Ecco. Mi sono appena seduta sulla nostra panchina.
Avevo proprio bisogno di respirare un po' di aria pura, quella rarefatta che circonda questo luogo magico, in cui le idee la fanno da padrone e incontrano la fantasia che è la loro ancella.
Ho sempre avuto un debole per il colore più che per la forma, per le sfumature più che per la pignoleria dei dettagli.
La natura generosa ci ha sempre gratificato con tutte le sfumature dell'iride, che alterna come abiti stagionali.
Questi sono ogni volta uno spettacolo irripetibile, uno spettacolo sempre simile a se stesso e pur sempre meravigliosamente diverso.
Eccoci giunti nuovamente al vestito autunnale.
Un'amica de “La Panchina“, la carissima Stella, mi ha inviato una foto bellissima.
Vi sono pochi semplici elementi che disegnano l'autunno, un autunno che comunque accoglie, che ci immerge in colori che formano il tempo, che bisbigliano storie magiche di scoiattolini che raccolgono ghiande, di animaletti di ogni forma e dimensione che allestiscono tane per il rigido inverno, di odori di funghi e di castagne che cuocciono al fuoco.
Ci richiamano all'oggi il noi-bambino, quando con il grembiulino ancora nuovo ascoltavamo i racconti bellissimi che i libri di scuola illustravano.
Vedo (o rivedo?) un picchio che al tronco si aggrappa.
Sento chiarissimo il tic tac del suo becco sulla dura corteccia del grande albero nel giardino della scuola.
Cercava il picchio larve gustose con grande impegno e suonava una musica nuova per noi che eravamo lì, zitti, in ascolto.
Monotone le gocce di pioggia scendevano intanto generose.
Ristoravano le erbette del prato ancora verdi e piene di vita.
La sinfonia di pace e di suoni ritmici creava un'atmosfera fantastica ed onirica.
Poi la pioggia gradualmente cessava, il sole faceva capolino e gli ori e i rossi e i ruggine del bosco della villa ricominciavano a sfavillare in un tripudio di luce autunnale.
Oggi, qui intorno alla nostra panchina, osservo uno spettacolo intrigante.
È simile a quello della mia memoria eppure è così diverso e speciale, rinnovato com'è solo per noi che lo viviamo in questo momento.
È bello recuperare dalla memoria i ricordi buoni che ci strappano un involontario sorriso sulle labbra al solo pensarci, ma molto importante è anche rivivere quelli più brutti per eliminarli dalla nostra vita, rielaborarli col senno di poi, gettarli nel cestino delle scorie e riempirsi gli occhi e il cuore dall'atmosfera rarefatta e meravigliosa che si respira qui, adesso, intorno a noi.
Grazie per essere stati con me.
Alla prossima.
Vi aspetto!
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
... mi sembra una foto vagamente familiare ... Piacevolissima la storia che ci hai creato attorno!!!
RispondiEliminaDovremmo fermarci a osservare più attentamente le meraviglie che la natura ci regala!!!
Sono molto contenta che tu abbia visto la foto e letto il testo...
EliminaSperavo tu lo facessi.
Il picchio sul tronco dell'albero l'abbiamo visto davvero e fa parte del mio passato insieme a voi.
Cara Stella, torna ancora a rilassarti su "La Panchina"!
Grazie di vero cuore! Come puoi vedere sono qui anche ora a leggerti!!!
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