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Joan Miró La scala della fuga |
Scendere le scale... fa bene
Cara Panchina del mio cuore,
quanto tempo! Possibile che mi riesca così complesso ritirarmi in questo luogo magico? Mi sto forse lasciando trascinare dalla contingenza anche io?
No, non credo che sia così. È che le mille parole che mi circondano e che riusciamo ad agglomerare in tanti testi, tentano di farla da padrone e mi distolgono dal mio angolino preferito.
Oggi, però, sono scappata via di sottecchi ed eccomi qua a godermi pochi istanti di solitudine creativa.
Cercherò di scendere quelle famose scale all'interno di me stessa, quelle che non mi stanco di consigliare di scendere a tutti.
Dunque, vediamo cosa troverò laggiù.
Eccomi sul primo pianerottolo. Troppe cose del mondo reale ancora lo affollano. Un'idea di palestra, un vaccino che galleggia, un lavoro al computer che sgomita per farsi vedere.
Aiutooo! Devo riprendere in fretta a scendere.
"Non dimenticare di... e di....". Troppe voci a richiedere attenzioni cui ora non ho voglia di rispondere. Non siamo decisamente nel luogo di pace in cui io vorrei sprofondare.
Mi devo ulteriormente allontanare. Mi lancio a precipizio giù, giù, giù e scendo altre scale.
Ecco comincio a intravedere un'immagine. È piuttosto confusa, ma è certamente un bambino piccolissimo quello che vedo. Si avvicina, si allontana.... quasi mi sfiora, ma non riesco a fermarlo nel suo andirivieni di luce intermittente. Gioia, timore, gioco, incertezza... Cosa vuole dirmi? Cosa desidera fare? Ed io come mi sento? Io adesso sono finalmente calma. È armonia quella che percepisco, serenità quella che ho finalmente raggiunto.
Strano... questa ultima immagine è miracolosa. Mi riporta addirittura al mondo confuso ed incantato di me agli albori, quando credevo di essere appena arrivata dalla Luna, il luogo incantato in cui erano i bambini prima di nascere... così mi raccontava poeticamente la mia mamma per rispondere al mio precoce desiderio di sapere e di conoscere anche le cose complesse.
In questo mondo ritrovato si sta proprio bene. Non più ansia, non più tensioni o incertezze. Ogni cosa reale è fuori da me. Qui non c'è peso, non c'è dover fare, non c'è altro da sé. C'è solo purezza: il niente diventa Tutto. Straordinario!
È davvero straordinario riuscire a fare questo, credetemi!
P. S.
Sono passati parecchi giorni da quando ho deciso di scendere quelle scale. Lui, il piccolino, si è finalmente palesato. L'ho ritrovato nella realtà: ha tanti capelli e neri neri.
Che bella anche la realtà! Basta solo guardarla e viverla con occhi più equilibrati e sereni.
Proviamoci più spesso.
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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