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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Una fiaba per sognare - Alice e Piede Gentile








(continua)


🐥🐦🐥


C'era una volta o forse non c'era una fanciulletta dorata come una terracotta.
Piede Gentile era il suo nome. Ella viveva con la sua tribù ai margini di una foresta antica.

Fu proprio mentre raccoglieva sassolini preziosi per costruire desideri che lo vide.
Si rialzava lentamente guardando un sasso-bimbo appena trovato, quando i suoi occhi percepirono un'ombra tremula... e un bel giovinetto si materializzò dietro di essa.
Oh, che meraviglia! Gli occhi più profondi del mondo guizzavano tra i colori rituali. Era lui!  Ne era sicura!

Abbassò timida lo sguardo, ma immediatamente,  presa da un brutto presentimento, lo rialzò... Scomparso!
Incredibile! Non c'era proprio più!
Eppure era lui, il suo sassolino non poteva mentire! Era lui! Finalmente lo aveva incontrato!

Fu subito un pianto a dirotto, un pianto indiano, nascosto nel cuore ma bruciante, orribile il senso di vuoto.
Piede Gentile  corse allora da Colui che tutto comprende.

Suo padre sedeva intento a preparare le frecce,  ma, lo sguardo appena distolto, subito comprese il grande dolore della sua bambina.
Così, senza parole, si alzò lentamente per andare alla ricerca del giovinetto chiuso in un sassolino e nel cuore della giovane indiana.

Scrutò e scrutò con i suoi occhi che tanto sapevano e visualizzò il punto in cui il ragazzo era scomparso.
Scrutò ancora tutto intorno e ancora e ancora.
Cercava una traccia, un rametto spezzato, un’impronta.

Ed ecco un triangolino, un coccio lucente: emanava intensi barbaglii di luce sul sentiero.
Si avvicinò. Il coccio-non coccio era trasparente come l’acqua quasi ghiacciata del lago.

Colui che tutto comprende si inginocchiò e cercò di prendere con le magre dita quell’oggetto misterioso.
Niente! Una forza terribile lo teneva incastrato saldamente nel terreno.
Allora puntò una freccia e scoccò il colpo. Questa sibilò,  colpì il bersaglio… ma scivolò senza colpo ferire su quel coccio che continuava a luccicare,  rischiarando sempre più la radura.

Fu proprio in quel momento che lentamente la terra intorno si sgretolò ed una grande voragine si aprì come d’incanto.
Inginocchiato sull’orlo di quell’enorme buca, Colui che tutto comprende cercò e cercò.
Scrutò con cura laggiù nel profondo del baratro,  ma del ragazzo-sassolino nessuna traccia.
Finalmente il suo sguardo acuto raggiunse davvero il fondo: nella pancia della terra quattro fiumi impetuosi si incrociavano, sollevando mille spruzzi d’argento.
Proprio nel punto d’incontro,  un triangolino lucente riluceva come un brillante!

Colui che tutto comprende, allora, si lanciò nel dirupo, raggiunse uno spuntone di roccia e da lì puntò la sua seconda freccia. Non fece neppure in tempo a prendere la mira che la freccia partì quasi da sola!
Tuoni, fulmini e saette echeggiarono nel burrone, i fiumi si ritirarono, la terra sprofondò e nel buio pesto si vide luccicare un piccolo triangolo: sembrava l’occhio trasparente e ingenuo di un neonato.

Il babbo buono, Colui che tutto comprende, si calò nel buio senza paura.
Sotto di sé sentiva la terra sgretolarsi.  Appena fu più sicuro sui suoi piedi,  puntò per la terza volta la sua freccia, mirò, tirò, colpì.

Subito l’occhio si rabbuiò.  Un terribile boato squarciò la terra, enormi lingue di fuoco lampeggiarono intorno.
Colui che tutto comprende capitombolò finalmente sul pavimento viscido della caverna.
Pipistrelli enormi svolazzavano dappertutto,  mosche bianche e cieche ronzano a grappoli sui muri, scorpioni e ragni pelosi camminavano sul soffitto con rumore ritmico di zampette cornee sulla roccia.

Poi apparve un essere incredibile!!!! Era la Strega-Nonstrega delle Caverne!
Era alta, ma era bassa. Era grassa, ma era magra. Era bionda, ma era bruna. Era brutta, ma anche bellissima. Sembrava buona e amabile, ma anche crudelissima...

Colui che tutto comprende si raggomitolò su se stesso e prese a fissare negli occhi la Strega–Non strega. Anche lei si immobilizzò e puntò a sua volta i suoi occhiacci dentro quelli dell’indiano.
Andarono avanti così per un bel pezzo, perché  nessuno dei due voleva cedere.

Poi un piccolo bagliore improvviso brillò sull’aspra parete di roccia che troneggiava dietro la megera. Senza darlo a vedere, Colui  che tutto comprende sfilò la quarta freccia dalla faretra e, continuando a fissare la Strega–Nonstrega negli occhi, puntò, scagliò,  colpì il bersaglio.

Il triangolino si frantumò ancora in pezzetti  minutissimi,  mentre la Strega-Nonstrega svolazzava  verso l’alto e scompariva.

Sulla parete di roccia apparve una ripida scala sconnessa di pietra sulla quale Colui che tutto comprende si arrampicò con attenzione, cercando di non rovinare giù ad ogni movimento.

La scala malconcia lo condusse in un’ampia sala circolare piena di stalattiti e stalagmiti che rilucevano come diamanti grazie ad un fascio di luce che proveniva dal soffitto.
L’uomo alzò il capo verso il cielo e... per la prima volta vide la Fata-Nonfata che brillava di luce propria.

Sorrideva ed ammiccava.  Un vento impercettibile le scompigliava i lunghi capelli e li spingeva verso una porticina d’oro e d’argento... sulla quale era incastonato il triangolino, il coccio–noncoccio trasparente come l’acqua quasi ghiacciata del suo lago.

Colui che tutto comprende capì che doveva  colpirlo immediatamente. Impugnò la sua quinta e ultima freccia. Mirò, lanciò, colpì il coccio–noncoccio.

Si levò immediatamente un forte vento sibilante dal fondo della stanza circolare.
In forma di tormenta si sollevò  come una spirale vorticosa verso la porticina, che si spalancò sbattendo violentemente sulle pareti rocciose.
In quella fu lanciata nel vuoto una fune dorata che andò a cadere nelle mani dell’indiano,  il quale senza indugio l’afferrò, cominciando a salire verso la luce che proveniva dal cielo.

Intanto la Fata-Nonfata era scomparsa.
Colui che tutto comprende, anche se con fatica, arrivò alla porticina che nel frattempo aveva raggiunto dimensioni considerevoli.

All’uomo sembrò di entrare in una cattedrale.
Lì, al centro,  lo attendeva un bel giovinetto dagli occhi più profondi del mondo  che guizzavano tra i colori rituali.  Era lui! L’aveva finalmente trovato!
Il giovinetto sorrideva  e lo invitò a sedere con lui.
Il suo nome era Colui che avrà vita lunga.

Il piccolo indiano gli raccontò di come un sortilegio lo avesse trasportato  dal mondo reale in quello della fantasia e di come lui, Colui che tutto comprende, era riuscito finalmente a liberarlo  da quella prigione.

Quindi Colui che avrà vita lunga lo invitò a seguirlo attraverso una porticina secondaria,  lungo un sentiero tortuoso.
Ben presto si ritrovarono tra tanti sassolini che scricchiolavano al loro passaggio. Piede Gentile,  con il suo sasso-bimbo stretto sul cuore, li attendeva all’ombra di un albero.

I due giovani si presero per mano e insieme si incamminarono verso una lunga vita. Colui che tutto comprende sedette sotto l'albero più annoso e cominciò ad appuntire cinque nuove frecce.

 🐥🐦🐥


Già  prima che la maestra chiudesse il libro, Daniele si era alzato e tutto agitato gridava: “Ti prego, non smettere! Leggi ancora... Dai, leggi ancora un po’... Ti prego!”.



(comtinua)

4 commenti:

  1. Chi non vorrebbe avere un padre così? Comprende, intende, intraprende e sorprende! Esaurita la sua missione, già prepara altre cinque frecce per la prossima... Guarda e vede, tace, ma nel silenzio sembra dire tutte le parole più belle del mondo!

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  2. Vero! Non è facilissimo, nella nostra cultura e soprattutto nel mondo di oggi, trovare un padre così.
    Tuttavia, se ci pensiamo bene, un papà farebbe di tutto per proteggere un figlio, per dargli tutto il meglio possibile...
    È nell'ordine naturale delle cose, è l'istinto per la conservazione della specie...
    Perché allora spesso questo non avviene?
    Io penso, mai per cattiveria. Molti non sanno fare di meglio, non si sono educati a questo...
    Sarebbe interessante comprendere perché... Tu che ne pensi, Ly?

    RispondiElimina
  3. credo che molti padri siano troppo concentrati sulla propria vita, troppo presi dal lavoro, dall'andare e ritornare, dall'apparire... Spesso non sono consapevoli del fatto che essere un eroe per il proprio figlio è la cosa più speciale che possa succedere... Molti lo intuiscono troppo tardi, tutti ne hanno la certezza una volta raggiunta "l'età della ragione".

    RispondiElimina
  4. Rileggendo queste tue parole, Ly, non posso fare a meno di concordare su tutti gli aspetti che hai sottolineato.
    Ho conosciuto e conosco parecchi padri di questo tipo, anche se, devo dire, ce ne sono altrettanti che cercano di fare anche troppo per essere eroi agli occhi dei propri figli.
    È inevitabile che raggiunta "l’età della ragione" le cose si vedano in tutt'altro modo, un modo più pacato e forse più obiettivo.

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