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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Pets and Animals - Maternità








La donna girò la chiave nella toppa e spalancò la graziosa porta d’accesso al piccolo terrazzo.
Poi si fece da parte per cedere il passo al marito.
L’uomo entrò e si guardò un po’ intorno.
Era curioso di vedere se questa volta aveva funzionato.

Il pavimento una semplice lastra di marmo, la ringhiera lineare ed elegante, il balconcino era protetto da una rete leggera, quasi una zanzariera, che dalla tettoia scendeva lungo tutto il suo perimetro.
Sì, il minuscolo balcone sulla piccolissima corte sembrava abbastanza in ordine.

Fu in quel momento che l’uomo avvertì un impercettibile movimento.
Forse gli era parso...
No, eccone subito un altro. Pur lieve, era chiaramente un fruscio sospetto.
Veniva dall’alto… dall’unico punto che non era visibile.
C'era, infatti, una caldaia fissata alla parete e il fruscio proveniva proprio dalla parte superiore di tale caldaia.

L’uomo si allungò quanto più possibile per vedere... e poi lo scorse.
Il piccione, accovacciato nel nido, lo guardava con l’occhietto fisso, preoccupato e aggressivo a un tempo.

L’uomo si guardò intorno sconsolato. Di nuovo!
Ancora una volta c’era un nido da eliminare.
Ma come era possibile? Tutte le accortezze erano state prese…
No, quell’incombenza non gli piaceva affatto, ma tant’era... doveva affrontare la situazione.
Il piccione doveva essere scacciato…

Come sarebbe uscito da quella specie di gabbia? Se si fosse infilato nelle scale? Be’, in qualche modo avrebbe trovato la via del portone.
Insomma, comunque  bisognava farlo andare via.

Alzandosi sulla punta dei piedi, l’uomo cercò di raggiungere il nido, ma non fece in tempo neppure a toccarlo che il piccione cominciò a svolazzare per tutto il balconcino.

La donna si affrettò a chiudere la porta sulle scale per evitare che l’uccello in preda al panico vi si rifugiasse, complicando ulteriormente  qualcosa che già era complicata di suo.

Dopo qualche tentativo di fuga disordinato qua e là, la bestiola si infilò in un angolino in cui la rete era appena appena sollevata e scivolò con maestria all’esterno.
Ecco dunque il tallone d’Achille di quella accurata recinzione!
Era da lì che il piccione si era introdotto.

L’uomo guardò meglio all’interno del nido e si avvide che vi erano già state deposte le uova…

Fu in quel momento che la madre diventò una furia.
In preda al panico, cercava di difendere la sua prole con tutta se stessa.
Cominciò a volare impazzita per la corticella,  avvicinandosi al balconcino ora da una parte, ora dall’altra.
Atterrò come un proiettile sul cornicione vicino.
Ripartì come un razzo verso il lato opposto.
Si posò sull’inferriata della finestrella lì accanto.
Ripartì di nuovo e ancora e ancora, in un vortice di ali e di guizzi.

Stranamente non un suono proveniva dalla sua gola.
Fissava l’uomo con grande dolore...
Sembrava chiedersi cosa potesse fare per difendere le sue uova.
Non lasciò nulla d’intentato.
Continuò a lottare come poteva ancora a lungo.

Nel frattempo, la donna si era subito allontanata da quello spettacolo triste... tristissimo...
Provava un dolore così grande, come se i figli fossero stati strappati a lei.

L’uomo, dopo aver rimosso tutto quello che era necessario rimuovere, si mise a fissare nuovamente la rete laddove nel tempo aveva ceduto.

Nello squarcio d’azzurro sopra i tetti affacciati sulla corte, un piccione volava e volava, impazzito dal grande dolore.




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