rosso, del rosa, dell’arancio e dell’oro completavano uno scenario da quadro.
Mentre mi perdevo in tali meravigliosi colori, fui colpita da un lieve movimento nell’azzurro senza nuvole che mi riempiva gli occhi.
Veniva da sinistra e andava ondeggiando verso il promontorio in lontananza.
Guardai meglio e mi accorsi che si trattava di una farfallina bianca, che svolazzava con lena percorrendo uno spazio enorme.
La seguii fino a che non la persi di vista sulla strada del porto ai piedi del promontorio.
Non feci in tempo a girarmi che ecco avanzare dal nulla, ad intervalli più o meno regolari, una, due, tre, decine di farfalle bianche! Più grandi, più piccole, grandissime, appena percettibili...
E tutte, con molto impegno, svolazzavano solitarie e decise verso il lontanissimo promontorio.
Che spettacolo!
Celeste manto di Madonna e piccole trine bianche senza peso...
Ma dove andavano?
Come facevano a percorrere tutta quella strada senza un fiore, un filo d’erba, una siepe per sostare?
Certamente le bianche creature lo sapevano bene.
Rispondevano ad un piano preciso scritto per loro da qualcuno o qualcosa a noi sconosciuto.
La transvolata durò a lungo.
Poi con l’approssimarsi della sera cessò repentinamente.
Ripensandoci, mi ricordai che avevo già visto quello spettacolo sorprendente intorno alla panchina.
Era accaduto già l'anno precedente e quello precedente ancora!
Misteriosamente, tale leggiadra migrazione si ripete ogni anno... ed è molto fortunato chi la coglie.
Infatti, la mia sensazione di completezza in quei momenti è stata piena, totale, indescrivibile.
Mi piacerebbe condividerla con voi!
Ve la regalo con il cuore!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
0 commenti:
Posta un commento