(continua)
Già prima che la maestra chiudesse il libro, Daniele si era alzato in piedi e tutto agitato gridava: “Ti prego, non smettere! Leggi ancora! Dai, leggi ancora un po’… ti prego!”.
Poi fu tutto un “Ti prego, ti prego!” da parte della scolaresca, finché la maestra si alzò e si avvicinò all’armadio.
Aprì la porta sconnessa, con non poco fatica, e si infilò quasi dentro l’anta del vecchio armadio. Quindi cominciò a rovistare e a cercare.
Sembrava non trovasse ciò che stava cercando.
Intorno si fece un silenzio di tomba e Daniele sedette di nuovo sulla sedia, cercando di non far rumore.
I compagni trattenevano il respiro, pieni di aspettative e di voglia di rientrare in quello che loro chiamavano il mondo della fantasia.
Dopo qualche secondo la maestra riemerse dall’armadio con un libricino dai colori invitanti.
In mezzo a quel tripudio, i bimbi riuscirono a scorgere un elefante tutto rosa.
“Oh, finalmente l’ho trovato! Questo bel racconto è stato scritto da una classe di bambini come voi. Non ci credete? Allora ve lo leggerò e ve lo dimostrerò… Sì, ve lo leggerò certamente...
Tuttavia, prima, dobbiamo finire gli schieramenti sul quaderno…
Prometto che, appena finito di disegnare gli schieramenti, andremo nella Stanza del cielo, ci accoccoleremo sui nostri morbidi cuscini e ci delizieremo con questa bellissima storia. D’accordo?”.
L’insegnante mantenne la promessa.
E fu così che ben presto si ritrovarono tutti nella penombra della bellissima stanza piena di allegri cuscini. Questi ultimi erano sparpagliati sul pavimento con dovizia, formando comode e ricche sedute.
Che atmosfera incantata!
Oltre a tutta quella morbidezza che invitava al rilassamento totale, c'era ancora dell'altro.
Tanti tanti tantissimi leggeri lembi di azzurro dondolavano dall’intero soffitto, scendevano quasi a sfiorare le persone che erano nella stanza, ma la cosa che lasciava a bocca aperta era che quelle garze leggere filtravano delicatamente una luce magica e celestiale.
Quando tutti ebbero assunto la posizione più rilassata e gradita, l’insegnante aprì il libricino dai colori invitanti e cominciò a narrare la magnifica storia de “L’elefante rosa”.
“Nello zoo polveroso e decadente di una grande città…”.
(continua)
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